Antonio Bossonetto

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Antonio Bossonetto
NascitaAosta, 1911
MorteTortosa, 16 aprile 1938
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataMilizia Volontaria Sicurezza Nazionale
Regio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto2º Reggimento fanteria "Frecce Azzurre"
Anni di servizio1935-1938
GradoCapomanipolo medico
GuerreGuerra d'Etiopia
Guerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Antonio Bossonetto (Aosta, 1911Tortosa, 16 aprile 1938) è stato un militare e medico italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Aosta nel 1911, figlio di Giacomo e Margherita Genotti.[2][3] Mentre era studente universitario della facoltà di medicina, si arruolò volontario per andare a combattere in Africa Orientale con il 6º Battaglione universitario CC.NN. "Curtatone e Montanara" della 6ª Divisione CC.NN. "Tevere", sbarcando a Mogadiscio nell'ottobre 1935, in vista dell'inizio della guerra d'Etiopia.[2] Rientrato in Italia nel luglio 1936 venne smobilitato e fu promosso sottotenente di complemento dell'arma di fanteria in servizio nel 53º Reggimento fanteria "Umbria" dove prestò servizio di prima nomina e fu posto in congedo il 31 agosto dello stesso anno.[2] Conseguì poi la laurea in medicina e chirurgia nella sessione estiva del 1936 nell'Università di Perugia[3] e, subito dopo, abilitato alla professione, otteneva di essere destinato come medico civile in Africa Orientale Italiana a Gondar.[2] Inviato in missione nel corso della guerra di Spagna presso l'ospedaletto da campo C nel gennaio 1937 assunse successivamente la direzione sanitaria del 2º Reggimento fanteria della Brigata fanteria "Frecce Azzurre".[2] Cadde in combattimento a Tortosa il 16 aprile 1938, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2][3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capomanipolo dirigente il servizio sanitario di un reggimento di fanteria, già decorato di due medaglie d’argento al valor militare, animato e sorretto dalla fede più calda e da entusiastico ardore combattivo, abbinava, sulle primissime linee del campo di battaglia, l’azione del medico con quella del combattente destando in tutti ammirazione e rispetto per la sua figura leggendaria e mistica. In un aspro sanguinoso combattimento, visti passare dal posto di medicazione molti ufficiali feriti, si portava in primissima linea con i fanti dove riteneva di poter svolgere anche opera di combattente. Coinvolto in un contrattacco nemico ed in una lotta a corpo a corpo, si pose alla testa di due plotoni rimasti privi di ufficiali, animò e trascinò con l’esempio del suo ardore i soldati fino a ricacciare il nemico e raggiungeva la posizione stabilita. Ferito al petto da una raffica di mitragliatrice e rimasto privo di parola, faceva segno con la mano ai soldati che lo reggevano di non occuparsi di lui e indi cava il trincerone da raggiungere, che costituiva il loro obbiettivo. Strada Pauls-Cherta-Tortosa, 16 aprile 1938.[4]»
— Regio Decreto 24 novembre 1938.[5]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo manipolo medico dirigente di servizio sanitario reggimentale, in tre successivi combattimenti oltre a disimpegnare, in prima linea, ma con grande passione e competenza, il suo compito di medico, con sereno sprezzo del pericolo e ardimento si portava spesso fra i reparti maggiormente trasfondendo con la parola e con l'esempio, nei combattenti, la fiducia e la vittoria. Monte Grana-Cerro di Navalcarnazó. 14-15 aprile 1937
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante il combattimento terminato con la conquista di una munitissima posizione, si portava sotto intenso fuoco di artiglieria e mitragliatrici presso i reparti più avanzati per curare i feriti più gravi. Coinvolto in un violento contrattacco avversario, assumeva il comando di un plotone fucilieri, rimasto privo del suo comandante, e lo trascinava con l'esempio del suo entusiasmante coraggio e vittorioso contrassalto. Casetta del Portillo, 28 settembre 1937
— Regio Decreto 7 giugno 1938.[6]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dirigente di servizio sanitario di reggimento, dimostrò slancio, coraggio e valore nel percorrere più volte, durante più azioni, la linea di combattimento sotto intenso fuoco di mitragliatrici e artiglieria avversarie, per assicurarsi di persona che il servizio sanitario presso i minori reparti funzionasse con la massima regolarità. Fiera figura di medico combattente, sempre pronto, incurante di qualsiasi pericolo, a prodigarsi per la sua alta ed umanitaria missione. Sierra Argalen, 12-13-14-18 giugno 1937
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.299.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c Perron 2009, p.97.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare Bossonetto, Antonio, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 16 gennaio 1939, registro n.1 guerra, foglio 304.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 15 luglio 1938, registro n.20 guerra, foglio 183.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]