(419624) 2010 SO16

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(419624) 2010 SO16
Confronto tra l'orbita di 2010 SO16 e della Terra, Venere e Mercurio
Stella madreSole
Scoperta17 settembre 2010
ScopritoreWISE
ClassificazioneNEA,
asteroide Apollo,
PHA
Designazioni
alternative
2010 SO16
Parametri orbitali
(all'epoca K1794)
Semiasse maggiore150026360 km
1,0028500 au
Perielio138709105 km
0,9271999 au
Afelio161343615 km
1,0785001 au
Periodo orbitale366,82 giorni
(1 anni)
Inclinazione
sull'eclittica
14,51959°
Eccentricità0,0754351
Longitudine del
nodo ascendente
40,39652°
Argom. del perielio108,98876°
Anomalia media173,30100°
Par. Tisserand (TJ)6,036 (calcolato)
Dati fisici
Diametro medio357 m
Albedo0,084
Dati osservativi
Magnitudine ass.20,5

(419624) 2010 SO16 è la denominazione astronomica temporanea di un oggetto (Asteroide near-Earth) scoperto dal Wide-field Infrared Survey Explorer telescopio. La sua orbita è stata descritta da Christou Apostolos e David J. Asher all'Osservatorio di Armagh in Irlanda.[1] L'oggetto ha una magnitudine assoluta di 20,5 e diverse centinaia di metri di diametro.

2010 SO16 possiede un'orbita a ferro di cavallo che gli permette di convivere nelle vicinanze dell'orbita terrestre senza collidere. È uno dei pochi asteroidi caratterizzati da questo tipo di orbita: un gruppo che include anche 3753 Cruithne. Tuttavia esso non è né un asteroide Aten né un asteroide Apollo perché il semiasse maggiore della sua orbita non è né più grande, né più piccolo di 1 au, ma oscilla approssimativamente fra 0,996 e 1,004 au, con un periodo di circa 350 anni.[1] Nel suo ciclo con orbita a ferro di cavallo di 350 anni, non si avvicina mai alla Terra più di 0,15 au.

Varie simulazioni postulano che 2010 SO16 rimarrà nella sua orbita per almeno altri 120 000 anni e probabilmente per più di un milione di anni. Questa predizione conferisce una stabilità orbitale che è inusuale, se comparata con quella di altri oggetti simili a 2010 SO16.[2] Una ragione per questa stabilità è la sua bassa eccentricità orbitale che è minore di 0,084.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) A. A. Christou e D. J. Asher, A long-lived horseshoe companion to the Earth, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 414, n. 4, 12 aprile 2011, pp. 2965–2969, DOI:10.1111/j.1365-2966.2011.18595.x, arXiv:1104.0036. URL consultato il 24 dicembre 2022.
  2. ^ (EN) Earth-Companion Asteroid Discovered in Horseshoe-Shaped Orbit, su The Physics arXiv Blog, MIT Technology Review, 5 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2011).

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