Ente gestione attività minerarie: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
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La maggior parte delle attività EGAM erano però in perdita. L'EGAM fu liquidato nel [[1978]] e le sue attività furono suddivise tra [[IRI]] (acciai speciali) ed [[ENI]], attraverso la [[SAMIM]] (attività minerarie).
La maggior parte delle attività EGAM erano però in perdita. L'EGAM fu liquidato nel [[1978]] e le sue attività furono suddivise tra [[IRI]] ([[Acciai Speciali Terni|acciai speciali]]) ed [[ENI]], attraverso la [[SAMIM]] (attività minerarie).


== Partecipazioni ==
== Partecipazioni ==

Versione delle 10:10, 29 nov 2022

Ente gestione attività minerarie
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaEnte pubblico
Fondazione1958
Chiusura1978

L'Ente gestione attività minerarie (EGAM) era un ente pubblico nato nel 1958 con lo scopo di gestire tutte le produzioni minerarie italiane. Venne soppresso nel 1978.[1]

Storia

L'ente in realtà rimase inoperante fino al 1971, quando, presieduto da Mario Einaudi, assunse il controllo di numerose aziende minerarie, soprattutto quelle già in orbita Montedison, che erano diventate di importanza marginale per il gruppo chimico. Tra queste si possono ricordare le miniere di zinco e piombo di Monteponi e Montevecchio in Sardegna e quelle di mercurio del Monte Amiata. L'EGAM tuttavia non si limitò ad operare nel settore minerario: acquisì il controllo dell'acciaieria Cogne di Aosta e del comparto siderurgico della Breda, arrivando nel 1974 a controllare 47 aziende con un totale di 32 000 dipendenti.

La maggior parte delle attività EGAM erano però in perdita. L'EGAM fu liquidato nel 1978 e le sue attività furono suddivise tra IRI (acciai speciali) ed ENI, attraverso la SAMIM (attività minerarie).

Partecipazioni

Con decreto legge 103/77 queste aziende sono state trasferite a IRI ed ENI.

Bibliografia

  • G. Baldi. I potenti del sistema, Arnoldo Mondadori, 1976.
  • N. Crepax, Storia dell'industria italiana, Il Mulino.
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