Antonio Tironi

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Ancona lignea, scolpita tra il 1522 e il 1527 per la chiesa di Santa Maria Maggiore, Dierico di Paularo

Antonio Tironi, conosciuto anche come Antonio da Bergamo, Antonio da Udine o Antonio Veneto (Bergamo, 1470-1475 – 1528), è stato uno scultore e pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Simone de Ieronimis, nacque a Bergamo. Poche sono le informazioni sulla vita dello scultore del legno, probabilmente i primi anni li trascorse a Venezia, e poi risulta essere presente nei primi anni del '500 a Udine nella bottega dell'intagliatore del Bartolomeo da San Vito che risulta essere molto attivo nel XV e XVI secolo sul territorio friulano iniziando come doratore.[1] il suo primo lavoro risulta essere la doratura del polittico della basilica mariana di Aquileia nel 1502.

Apprese quindi il mestiere dal Dell'Occhio,[2] diventando presto suo collaboratore per aprire poi una propria bottega nella zona di Mercatovecchio. Avergli attribuito più di un nome ha creato non poche difficoltà nell'identificazione delle sue opere attraverso le varie commissioni.

Il polittico realizzato per la chiesa di Santa Maria a Paluzza, esprime la capacità dell'artista. Questo si sviluppa su tre livelli con tre statue lignee ad ogni livello poste nelle relative nicchie delimitate da pilastrini traforati. Particolarmente interessante è il polittico conservato come pala d'altare nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Dierico dove su tre livelli vi sono poste le statue raffiguranti la Madonna col Bambino centrale nel primo livello, San Giorgio che uccide il drago nel secondo e centrale nel Cristo Redentore. Accanto a loro le statue dorate dei santi: Lucia, Caterina, Apollonia e Barbara, Floriano, Urbano, Vito, Rocco, Leonardo, Giovanni Battista, Pietro e Michele. Le cornici del polittico sono decorate con intagli floreali che ricordano opere eseguite nella basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo dalla bottega di Pietro Bussolo.[3] Uno spirito dell'opera eseguita sicuramente in un periodo più maturo dell'artista, dove il gotico lascia spazio alla plasticità del rinascimento.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Altare ligneo, chiesa di San Leonardo, Osais di Prato Carnico

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Franci, Silvio Tomasini, Scultura lignea rinascimentale a Gandino, Parrocchia di Santa Maria Assunta..
  2. ^ Il San Vito veniva conosciuto anche come Bartolomeo dell'Occhio
  3. ^ Potrebbe infatti l'artista bergamasco aver visto il coro sella basilica mariana di poco precedenti i suoi lavori

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Franci, Silvio Tomasini, Scultura lignea rinascimentale a Gandino, Parrocchia di Santa Maria Assunta.
  • Giuseppina Perusini, Un problema irrisolto della scultura lignea friulana. I Rapporti Bartolomeo Dall'Occhio, Antonio Tironi e Giovanni Martini, in La scultura lignea nell'arco alpino: storia, stili e tecniche 1450-1550, Udine, 1999, p. 203-224, ISBN 88-86756-78-X.
  • Eugenio Marin, Un restauro a Cibtello.Tre statue lignee del Cinquecento, Sul Lemene, 2004.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Tironi, in Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. Modifica su Wikidata