Utente:ETIT123456/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Edoardo Malagigi (6 novembre 1948) è un artista, artivista e designer italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli studi presso la Scuola d’Arte di Pistoia nel 1967 si trasferisce a Firenze dove studia al nascente Corso di Disegno Industriale presso l’Istituto d’Arte di Porta Romana. Nel 1978 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Prende parte attivamente al fermento intellettuale e creativo del 1968 a Firenze realizzando opere site specific come Contro l'omologazione (1969). L'esperienza del '68 fiorentino è stata raccolta insieme ad altre testimonianze nella ricerca I Luoghi del '68 a Firenze,[1] portata avanti da Adriana Dadà e Tommaso Tozzi.

E' tra i fondatori della nuova Scuola di Design di Ancona (1972), oggi Accademia di Belle Arti e Design di Ancona, che nasce dal nucleo di corsi di design della moda e del prodotto che costituiscono il primo nucleo del Centro Regionale di Design promosso dal CRIPA, poi diventato CNIPA. Dal 1977 al 2015 insegna presso l' Accademia di Belle Arti di Firenze.

Dal 1995 al 2010 è stato Art Director della fondazione Bambini in Emergenza ("Copii Fundatie de Urgenta”), che ha operato principalmente a Bucarest e Singureni in Romania.

E' ideatore e conduttore del programma radiofonico “Artemisia”, trasmissione settimanale sulle arti contemporanee per Controradio (93.7-93.6 mgz) andato in onda dal 1985 al 1999. Spesso la trasmissione è andata in network con “Radio Onda Rossa" di Roma e “Radio Popolare” di Milano.

Dal 1993 al 1999 è stato presidente della giuria “Videominuto” rassegna internazionale di videoarte per il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci a Prato, ideata da Controradio. Rassegna video di un minuto diventata nel tempo molto popolare a cui hanno collaborato molti personaggi del mondo dello spettacolo come Paolo Virzì, Carlo Isola, Paolo Ruffini e altri.

Nel 2015 è stato curatore insieme a Paola Bitelli e Valeria Bruni della rassegna StART Point, rassegna nata con l’intento di aprire l’Accademia di Belle Arti di Firenze al territorio, attraverso un programma di mostre, installazioni ed eventi d’arte che da giugno a dicembre 2015 ha portato le eccellenze dell’istituto in tutta la città.[2]

Le sue opere e installazioni sono state presentate in esposizioni quali: Quadriennale di Roma, Arte Bari Expo, Biennale di Venezia, Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna, Triennale di Milano, Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Sensus Art contemporanea di Firenze, ABACO Space Contemporary Art di Berlino.

Attività Didattica (1977 - 2017)[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1977 al 2015 ricopre è professore di Design presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove è colui che ha portato all' interno dell'Accademia il progetto europeo Erasmus di cui è stato coordinatore e responsabile dal 1989 al 2014.

Dal 2003 al 2006 è stato coordinatore dell' indirizzo sperimentale 'Visual Design'. L’indirizzo si proponeva di soddisfare esigenze progettuali in ambito ambientale, domestico e sociale, inoltre possedere competenze nell’ambito della rappresentazione visuale compresa la narrazione disegnata e multimediale e possedere una padronanza della lingua inglese tale da permettere uso tecnico e scambio verbale.

Dal 2012 è consulente culturale e didattico della Beijing Hongyu School di Pechino, per la quale ha tenuto workshop, lezioni, conferenze e consulenze didattiche in diverse città: Chengdu, Chongqing, Hangzhou, Shanghai, Nanchino, Pechino, Wuhan, Canton, Hefei, Qingdao, Dezhou, Baotou, Shenzhen, Harbin.

Dal 2015 è esaminatore e valutatore esterno dell’attività didattica per la Nottingham Trent University alle sedi di Firenze, Roma e Bangkok dell' Accademia Italiana

Ha inoltre progettato e tenuto numerosi workshop in tutto il mondo, in cui arte, design, ecologia e sostenibilità sono stati il fulcro; tra questi si ricorda l'esperienza a Prishtina e Kabul raccontata nel libro Prishtina e Kabul: diari di viaggio ai margini dell'arte e del design.[3]

Temi[modifica | modifica wikitesto]

Edoardo Malagigi è un artivista e designer che con le proprie opere e progetti ha da sempre indagato il legame tra creatività e sostenibilità.

Lo spreco di risorse, la necessità di progettare oggetti facilmente riciclabili, la consapevolezza che l'estinzione di qualsiasi specie vivente riguarda anche l'essere umano, l'importanza dell' educazione di bambini e ragazzi, sono tutti elementi che sostanziano la ricerca artistica di Malagigi.

Attraverso le sue opere, realizzate con scarti di produzione e rifiuti, vuole spingere il pubblico ad interrogarsi e informarsi su tematiche in cui è coinvolto quotidianamente e in prima persona. Spesso grazie alla figura di Pinocchio ha materializzato i quesiti da sottoporre agli spettatori, "sarà vero che....oppure sono bugie?".

"Sarà vero che i rifiuti sono davvero tali?", chiede Malagigi con il suo Pinocchio di Rifiuti (2019) alto ben 10 metri. La risposta alla domanda che l'artista ha trovato e ci propone è che in realtà i rifiuti non esistono. Quello che è considerato comunemente "rifiuto" è in realtà una materia prima, che quando scartata e resa irriciclabile, viene sprecata inconsapevolmente.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • 2001, Arredi per Villa Ulrich,
  • 2007, Senza Confini, co autore con Angela Nocentini. E’ un planisfero piatto di 6×3 metri, fatto da circa 17.000 quadratini di tutti i rifiuti esistenti. ll mondo è costruito con i materiali creati dalla cooperazione tra l’uomo e il pianeta dove l’uno trasforma quello che l’altro mette a sua disposizione. Vuole anche essere la dimostrazione che quello che noi chiamiamo rifiuti nella realtà sono materiali utili, una risorsa. In collaborazione con Sergio Risaliti.
  • 2007, PinocchioProject
  • 2009, Schillellè
  • 2010, Pinocchio di Pinocchi, altezza 5,70m, completamente articolabile, realizzato con gli scarti di lavorazione e pezzi difettati delle aziende del Lago D’Orta che costruiscono i gadegt di Pinocchio.[3]
  • 2010,+394, altezza 5 metri, collocata nel cortile di Palazzo Ducale a Genova. Riproduce la popolare Lanterna, realizzata nella parte esterna da centinaia di filtri per la depurazione dell'acqua pronti all’uso. Dopo l’esposizione tutti i filtri sono stati spediti alla Galleria Artellewa de Il Cairo per distribuirli nelle zone della città a rischio malaria.
  • 2015, Libertà di Matita, scatole di cartone ondulato, colla a caldo, acrilici e carta; 4 metri di lunghezza. Realizzata come messaggio di solidarietà verso le vittime dell'attentato alla sede del perioico francese “Charlie Hebdò” e per ricordare i valori universali della libertà. E’ stata poi trasportata in spalla da Fiesole al Comune di Firenze poi all’Accademia di Belle Arti alla sede della Regione Toscana e al Centro Pecci a Prato. Alcuni mesi dopo è stata accolta in Piazza della Loggia a Brescia per segnarel’ultima strage.
  • 2019, Capodoglio Giovanni, (terapak e metallo, 12 metri di lunghezza), rappresentazione a grandezza naturale di un capodoglio presente nel Parco Marino Pelagos. È realizzato con circa 4000 cartoni di poliaccoppiato. Sono stati necessari tre mesi di lavoro e senza il contributo sostanziale dei 15 volontari arrivati da luoghi diversi del pianeta non sarebbe stato possibile portare a termine l’opera e con la collaborazione scientifica di Sabina Airoldi, e la collaborazione di Valeria D’Ambrosio, Stefania Rinaldi, Maurizio Giani, Stefano Giovacchini.
  • 2019, Pinocchio di Rifiuti,
  • 2020, Attesa di Identità
  • 2021, Caffettiera Cupola

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • 2001, Arredi per Villa Ulrich,
  • 2007, Senza Confini
  • 2007, PinocchioProject
  • 2009, Schillellè
  • 2010, Pinocchio di Pinocchi
  • 2010,+394
  • 2015, Libertà di Matita,
  • 2018, Pinocchio di Cioccolato
  • 2019, Capodoglio Giovanni
  • 2019, Pinocchio di Rifiuti
  • 2020, Attesa di Identità

Progetti per l'infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Edoardo Malagigi ha progettato spazi e prodotti di design educativi per migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi, in cui l’aspetto ecologico e il riciclo industriale delle plastiche sono sempre stati parte fondamentale.

Montessori..................................................

Questi progetti sono stati concepiti per educare allo sviluppo sostenibile come ad Arborea, per preparare alle immersioni nel Museo della Riserva Marina di Miramare a Trieste, per alfabetizzare all’uso creativo delle tecnologie con il progetto “Cinecittà dei bambini” a Roma; in alcuni casi si tratta della totalità degli arredi come per la Città dei Ragazzi a Cosenza. Inoltre Malagigi, ha collaborato alla realizzazione di testi pedagogici e cataloghi completi di arredi di design industriale per scuole materne e elementari realizzati in collaborazione col Centro Pecci.[4][5][6]

Progetti[modifica | modifica wikitesto]
  • Giocarredo (1977)
  • Laboratorio per l’educazione musicale (1982)
  • Design per la scuola (1990)
  • International Cooperation Project (1996)
  • Centro di Educazione Ambientale (1997)
  • Museo della Riserva Marina di Miramare (2000)
  • Città dei Ragazzi (2001)
  • Cinecittà dei Bambini (2002)
  • Design per l'infanzia (?)
  • Laboratorio Multidisciplinare (2014)
  1. ^ I Luoghi del '68 a Firenze, su edueda.net.
  2. ^ Paola Bitelli, Valeria Bruni e Edoardo Malagigi (a cura di), StART Point, Firenze, Gli Ori, 2016, ISBN 978-88-7336-629-4.
  3. ^ Edoardo Malagigi, Prishtina e Kabul: diari di viaggio ai margini dell'arte e del design, LCD Edizioni, 2006, ISBN 9788872090510.
  4. ^ Edoardo Malagigi, Design per la Scuola: mobili e oggetti a misura di bambini, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, 1990.
  5. ^ Edoardo Malagigi, Benessere a scuola : luoghi fisici e innovazione didattica, Udine, Edicom, 1999, ISBN 88-86729-15-4.
  6. ^ AA. VV., Diritto al Gioco nell’Infanzia, a cura di Leonardo de Sanctis, Fefè Editore, 2014, ISBN 978-88-95988-53-5.