Angelica femmina ribelle

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Angelica femmina ribelle
PaeseItalia
Anno1985
Formatominiserie TV
Generestorico, drammatico, avventura
Puntate4
Durata130 min (ad episodio)
Rapporto2,35:1
Crediti
RegiaBernard Borderie
SoggettoAnne Golon e Serge Golon
SceneggiaturaClaude Brulé, Bernard Borderie, Francis Cosne, Alain Decaux
Interpreti e personaggi
FotografiaHenri Persin
MusicheMichel Magne
CostumiRosine Delamare
Prima visione
Dal25 febbraio 1985
Al18 marzo 1985
Rete televisivaRete 4

Angelica femmina ribelle è uno sceneggiato televisivo in quattro puntate, ricavato dal montaggio di scene tratte dai film della saga cinematografica di Angelica. Fu trasmesso dal 25 febbraio[1] al 18 marzo 1985[2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Prima puntata[modifica | modifica wikitesto]

Nella Francia del Re Sole, Angelica, figlia di un barone decaduto, è costretta a sposare il ricco ma zoppo e sfigurato Joffrey de Peyrac, conte di Tolosa. L’iniziale rifiuto di Angelica per il marito lascia il posto ad un fascino che piano piano si trasforma in amore. Quando Joffrey viene arrestato per ordine del re e processato con l'accusa di essere uno stregone, la donna combatterà con tutte le sue forze per dimostrare la sua innocenza, senza però riuscirvi.

Condannato a morte e giustiziato Joffrey, Angelica si rifugia alla Corte dei Miracoli nei bassifondi di Parigi, il cui capo Calembredaine altri non è che il suo amico d'infanzia Nicola. Divenuta la "regina degli straccioni", Angelica si trova subito coinvolta nelle lotte tra le opposte fazioni che compongono la sua "corte".

Seconda puntata[modifica | modifica wikitesto]

In una scontro con la polizia, Nicola muore e Angelica si stabilisce in una taverna che, grazie alle sue abilità commerciali, diviene ben presto un locale di moda.

Una sera, un gruppo di nobili - di cui fa parte tra gli altri Monsieur, il fratello del re - si mette a fare baldoria, devasta il locale ed uccide il piccolo Linot, un ragazzino che faceva parte della Corte dei Miracoli. Per vendicarsi di loro, Angelica, con l'aiuto del poeta Claude le Petit, denuncia, tramite alcuni libelli, i nobili che erano presenti all'omicidio. Desgrez riesce ad impedire che il libello con il nome di Monsieur venga distribuito concendendo in cambio ad Angelica una licenza di esclusiva della cioccolata. Nel frattempo però Claude vine arrestato ed impiccato per ordine di Monsieur e questo getta Angelica nello sconforto. Decisa a porre fine alla propria esistanza, grazie a Desgrez la donna rinsavisce e abbandona i suoi progetti suicidi.

Passa del tempo ed Angelica si è ormai creata una fortuna con il commercio della ciocciolata. Desiderosa di riprendere il posto che le spetta a corte, Angelica inizia una relazione con suo cugino, il marchese Filippo di Plessis-Bellière. In seguito all'arresto di Fouquet i vecchi congiurati della Fronda si riuniscono e progettano di eliminare Angelica, colpevole di aver nascosto anni prima un cofanetto contenente del veleno destinato al re. Filippo di Plessis-Bellière glielo impedisce offrendosi di distruggere il cofanetto. Angelica ricatta quindi il cugino dicendogli che gli darà il cofanetto solamente una volta che saranno sposati. Filippo accetta ma al momento delle nozze Angelica, disgustata dal cugino, gli consegna il cofanetto affermando di non volerlo più sposare. Alcuni giorni dopo Angelica viene invitata a Versailles, dove Filippo chiede al re il formale permesso di sposare Angelica.

Alcuni anni dopo, morto Filippo nella Guerra nelle Fiandre, Angelica abbandona la corte e si ritira nelle sue terre. Luigi XIV la richiama però a corte e le affida una delicata missione diplomatica: recarsi dall'ambasciatore persiano Bachtiary Bey con l'intento di agevolare la firma di un trattato di alleanza tra i due Paesi. In cambio la donna riavrà il posssesso del palazzo di Parigi appartenuto al conte di Peyrac.

Terza puntata[modifica | modifica wikitesto]

Quarta puntata[modifica | modifica wikitesto]

Angelica viene condotta a Candia, dove viene venduta come schiava. Comprata a sua insaputa proprio dal marito, divenuto un pirata temibile e ricchissimo con lo pseudonimo de "il Rescator", la donna viene rapita per la seconda volta dai pirati. Peyrac si lancia all'inseguimento e dopo aver sconfitto il corsaro d'Escrainville intuisce che la moglie saràcondotta ad Algeri. Mentre l'uomo cerca di raggiungere la città, Angelica viene affidata alle cure di Osman Ferradji, gran maestro dell'harem del re di Meknes, che la conduce al cospetto del suo padrone.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1985, Mediaset, che deteneva i diritti dei film, decise di realizzare una riduzione televisiva della saga cinematografica condensando i cinque film della saga in uno sceneggiato in quattro episodi.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Lo sceneggiato è stato trasmesso per la prima volta dal 25 febbraio[1] al 18 marzo 1985[2] su Rete 4.

A differenza dei singoli film della saga, che continuano ad essere trasmessi tutt'oggi, quest'operazione di montaggio fu replicato solamente nel gennaio e febbraio 1986 sempre su Rete 4.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b TUTTA ANGELICA Film di montaggio con la Mercier, in Stampa Sera, 25 febbraio 1985, p. 14. URL consultato il 3 luglio 2023.
  2. ^ a b In poltrona davanti alla TV, in Stampa Sera, 18 marzo 1985, p. 14. URL consultato il 3 luglio 2023.
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