Andrew Glassner

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Andrew Glassner

Andrew Glassner (1960) è un informatico e scrittore statunitense. Considerato uno dei più importanti ricercatori nel campo della computer grafica degli anni novanta,[1] divenne principalmente noto per aver ideato le serie editoriali Graphics Gems, An Introduction to Ray Tracing e Principles of Digital Image Synthesis. Ulteriori campi d'interesse furono la narrativa interattiva, la scrittura, la regia e la consulenza in giochi per computer e online.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò a compiere ricerche sulla modellazione 3D nel 1978 e lavorò al Lavorò al Computer Graphics Lab del New York Institute of Technology, uno dei più importanti centri di ricerca sull'animazione e gli effetti digitali degli anni settanta e ottanta.[3] Prese un B.S. in ingegneria informatica (1984) al Case Western Reserve University (Cleveland, Ohio) e un M.S. in informatica (1987) e un dottorato (1988) alla University of North Carolina at Chapel Hill, Chapel Hill.[2] Dal 1988 al 1994 fu allo Xerox Palo Alto Research Center e poi si trasferì al Microsoft Research, dove rimase fino al 2000.[1][2] Fu finanziatore del Journal of Graphics Tools e membro fondatore del Journal of Computer Graphics Techniques, nonché redattore capo di ACM Transactions on Graphics. Fu inoltre Papers Chair per il SIGGRAPH '94.[4] Dal 1996 tiene la rubrica Andrew Glassner's Notebook nel periodico IEEE Computer Graphics & Applications. Da luglio 2019 è ricercatore capo presso l'azienda di sviluppo di effetti visivi Weta Digital.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) John Markoff, Microsoft Quietly Puts Together Computer Research Laboratory, 11 dicembre 1995. URL consultato il 28 settembre 2022.
  2. ^ a b c (EN) Glassner's resume (PDF), su glassner.com. URL consultato il 28 settembre 2022.
  3. ^ (EN) Biography - Andrew Glassner, su glassner.com, 26 aprile 2014.
  4. ^ (EN) Biography - Andrew Glassner, su glassner.com, 26 aprile 2014. URL consultato il 28 settembre 2022.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN9909781 · ISNI (EN0000 0001 1037 7547 · LCCN (ENn83311336 · GND (DE13836043X · BNF (FRcb122806510 (data) · J9U (ENHE987007439600105171 · NDL (ENJA00441039 · WorldCat Identities (ENlccn-n83311336