Vico Scassacocchi

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Vico Scassacocchi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàNapoli
Codice postale80139
Informazioni generali
Tipostrada urbana

Il vico Scassacocchi è un vicolo del centro storico di Napoli (tra via dei Tribunali e Spaccanapoli). Varie ipotesi sono state avanzate sull'origine del nome, potrebbe trattarsi del nome di una congrega oppure del nome di una famiglia. Altra ipotesi vuole che il vicolo si chiami così per via della sua ristrettezza che avrebbe causato in passato la rottura delle ruote di carri e carrozze (da cui scassacocchi).[1]

La sua notorietà è dovuta al fatto che viene citato in diverse opere teatrali e cinematografiche.

Teatro e cinema[modifica | modifica wikitesto]

Nel film Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, il personaggio di Pasqualino Miele (interpretato da Totò) abita al Vico Scassacocchi 17, quinto piano.

Viene citato anche nella commedia atto unico di Eduardo De Filippo Quei figuri di trent'anni fa:

«… accussì io te ce facimmo 'a mappatella, e ce ne turnammo n'ata vota 'o sesto piano dô Vico Scassacocchi (…così io e te facciamo le valigie e ritorniamo a vivere al sesto piano di Vico Scassacocchi.)»

Il vicolo funge anche da ambientazione per una famosa parodia della sceneggiata del gruppo cabarettistico de "La Smorfia" con Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro, che venne trasmessa in TV per la prima volta nella trasmissione RAI Non stop nel 1980.

«Al vicolo Scassacocchi, un vicolo notoriamente tranquillo e pacifico…(Urla e strepiti fuoriscena interrompono il narratore). Napoli al vicolo Scassacocchi, un vicolo notoriamente…tranquillo e pacifico…(di nuovo le grida sguaiate del vicolo fuori scena). Napoli al vicolo Scassacocchi, un vicolo notoriamente…un vicolo notoriamente…un vicolo "notoriamente"! dove la gente era intenta alle normali attività, quali mangiare la pizza e suonare il mandolino, regnava incontrastato Don Gennarino Parsifàl…»

Nel 2023, il vicolo ha fatto da cornice al film Napoli milionaria!, tratto dall'omonima opera di Eduardo De Filippo e andato in onda su Rai 1 il 18 dicembre dello stesso anno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Spaccanapoli e il centro storico, di Vittorio Gleijeses, Di Mauro, 1983, p. 170

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]