Anglo-Australian Planet Search

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Anglo-Australian Planet Search
Il telescopio anglo-australiano
OsservatorioOsservatorio anglo-australiano
EnteAustralian Astronomical Optics[1]
StatoBandiera dell'Australia Australia
LocalizzazioneCoonabarabran
Altitudine518 m s.l.m.
ClimaUmido sub tropicale
Caratteristiche tecniche
Sito ufficiale

L’Anglo Australian Planet Search (AAO-PS) è un'indagine astronomica a lungo termine finalizzata alla ricerca di pianeti extrasolari osservando eventuali variazioni della velocità radiale attraverso l'effetto doppler. Avviata nel 1998, è effettuata con il telescopio anglo-australiano (AAT) di 3,9 metri dell'osservatorio medesimo situato nel Nuovo Galles del sud, in Australia. L'osservatorio anglo australiano fa parte a sua volta di una più ampia rete di strutture facenti capo all'Osservatorio di Siding Spring.[2]

Cambiamento della posizione e variazione della velocità di una stella a causa dell'influenza orbitale di un pianeta

Lo scopo iniziale dell'indagine, operativa dal 1998, era di scoprire e catalogare eventuali pianeti intorno a più di 240 stelle vicine di tipo solare con magnitudine V<8 preventivamente selezionate, situate nell'emisfero meridionale.[3]

Capacità osservativa[modifica | modifica wikitesto]

La precisione della strumentazione installata, che nel tempo è stata aggiornata, nel 2013 era nell'ordine di 3 metri al secondo (m/sec)[4]. Come confronto la variazione che Giove sollecita nei confronti del Sole è di 12,5 metri al secondo per un periodo di 12 anni; quella di Saturno è di 2,7 metri al secondo per un periodo di 30 anni.[5]

Ricerca e risultati scientifici[modifica | modifica wikitesto]

A fine 2014 sono stati scoperti quasi 40 sistemi planetari di cui alcuni multipli: Mu Arae, HD 154857, 23 Lib[6], HD 73526 con due pianeti e 61 Vir con 3 pianeti orbitanti[7]. Segue un prospetto di parte degli esopianeti scoperti:

Pianeta Pubblicazione
Quijote 3 dicembre 2000
eps Ret b 3 dicembre 2000
HD 179949 b 3 dicembre 2000
HD 142 b ottobre 2001
HD 23079 b ottobre 2001
pi Men b ottobre 2001
HD 2039 b 13 giugno 2002
HD 73526 b 13 giugno 2002
HD 30177 b 13 giugno 2002
HD 76700 b 13 giugno 2002
HD 196050 b 13 giugno 2002
rho Ind b 13 giugno 2002
tau1 Gru b 17 settembre 2002
HD 70642 b 4 luglio 2003
HD 102117 b 15 settembre 2004
HD 117618 b 15 settembre 2004
HD 154857 b 15 settembre 2004
Dulcinea[8] 15 settembre 2004
HD 208487 b 15 settembre 2004
HD 20782b 1 giugno 2006
HD 187085 b 1 giugno 2006
HD 73526 c 10 agosto 2006
HD 23127b 7 febbraio 2007
HD 154857 c 7 febbraio 2007
HD 159868 b 7 febbraio 2007
GJ 832 b 1 settembre 2008
HD 16417 b 23 febbraio 2009
HD 114613 b 22 gennaio 2014

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Welcome to Australian Astronomical Optics – Macquarie University, su aao.gov.au.
  2. ^ (EN) Università di Macquarie (a cura di), The Anglo-Australian Telescope, su aao.gov.au. URL consultato il gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2021).
  3. ^ Stelle target AAPS, su newt.phys.unsw.edu.au. URL consultato il gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Instrumentation Status for the AAT - AAOmega + 2dF Multi-Object Spectroscopy, su aat.anu.edu.au, dicembre 2020. URL consultato il gennaio 2021.
  5. ^ Metodo della velocità radiale, su articolidiastronomia.com, aprile 2018. URL consultato il gennaio 2021.
  6. ^ Occorre fonte a supporto.
  7. ^ (EN) Pianeti scoperti da AAPS (it), su newt.phys.unsw.edu.au, febbraio 2009 (?). URL consultato il gennaio 2021.
  8. ^ Fourteen Times the Earth, su eso.org, Garching, Germany, European Southern Observatory, 25 agosto 2004. URL consultato il 31 dicembre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Sito delle osservazioni
  Portale Astronomia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di astronomia e astrofisica