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Giusy D'Arrigo[modifica | modifica wikitesto]

Giusy D’Arrigo (Parigi, 18 Ottobre 1970) è un’acclamata artista italiana le cui opere sono state esposte in mostre personali e collettive a livello internazionale.

Giusy D'Arrigo

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giusy D’Arrigo è nata a Parigi nel 1970 dov’è cresciuta, sino al suo trasferimento a Catania per poi spostarsi a Roma dove attualmente vive e opera.

Si è formata artisticamente a Parigi dove è stata a diretto contatto con gli artisti francesi che hanno avuto come riferimento la Scuola di Fontainebleau. Negli ateliers della Ville Lumiere si è impadronita dei segreti e delle tecniche pittoriche e scultoree che ha poi applicato nella sua multiforme produzione artistica. Prosegue la sua attività sconfinando nel mondo dell’Art Design e Arte funzionale, presentando i suoi lavori per anni in prestigiose gallerie d’arte italiane ed estere. Le sue opere, esposte nell’ambito di mostre internazionali sia collettive che personali, fanno parte di prestigiose collezioni private, in Italia e all’estero. Tra gli eventi che hanno avuto maggiore eco mediatica vanno citati la mostra itinerante “METAMORFOSI”, in memoria del fratello Angelo D’Arrigo, pluri campione mondiale di volo libero scomparso nel 2006, che ha toccato Buenos Aires, New York, Los Angeles, Milano e Roma; e la personale ”SPIRAL LIFE” allestita a New York- Soho nel 2013, a cura di Francesca Verga. Per l’occasione la casa editrice “Armando Curcio” realizza un catalogo, che viene distribuito nelle più importanti librerie d’Italia. Nel catalogo della mostra l’artista ha così descritto la sua fascinazione per la forma archetipica della spirale che si ritrova misteriosamente nella struttura primigenia del mondo animale e vegetale, caricandosi di simboli matematici e significati metafisici:

“Tra strane forme e antichi segni, ho riscoperto una realtà che viene misteriosamente dal tempo e si proietta nel tempo, un mondo che si presenta ai nostri occhi, tangibile quanto irreale, remoto quanto contemporaneo, attraverso innumerevoli vortici racchiusi nelle menti umane che raccontano schegge di vissuto, dentro cui scorgere personali “Vite A Spirale” di ciascuno di noi... Vite, che scelgono di vincere o perdere, di lottare o desistere, di vivere o morire; “Vite A Spirale” logaritmica che, come la mia, lasciano spazio incondizionato ai propri sogni e alla volontà di realizzarli; “Vite A Spirale” che danno voce libera alla propria coscienza che, pur faticando ad ascendere verso l’infinito, si nutrono, ogni giorno di passione e di immensa fede...” Giusy D'Arrigo

Scultura premio

Delle sue opere si è interessato di recente anche un pool di neurologi capitanati da Fabrizio Vinci, fautore della Neuroestetica, la cui filosofia si basa sul pensiero che si fa colore e il colore pensiero.

Negli ultimi anni Giusy D’Arrigo ha posto al centro della sua ricerca artistica i temi della eco sostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente. Attualmente coinvolgendo, le nuove generazioni sta proseguendo la sua attività volgendo l'attenzione verso temi riguardanti la difesa degli equilibri naturali e umani.

Ha curato per la RAI alcune rubriche dedicate all’arte del riciclo e al riuso creativo di materiali, trasformandole in istallazioni e opere d’arte.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Giusy D’Arrigo unisce la rigorosa tecnica di bottega rinascimentale all’abilità di attingere dalla realtà della natura simboli e ancestrali segni divini. Artista capace di compendiare il ductus dello scalpellino con il terzo occhio del veggente, realizza lavori che, pur traendo spunto dalla sua storia personale, sono intrisi di influssi popolari e richiami a riferimenti colti Chagall, Malevich, Matisse e ancora tanti altri: nelle sue opere è impossibile non ritrovare l’influenza delle creazioni artistiche dei primi due, la luce di uno dei più rivoluzionari pittori della storia del Novecento, la forza plastica di Picasso, l’universo variopinto di Klimt, il simbolismo di Van Gogh. Nel suo modo di fare arte l’esigenza di spaziare e la ricerca dell’infinito si vanno accentuando sempre più.

Per D'Arrigo è la materia – che sia bronzo, rame, legno o altro - a sprigionare quella forza interiore che porta all'eternità.

Ed è la spirale, che da sempre la attrae, il punto focale da cui prendono vita le sue creazioni, che poi convergono in tracce e forme geometriche provenienti dal passato e proiettate nel futuro, ricordi ancestrali, che emergono silenti nell’inconscio dell’artista e che si trasformano in tele o sculture di enorme impatto visivo ed emotivo, presentando forme che, sebbene delineate ed esplicite, si modificano di continuo, lasciando allo spettatore la possibilità di completarne i contorni con la propria immaginazione.[1]

(..)L’arte, espressione libera del mondo emozionale ed immaginifico dell’artista, è ricreazione del mondo operata dall’immaginazione che opera una sintesi involontaria, non razionale, della sua esperienza che solo la adeguata padronanza del mezzo tecnico consente di esprimere. L’opera d’arte è creazione di un mondo nuovo, che ha vita parallela a quello fenomenologico, cosidetto reale, che ha cioè vita reale, ma che opera ed interagisce su di un piano diverso. Questo spiega la atemporalità della creazione artistica e la sua universalità che io piuttosto chiamerei, con termine moderno, mutuato dalla politica, trasversalità.

La nostra pittrice possiede una ottima padronanza dei mezzi tecnici di espressione (riconducibile ad un appassionato studio degli impressionisti francesi del XIX secolo) come, per esempio, il magistrale uso del colore di cui parlerò in seguito. La D’Arrigo non ha bisogno di ricorrere al disegno per dare forma alla materia: nella sua opera il colore è forma. La materia viva e prepotente esplode con la forza e la forma della sua energia, diventa pura luce che invade lo spazio ed oltre. Il colore dà forma, dunque, alla materia stessa che, per paradosso, priva di una sua forma, la assume dal colore usato con estrema maestria nelle sue sovrapposizioni, nei suoi accostamenti, nelle sue infinite sfumature. Questo mi pare il nucleo originale e fondamentale della sua arte a cui tutto il resto ubbidisce per necessità formale e sostanziale.

Non assistiamo, dunque, al alcun processo costruttivo dell’arte, come è costume di tanta arte postmoderna, ma alla rappresentazione di un universo pittorico in cui l’immaginazione si manifesta nella sua apparente naturalità e forza, priva di ogni mediazione del pensiero logico ; immaginazione pura, sfrondata da tutti i possibili agenti inquinanti, che diventa naturalità pura, fondamento di ogni esistenza umana. Forse la nostra pittrice, (azzardo a fare questa ipotesi?), ha sentito in questo mondo in cui domina l’incertezza e la confusione, l’esigenza di cercare radici salde e sicure e le ha trovate nella terra con tutta la sua forza e la sua infinita bellezza.

Nella ricerca di senso dell’esistenza la pittrice pare trovare nel colore che si fa materia il senso primordiale della vita ma anche tutta la gioia di esserci per regalarci l’emozione della bellezza della creazione. E’ questa, anche, una scelta esistenziale, un nucleo espressivo che consente di potere affermare come valore supremo quello della bellezza che in sé contiene quello del bene che respinge il male. Perciò l’opera d’arte nel suo spazio immaginifico realizza anche la libertà dello spirito.

In conclusione la pittrice nella naturalità pre-umana dei suoi dipinti, attraverso il colore che si fa materia, canta in solitudine la bellezza dell’esistente e la libertà dello spirito.[2]

Al di là delle nuvole. Sulle ali del mio Angelo[modifica | modifica wikitesto]

Giusy e Angelo D'Arrigo

Giusy D’Arrigo dedica al fratello Angelo, aviatore e deltaplanista italiano, pluri-campione di volo libero, scomparso in un tragico incidente aereo a Comiso il 26 Marzo 2006, il libro Al di là delle Nuvole. Sulle ali del mio Angelo,[3] pubblicato l’11 Novembre 2022 da Armando Curcio Editore.

Attraverso le parole di Giusy, Angelo ritorna a parlare di sé, mostrando come sia possibile sconfiggere le proprie paure, superare gli ostacoli apparenti della vita, raggiungendo infine, di nuovo, le porte dell’impossibile.

Progetti[modifica | modifica wikitesto]

Un progetto che sposa la volontà di difendere gli equilibri naturali e umani del pianeta è “CONNESSUS”, al quale partecipa insieme all’artista Giuseppe Rogolino entrando quindi a far parte del programma internazionale NethArs, che ha l’obiettivo di coinvolgere artisti di tutto il mondo e di tutte le arti per restaurare la parte più nobile dell’essere umano, ovvero lo spirito. I ricavi di questo progetto serviranno a creare un fondo economico a sostegno dei piccoli bisognosi della Terra. Giusy presenta il prototipo in miniatura di NETH, una scultura totemica alta circa tre metri realizzata insieme a Rogolino, durante l’importante mostra–evento al Museo Civico “Castello Ursino” di Catania del 2018. Il prototipo viene donato e posizionato in pianta stabile a Palazzo della cultura (Cortile Platamone).

Nel 2010 Giusy D’Arrigo realizza l’istallazione Energheia al Teatro Greco di Taormina, opera dedicata al fuoco, ispirata al vulcano Etna. Per la costruzione l’artista ha fatto uso di materiali di riciclo: lattine, bottiglie in plastica, e rifiuti solidi triturati.

Un’opera di otto metri per dieci, che le ha permesso di esprimere artisticamente un concetto che racchiude il rifiuto-rifiutato da madre terra. Sotto forma di eruttazione vulcanica, l’opera vuole affrontare, il disagio che l’uomo, mai come adesso sta vivendo nei confronti dell’ambiente. Una finestra spalancata sulle coscienze, un’opera fatta di sogni ma anche di realtà e speranze.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 è stato conferito il premio annuale “Business and Cultural Award” a Letizia Moratti dalla Camera di commercio Italo-Americana: una scultura dell’artista Giusy D’arrigo, applaudita da oltre 200 ospiti.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

  • 1983 - Ecole "froment" (Parigi)
  • 1987 - Galleria "Le Point Cardinal" (Parigi)
  • 1988 - Salon de Printemps (Parigi)
  • 1989 - Selezione di Artisti Italiani Contemporanei 125 della scuola di
  • Barbison (Parigi)
  • 1991 - Mostra d'Onore al Museo della Città e Hotel de Ville (Parigi) 1993 - Galleria "L'Arte" (Pesaro)
  • 1994 - Palazzo della Provincia (Messina)
  • 1998 - "Li.Art" (Palermo)
  • 2001 - Galleria "First Art Gallery" (Siracusa)
  • 2002 - Galleria " Conca D'Oro" (Messina)
  • 2003 - Galleria " Li.Art" (Palermo)
  • 2005 - Galleria "Aedes" (Rieti)
  • 2006 - Galleria "Casa d'Italia" (Toronto)
  • 2006 - Modena Design (Buenos Aires)
  • 2007 - Museo di Castel Sant'Angelo (Roma)
  • 2007 - Empire State Building (New York - Istituto Italiano di cultura) 2008 - Beverly Hilton (Los Angeles)
  • 2008 - Presentazione alla Mont Claire State University (Verona-New
  • Jersey)
  • 2009 - Biblioteca Comunale Lions Club (Agrigento) 2009 - Fondazione "Mazzullo" (Taormina)
  • 2010 - Energheia (Installazione Teatro Greco Taormina) 2010 - Istituto Arte Internazionale (Cagliari-Roma)
  • 2011 - Museo Leonardo da Vinci (Milano)
  • 2011 - Biennale (Ca Giustinian-Venezia)
  • 2012 - Museo dell'Ara Pacis (Roma)
  • 2012 - Biblioteca Comunale (Palermo)
  • 2013 - Università della Calabria (Cosenza)
  • 2014 - Camera di Commercio Itay of America - Business e Cultural
  • Award – New York (bronzo a Letizia Moratti) 2015 - Galleria "Mondo dell'Arte" via Margutta – Roma 2016 - Museo Civico "Castello Ursino", Catania
  • 2017 - Li.art (Palermo)
  • 2021 - MAC – Museo Arte Contemporanea - Gibellina

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

giusydarrigo.com