Utente:Lmatty/Sandbox/Franco Zizola

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Franco Zizola

Franco Zizola (Montebelluna, 2 settembre 1943Montebelluna, 4 luglio 2020) è stato uno scrittore, docente e saggista italiano.

Padre di quattro figli: Alessandro, Andrea, Maria Cecilia e Cristina, avuti dalla moglie Silvana Leggerini, sposata nel 1968.

I primi anni e gli studi

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Quarto di sette figli di Antonio, impiegato dell'azienda elettrica SADE e di Regina Pellizzari, maestra elementare. Alla fine degli anni '40 il padre fu trasferito da Montebelluna a Valdobbiadene per motivi di lavoro e a Valdobbiadene Franco frequentò le scuole elementari, la prima e la seconda media, quando la famiglia decise improvvisamente di iscriverlo a Teramo, presso il collegio Melchiorre Delfico, che riservava posti gratuiti agli orfani di maestri e ai figli di maestri di famiglia numerosa. Terminate le scuole medie, l'anno successivo fu trasferito ad Assisi[1], presso l'analogo Convitto Principe di Napoli, dove frequentò il Liceo classico Properzio, scuola esterna al Convitto, fino alla maturità, nel 1961-62. Gli anni del collegio lasciarono un segno profondo nel suo animo, che non aveva accettato l'improvviso distacco dalla famiglia e che mal tollerava restrizioni e imposizioni. L'esperienza dei sei anni trascorsi in collegio è il tema del primo romanzo, Il convittore, pubblicato nel 1968.

L'Università e l'insegnamento

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Finito il Liceo, vinta una borsa di studio, si trasferì a Milano, dove si iscrisse all'Università Cattolica, alla Facoltà di Lettere e Filosofia. A Milano visse gli anni delle prime contestazioni giovanili e non perse l'occasione di partecipare a incontri, dibattiti, cineforum, rappresentazioni teatrali. La sua vita quasi da bohémien lo spingeva spesso a ritornare nella sua terra veneta, dove respirava tutte altre atmosfere e da dove presto di nuovo si allontanava. Terminati gli studi universitari, discussa la tesi in Storia del teatro sull'opera di Andrea Calmo, commediografo veneto del Sedicesimo secolo, relatore il professor Mario Apollonio, Franco Zizola tornò definitivamente nel suo Veneto, dove iniziò la carriera di insegnante presso la scuola media di Valdobbiadene e dove sposò, nel febbraio 1968, la ragazza umbra che aveva conosciuto fin dagli anni del ginnasio e che gli rimarrà accanto per tutta la vita.

La valle serena è il romanzo che raccoglie le angosce di questo periodo, tra il sentimento che lo richiamava nella sua terra e il sogno della città, Milano, che aveva abbandonato.

Nel mese di giugno del 1970, terminato l'anno scolastico, dovendo espletare gli obblighi di leva, nonostante la nascita dei primi due figli, fu inviato alpino nella città de L'Aquila; dopo alcuni mesi fu trasferito a Roma, presso la caserma "Cecchignola", dove, rifiutati i gradi di caporale, frequentò un corso e si diplomò 'Radiomontatore'. Solo negli ultimi mesi fu assegnato alla caserma "Montegrappa" di Bassano del Grappa, da dove ogni sera riusciva furtivamente, per sole due ore, a tornare in auto a Montebelluna dalla sua famiglia. Terminati gli obblighi di leva, nell'anno scolastico 1971-72 gli fu assegnata la cattedra di Italiano e latino presso il Liceo scientifico di Montebelluna, ora Istituto Primo Levi. Si dedicò all'insegnamento con grande passione e intelligenza, mettendo a disposizione degli studenti le profonde e vastissime conoscenze in campo letterario, riuscendo a far proprie le parole degli Autori della sua ricchissima biblioteca[2]. Cineforum, dibattiti, rappresentazioni teatrali contribuirono a formare le coscienze dei giovani di molte classi del Liceo.

A metà degli anni Settanta si iscrisse al Partito Comunista, i cui principi sembravano rispondere ai suoi ideali di uguaglianza e giustizia tra gli uomini, ma rimase spesso deluso dalle scelte della politica che sentiva troppo opportuniste. Partecipò attivamente alla vita culturale della città: fu Consigliere della Biblioteca Comunale, e presidente della Commissione del Premio Letterario Montello[3].Fondò l’Associazione Culturale "Amici di Sagredo" per la quale organizzò i cicli di incontri, Al di là della notte e Caffè Letterario. Nel 1988 fu tra i fondatori dell’Università della Terza Età[4], e per molti anni tenne cicli di lezioni di Letteratura italiana e straniera.

I pellegrinaggi laici

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Andato in pensione nel 1998, Zizola fece vari viaggi in Italia e in Europa. Fu durante un soggiorno in Basilicata, nel 1999, che scoprì il Castello di Valsinni, piccolo borgo in provincia di Matera, dove la poetessa Isabella Morra era stata uccisa per mano dei fratelli. Si innamorò della storia e, tornato più volte sul luogo, scrisse Le favole di Isabella, che nel 2002 gli valse il premio "Parola di donna"[5], attribuito dalla Regione Basilicata. L’8 settembre del 2005 il libro fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia: "Storia di una poetessa del Cinquecento. Un film e un romanzo per comprendere il pensiero femminile", accanto alla proiezione del film Sexum superando - Isabella Morra, di Marta Bifano.

Un altro personaggio personaggio però lo aveva da sempre affascinato e Zizola volle andarlo a conoscere nella propria terra, Giordano Bruno. Si recò quindi a Napoli e a Nola, quasi in un pellegrinaggio laico, che gli ispirò l’ultimo romanzo, Roghi, pubblicato nel 2013, dove la triste vicenda del filosofo napoletano si intreccia con quella di molti altri personaggi, tra i quali il mugnaio friulano Menocchio, tragicamente vittime delle loro idee. Nel settembre 2016 l'attrice Margherita Stevanato, accompagnata dai musicisti Wilson Gaitan e Adrian de Pascale, ne realizzò una lettura spettacolo durante il festival "Il sapere e le arti" organizzato dall’Associazione culturale "Levi Alumni"[6], che Zizola aveva contribuito a far nascere.

Un altro pellegrinaggio laico Zizola avrebbe voluto compiere per conoscere da vicino i luoghi di Norma Cossetto, studentessa del quarto anno della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani nell'ottobre del 1943, ma le aggravate condizioni di salute non glielo hanno permesso.

  • Voce Andrea Zanzotto, Dizionario della Letteratura Mondiale del Secolo XX, EP/SAIE 1968
  • Prefazione al VOCABOLARIO DEL DIALETTO DI CAERANO E DI MONTEBELLUNA, Libreria Zanetti Editrice, 1989
  • Prefazione ai Calendari 2002 e 2003 con foto storiche locali, Danilo Zanetti Editore

Lezioni Università della Terza Età di Montebelluna

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Anno Accademico Titolo
1988-89 Perché la letteratura
1989-90 Letteratura italiana
1990-91 Leopardi e la poesia del Novecento, la sfida al nulla
1991-92 Il teatro religioso
1993-94 - Prolusione all’apertura dell’Anno Accademico

- Il romanzo italiano dal ’45 ad oggi

1994-95 Il romanzo italiano contemporaneo
1995-96 Maestri della narrativa europea del Novecento
1996-97 Occasioni di lettura
1997-98 Presenze illuministiche nella letteratura contemporanea
1998-99 La letteratura del deserto: Leopardi e noi
2010-11 Lezioni di letteratura contemporanea
2011-12 Effetti della trasformazione: colonialismo e razzismo
  1. ^ Franco Zizola, Ruber palus-Palo rosso, Lunargento, 2009.
    «si trovò posato, al termine dell'estate, nella città rosata del santo Francesco»
  2. ^ Franco Zizola, Il sogno di Orfeo, 2ª ed., Zanetti, 1998 [1987].
    «La cosa buffa è che leggi e leggi e leggi, interpreti il

    mondo con le parole rubate ai testi, che sono state ritrovate, che ti si sono sedimentate nel cervello e nella coscienza al punto di rinascere come tue, dimenticata l’origine. Uno scrittore forse legge per dimenticare e ritrovare. Vengono sempre da lontano le parole dei

    libri, forse tutto è già stato scritto, non rimane che rivivere, illusi dell’unicità dell’esperienza.»
  3. ^ Premio Letterario Montello, su premioilmontello.wordpress.com.
  4. ^ Sito Univeristà della Terza Età di Montebelluna, su utem.it.
  5. ^ Copia del sito paroladidonna.it, su doczz.net.
  6. ^ Programma degli eventi dell'edizione 2016 del festival Il Sapere e le Arti, su levialumni.it.
  7. ^ Libri: Il ragguaglio librario, gennaio 1971
  8. ^ Ragione e tolleranza sconfitte dalla storia ma vittoriose nelle coscienze, di Sante Rossetto, Il Gazzettino, cultura e società, e Il gazzettino on line, 13 ottobre 2000
  9. ^ Vite parallele di un prof e di Giuliano l’Apostata, Il Giornale di Vicenza, L’Arena di Verona, 31 ottobre 2000
  10. ^ Recensione su Il Messaggero, su ilmessaggero.it.
  11. ^ Le favole di Isabella Morra, Il Quotidiano della Basilicata, 8 gennaio 2003
  12. ^ Morra, la poesia per evadere, di Rossella Montemurri, Il Quotidiano della Basilicata, 12 gennaio 2003
  13. ^ Favole di Zizola sulla storia di Isabella Morra, di Filippo Mele, La gazzetta del Mezzogiorno, Giorno e notte, Matera e provincia, 11 gennaio 2003
  14. ^ Le favole di Isabella Morra, La Nuova Basilicata, 8 gennaio 2003
  15. ^ Potenza, un nuovo romanzo su Isabella Morra, Basilicatanet.it 07 gennaio 2003
  16. ^ Nella tragedia di Isabella Morra la parabola degli sconfitti della storia, di Sante Rossetto, Il Gazzettino, Cultura e società, Domenica 5 gennaio 2003
  17. ^ Le favole di Isabella, con Franco Zizola un tuffo nel Cinquecento, Il Gazzettino, 31 dicembre 2002
  18. ^ Isabella Morra e i suoi fratelli, di G.D.B., Corriere del Veneto, Cultura e tempo libero, 1 febbraio 2003
  19. ^ Lo sguardo attento di Zizola sui cambiamenti del Veneto, L.Bon. Il Gazzettino, 6 maggio 2010
  20. ^ AUTORI DI MARCA Palo rosso di Zizola. Uno sguardo sul Veneto, La tribuna, Giorno e notte, 3 novembre 2009
  21. ^ Viaggio nel ‘500. La ricerca dei roghi, di S.C., Il Tempo, domenica 20 ottobre 2013
  22. ^ Il pensiero libero che spegne i roghi, Il Gazzettino, Cultura e spettacoli, 4 giugno 2013
  23. ^ Recensione su LiberoPensiero, su periodicoliberopensiero.it.
  24. ^ Giordano Bruno, le streghe e gli eretici al rogo, S.S., La tribuna, Giorno e notte, 3 ottobre 2013
  25. ^ La caccia all’eretico, L’inquisizione di ieri e di oggi, La tribuna, Cultura e spettacoli, 4 agosto 2013
  26. ^ I “roghi” di Zizola. Eretici e misteri nel Cinquecento, di Mauro Pigozzo, Corriere del Veneto, Cultura e tempo libero, 9 ottobre 2013
  27. ^ Recensione su AltraMantova, su altramantova.it.
  28. ^ Recensione su Belluno Press, su bellunopress.it.