Arte programmata

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Arte programmata è stata una mostra d'arte organizzata nel 1962 per conto di Olivetti da Bruno Munari e Giorgio Soavi, con un catalogo curato da Umberto Eco[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La mostra venne inaugurata il 15 maggio 1962 nel Negozio Olivetti di Milano con l'intenzione di essere ripresentata negli altri negozi del gruppo in Italia, a Venezia e Roma. In seguito al successo delle prime esposizioni, furono organizzate altre tappe presso diverse istituzioni e gallerie nel resto d'Europa e infine negli Stati Uniti con la collaborazione dello Smithsonian. Le opere esposte sono concepite per poter essere trasformate dai rumori provenienti dall'ambiente circostante e dall'interazione fra il visitatore e l'opera stessa. Le tappe della mostra furono[2]:

Nel 1963 venne realizzato un cortometraggio dedicato alla mostra realizzato presso gli Studi di Monte Olimpino[3].

Artisti partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Alla mostra inaugurale di Milano furono esposte opere dei seguenti artisti:

A Venezia e Roma così come nelle successive tappe si aggiunsero Getulio Alviani e gli artisti francesi del GRAV (Groupe de Recherche d’Art Visuel): Horacio García Rossi, Julio Le Parc, François Morellet, Francisco Sobrino, Joël Stein e Yvaral (Jean-Pierre Vasarely).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Arte programmata. Arte cinetica. Opere moltiplicate. Opera aperta., su www.reprogrammed-art.cc. URL consultato il 26 novembre 2019.
  2. ^ Marco Meneguzzo, Enrico Morteo e Alberto Saibene, Programmare l'arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche, Johan & Levi editore, 2012, ISBN 978-88-6010-084-9.
  3. ^ arte programmata, su nuke.monteolimpino.it. URL consultato il 26 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Meneguzzo, Enrico Morteo e Alberto Saibene, Programmare l'arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche, Johan & Levi editore, 2012, ISBN 978-88-6010-084-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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