Chi è Dayani Cristal?

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Chi è Dayani Cristal?
Titolo originaleWho is Dayani Cristal?
Lingua originaleSpagnolo, inglese
Paese di produzioneMessico, Regno Unito
Anno2013
Durata84 min
Generedocumentario, drammatico
RegiaMarc Silver
SceneggiaturaMark Monroe
ProduttoreGael García Bernal, Thomas Benski, Lucas Ochoa
Produttore esecutivoDan Cogan, Lilly Hartley, Teddy Leifer, Marc Silver
Casa di produzionePulse Films, Canana Films, Candescent Films, Rise Films
Distribuzione in italianoPFA Films
FotografiaPau Esteve Birba, Marc Silver
MontaggioMartin Singer, James Smith-Rewse
MusicheLeonardo Heiblum, Jacobo Lieberman
CostumiLuciana Garcia de Alamo
TruccoSabrina Campos
Interpreti e personaggi
  • Gael García Bernal
  • Charles Harding
  • Lorena Ivón Ton Quevedo
  • Padre Alejandro Solalinde
  • Robin Reineke
  • Bruce Anderson
  • Rafaela Martínez
  • Bianca Micheletti
  • Cristóbal Sandres

Chi è Dayani Cristal? (Who is Dayani Cristal?) è un film documentario del 2013 diretto da Marc Silver.

È stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival dove ha vinto il premio per la miglior fotografia. Nel 2014 l'Amnesty International lo ha eletto miglior documentario dell'anno.[1]

Il film, prodotto e interpretato da Gael García Bernal, affronta il tema dell'immigrazione negli Stati Uniti d'America e si articola su due indagini: l'analisi del processo con cui normalmente si arriva all’identificazione di un cadavere di un clandestino ritrovato nel deserto, e il racconto più intimistico e diretto della pericolosa traversata dei latinos, piena di sogni e di vite interrotte.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel Deserto di Sonora, la Polizia di Frontiera scopre il corpo di un uomo in decomposizione. Si tratta di un immigrato senza documenti il cui unico indizio per identificarlo è un tatuaggio sul petto con la scritta "Dayani Cristal". Ad indagare sul suo caso è il personale dell'obitorio di Pima County, che ogni anno raccoglie dalle sabbie del deserto almeno un centinaio di cadaveri. Mentre le ricerche proseguono, Gael García Bernal ripercorre i passi di quest’uomo, nel tentativo di capire cosa debba aver provato nel suo ultimo viaggio verso il sogno americano. Come se fosse un reporter in borghese, l'attore e attivista messicano segue e condivide le dolorose tappe dei migranti, dall'Honduras fino agli Stati Uniti d'America, attraverso il Guatemala e il Messico.[3]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il budget del film era molto basso perciò le riprese sono state effettuate in due settimane con un team di otto persone e due automobili. Marc Silver e Gael García Bernal prima di questo film avevano girato per Amnesty International una serie di cortometraggi dal titolo Los Invisibles sul tema dell'immigrazione in Messico.[4]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha esordito il 17 gennaio 2013 al Sundance Film Festival. È stato successivamente presentato in molti altri festival del cinema fra i quali il New York Film Festival,[5] il Louisiana Film Festival, il Festival del cinema di Zurigo (Svizzera), e i Latin Beat Film Festival (Giappone).[6]

In Italia è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2013 nella sezione Alice nella città dedicata alle nuove generazioni. Il 20 novembre 2014 è uscito al cinema.[7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Progetto di solidarietà[modifica | modifica wikitesto]

Cinque anni prima della realizzazione del film il regista Marc Silver lanciò un sito web dove le persone potevano condividere la loro personale storia di ingiustizia sociale. Molte di queste storie parlavano della perdita di un proprio caro durante il processo di immigrazione clandestina. Quindi iniziò a fare delle ricerche a Tucson, sede del reparto di investigazione sulle morte dei migranti, fino a quando si imbatté del caso "Dayani Cristal".[8]

Dopo il successo del film, gli autori hanno costruito una rete di solidarietà per finanziare i rifugi che ospitano i clandestini (fra i quali il rifugio di Padre Solalinde che appare nel film) e per realizzare un database sui desaparecidos presso il centro medico di Pima County. Il sito internet di Marc Silver, ora whoisdayanicristal.com, è diventato uno spazio web dedicato ai migranti scomparsi e alle loro famiglie.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Who is Dayani Cristal? Wins ‘Best Documentary’ at Amnesty International Awards, su pulsefilms.com.
  2. ^ “Who is Dayani Cristal?” e l’immigrazione americana, su cinefarm.it, 15 ottobre 2014. URL consultato il 10 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2016).
  3. ^ Francesco Di Brigida, Who is Dayani Cristal?, su cinespresso.com, 9 novembre 2013. URL consultato il 10 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2018).
  4. ^ (EN) Carlos Aguilar, Forgotten Hopeful Travelers: Dir. Marc Silver on “Who is Dayani Cristal?”, su indiewire.com, 25 aprile 2014. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  5. ^ (EN) Gael García Bernal and Marc Silver's WHO IS DAYANI CRISTAL? Opens April 25, su cinematropical.com, 3 aprile 2014. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  6. ^ (ES) Pablo Berger, "Blancanieves", mejor película en el Latin Beat Film Festival de Tokio, su sandiegouniontribune.com, 14 ottobre 2013. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  7. ^ Alice nella città torna al Festival del film di Roma, su cinespresso.com, 9 ottobre 2013. URL consultato l'11 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022).
  8. ^ (EN) Oscar Lopez, 'Who Is Dayani Cristal?': Director Marc Silver On Why Immigration Reform Matters, Plus Working With Gael García Bernal, su latintimes.com, 1º maggio 2014.
  9. ^ (EN) Chi è Dayani Cristal, proiezione a Torino, su carovanemigranti.org. URL consultato l'11 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]