Utente:Rhockher/violenza di genere agosto 2009

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Donna deturpata mediante acido, Cambogia

La violenza di genere è la violenza perpetrata contro donne e minori, basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani[1]. Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale [2] che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. «Parlare di violenza di genere[3] [4] in relazione alla diffusa violenza su donne e minori significa mettere in luce la dimensione “sessuata” del fenomeno in quanto […] manifestazione di un rapporto tra uomini e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne» e quindi come «[…] uno dei meccanismi sociali decisivi che costringono le donne a una posizione subordinata agli uomini», così come viene rilevato nell'introduzione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'eliminazione della violenza contro le donne del 1993[5] che, nell'art.1, descrive la violenza contro le donne come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata».

La violenza alle donne solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione[6][7].

Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica[8] , nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.

Terminologia[modifica | modifica wikitesto]

Varie forme di violenza di genere[modifica | modifica wikitesto]

Da diverse ricerche emerge che la violenza di genere si esprime su donne e minori in vari modi ed in tutti i paesi del mondo[9][10][11].

Violenza domestica o esercitata da "amanti", amici, parenti[modifica | modifica wikitesto]

Esiste la violenza domestica esercitata soprattutto nell'ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minacce, maltrattamenti fisici e psicologici, atteggiamenti persecutori, percosse, abusi sessuali, delitti d'onore, uxoricidi[12] passionali o premeditati. I bambini, gli adolescenti, ma in primo luogo le bambine e le ragazze adolescenti sono esposte all'incesto e/o alla violenza assistita intrafamiliare.

Sfruttamento sessuale e domestico[modifica | modifica wikitesto]

In molti paesi le ragazze giovani sono vittime di matrimoni coatti[13], matrimoni riparatori e/o costrette alla schiavitù sessuale[14][15][16] altre vengono indotte alla prostituzione forzata[17] e/o sono vittime di tratta. Altre forme di violenza sono le mutilazioni genitali femminili[18],le cosidette "dowry death" (morte a causa della dote)[19], l'uso dell'acido per sfigurare[20].

Conseguenze della violenza da parte del partner[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito del "World report on violence and health"il WHO (World Healt Organization), esaminando esclusivamente la violenza da parte del partner, ha pubblicato il seguente elenco[21] di conseguenze sulla salute delle donne:

Fisiche
Lesioni addominali
Lividi e frustate
Sindromi da dolore cronico
Disabilità
Fibromialgie
Fratture
Disturbi gastrointestinali
Sindrome dell’intestino irritabile
Lacerazioni e abrasioni
Danni oculari
Funzione fisica ridotta
Sessuali e riproduttive
Disturbi ginecologici
Sterilità
Malattia infiammatoria pelvica
Complicazioni della gravidanza/aborto spontaneo
Disfunzioni sessuali
Malattie a trasmissione sessuale, compreso HIV/AIDS
Aborto in condizioni di rischio
Gravidanze indesiderate
Psicologiche e comportamentali
Abuso di alcool e droghe
Depressione e ansia
Disturbi dell’alimentazione e del sonno
Sensi di vergogna e di colpa
Fobie e attacchi di panico
Inattività fisica
Scarsa autostima
Disturbo da stress post-traumatico
Disturbi psicosomatici
Fumo
Comportamento suicida e autolesionista
Comportamenti sessuali a rischio
Conseguenze mortali
Mortalità legata all’AIDS
Mortalità materna
Omicidio
Suicidio

Violenza da parte di sconosciuti e da datori di lavoro, colleghi[modifica | modifica wikitesto]

Le donne sono esposte nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro a molestie ed abusi sessuali, a stupri e a ricatti sessuali. In particolare verso le lesbiche sono agiti i cosidettti "stupri correttivi"[22][23].

Violenze nei confltti[modifica | modifica wikitesto]

Stupro di guerra[24] [25][26] ed etnico [27]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Femminicidio [28] che in alcuni paesi, come in India e in Cina, assume l'aspetto dell'aborto selettivo[29] [30](le donne vengono indotte a partorire solo figli maschi, perché più riconosciuti e accettati socialmente), altrove invece si uccidono donne in modo sistematico[31]. Ci sono violenze poco visibili come quelle relative alla salute riproduttiva (aborto, sterilizzazione forzata, contraccezione negata, gravidanza forzata).


Storia[modifica | modifica wikitesto]

I "Centri antiviolenza e le Case delle donne"[modifica | modifica wikitesto]

A partire dagli anni settanta il movimento delle donne e il femminismo in occidente hanno iniziato a mobilitarsi contro la violenza di genere sia per quanto riguarda lo stupro che per quanto riguarda il maltrattamento e la violenza domestica.

Le donne hanno messo in discussione la famiglia patriarcale e il ruolo dell'uomo nella sua funzione di "marito/padre-padrone", non volendo più accettare alcuna forma di violenza esercitata su di loro fuori o dentro la famiglia.

La violenza alle donne, in qualunque forma si presenti, ma in particolare quando si tratta di violenza intrafamiliare, è uno dei fenomeni sociali più nascosti, è considerato come punta dell'iceberg dell'esercizio di potere e controllo dell'uomo sulla donna e si mostra in diverse forme come violenza fisica, psicologica e sessuale, fuori e dentro la famiglia.

Già negli anni settanta le donne hanno creato i primi Centri Antiviolenza e le Case delle donne per ospitare donne che hanno subito violenza e che potevano trovare ospitalità nelle case rifugio gestite dalle associazioni di donne. In Italia i primi Centri Antiviolenza sono nati solo alla fine degli anni novanta ad opera di associazioni di donne proveniente dal movimento delle donne, tra cui la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e la Casa delle donne maltrattate di Milano. Ad oggi sono varie le organizzazioni che lavorano sui vari tipi di violenza di genere. I Centri antiviolenza in Italia si sono riuniti nella Rete nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Conferenza Mondiale sui diritti umani: Dichiarazione di Vienna e Programma d'azione, in particolare al punto 18.
  2. ^ "Gender-Based Violence:A Price Too High", United Nations Population Fund,"State of world population 2005", cap7, specifiche nella tabella 28.
  3. ^ specifica sulla terminologia Violenza di genere
  4. ^ La violenza di genere su "Bollettino "Archivio Pace Diritti Umani" - n. 28 - 3/2004.
  5. ^ Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, in particolare introduzione 6° capoverso e art.1
  6. ^ "World report on violence and health" pubblicato dalla World Healt Organization (WHO), il 3 ottobre 2002 alle pg 141 e 246
  7. ^ Preventing violence: a guide to implementing the recommendations of the World report on violence and health", IV Parte: "Promoting social and gender equality and equity to prevent violence" ad esempio il paragrafo "Gender policy" pg 51-52
  8. ^ "Gender Based violence", Developing Gender Statistics Training Video; fonte: United Nations Economic Commission for Europe (UNECE)
  9. ^ "Can you name 16 forms of gender-based violence?" dal sito United Nations Population Fund (UNFPA)
  10. ^ Pagina del sito dell'AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo) con molti riferimenti e links
  11. ^ "Gender-based violence" dal sito del World Health Organization (WHO)
  12. ^ "Omicidi in famiglia", articolo di Isabella Merzagora Betsos su "Le due città" rivista dell'amministrazione penitenziaria.
  13. ^ "La prigione delle ragazze afghane: schiave, spose forzate, suicide", dal Corrieredellasera.it, 07 febbraio 2009.
  14. ^ Come per le cosiddette "donne di conforto" in Giappone; vedere Toshi Kayano e Vincenza Perilli, "Confortanti silenzi" (in Altreragioni, n. 10, 2000, pp. 125-127) e Risoluzione del Parlamento europeo del 13 dicembre 2007 sulle "donne di conforto")
  15. ^ The Rome's statute's sexual crimes: an appraisal under the light of international humanitaria law di Tahatiana Flores Acuña (Victims Participation and Reparations Section of the International Criminal Court)in particolare vedere "sexual slavery" pg 197.
  16. ^ DEFINITION OF SEXUAL VIOLENCE, RAPE AND SEXUAL SLAVERY dal sito di "Human Rights Watch".
  17. ^ "I bordelli nei lager nazisti: prostitute per i detenuti"
  18. ^ da Amnesty International: "Mutilazioni Genitali Femminili"
  19. ^ "In India, la dote letale",Maggio 2001, Le Monde Diplomatique -il manifesto.
  20. ^ INTERROGAZIONE SCRITTA E-0419/04 di Anna Karamanou, Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, 8.aprile.2004
  21. ^ Tabella 4.6 "Conseguenze della violenza da parte del partner sulla salute" nel "World report on violence and health" pubblicato dalla World Healt Organization (WHO)il 3 ottobre 2002, Cap.4. La violenza da parte del partner, alla pg 138.
  22. ^ Da “LESBOFOBIA. I MANDANTI, GLI ESECUTORI”.
  23. ^ Sudafrica, emergenza stupri
  24. ^ (IT) Amnesty International, Danni collaterali, EGA Editore, Torino, marzo 2006, pp. 32
  25. ^ Intervista a Maria Caterina Ciampi, esperta di discriminazione di genere presso l'UNICEF di Dakar (Senegal)
  26. ^ "Congo, l'inferno nel nostro corpo. La donna è un campo di battaglia. Lo stupro una strategia di guerra",reportage di «io donna» dallo Stato africano dove si combatte da dieci anni,fonte: CorrieredellaSera.it, 06 febbraio 2009.
  27. ^ *Tratto da Non sopportiamo la tortura. A cura di Amnesty International, ed. Rizzoli 2000
  28. ^ Giuristi democratici: "Violenza sulle donne: parliamo di femminicidio"
  29. ^ Vedere anche: IVG in India, IVG in Cina e Amnesty International: "nascere bambine"
  30. ^ "La strage delle innocenti. -India: il governo cerca di combattere l'aborto selettivo, che uccide duemila bambine al giorno " di Elisa Parigi per Peacereporter
  31. ^ Ad esempio: Amnesty International, "Ciudad Juárez: 14 anni di omicidi di donne insoluti"

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Patrizia Romito, La violenza di genere su donne e minori, un’introduzione, Milano, Franco Angeli, 2000
  • Judith Lewis Herman, Guarire dal trauma. Affrontare le conseguenze della violenza, dall'abuso domestico al terrorismo, Edizioni Magi, 2005, ISBN 88-7487-148-1
  • (FR) Colette Guillaumin, Folie et norme sociale. A propos de l'attentat du 6 décembre 1989, alle pp.143-149 nel volume della stessa autrice Sexe, Race et Pratique du pouvoir. L’idée de Nature, Paris, Côté-femmes, 1992, ASIN 2907883399.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Ricerche, dati e statistiche[modifica | modifica wikitesto]