Utente:Giampiero86/Sandbox

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https://www.sbbarchiv.ch/detail.aspx?ID=443779 Hans Peter Bärtschi, Inventar historischer Bahnhöfe und Rotonden der SBB, 1960 (ca.)-1994 (ca.)

https://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=bts-002%3A1976%3A102%3A%3A92 Stato al 1/1/1974 dei rotabili FFS (Bulletin technique de la Suisse romande, n° 7 del 1° aprile 1976, Société des éditions des associations techniques universitaires, Losanna, pp. 15-22)

https://www.schienenverkehr-schweiz.ch/Strecken


Ferrovia dello Zürichberg
Nome originaleZürichberglinie
Stati attraversatiBandiera della Svizzera Svizzera
InizioZurigo
FineDietlikon
Attivazione1990
GestoreFFS
Lunghezza12,26 km
Scartamento1 435 mm
Elettrificazione15000 V CA 16,7 Hz
Ferrovie

La ferrovia dello Zürichberg è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

A seguito di un referendum tenutosi nel novembre 1981 la popolazione del canton Zurigo accettò la proposta di erogare un finanziamento di 523 milioni di franchi svizzeri per la costruzione di nuove tratte ferroviarie suburbane a Zurigo e dintorni. Tra di esse figuravano:

La linea venne inaugurata il 29 maggio 1980, entrando in servizio regolare il successivo 1° giugno.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La tratta, a scartamento normale, è lunga 12,26 km, è elettrificata a corrente alternata monofase con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; la pendenza massima è del 12 per mille. È interamente a doppio binario[1].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

[1] Stazioni e fermate 
Continuation backward
per Baden (via Zurigo Altstetten) e per Winterthur (via Wipkingen)
Station on track
1,9 Zürich Hardbrücke
Unknown route-map component "KMW"
0,9
99,1
Unknown route-map component "tSTRa"
99,3 Vorbahnhoftunnel
Unknown route-map component "tBHF"
99,8 Zürich HB binari 41–44
Unknown route-map component "tSTR"
Hirschengrabentunnel 2.148 m
Unknown route-map component "tSTR" Straight track
per Zurigo HB
Unknown route-map component "tSTR" Unknown route-map component "xABZgl"
1,7 per Zurigo Oerlikon
Unknown route-map component "tSTR" Unknown route-map component "exBHF"
2,9 Zürich Letten † 1989
Unknown route-map component "tSTR" Unknown route-map component "extSTRa"
Lettentunnel 2.093 m
Unknown route-map component "etABZg+l" Unknown route-map component "extSTRr"
Unknown route-map component "tSTRe"
Station on track
101,6 Zürich Stadelhofen
Unknown route-map component "ABZgr"
102,3 per Rapperswil
Unknown route-map component "tSTRa"
Unknown route-map component "tSTR"
Zürichbergtunnel 4.968 m
Unknown route-map component "tSTRe"
Unknown route-map component "tSTRa"
Stettbachtunnel 354 m
Unknown route-map component "tBHF"
106,9 Stettbach
Unknown route-map component "tSTRe"
Unknown route-map component "hSTRae"
Neugutviadukt 920 m
Unknown route-map component "STR+l" Unknown route-map component "ABZgr"
108,0 bivio Neugut
Unknown route-map component "ABZqr" Unknown route-map component "KRZo"
108,1 linea Wallisellen-Rapperswil
Enter and exit tunnel
Föhrlibucktunnel 199 m
Unknown route-map component "hSTRae"
Weidenholzviadukt 550 m
Unknown route-map component "ABZg+l"
109,4 per Zurigo HB (via Wipkingen)
Station on track
110,2 Dietlikon
Continuation forward
per Winterthur
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile
La stazione di Zurigo Stadelhofen

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

All'apertura il materiale rotabile era composto da locotender a vapore realizzate dalla SLM di Winterthur, da carrozze costruite dalla Schlieren e dalla Waggonfabrik Rastatt e da carri merce costruiti da Schlieren e SIG.

Nel 1942 entrò in servizio un'automotrice Diesel da 300 CV a trasmissione meccanica[2]. Nuove automotrici, con un motore Saurer da 400 CV, si aggiunsero a partire dal 1951[3][4].

In seguito all'elettrificazione entrarono in servizio cinque elettromotrici (immatricolate ABDe 4/4 11÷15) costruite in seguito ad un'ordinazione congiunta con altre ferrovie secondarie elvetiche (GFM, RVT, WM e MO); la GFM cedette un'automotrice identica nel 1984[4]. Nel 1969 fu acquistata una locomotiva elettrica identica alle Re 4/4 II fornite alle FFS in quegli anni[5].

In seguito all'espansione dei servizi della MThB verso la Germania vennero acquistate nel 1994 delle elettromotrici simili alle NPZ delle FFS (immatricolate RBDe 566 631÷634); per la trazione di treni merci le FFS cedettero quattro locomotive Re 4/4 I[6].

Materiale motore MThB - prospetto di sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Tipo Unità Anno di costruzione Costruttore Note
Locomotive a vapore Ec 3/5 1÷4 1912 SLM Ec 3/5 3 conservata dalla VHMThB[7]; le altre demolite tra il 1965 e il 1967
Locomotiva a vapore Ed 4/5 7 1903 SLM Ex FFS, acquistata nel 1926, venduta nel 1942
Locomotive a vapore Eb 3/5 5810, 5820, 5829 1911-16 SLM Ex FFS, acquistate tra il 1960 e il 1964; Eb 3/5 5810 conservata dalla DBB[8], le altre demolite nel 1965
Locomotiva a vapore E 3/3 8516 1903 SLM Ex FFS, venduta nel 1966
Locomotiva elettrica Re 4/4 21 1969 SLM-MFO Venduta nel 2002 alle FFS
Locomotiva elettrica Re 416 625÷628 1946-50 SLM-MFO Ex FFS, acquistate nel 1999, vendute nel 2002
Automotrici Diesel BCFm 2/4 251÷252 1941-42 Wismar-SLM-Saurer rinumerate BCFm 2/4 6÷7 nel 1950; 7 distrutta in un incidente nel 1953 e trasformata in carrozza; demolite nel 1968
Automotrici Diesel BCFm 2/4 7÷9 1951-54 Schindler-Saurer vendute tra il 1969 e il 1972 alla ferrovia del Montafon
Automotrici elettriche ABDe 4/4 11÷15 1965 SIG-SWS-SAAS-MFO-BBC ABDe 4/4 12 conservata dalla VHMThB[7]; 14 e 15 demolite nel 2006; 11 e 13 cedute alla TPF, dal 2019 11 conservata dal DSF[9]
Automotrice elettrica ABDe 4/4 16 1965 SIG-SWS-SAAS-MFO-BBC acquistata nel 1984 dalla GFM, ceduta nel 2004 alla Travys
Automotrici elettriche RBDe 566 631÷634 1994 Schindler-SIG-ABB cedute alle FFS nel 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Streckendaten (PDF), su tp-info.ch. URL consultato il 19 luglio 2023.
  2. ^ (DE) A. Meyer, Die 300 PS-Diesel-mechanischen Triebwagen der Mittel-Thurgau-Bahn, in Schweizerische Bauzeitung, vol. 121, n. 25, Zurigo, Verlag C. & W. Jegher, 1943, pp. 302-306. URL consultato il 22 luglio 2020.
  3. ^ (DE) Neues von der Mittelthürgaubahn, in Neue Zürcher Nachrichten, Zurigo, 28 agosto 1951, p. 2. URL consultato il 26 novembre 2020.
  4. ^ a b Mittel-Thurgau-Bahn (MThB) Triebwagen, su pospichal.net. URL consultato il 18 novembre 2020.
  5. ^ Mittel-Thurgau-Bahn (MThB) Lokomotiven, su pospichal.net. URL consultato il 21 luglio 2020.
  6. ^ Die Triebfahrzeuge der Mittelthurgaubahn, su le-rail.ch. URL consultato il 21 luglio 2020.
  7. ^ a b Unsere Fahrzeuge im Depot, su mthb.ch. URL consultato il 21 luglio 2020.
  8. ^ Dampflokomotive Eb 3/5 Nr. 5810 ehemals SBB (PDF), su dbb.ch. URL consultato il 21 luglio 2020.
  9. ^ Triebwagen - BDe 4/4 176, su dsf-koblenz.ch. URL consultato il 24 settembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


Officine Meccaniche Lodigiane
StatoBandiera dell'Italia Italia
ProdottiVeicoli ferrotranviari
Dipendenticirca 400

Le Officine Meccaniche Lodigiane furono un'impresa di costruzione di veicoli ferroviari con sede a Lodi, attiva fra il 1908 e gli anni Sessanta del XX secolo.

Fra i protagonisti della nascente industria meccanica italiana, l'azienda curò la fornitura di diversi veicoli per le ferrovie e le reti tranviarie dell'epoca, oltre che la revisione degli stessi. La crisi del secondo dopoguerra e la concorrenza delle più grandi aziende del settore condussero al fallimento di tale azienda.

Settori di attività[modifica | modifica wikitesto]

  • Tram ATM serie 1500: dieci unità, costruite nel 1929[1]
  • Gassogeni tipo "Eva"
  • Costruzione, riparazione e demolizione di carri ferroviari
Tram ATM n° 2000 a Porta Genova

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda fu fondata nel 1908 da Melchiorre Sordi, imprenditore nato a Lodi nel 1881 e già noto per le sue attività nel settore caseario, Cesare Castellotti e l'ing. Bassano Folli[2] con un prestito di 55.000 lire da parte del Piccolo Credito Sant'Alberto[3].

Già nel 1912 ebbe commissioni per la costruzione e riparazione di carri ferroviari[4].

Entrata in grave crisi finanziaria, nel 1963 la società entrò in concordato preventivo e fu occupata dai dipendenti per quattro giorni[5].

Dati societari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Categoria:Aziende della Lombardia Categoria:Costruttori di tram italiani del passato Categoria:Costruttori di treni italiani del passato