Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo, II principe di Arsoli
Principe di Arsoli
Stemma
Stemma
In carica1840 –
1873
PredecessoreMassimiliano Camillo VIII
SuccessoreCarlo Alberto Camillo X
TrattamentoSua Grazia
NascitaRoma, 14 agosto 1803
MorteRoma, 6 aprile 1873
DinastiaMassimo
PadreMassimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli
MadreMaria Cristina Sabina di Sassonia
ConsorteMaria Gabriella di Savoia-Villafranca
ReligioneCattolicesimo

Vittorio Emanuele Camillo Massimo (Roma, 14 agosto 1803Roma, 6 aprile 1873) è stato un nobile italiano erudito, ricercatore, collezionista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu il terzogenito - ma primo figlio maschio - di Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli e di Maria Cristina Sabina di Sassonia (1775-1837), figlia del principe Francesco Saverio di Sassonia, figlio a sua volta del re Augusto III di Polonia. Vigendo ancora il regime di fedecommesso, Il fratello Francesco Saverio fu destinato alla carriera ecclesiastica, divenendo a suo tempo cardinale; delle tre sorelle la maggiore e primogenita, Giuseppina (1799-1891), andò sposa al principe Ottavio Lancellotti, la seconda, Teresa (1801-58), al principe Urbano del Drago, e la terza, Barbara (1813-39), al principe Giovanni Ruspoli.

In tono con il clima culturale romantico della sua giovinezza, con la frequentazione dell'ambiente dei Nazareni, impegnati tra il 1817 e il 1829 nella decorazione di alcuni ambienti del casino Massimo al Laterano, il principe Massimo sviluppò una gran passione per il medioevo, che si concretizzò, ad esempio, nel restauro e nell'arredamento del castello di Arsoli. La sua curiosità intellettuale si espresse in varie forme di erudizione e collezionismo: fu bibliofilo appassionato, gran lettore e scrittore poligrafo, e dedicò particolare attenzione alla ricerca e al recupero di fonti archivistiche relative alla Roma medievale.

La sua biblioteca di circa 10.000 volumi fu in gran parte alienata poco dopo la sua morte, nel 1882, confluendo in parte nella Biblioteca Angelica.

Sposò in prime nozze Maria Gabriella di Savoia-Villafranca (1811-1837), figlia del principe Giuseppe; da questo matrimonio nacquero Carlo Alberto (Camillo X, 1836-1921) e due figlie che morirono precocemente. Da questo primogenito - che fu per decenni il capo della nobiltà nera di Roma - discendono i principi Massimo attuali. Dal secondo matrimonio concluso nel 1842 con Giacinta Della Porta Rodiani (1821-98) nacquero altri tre figli: Filippo (1843-1915, principe Lancellotti dal 1865), Massimiliano (gesuita) e Maria Francesca (1846-93, sposata al principe Ranieri Bourbon del Monte).

Don Camillo Massimo morì a Roma poco dopo la proclamazione della capitale d'Italia, il 6 aprile 1873, e fu sepolto nella cappella di famiglia in San Lorenzo in Damaso.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Vittorio Emanuele Camillo IX sposò il 10 novembre 1827 a Chambéry la principessa Maria Gabriella di Savoia-Villafranca, figlia del principe Giuseppe Maria di Savoia-Villafranca. La coppia ebbe i seguenti figli:

  • Cristina Massimo (n. 1829)
  • Maria Cristina Massimo (n. 1830)
  • Camillo Massimo (n. 1836), III principe di Arsoli

Alla morte della prima moglie, Vittorio Emanuele Camillo IX si risposò il 2 ottobre 1842 a Roma con la nobile Giacinta della Porta Rodiani, figlia del conte Filippo della Porta Rodiani. La coppia ebbe i seguenti figli:

  • Filippo Massimiliano Massimo (n. 1843), I principe Lancellotti, sposò Elisabetta Aldobrandini
  • Maria Francesca Massimo (n. 1846), sposò Ranieri Bourbon del Monte, II principe di San Faustino, bisnonna di Gianni Agnelli
  • Massimiliano Massimo (n. 1849)

Opere[modifica | modifica wikitesto]

L'archivio Massimo conserva molte carte di sua produzione; tra queste un Giornale in 43 piccoli volumi, che contiene notizie di cronaca romana dal 1819 al 1873. L'elenco dei suoi scritti editi comprende:

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Filippo Camillo VI Massimo, III marchese di Roccasecca Giovanni Battista Camillo V Massimo, II marchese di Roccasecca  
 
Giulia Massimo  
Francesco Camillo VII Massimo, IV marchese di Roccasecca  
Isabella Fiammetta Soderini Antonfrancesco Soderini  
 
Vittoria Muti Papazzurri  
Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli  
Massimiliano Savelli Palombara, marchese di Pietraforte Federico Savelli Palombara, marchese di Pietraforte  
 
Barbara Colonna  
Barbara Savelli Palombara  
Porzia Gabrielli di Prossedi Pietro Gabrielli, marchese di Prossedi  
 
Maria Teresa di Valvasone  
Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo, II principe di Arsoli  
Augusto III di Polonia Augusto II di Polonia  
 
Cristiana Eberardina di Brandeburgo-Bayreuth  
Francesco Saverio di Sassonia  
Maria Giuseppa d'Austria Giuseppe I del Sacro Romano Impero  
 
Guglielmina Amalia di Brunswick-Lüneburg  
Maria Cristina di Sassonia  
Giuseppe Spinucci Giovanni Battista Spinucci  
 
Chiara Montani  
Chiara Spinucci  
Beatrice Vecchi-Buratti Gaetano Vecchi-Buratti  
 
Teresa Benedetta Pedrini  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Principe di Arsoli Successore
Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli 1840 - 1873 Carlo Alberto Camillo X, III principe di Arsoli
Predecessore Maestro Generale delle Poste pontificie Successore
Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli 1840 - 1870 Incarico abolito
Controllo di autoritàVIAF (EN2815853 · ISNI (EN0000 0000 6134 4369 · BAV 495/176718 · LCCN (ENn87905371 · GND (DE1147808716 · WorldCat Identities (ENlccn-n87905371