Storia economica del Regno Unito: differenze tra le versioni

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La [[Compagnia dei mercanti avventurieri di Londra]] mise insieme i principali mercanti d'oltremare di [[Città di Londra|Londra]] in una compagnia regolata{{#tag:ref|Per "compagnia regolata" (''regulated company'') si intendeva un tipo di società, oggi non più esistente, avente lo scopo di regolare determinate attività artigianali, commerciali e professionali in maniera simile alle odierne associazioni professionali. Cfr. ''regulated company'', su Picchi, Fernando, ''Dizionario Enciclopedico Economico e Commerciale Inglese-Italiano'', Milano, Ulrico Hoepli Editore, 2017.|group=n}} all'inizio del XV secolo, sotto forma di una [[gilda]]. La principale attività dei suoi membri era l'esportazione di tessuti, specialmente di [[lana]] pettinata bianca (non tinta). Questo consentiva loro di importare una vasta gamma di beni esteri.<ref>{{cita libro |autore=Brenner, Robert |titolo=Merchants and revolution: commercial change, political conflict, and London's overseas traders, 1550-1653 |editore=Verso |anno=2003 |isbn=978-1-85984-333-8}}</ref><ref>{{cita libro |autore=Lipson, E. |titolo=The Economic History of England, Vol. 2: The Age of Mercantilism (Classic Reprint) |editore=Forgotten Books |anno=2018 |annooriginale=1956 |pp=196-268 |isbn=978-1-33442-473-1}}</ref>
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===Wool industry===
{{Further|Medieval English wool trade}}
Woollen cloth was the chief export and most important employer after agriculture. The golden era of the Wiltshire woollen industry was in the reign of Henry VIII. In the medieval period, raw wool had been exported, but now England had an industry, based on its 11 million sheep. London and towns purchased wool from dealers, and send it to rural households where family labour turned it into cloth. They washed the wool, carded it and spun it into thread, which was then turned into cloth on a loom. Export merchants, known as Merchant Adventurers, exported woollens into the Netherlands and Germany, as well as other lands. The arrival of Huguenots from France brought in new skills that expanded the industry.<ref>G.D. Ramsay, ''The English woollen industry, 1500-1750'' (1982).</ref><ref>E. Lipson, ''The Economic History of England: vol 2: The age of mercantilism'' (7th 1964) pp 10-92.</ref><ref>Peter J. Bowden, ''Wool Trade in Tudor and Stuart England'' (1962) [https://link.springer.com/book/10.1007%2F978-1-349-81676-7#toc online].</ref>


=== Industria della lana ===
Government intervention proved a disaster in the early 17th century. A new company convinced Parliament to transfer to them the monopoly held by the old, well-established [[Company of Merchant Adventurers of London|Company of Merchant Adventurers]]. Arguing that the export of unfinished cloth was much less profitable than the export of the finished product, the new company got Parliament to ban the export of unfinished cloth. There was massive dislocation marketplace, as large unsold quantities built up, prices fell, and unemployment rose. Worst of all, the Dutch retaliated and refused to import any finished cloth from England. Exports fell by a third. Quickly the ban was lifted, and the Merchant Adventurers got its monopoly back. However, the trade losses became permanent.<ref>C.G.A. Clay, ''Economic Expansion and Social Change: England 1500-1700: Volume 2, Industry, Trade and Government'' (1984) pp 119-20.</ref>
{{Vedi anche|Commercio della lana nell'Inghilterra medievale}}
I tessuti lanieri erano la principale esportazione e il più importante settore di occupazione dopo l'agricoltura. L'era d'oro dell'industria laniera del [[Wiltshire]] fu nel regno di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]]. Nel periodo medievale, era stata esportata la lana grezza, ma ora l'Inghilterra aveva un'industria, basata sui suoi 11 milioni di pecore. Londra e le città acquistavano la lana dai grossisti, e la inviavano alle famiglie rurali dove la manodopera familiare la trasformava in tessuto. Le famiglie lavavano la lana, la cardavano e la riducevano in fili, che erano poi trasformati in tessuto su un telaio. I mercanti esportatori, noti come mercanti avventurieri, esportavano le lanerie nei Paesi Bassi e in Germania, come pure in altre terre. L'arrivo degli [[Ugonotti]] dalla [[Francia]] introdusse nuove capacità che espansero l'industria.<ref>{{cita libro |autore=Ramsay, G. D. |titolo=The English woollen industry, 1500-1750 |1982).</ref><ref>E. Lipson, ''The Economic History of England: vol 2: The age of mercantilism |editore=Macmillan Press |anno=1982 |pp=10-92 |isbn=978-0-33319-190-3}}</ref><ref>{{cita libro |autore=Bowden, Peter J. |titolo=Wool Trade in Tudor and Stuart England |editore=Routledge anno=1971 |url=https://link.springer.com/book/10.1007%2F978-1-349-81676-7#toc |isbn=978-0-71461-275-1}}</ref>


L'intervento del governo si rivelò un disastro all'inizio del XVII secolo. Una nuova compagnia convinse il Parlamento a trasferire ad essa il monopolio detenuto dall'antica, consolidata [[Compagnia dei mercanti avventurieri di Londra|Compagnia dei mercanti avventurieri]]. Sostenendo che l'esportazione di tessuti semilavorati fosse meno profittevole dell'esportazione dei prodotti finiti, la nuova compagnia spinse il Parlamento a bandire l'esportazione di tessuti semilavorati. Ci fu un massiccio scombussolamento dei mercati, in quanto si accumularono grandi quantità invendute, i prezzi crollarono e la disoccupazione salì. Peggio di tutto, gli Olandesi fecero una rappresaglia e si rifiutarono di importare qualsiasi tessuto finito dall'Inghilterra. Le esportazioni crollarono di un terzo. Rapidamente, il bando fu tolto e i Mercanti avventurieri ripresero il loro monopolio. Tuttavia, le perdite commerciali divennero permanenti.<ref>{{cita libro |autore=Clay, C. G. A. |titolo=Economic Expansion and Social Change: England 1500-1700: Volume 2, Industry, Trade and Government |editore=Cambridge University Press |anno=1985 |pp=119-20 |isbn=978-0-52127-769-3}}</ref>
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===Diets===
===Diets===
The diet depended largely on social class. The rich ate meat—beef, pork, venison—and white bread, the poor ate coarse dark bread, with a bit of meat perhaps at Christmas. Everyone drank ale—water was often too impure to drink. Fruits and vegetables were seldom eaten. Rich spices were used by the wealthy to offset the smells of old salted meat. Vegetables and fruits were not popular. The potato was not part of the diet. The rich enjoyed desserts such as pastries, tarts, cakes, and crystallized fruit, and syrup.<ref>Stephen Mennell, ''All manners of food: eating and taste in England and France from the Middle Ages to the present'' (University of Illinois Press, 1996).</ref>
The diet depended largely on social class. The rich ate meat—beef, pork, venison—and white bread, the poor ate coarse dark bread, with a bit of meat perhaps at Christmas. Everyone drank ale—water was often too impure to drink. Fruits and vegetables were seldom eaten. Rich spices were used by the wealthy to offset the smells of old salted meat. Vegetables and fruits were not popular. The potato was not part of the diet. The rich enjoyed desserts such as pastries, tarts, cakes, and crystallized fruit, and syrup.<ref>Stephen Mennell, ''All manners of food: eating and taste in England and France from the Middle Ages to the present'' (University of Illinois Press, 1996).</ref>

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La storia economica del Regno Unito tratta della storia economica dell'Inghilterra e della Gran Bretagna dal 1500 all'inizio del XX secolo. (Per i periodi anteriori vedi Economia dell'Inghilterra medievale e Storia economica della Scozia).[1]

Dopo essere diventata una delle regioni economiche più prospere d'Europa tra il 1600 e il 1700,[2] la Gran Bretagna guidò la rivoluzione industriale e dominò l'economista europea e mondiale durante il XIX secolo. Fu la principale innovatrice nelle macchine come i motori a vapore (per le pompe, le fabbriche, le locomotive ferroviarie e le navi a vapore), le attrezzature tessili e la fabbricazione di utensili. Inventò il sistema ferroviario e costruì gran parte delle attrezzature usate dalle altre nazioni. Fu anche al primo posto nell'attività bancaria, nell'imprenditoria e nel commercio internazionale e interno. Costruì un Impero britannico globale. Dopo il 1840, abbandonò il mercantilismo e praticò il "libero scambio", riducendo o eliminando tariffe, contingenti e restrizioni. La Royal Navy, la potente Marina Reale, proteggeva i suoi possedimenti globali, mentre il suo sistema legale forniva un sistema poco dispendioso per la risoluzione delle controversie.

Tra il 1870 e il 1900, il prodotto economico pro capite della popolazione in Gran Bretagna e in Irlanda salì del 500 per cento, generando un significativo aumento del tenore di vita. Tuttavia, dalla fine del XIX secolo in poi la Gran Bretagna sperimentò un declino economico relativo poiché altre nazioni come gli Stati Uniti d'America e la Germania recuperarono terreno. Nel 1870, il prodotto pro capite della Gran Bretagna era il secondo più alto del mondo dopo l'Australia. Entro il 1914, era il quarto più alto. Nel 1950, il prodotto pro capite della Gran Bretagna era ancora del 30 per cento più avanti dei sei membri fondatori della CEE, ma nel giro di 50 anni era stato sorpassato da molti paesi europei e da parecchi paesi asiatici.[3]

XVI-XVII secolo

Antico stemma della famiglia Tudor.

Durante il XVI e il XVII secolo, avvennero molti fondamentali cambiamenti economici, che aprirono la strada alla rivoluzione industriale. Specialmente dopo il 1600, la regione del Mare del Nord assunse il ruolo di principale centro economico dell'Europa al posto del Mediterraneo, che prima di questa data, in particolare nell'Italia settentrionale, era stata la parte più altamente sviluppata dell'Europa. La Gran Bretagna, insieme ai Paesi Bassi, nel lungo periodo trasse maggior profitto dall'espansione del commercio nell'Atlantico e in Asia rispetto ai pionieri di questo commercio, la Spagna e il Portogallo, fondamentalmente a causa del successo delle imprese in questi due paesi settentrionali principalmente di proprietà privata, in contrasto con i sistemi economici di proprietà statale in Iberia, presumibilmente di minor successo.[4]

Dopo la peste nera nella metà del XIV secolo e la depressione agricola della fine del XV secolo, la popolazione cominciò ad aumentare. L'esportazione dei prodotti lanieri ebbe come risultato un miglioramento economico generale con i prodotti esportati nell'Europa continentale. Enrico VII negoziò il favorevole trattato dell'Intercursus Magnus nel 1496.[5]

Gli alti salari e l'abbondanza di terra disponibile viste alla fine del XV e all'inizio del XVI secolo furono temporanei. Quando la popolazione si riprese ritornarono i bassi salari e la penuria di terre. Gli storici all'inizio del XX secolo caratterizzavano l'economia di questo periodo in termini di declino generale, riorganizzazione feudale e contrazione agricola. Gli storici posteriori lasciarono da parte questi temi ed evidenziarono le transizioni tra le forme medievali e il progresso dei Tudor.[6]

John Leland lasciò ricche descrizioni delle economie locali di cui fu testimone durante i suoi viaggi dal 1531 al 1560. Egli descrisse mercati, porti, industrie, edifici e collegamenti di trasporto. Mostrò che alcune cittadine si stavano espandendo, attraverso le nuove opportunità commerciali e industriali, specialmente la manifattura dei tessuti. Trovò altre città in declino, e suggerì che l'investimento da parte di imprenditori e benefattori avesse consentito ad alcune cittadine di prosperare.[7] La tassazione era un fattore negativo per la crescita economica, dal momento che era imposta, non sul consumo, ma sugli investimenti di capitale.[8]

Crescita dell'offerta di moneta

Le colonie spagnole e portoghesi nel Nuovo Mondo esportarono grandi quantità d'argento e oro in Europa, una parte delle quali andò ad alimentare l'offerta di moneta inglese. Vi furono molteplici fattori che contribuirono tutti all'espansione e alla crescita dell'economia inglese, secondo il dottor Nuno Palma dell'Università di Manchester. Le caratteristiche chiave del modello di crescita includevano la specializzazione e il cambiamento strutturale, e gli aumenti nella partecipazione dei mercati. Il nuovo flusso di moneta metallica (argento e oro) aumentò l'offerta di moneta. Invece di cambiali pagate per mezzo di cambiali future, le transazioni commerciali erano sostenute da moneta metallica forte. Questo ridusse i costi di transazione, aumentò la copertura del mercato e aprì incentivi e opportunità per partecipare alle transazioni in contanti. Sorse la domanda di beni di lusso dall'Asia, come seta e pepe, il che creò nuove domande nei mercati di fascia alta. L'aumentata offerta di monetata metallica rese più facile la riscossione delle tasse, permettendo al governo di accrescere la capacità fiscale e di fornire beni pubblici.[9]

Esistevano varie pressioni inflazionistiche; alcune erano dovute a un afflusso di oro dal Nuovo Mondo e a una popolazione crescente. L'inflazione ebbe un effetto negativo sulla ricchezza reale della maggior parte delle famiglie.[10] Ciò preparò la strada alle sollevazioni popolari con l'ampliarsi del divario tra i ricchi e i poveri. Questo fu un periodo di cambiamenti significativi per la maggioranza della popolazione rurale, con i signori feudali che cominciavano il processo delle "recinzioni" terriere (enclosures).[11]

Esportazioni

Specialmente all'interno dell'Impero britannico, le esportazioni iniziarono ad aumentare notevolmente in questo periodo. Perlopiù le compagnie private commerciavano con le colonie nelle Indie occidentali, in America settentrionale e in India.[12]

La Compagnia dei mercanti avventurieri di Londra mise insieme i principali mercanti d'oltremare di Londra in una compagnia regolata[n 1] all'inizio del XV secolo, sotto forma di una gilda. La principale attività dei suoi membri era l'esportazione di tessuti, specialmente di lana pettinata bianca (non tinta). Questo consentiva loro di importare una vasta gamma di beni esteri.[13][14]

Industria della lana

Lo stesso argomento in dettaglio: Commercio della lana nell'Inghilterra medievale.

I tessuti lanieri erano la principale esportazione e il più importante settore di occupazione dopo l'agricoltura. L'era d'oro dell'industria laniera del Wiltshire fu nel regno di Enrico VIII. Nel periodo medievale, era stata esportata la lana grezza, ma ora l'Inghilterra aveva un'industria, basata sui suoi 11 milioni di pecore. Londra e le città acquistavano la lana dai grossisti, e la inviavano alle famiglie rurali dove la manodopera familiare la trasformava in tessuto. Le famiglie lavavano la lana, la cardavano e la riducevano in fili, che erano poi trasformati in tessuto su un telaio. I mercanti esportatori, noti come mercanti avventurieri, esportavano le lanerie nei Paesi Bassi e in Germania, come pure in altre terre. L'arrivo degli Ugonotti dalla Francia introdusse nuove capacità che espansero l'industria.[15][16][17]

L'intervento del governo si rivelò un disastro all'inizio del XVII secolo. Una nuova compagnia convinse il Parlamento a trasferire ad essa il monopolio detenuto dall'antica, consolidata Compagnia dei mercanti avventurieri. Sostenendo che l'esportazione di tessuti semilavorati fosse meno profittevole dell'esportazione dei prodotti finiti, la nuova compagnia spinse il Parlamento a bandire l'esportazione di tessuti semilavorati. Ci fu un massiccio scombussolamento dei mercati, in quanto si accumularono grandi quantità invendute, i prezzi crollarono e la disoccupazione salì. Peggio di tutto, gli Olandesi fecero una rappresaglia e si rifiutarono di importare qualsiasi tessuto finito dall'Inghilterra. Le esportazioni crollarono di un terzo. Rapidamente, il bando fu tolto e i Mercanti avventurieri ripresero il loro monopolio. Tuttavia, le perdite commerciali divennero permanenti.[18]

Note

Annotazioni

  1. ^ Per "compagnia regolata" (regulated company) si intendeva un tipo di società, oggi non più esistente, avente lo scopo di regolare determinate attività artigianali, commerciali e professionali in maniera simile alle odierne associazioni professionali. Cfr. regulated company, su Picchi, Fernando, Dizionario Enciclopedico Economico e Commerciale Inglese-Italiano, Milano, Ulrico Hoepli Editore, 2017.

Fonti

  1. ^ May (1996).
  2. ^ Baten (2016), p. 13.
  3. ^ Crafts, Nicholas, Britain's Relative Economic Performance, 1870–1999, Londra, Institute of Economic Affairs, 1966, ISBN 978-0-255-36524-6.
  4. ^ Baten (2016), pp. 13-14.
  5. ^ Palliser, David M., The Age of Elizabeth: England under the later Tudors, 1547-1603, Longman, 1983, p. 300, ISBN 978-0-58248-580-8.
  6. ^ Postan, Michael, Revisions in Economic History. IX.—The Fifteenth Century, in Economic History Review, vol. 9, n. 2, 1939, pp. 160-167.
  7. ^ Lee, John S., The functions and fortunes of English small towns at the close of the middle ages: evidence from John Leland's Itinerary, in Urban History, vol. 37, n. 1, 2010, pp. 3-25.
  8. ^ Hoyle, Richard W., Taxation and the mid-Tudor crisis, in Economic History Review, vol. 51, n. 4, 1998, pp. 649-975, JSTOR 2599567.
  9. ^ Palma, Nuno, Money and modernization in early modern England (PDF), in Financial History Review, prestampa EHES Working Paper n. 147, in linea, febbraio 2019.
  10. ^ Wordie, J. R., Deflationary factors in the Tudor price rise, in Past & Present, n. 154, 1997, pp. 32-70.
  11. ^ Dawson, Ian, The Tudor century, Gardners Books, 1993, p. 214, ISBN 978-0-17435-063-7.
  12. ^ Baten (2016), pp. 15–16.
  13. ^ Brenner, Robert, Merchants and revolution: commercial change, political conflict, and London's overseas traders, 1550-1653, Verso, 2003, ISBN 978-1-85984-333-8.
  14. ^ Lipson, E., The Economic History of England, Vol. 2: The Age of Mercantilism (Classic Reprint), Forgotten Books, 2018 [1956], pp. 196-268, ISBN 978-1-33442-473-1.
  15. ^ Ramsay, G. D., The English woollen industry, 1500-1750, Macmillan Press, 1982, pp. 10-92, ISBN 978-0-33319-190-3.
  16. <li id ignorato (aiuto)
  17. ^ Bowden, Peter J., Wool Trade in Tudor and Stuart England, Routledge anno=1971, ISBN 978-0-71461-275-1.
  18. ^ Clay, C. G. A., Economic Expansion and Social Change: England 1500-1700: Volume 2, Industry, Trade and Government, Cambridge University Press, 1985, pp. 119-20, ISBN 978-0-52127-769-3.

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Prima guerra mondiale

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Regno Unito § Prima guerra mondiale.

Fonti primarie

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Voci correlate

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