Adila bint Abd Allah Al Sa'ud

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Adila bint Abd Allāh Āl Saʿūd
Principessa dell'Arabia Saudita
Stemma
Stemma
Nome completoAdila bint Abd Allāh bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd
NascitaBeirut
DinastiaDinastia Saudita
PadreAbd Allah dell'Arabia Saudita
MadreAida Fustuq
ConsorteFayṣal bin Abd Allāh bin Moḥammed Āl Saʿūd
FigliPrincipe Muhammad
Principe Salman
Principessa Aya
Principessa Sama
Principessa Layan
Principessa Dana
ReligioneMusulmana sunnita

Adila bint Abd Allāh Āl Saʿūd (in arabo عادلة بنت عبد الله بن عبد العزيز آل سعود?; Beirut, ...) è una principessa saudita.[1] È una delle poche principesse del regno che potrebbero influenzare lo sviluppo politico della condizione femminile nel paese in campi come l'istruzione, l'occupazione e la salute.[2]

Primi anni di vita e formazione[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Adila è nata a Beirut, in Libano,[3] ed è figlia di re Abd Allah e di Aida Fustuq, una donna libanese.[4][5] I suoi genitori in seguito hanno divorziato.[3] La principessa è sorella germana del principe Abd al-Aziz.[6]

Ha ricevuto un Bachelor of Arts in letteratura inglese presso l'Università Re Sa'ud.[4]

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Adila bint Abd Allah è una delle poche principesse saudite con un ruolo semi-pubblico.[7] Si comporta come il volto pubblico di suo padre, il re Abd Allah[8] ed è una nota sostenitrice delle diritto delle donne alla guida, della loro consapevolezza della salute e dei loro diritti legali.[9] Ha parlato contro la violenza domestica e sostenuto i gruppi e le organizzazioni femminili.[10][11]

È patrona di molte fondazioni benefiche, infatti è: presidente della Fondazione nazionale per l'assistenza domiciliare, presidente del Comitato consultivo del museo nazionale;[12][13] presidente della Società a supporto dei bambini con il cancro Sanad[14] e vicepresidente del Programma nazionale per la sicurezza familiare. La principessa Adila è anche sostenitrice dell'imprenditoria femminile attraverso la Camera di Commercio e dell'Industria di Gedda.[4] È stata patrona del Forum delle donne d'Arabia, una conferenza femminile tenutasi a Gedda nel 2007.[15] La principessa guida la Società saudita per la conservazione del patrimonio.[16]

Opinioni[modifica | modifica wikitesto]

Un'intervista alla principessa Adila è stata inclusa dalla scrittrice Mona Almunajjed nel suo libro intitolato "Saudi Women Speak: 24 Remarkable Women Tell Their Success Stories", pubblicato nel 2011 dall'Istituto arabo per la ricerca e l'editoria di Amman e Beirut.[3] Ha dichiarato: "Sono solo una parte di tutta questa società e vi presento il mio punto di vista. Tuttavia, non possiamo tornare indietro. Abbiamo bisogno di diventare più liberali e abbiamo bisogno di cambiare."[3] Inoltre è dell'opinione che l'indossare il niqab sia una tradizione anche se suggerisce come alternativa migliore una semplice sciarpa.[17]

Vita personale[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Adila, all'epoca ventenne, ha sposato il cugino Faysal bin Abd Allah[2] che ha servito come ministro dell'istruzione dal febbraio 2009 al 22 dicembre 2013.[18][19] Faysal è stato anche Vice Direttore Generale dell'Intelligence.[20]

Dal matrimonio sono nati sei figli, due maschi e quattro femmine.[21] Una delle loro figlie si è laureata al King's College London di Londra.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Saudi 12-year old bride drops divorce case, in Al Arabiya News, 2 febbraio 2010. URL consultato il 5 maggio 2012.
  2. ^ a b c Stig Stenslie, Regime Stability in Saudi Arabia: The Challenge of Succession, Routledge, 21 agosto 2012, p. 39, ISBN 978-1-136-51157-8. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  3. ^ a b c d Kaelen Wilson-Goldie, More talk, less distortion, in The Daily Star, 2011. URL consultato il 20 agosto 2012 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2014).
  4. ^ a b c Stig Stenslie, Power Behind the Veil: Princesses of the House of Saud, in Journal of Arabian Studies: Arabia, the Gulf, and the Red Sea, vol. 1, n. 1, 2011, pp. 69-79, DOI:10.1080/21534764.2011.576050. URL consultato il 21 maggio 2012.
  5. ^ Saudi Foreign Policy after Saud Al Faisal, in Institute for Gulf Affairs, 21 agosto 2012. URL consultato l'11 agosto 2013.
  6. ^ Family Tree of Abdallah bin Abdulaziz bin Abdul Rahman Al Saud, su datarabia.com, Datarabia. URL consultato il 1º maggio 2012.
  7. ^ Simon Henderson, Saudi Arabia Changes Course, Slowly, in The Washington Institute, 18 febbraio 2009. URL consultato il 6 giugno 2012.
  8. ^ Christopher Dickey, The Monarch who Declared His own Revolution, in Newsweek, vol. 153, n. 13, 30 marzo 2009, p. 40. URL consultato il 30 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2019).
  9. ^ Abdullah bin Abdulaziz Al Saud, in APS Review Oil Market Trends, 24 ottobre 2005. URL consultato l'11 giugno 2013.
  10. ^ Arab social media report, su dsg.ae, Dubai School of Government. URL consultato il 26 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).
  11. ^ Caryle Murphy, Saudi princess speaks out on abuse, in Global Post, 30 maggio 2009. URL consultato il 27 maggio 2012.
  12. ^ Walaa Hawari, Some retrieved artifacts 'were in safe hands', in Arab News. URL consultato il 20 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2013).
  13. ^ Saudi Princess concludes her six-day visit to India, in Deccan Herald, New Delhi, 23 settembre 2012. URL consultato il 23 settembre 2012.
  14. ^ Walaa HawariI, Sanad auction fetches SR1.45m, in Arab News, 8 marzo 2012. URL consultato il 5 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  15. ^ Caroline Montagu, Civil Society and the Voluntary Sector in Saudi Arabia (PDF), in Middle East Journal, vol. 64, n. 1, Winter 2010, DOI:10.3751/64.1.14. URL consultato il 25 maggio 2012.
  16. ^ Chairman and members of the Board of Directors, su shps.org.sa, Saudi Heritage Preservation Society. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2013).
  17. ^ Have you meet the daughter of The King of Saudi Arabia?, su worldobserveronline.com, 27 aprile 2013. URL consultato il 28 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).
  18. ^ Saudi Cabinet Reshuffle; Woman Deputy Minister Appointed, in Carnegie Endowment, 18 febbraio 2009. URL consultato il 21 maggio 2012.
  19. ^ Prince Khalid Bin Faisal appointed Education Minister, in Asharq Alawsat, 22 dicembre 2013. URL consultato il 23 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  20. ^ Christopher Boucek, Saudi Arabia’s king changes the guard (PDF), in Islamic Affairs Analyst, giugno 2009, pp. 2-4. URL consultato il 21 aprile 2012.
  21. ^ Family Tree of Adila bint Abdallah bin Abdulaziz Al Saud, su datarabia.com, Datarabia. URL consultato il 1º maggio 2012.
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie