Utente:Samucape/Sandbox

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Masaaki Yuasa all'Anime Expo 2013

Masaaki Yuasa (湯浅 政明?, Yuasa Masaaki; Fukuoka, 16 marzo 1965) è un regista, sceneggiatore e animatore giapponese di anime.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

File:Devilman crybaby locandina.jpg
Locandina della serie "Devilman Crybaby"

La carriera di Yuasa ha inizio nei primi anni '90 dove inizia a lavorare per la serie Chibi Maruko-chan. Il suo prossimo lavoro sarà per la serie ,ancora in corso ,Crayon Shin-chan diretto dallo studio Shin-Ei Animation. Nonostante Crayon Shin-chan sia il suo primo lavoro, serie tutt'ora in corso, Yuasa considera quest'opera come una svolta dove per la prima volta non si è sentito "rigido" e "limitato" tanto che ai suoi occhi per la prima volta il lavoro di animazione sembrava "follemente divertente".[1]Tale esperienza diventa la sua prima da direttore, arrivando a gestire in prima persona un grande numero di episodi e speciali. Dopo questa esperienza formativa, continua a lavorare e a studiare come freelancer, migliorando le sue capacità di scrittura dei personaggi e delle storie. Durante questo periodo ha l'opportunità di lavorare con importanti figure dell'animazione come Kōji Morimoto (Robot Carnival, The Animatrix) e Isao Takahata (Una tomba per le lucciole, La storia della Principessa Splendente) fino ad arrivare alla sua opera del suo debutto ufficiale, Il lungometraggio Mind Game nel 2004 che si rivelò essere un grande successo per la critica ma un grande fallimento al botteghino.[2] Il pubblico occidentale molto probabilmente ricorda Yuasa dal suo periodo come ospite alla regia di Adventure Time (serie statuintense del 2010) nell'episodio del 2014 "Food Chain", con cui inoltre viene nominato Annie Award insieme al direttore artistico Eunyoung Choi. È una partenza bizzarra, guidata dalla musica e un'associazione totale allo stile già eccentrico in prima linea dello spettacolo; i protagonisti Finn e Jake si trasformano in uccelli e vermi, cantano mimando Mozart trasformandosi nel corso dell'episodio in piante senzienti.[3]

Lavori successivi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 produce The Tatami Galaxy,serie tratta dall'omonimo romanzo The Tatami Galaxy di Tomohiko Morimi che arriverà nel 2020 sulla piattaforma di streaming online di Netflix e sarà l'opera che lo farà conoscere mondialmente. [3] Nel 2017 rilascia il film Lu e la città delle sirene vincitore del Crystal award come miglior lungometraggio al Festival internazionale del film d'animazione di Annecy[4]. Nello stesso anno ,in produzione con lo studio Science SARU da lui formato, viene rilasciato anche Yoru wa mijikashi aruke yo otome (The Night Is Short Walk on Girl) vincitore del premio come Miglior film d'animazione all'Ottawa International Film Festival (2917)e sequel spirituale della serie già citata The Tatami Galaxy del 2010 [5]. Nel 2018 produce Devilman Crybaby,una serie anime su Netflix che riscuote fin da subito un grande successo. La serie è una rivisitazione in chiave moderna del già noto manga degli anni '70 di Go Nagai,Devilman[6]

Il debutto con Mind Game[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

L'esordio di Yuasa con il film Mind Game è anche la maggior illustrazione del suo pensiero. Un'opera che vede messa in mostra la sua animazione psichedelica a mano libera, Mind Game segue le vicende di Nishi, un aspirante mangaka che per puro caso incontra in una Izakaya la sua vecchia compagna di liceo Myon di cui Nishi è sempre stato segretamente innamorato. Myon rivela a Nishi che a breve si sposerà, instaurando nel protagonista un forte dilemma sul confessare il proprio amore alla ragazza o meno. Da qui in poi una serie di bizzarri eventi porterà Nishi a finire nell'Aldilà,dove Dio concede al protagonista di poter ripetere l'incontro disastroso con la ex-compagna appena terminato che porterà i personaggi a finire nel ventre di una balena. [6] [3].

Immedesimazione[modifica | modifica wikitesto]

I quattro sfruttano la prigionia nella balena in modi differenti: per riscoprire vecchi talenti, riaccendere vecchie storie d'amore, sognare il futuro con dettagli esilaranti e technicolor. La tela bianca dell'oscurità della balena offre sia a Yuasa che al suo strano insieme lo spazio per mostrare a pieno tutta la sua creatività. Permette a questa parte del film di sembrare non strutturata e spontanea, immergendosi in diversi punti in barre laterali che mostrano quanto possa essere veramente liberatorio impazzire di noia e le loro emozioni finiscono per contagiare il resto dei compagni[3]. Il regista lascia trasparire ciò che pensano i personaggi attraverso immagini eclittiche che vanno a stravolgere i canoni di base su cui si basano i normali anime. Yuasa tende a trasformare in incubi ciò che per noi spesso sono frustrazioni giornaliere facendo così immedesimare ancora di più colui che guarda l'opera. Sono presenti anche momenti anche di inusuale sensualità, in una scena ad esempio vediamo gli amanti trasformarsi uno nell'altro e viceversa provocando un senso di stranezza e surrealismo. [6]

Prima opera al grande pubblico, The Tatami Galaxy[modifica | modifica wikitesto]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

The Tatami Galaxy racconta di un giovane studente universitario che vive in un’economica pensione per studenti all’interno del campus universitario. Il giovane è indietro con gli esami, senza particolari prospettive davanti a sé e con l’animo appesantito da molti rimpianti. Il protagonista è infatti convinto di aver sprecato i due anni appena trascorsi, quelli che in teoria avrebbero dovuto essere i più belli e spensierati della sua vita. Attribuisce i suoi insuccessi a Ozu, uno strano individuo con cui ha stretto uno strano rapporto di amicizia durante il suo anno da matricola. Ozu è un personaggio che sembra trarre piacere dalle sofferenze altrui ed è spesso riuscito a coinvolgere il protagonista negli scherzi di pessimo gusto fatti agli altri studenti. A fine di ogni episodio,dopo essersi conto dei disastri causati, Watashi desidera poter ricominciare da capo e, alla fine di ogni episodio, quel desiderio viene esaudito. Il tempo si riavvolge, i titoli di coda scorrono, e così nel prossimo episodio Watashi può rifare la sua prima scelta su quale club unirsi, anche se qualunque sia la sua decisione il risultato finale sarà sempre un fallimento. [7]

Le idee e la paura di sbagliare[modifica | modifica wikitesto]

In "The Tatami Galaxy, Yuasa sceglie un tema abbastanza affine alla gioventù di tutti, l'irresponsabilità e l'incapacità di scegliere. Il regista prende queste sensazioni e le trasforma in un ritratto assolutamente surreale e mutevole della giovinezza, dell'identità, della comunità e della società.[8] Lo stile artistico astratto di “The Tatami Galaxy” consente a Yuasa di proiettare simboli facilmente comprensibili riguardanti il mondo in cui si svolge la storia, guidando il modo in cui lo spettatore percepisce ciò che succede prima di resettare ad ogni episodio il mondo e stravolgere tutto ciò che hai imparato fino a quel momento. Questo per focalizzare l'attenzione sugli atteggiamenti negativi in cui chi guarda l'opera molto spesso si rispecchia. Le persone tendono molto spesso a giudicare senza aver sperimentato o senza conoscere poiché timorose di sbagliare o di rischiare. Lo stile artistico della “The Tatami Galaxy”, attraverso l'uso di simboli e astrazione, rende Watoshi un personaggio in cui è facile immedesimarsi rendendo così possibile una maggiore comprensione del suo mondo e di ciò che succede attorno a lui. Inoltre, crea un mondo ricco di significati ma basato solo parzialmente sulla realtà. Questa è la realtà limitata e deformata a cui ci aggrappiamo. The Tatami Galaxy ci spinge a liberarci dai nostri pregiudizi. Le persone bidimensionali della serie sono facili da comprendere, ma appunto tali tipo di persone non esistono. [7]

Stile e Ispirazioni[modifica | modifica wikitesto]

In tutto il lavoro di Yuasa (Indifferentemente dall' essere mostri nell'opera del 2006 Kemonozume o normali persone in Ping Pong (manga) del 2014),incontriamo personaggi ansiosi e incapaci che passano la loro vita cercando uno scopo degno o almeno una qualche connessione a qualcosa di veramente significativo o importante per loro, una sicurezza a cui aggrapparsi [8]. La caratteristica più lampante dei lavori di Yuasa è l'enfatizzare la bidimensionalità delle sue animazioni, Yuasa usa la flessibilità dell'animazione e del disegno (disegnato a mano ma spesso assistito dal computer) non per imitare la realtà, ma per piegare, allungare e distorcere i personaggi delle sue storie e le sue ambientazioni per il massimo potere espressivo e comico. Le uniche occasioni in cui vediamo usata la fotografia è sperimentalmente spesso come sfondi per dare un forte contrasto con la bidimensionalità dei personaggi[3]. A partire dalla sua visione spesso esagerata e sbandata e la sua volontà di lasciare che ogni essere vivente o meno sullo schermo abbandoni la propria forma naturale deformandosi in continuazione, l'uso del colore da parte di Yuasa è cosi strano da risultare selvaggio, non solo non segue una linea continua con il mondo circostante, ma anche spesso capovolgente all'interno della stessa inquadratura, come se Yuasa stesse cambiando in sequenza dei filtri da sovrapporre all'immagine che stiamo guardando, quasi come per capriccio. Nonostante la confusione provocata da questi continui cambi di colori e sfumature, le scene risultano comunque di facile interpretazione , grazie al ritmo ripetitivo e al montaggio che cerca di seguire la stessa linea d'onda della colonna sonora di sottofondo. [3] Yuasa dice di aver trovato la sua maggiore ispirazione all'università, dove ha imparato la gran parte delle nozioni che ora ha su pittura a olio e disegno.[9] Yuasa dice di fare attenzione e trarre ispirazione da tutto ciò che lo circonda cercando di sfruttare al massimo i cinque sensi, spesso anche da cartelloni/video pubblicitari o anche il movimento di qualcosa di naturale come può essere lo sbocciare di un fiore. Nonostante ciò il suo stile è influenzato anche da artisti esistenti o esistiti come Tex Avery e Salvador Dali. [8]

Opere[10][modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Serie animate[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Vampiyan Kids (1999) episodio pilota – Regia, sceneggiatura, layout
  • Genius Party (2007) – Regia per il sesto corto Happy Machine
  • Kick-Heart (2012) cortometraggio – Regia

Altri ruoli[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[11][modifica | modifica wikitesto]

2005 – Mainichi Film Concours

2017 – Mainichi Film Concours

2017 – Festival international du film d'animation d'Annecy

2017 – Ottawa International Animation Festival

2018 – Awards of the Japanese Academy

Note[modifica | modifica wikitesto]