Utente:Enrico Bertero/Sandbox

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Levaldigi
frazione
Levaldigi – Veduta
Levaldigi – Veduta
Palazzo Conti Trucchi di Levaldigi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Comune Savigliano
Territorio
Coordinate44°33′27″N 7°37′17″E / 44.5575°N 7.621389°E44.5575; 7.621389 (Levaldigi)
Altitudine386 m s.l.m.
Abitanti553
Altre informazioni
Cod. postale12038
Prefisso0172
Fuso orarioUTC+1
Cl. sismicazona 3A (sismicità bassa)[1]
Nome abitantiLevaldigesi
Patronosan Benedetto, santa Celestina, san Desiderio, sant'Innocenzo
Giorno festivo2a domenica di Giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Levaldigi
Levaldigi

Levaldigi (Laudis in piemontese; Loualdjcus in latino) è una frazione di 553 abitanti del comune di Savigliano della provincia di Cuneo in Piemonte[2].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La frazione di Levaldigi, come tutti i territori pianeggianti limitrofi della provincia, fa parte dell'area climatica temperata sub-continentale con temperature variabili dai -2 nei mesi più freddi ai +27 nei mesi più caldi, con precipitazioni marcate specialmente nei mesi primaverili.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del nome di Levaldigi non é univoca. La prima ipotesi dello storico Goffredo Casalis supporta la derivazione del nome dalla parola celtica "vald" (cioé "bosco") in cui poi venne aggiunto in seguito l'articolo "la". Di parere concordante anche lo storico Mario Sacco, di cui sostiene l'ipotesi dell'origine celtica, ma in questo caso dalla parola "Le-wald-is" che significa "selva". Dissimile invece l'opinione dello studioso Giandomenico Serra, che sostiene che la struttura del nome sia in parte longobardo derivante dalla parola "Liudwald", asserendo al nucleo rurale dei discendenti di un certo Liudwaldo. Tuttavia tutte e tre le ipotesi concorrono a dimostrare che Levaldigi fu fondata da una popolazione di origine celtica e che in seguito i longobardi ne fecero una loro colonia.

L'età antica[modifica | modifica wikitesto]

La prima formazione rurale nella zona di Levaldigi risale al tempo della calata dei Celti. In seguito, l'invasione romana avvenne attorno al 222 a.C. da parte della popolazione Pollia. In questo periodo romano, il "pagus" di Levaldigi passò nel IV secolo d.C. a far parte del "municipium" di Auriate. In termini demografici ed economici, l'espansione di Levaldigi avvenne però solo nei secoli susseguenti, durante la dominazione dei Longobardi e poi successivamente da parte dei Franchi.

Il Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

La caduta dell'impero romano e l'invasioni barbariche segnarono l'inizio del Medioevo, con tragiche conseguenze su tutto il nord Italia. Continui saccheggiamenti portarono i piccoli centri abitativi ad un completo stato di abbandono. Dal V secolo d.C. al Mille si susseguirono i Visigoti, gli Alemanni, i Burgundi, i Longobardi, i Franchi, gli Ungari e i Saraceni. Il rilancio delle attività agricole si ebbe durante la dominanza longobarda, mentre il consolidamento del feudalesimo durante il periodo dei Franchi. Con lo sfaldamento dell'impero carolingio nell'888 d.C. e la conseguente instabilità politica, vennero favorite le incursioni di Ungari e Saraceni il cui scopo principale era il saccheggio con l'accumulo di grandi bottini. Le incursioni più feroci risalgono agli anni 920, 939 e 940 d.C. E' di questi anni, in cui i conti di Auriate e i signori di Levaldigi erano maggiormente alle prese nelle guerre contro i Saraceni, che si hanno le prime notizie su Levaldigi e sul suo antico castello.

L'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo dei conti Truchi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo costruito sui resti dell'antico castello di Levaldigi, fu di proprietà dei Conti Truchi[3].

Palazzo famiglia Tholosan[modifica | modifica wikitesto]

Casa famiglia Michelini[modifica | modifica wikitesto]

Masseria Torrette[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa confraternita[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Maria Vergine Assunta[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Pnön[modifica | modifica wikitesto]

I Pnön (in italiano Pnun) sono dei biscotti dolci tradizionali, tipici di Levaldigi. Tecnicamente definiti come prodotto da forno non lievitato, questi biscotti assomigliano per aspetto e consistenza alle paste di meliga, tuttavia differenti. Infatti l'impasto dei Pnön non contiene farina di mais, ma è composto da farina di frumento, zucchero, uova, mandorle amare, burro e scorza di limone. Questi ingredienti danno al prodotto finale una consistenza semi-dura, ma fragrante al palato che lascia un intenso sapore amaro/dolce in bocca.

La parola Pnön, dal dialetto piemontese, significa Pennone in italiano, ossia la bandiera usata come stendardo per le parate nelle grandi occasioni fino al XVIII secolo. La tradizione narra che nella primavera del 1681 la popolazione di Levaldigi si preparava a ricevere le reliquie dei Corpi Santi che il vescovo di Fossano aveva indetto come santi patroni di Levaldigi. In questo clima di preparazione, tra addobbi di palazzi e case nel paese, un fornaio ebbe un idea per contribuire alle celebrazioni e creò questi biscotti che chiamo Pnön, appunto per la loro forma a richiamare i tipici pennoni dell'epoca.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, nato come campo di aviazione tra le due guerre mondiali, tutt'ora é uno dei 38 scali di interesse nazionale destitati al traffico civile/commerciale[4]. Unico nella Provincia Granda, secondo dopo l'Aeroporto di Torino-Caselle in Piemonte, l'aeroporto é gestito dalla GEAC Spa[5].

A giugno 2018 risultano attivi i collegamenti dell'aeroporto per Cagliari e Casablanca e destinazioni stagionali per Creta, Marsa Alam, Iasi, Olbia, Palma de Mallorca, Rodi, Roma, Tirana e Trapani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  2. ^ italia.indettaglio.it, http://italia.indettaglio.it/ita/piemonte/cuneo_savigliano_levaldigi.html.
  3. ^ treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-battista-truchi-conte-di-levaldigi_(Dizionario-Biografico)/.
  4. ^ D.P.R. n.201 del 17 Settembre 2015, su gazzettaufficiale.it.
  5. ^ Aeroporto di Cuneo, su aeroporto.cuneo.it. URL consultato il 13 settembre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Cera, LEVALDIGI, borgata di Savigliano - dai Celti al Duemila, Fotocomposizione Santarosa, Savigliano, 1988

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]