Vincenzo Dalberti

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Vincenzo Dalberti (Milano, 20 febbraio 1763Olivone, 6 aprile 1849) è stato un presbitero e politico svizzero-italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Milano da emigranti di Olivone, suo padre Gian Domenico era attivo come cioccolataio, compì i suoi studi nella Milano illuminista e intensamente europea prima presso i Barnabiti poi nell'istituto del Gesuiti a Brera. Prese gli ordini religiosi nel 1786[1]. Rientrato in patria per curarsi da un'affezione febbrile nel 1798, nel 1803, anno di nascita del Canton Ticino in virtù dell'Atto di mediazione[2] di Napoleone Bonaparte[3], entrò nel governo cantonale quale suo primo presidente. Sia come Consigliere di Stato dal 1830 al 1837 che come segretario di stato (nel 1839) e deputato al Gran Consiglio poi, la sua attività di politico e di legislatore onesto e illuminato si protrasse fin quasi alla morte, avventa nel suo paese d'origine.

Negli ultimi tempi, a partire dal 1840 scrisse in difesa della religione cattolica in Ticino a suo dire minacciata dalla eccessiva libertà di stampa promossa dalla propaganda liberale, così come si scagliò contro la decisione governativa di secolarizzare ed espropriare i beni dei conventi per adibirli a funzione pubblica (sedi governative, scuole). Coerente alle sue scelte politiche fu uno dei pochi ad opporsi nel 1842 alla riforma della costituzione cantonale.

Il miglior modo per comprendere il pensiero di questo uomo politico resta la lettura di un suo fitto epistolario con un medico e politico di Zurigo, Paolo Usteri[4], intercorsa tra il 1807 e il 1811 (anno di morte dell'Usteri). Altro suo importante corrispondente fu il barone Pietro Custodi autore di una raccolta di autori italiani di economia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Piazza,Vincenzo Dalberti. Notizia necrologica, Lugano 1849.
  • Plinio Bolla, L'abate Vincenzo Dalberti, in Almanacco popolare ticinese, 1883, ristampa in Patria e Progresso, 1886; Idem, Carteggio fra il generale La Harpe ed il segretario di Stato d'Alberti, in Patria e Progresso, 1887/1888, ristampato in Revue historique vaudoise, 1910.
  • Isidoro Rossetti, Carteggio, scritti e documenti dell'abate Vincenzo D'Alberti di Olivone, in Le Tre Valli, Biasca 1902/1903.
  • Gioachimo Respini, Rodolfo Tartini, Storia politica del Canton Ticino 1798-1841, Locarno 1904.
  • Eligio Pometta, L'Epistolario politico tra Vincenzo d'Alberti e Paolo Usteri, in Bollettino Storico della Svizzera Italiana, 1922 e seguenti e ,a parte, in tre volumetti editrice La scuola 1927/1930.
  • Rodolfo Rogora, L'abate Vincenzo D'Alberti e il barone P. Custodi, in Adula, numero 16, Bellinzona 1929.
  • Arnoldo Bettelini, Vincenzo Dalberti. Scritti scelti, tre volumi, Istituto Editoriale Ticinese, Lugano-Bellinzona 1933/1937.
  • Giuseppe Martinola, Le confidenze di un luganese a Vincenzo Dalberti, in Rivista storica ticinese, Grassi & Co, Lugano-Bellinzona 1939; Idem, Cronaca della valle di Blenio dal 1798 al 1802, ibidem 1940; Idem, Vincenzo Dalberti nel primo centenario della morte, ibidem 1949; Idem, Piacevolezze e confidenze tra il Sanquirico e il Dalberti, in La Martinella, Milano 1951; Idem, Il conflitto per la capitale (1803-1806), in BSSI, Bellinzona 1952; Idem, I sonetti di Vincenzo Dalberti, in BSSI, LXXII, Bellinzona 1960, 167-188; Idem, La libertà di Blenio nel 1798, in BSSI 1963; Idem, Pensieri di Vincenzo Dalberti, Bellinzona 1963; Idem, Gli attentati contro il landamano G.B. Quadri nel 1827, in BSSI 1966; Idem, Poesie manoscritte e stampate fra le carte di Vincenzo Dalberti, BSSI 1968; Idem, Il pensiero politico ticinese dell'Ottocento Editrice La Scuola, Bellinzona 1968; Idem, Censura e libertà di stampa, in BSSI 1969; Idem, La missione ticinese a Vienna di F.C. de la Harpe, in BSSI 1969; Idem, Vincenzo Dalberti e Anna Rothpletz, in BSSI 1974; Idem, Il carteggio Dalberti-Custodi, in BSSI 1975.
  • Francesco Bertogliatti, Vincenzo Dalberti fu veramente il Talleyrand ticinese?, in «Rivista storica ticinese», Grassi & Co, Lugano-Bellinzona 1943.
  • Ortensio Scapozza, Gli ultimi anni dell'abate Vincenzo Dalberti, in Rivista storica ticinese, Lugano-Bellinzona 1945.
  • Federico Bruni, I cioccolatieri della val di Blenio, Bellinzona 1946.
  • Plinio Bolla, Fu Vincenzo Dalberti viceprefetto di Blenio?, in «BSSI», Bellinzona 1952; Idem, Un carteggio inedito di Henri Monod con Vincenzo Dalberti, ibidem 1961.
  • Giuseppe Mondada, Vincenzo Dalberti sacerdote, in «BSSI» 1961.
  • Virgilio Gilardoni, Il Dalberti proibito, in «Archivio storico ticinese», Casagrande, Bellinzona 1963.
  • Gastone Cambin, Domenico e Carlo Aspari incisori e architetti olivonesi, Lugano 1972.
  • Giuseppe Martinola (a cura di), Epistolario Dalberti-Usteri 1807-1831, (con importanti biografia, bibliografia e commenti), Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975; Idem, Carte dalbertiane, in «BSSI», Bellinzona 1975.
  • Tiziana Fiorini, La biblioteca di Vincenzo Dalberti, Edizioni Casagrande, Bellinzona 1991.
  • Raffaello Ceschi (a cura di), Storia del Cantone Ticino. L'Ottocento, Casagrande, Bellinzona 2000.
  • Silvano Pezzoli, Vincenzo Dalberti, un grande statista, Armando Dadò Editore, Locarno 2003.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
  • Fabrizio Panzera, Un legame di lunga, sincera amicizia: il carteggio fra Vincenzo Dalberti e Pietro Custodi (1799-1843), Olivone 2003.
  • Raffaello Ceschi, Ottocento ticinese: la costruzione di un cantone, Dadò, Locarno 2004.
  • Stefano Bolla, Un abate olivonese nella milano dei «philosophes. I costruttori della Repubblica», Castagnola 2005.
  • Marco Marcacci, L'uomo di Stato. I costruttori della Repubblica, in «Quaderni dell'associazione Carlo Cattaneo», Castagnola 2005.
  • Danilo Mazzarello, Dalberti Vincenzo, in L'illustradario, volume I, Fontana edizioni, Lugano 2006.
  • Franco Celio, Vincenzo Dalberti, l'abate, l'uomo di Stato. Gli uomini che fecero il Ticino, Bellinzona 2007.
  • Riccardo M. Varini, Vincenzo D'Alberti (1763-1849), in «Bollettino della Società Storica locarnese», numero 14, Tipografia Pedrazzini, Locarno 2011, 133-138.

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