Aulo Postumio Albo Regillense (console 496 a.C.)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Aulo Postumio Albo Regillense
Dittatore e console della Repubblica romana
GensPostumia
Consolato496 a.C.
Dittatura499 a.C.

Aulo Postumio Albo Regillense (latino: Aulus Postumius Albus Regillensis; ... – ...; fl. V secolo a.C.) è stato un politico e militare romano, dittatore e poi console della Repubblica romana all'inizio del V secolo a.C.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Denario
Busto di Diana; sotto ROMA Tre cavalieri al galoppo che seguono uno stendardo sopra un nemico caduto. In esergo: A ALBINVS S F
Denario romano coniato da Aulo Postumio Albino nel 96 a.C.
I cavalieri al rovescio ricordano la battaglia di Lago Regillo dove, secondo la tradizione, Aulo Regillense lanciò uno stendardo tra le schiere nemiche.

Era il 499 a.C. quando fu nominato dittatore, il secondo nell'allora breve storia della Repubblica romana, a causa dell'approssimarsi dello scontro con la lega delle città latine, guidate da Tarquinio il Superbo e da suo genero, Ottavio Mamilio, dittatore della città di Tusculum.

Lo scontro, la battaglia del Lago Regillo, si combatté in quell'anno nel territorio della città latina, e fu particolarmente aspro e sanguinoso.

«... La notizia della presenza dei Tarquini tra le file latine suscitò un'indignazione tale nei Romani da non poter rimandare ulteriormente lo scontro. Per questo la battaglia non ebbe precedenti quanto a ferocia e accanimento. Infatti i comandanti non si limitarono a dirigere le operazioni, ma si buttarono di persona nella mischia e quasi nessun membro dei due stati maggiori, salvo il dittatore romano, uscì indenne dallo scontro...»

Secondo il racconto di Livio, quando Aulo Postumio si accorse che l'esercito romano cominciava a indietreggiare di fronte al nemico, ordinò alla propria coorte di passare per le armi chiunque fosse trovato a fuggire dal campo di battaglia.

«...Quando il dittatore Postumio si rese conto di una simile perdita e vide che gli esuli stavano caricando con una foga inaudita mentre i suoi iniziavano a perdere terreno, ordinò alla sua coorte (un nucleo speciale di uomini che gli faceva da guardia del corpo) di trattare alla stregua di nemici chiunque avesse visto fuggire. La doppia paura distolse così i Romani dalla fuga e li respinse contro il nemico, risollevando le sorti della battaglia...»

La battaglia si risolse con la vittoria dei romani, e al dittatore fu concesso l'onore del trionfo in città, trionfo che Aulo Postumio dedicò a Cerere, oltre l'appellativo Regillense che completò il suo nome.

Fu console nel 496 a.C.[1], eletto per quell'anno con Tito Verginio Tricosto Celiomontano. Nel 493 a.C. fondò sull'Aventino il santuario di Cerere, Libero e Libera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ , Tito Livio, Ab Urbe condita libri, Libro II, 21.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • P. A. Brunt, Classi e conflitti sociali nella Roma repubblicana. Bari, Laterza, 1972. BNI 732105
  • Itala Dondero e Patrizio Pensabene, Roma repubblicana fra il 509 e il 270 a. C.. Roma, Quasar, 1983. ISBN 8885020410.
  • Antonietta Dosi, Lotte politiche e giochi di potere nella Roma repubblicana. Milano, Mursia, 1999. ISBN 8842525855.
  • Emilio Gabba, Esercito e società nella tarda repubblica romana. Firenze, La nuova Italia, 1973. BNI 7311654.
  • Andrea Giardina, L'uomo romano. Roma-Bari, Laterza, 1989. ISBN 88-420-3471-1
  • (FR) Jacques Harmand, L'armee et le soldat a Rome. Paris, Picard, 1967.
  • J. Michelet, Storia di Roma, Rimini, Rusconi, 2002.
  • Theodor Mommsen, Storia di Roma. Milano, Dall'Oglio, 1961.
  • (DE) Theodor Mommsen, Romisches Strafrecht Stellenregister. Munchen, Beck, 1982. ISBN 3406086888.
  • Lucia Monaco, Battaglie ambigue e svolte costituzionali nella Roma repubblicana. Napoli, Jovene, 1997. ISBN 8824311741
  • Claude Nicolet, Il mestiere di cittadino nell'antica Roma. Roma, Editori riuniti, 1980. BNI 8111132.
  • Claude Nicolet, Strutture dell'Italia romana, (sec. 3.-1. a.C.). Roma, Jouvence, 1984. ISBN 8878010472.
  • Paolo Sommella, Antichi campi di battaglia in Italia, contributi all'identificazione topografica di alcune battaglie d'età repubblicana. Roma, De Luca, 1967. BNI 684608.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Aulo Sempronio Atratino I
e
Marco Minucio Augurino I
496 a.C.
con Tito Verginio Tricosto Celiomontano
Appio Claudio Sabino Inregillense
e
Publio Servilio Prisco Strutto