Amalia Ciardi Dupré

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Amalia Ciardi Dupré (Firenze, 1934) è una scultrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pronipote dello scultore Giovanni Dupré (la cui figlia Amalia, di cui porta lo stesso nome, fu zia da parte materna, deceduta qualche anno prima della sua nascita), si formò all'Accademia di belle arti di Firenze, perfezionandosi successivamente nella scultura tra Milano e Roma[1]. I suoi riferimenti, oltre alla scultura rinascimentale toscana e la tradizione accademica ottocentesca - a cui era legata la sua famiglia - furono alcuni maestri del Novecento, quali Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù.

Negli anni ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all'estero, ricevendo numerosi riconoscimenti e premi. Tra il 1970 e il 1980 fu anche docente al Liceo Artistico e all'Istituto d'Arte di Firenze[1].

Nella sua produzione degli anni Sessanta e Settanta abbraccia uno stile espressionista, che denunciava i grandi problemi della sua epoca, come le guerre, le carestie, l'epoca delle stragi e tutte le forme di sopraffazione. Collaborò con numerosi architetti (quali Luigi Bicocchi, Roberto Monsani, Raffaello Fagnoni, Pier Niccolò Berardi) per le decorazioni scultoree di edifici, in particolare per gli arredi liturgici di chiese di nuova realizzazione o ristrutturazione. Tra queste la cappella di San Lorenzo nella chiesa di Vincigliata (Storie bibliche), la chiesa di San Bernardino (Via Crucis, Crocifisso e altro), o la chiesa di Montebeni, tutte a Fiesole[1].

Ha lavorato spesso per ordini religiosi (Vallombrosani, Rogazionisti, Cappuccini) e realizzato monumenti dedicati a santi quali Padre Pio, Annibale Maria Di Francia, Giovanni Gualberto e altri[1].

In Italia le sue opere si trovano in piazze, chiese e altri luoghi pubblici di Firenze, Fiesole, Livorno, Prato, Pisa, Roma, Pordenone, Udine e Foggia; all'estero di New York e Parigi[1].

Nel 2015 ha inaugurato in via degli Artisti a Firenze il "Museo CAD - Amalia Ciardi Duprè" (CAD dalle iniziali con le quali sigla le sue opere), in cui presenta alcune delle sue opere più recenti. Oltre che sede della fondazione che porta il suo nome, lo spazio ospita concerti e incontri[2], ed è annesso a un laboratorio in cui la scultrice trasmette le sue conoscenze ai suoi allievi, soprattutto donne.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Biografia nel sito ufficiale.
  2. ^ Il Museo CAD, su amaliaciardidupre.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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