Utente:RiccardoCavaliere/Sandbox/Vinicio Vianello

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Vinicio Vianello (Venezia, 29 aprile 1923Venezia, 16 ottobre 1978) è stato un pittore, vetraio e designer italiano.

Formazione e prime esposizioni

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Vinicio Vianello nacque a Venezia il 29 aprile 1923, minore di tre fratelli, figlio di Giovanni, dirigente d’azienda, e Erminia Visentini. A causa degli impegni lavorativi del padre è costretto a trasferirsi frequentemente con la famiglia: vive dapprima a Verona, tra il 1926 e il 1933, poi a Milano per un biennio, ed infine a Padova. Qui concluse le scuole medie Vinicio ed iniziò a frequentare il liceo artistico di Verona. Dopo tre anni tornò a Venezia, dove finì gli studi superiori nel 1940, continuando la sua formazione presso la Scuola libera del nudo e il corso di pittura dell’Accademia di belle arti, diplomandosi nel 1945 sotto la guida di Giuseppe Cesetti.

Al 1941 risale la sua prima esposizione, la XXXII collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa organizzata presso il Palazzo Reale di Venezia. Dallo stesso ente ottenne nel 1946 uno studio in palazzo Carminati, dove ebbe la possibilità di iniziare a frequentare l'ambiente artistico cittadino: divenne amico del futuro architetto Marcello D'Olivo e incontrò Liliana Cossovel, che diventerà sua moglie nel 1949.

In quegli anni Vianello prese parti a varie mostre in tutto il Veneto, come le mostre Sindacali regionali, ottenendo varie segnalazioni di merito, tra cui, nel 1947, il premio alla mostra degli «Artisti di Padova, Treviso, Vicenza» e il Premio Nazionale di Pittura Auronzo. Nel 1948 presentò il dipinto Oggetti alla XXIV Biennale di Venezia[1], mentre due anni dopo ebbe luogo la personale alla galleria Barbaroux di Milano, dove l’artista espose, assieme a guazzi, oli e ceramiche, una serie di vetri spaziali chiamati Vasi Asimmetrici realizzati da Alfredo Barbini e poi riproposti alla XXV Biennale di Venezia due anni dopo[1].

Gli anni spazialisti

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Nel 1951 aderì al Movimento spazialista, che aveva avuto modo di conoscere nelle sue varie trasferte milanesi, firmando il Manifesto dell’arte spaziale e l’anno successivo anche il Manifesto del Movimento spaziale per la televisione. Fu in questo periodo che Vianello avvicinò le sue opere al respiro del Movimento: emersero i suoi interessi nei confronti del mondo industriale e dell’ingegneria, il cui sperimentalismo si manifestò con un’attenzione pluridecennale anche nell’arte vetraria, nel design e nell’illuminotecnica. Prese parte a varie esposizioni con il gruppo degli spazialisti a Venezia, Milano, Trieste, Vicenza e Roma, nonché alla mostra Art décoratif italien di Parigi (Galleria de l'Orfèvrerie, 1952). Ebbe personali alla Galleria del Cavallino di Venezia[2] e vinse la medaglia d’oro alla IX Triennale di Milano per l’Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne.

L'anno successivo espose alla XXVI Biennale di Venezia all'interno della rassegna Arti decorative: mostra del vetro, mentre alla successiva Biennale, e anche alle edizioni del 1956 e 1958, partecipò in qualità di membro del Comitato esecutivo per le Arti Decorative. Da sottolineare in questo periodo il diploma d’onore alla XVIII e alla XXI Mostra internazionale dell'artigianato di Firenze (1954 e 1957) e il diploma di collaborazione alla X Triennale di Milano nel 1954. Nel 1957 vinse il prestigioso Premio Compasso d'oro con i celebri vasi in vetro della serie Variante e all'interno della stessa rassegna ottenne una segnalazione d'onore e la targa d’argento per l’estetica del prodotto al premio La Rinascente Compasso d’oro. Dello stesso anno fu il diploma di Grand prix all'XI Triennale di Milano. Nel 1958 tornò ad esporre alla Biennale veneziana.

Numerose furono in quegli anni le partecipazioni a manifestazioni internazionali: prese parte allacollettiva Nutida italiensk konst, che portò nel 1953 le sue opere a Stoccolma, Helsinki, Oslo, Sydney e più volte tra l’Europa e gli Stati Uniti. Tra il 1954 e il 1955 i suoi vetri furono esposti a New York, San Paolo, Washington e in numerosi musei e università degli Stati Uniti, grazie alla mostra itinerante European glass design. Nel 1956 l’artista ricevette l’incarico di curare l'allestimento della mostra Modernt muranoglas al Röhsska Konstslöjdmuseet di Göteborg. Con opere di pittura, grafica e vetro Vianello prese parte nel biennio successivo all’Expo 1958 di Bruxelles e a mostre a Parigi, Kassel, Dortmund, Francoforte, Würzburg, Colonia, Düsseldorf, Charleroi, Bonn, Monaco, Varsavia, Cracovia, Dublino e Tokyo.

Le opere illuminotecniche e gli ultimi anni

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Il Monumento al milite ignoto di Baghdad. A sinistra la torre per il quale Vianello realizzò La Bandiera torre luminosa

A partire dagli anni sessanta Vianello iniziò a diradare le sue partecipazioni a mostre ed esposizioni (fanno eccezione per esempio le partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1962 e 1972), dedicandosi quasi esclusivamente alla progettazione di apparecchi e sistemi di illuminazione complessi, dalla dimensione architettonica a quella ambientale. Tra gli esempi significativi, l’impianto illuminotecnico della Villa del Gombo (1959) e della sede del Banco San Paolo (1964) e per quella della RAI (1966) a Roma.

Tra i suoi interventi più noti sicuramente l'illuminazione per il Monumento al milite ignoto di Baghdad, progettato da Marcello D'Olivo con Khalid Al Rahal e Giorgio Caloisi, su commissione del dittatore iracheno Saddam Hussein. Il progetto, chiamato La Bandiera torre luminosa, è costituito da tegole di vetro 60 x 30 x15 cm colate su bronzino sagomate a mano su stampi a colori della bandiera irachena. L'opera venne inaugurata nel 1982.

Grazie ai risultati delle sue sperimentazioni scientifiche Vianello venne nominato socio dell’International solar energy society, e fondò e resse come presidente dal 1979 al 1984 il CSARE (Centro per gli Studi e le Applicazioni delle Risorse Energetiche). Durante gli anni Ottanta ridusse notevolmente le partecipazioni a eventi pubblici: tra questi Cronaca 1947-1967 alla Bevilacqua La Masa nel 1984 e la serie delle esposizioni dedicate al movimento dello spazialismo a Venezia e Lugano nel 1987 e a Desenzano del Garda nel 1989.

Nel 1993 un grave incidente automobilistico lo obbligò all’immobilità per un lungo periodo, ma ciononostante partecipò alle esposizioni «La sindrome di Leonardo. ArteDesign in Italia 1940-1975», alla Palazzina di caccia di Stupinigi di Torino nel 1995, e Spazialismo. Arte astratta. Venezia 1950-1960, l’anno successivo, nella Basilica Palladiana di Vicenza.

Morì improvvisamente la notte del 23 aprile 1999.

Opere nelle collezioni

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Industrial design

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Premi e riconoscimenti

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  • Giulio Carlo Argan (a cura di), Vinicio Vianello. Creazioni e produzioni esclusive, Venezia, Stampa Fantonigrafica, 1977.
  • Luca Massimo Barbero (a cura di), Vinicio Vianello. Pittura, vetro e design, Milano, Skira, 2004, ISBN 978-8-88-491769-0.
  • Alberto Bassi, Paola Marini e Alba Di Lieto (a cura di), Vinicio Vianello. Il design del vetro, Venezia, Marsilio Editori, 2007.

Collegamenti esterni

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