Utente:DeLo 99/Sandbox

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Enza Negroni (Bologna, 16 maggio 1962) è una regista e sceneggiatrice italiana.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Bologna nel 1962, frequenta il DAMS nella città[2].

Aiuta Pupi Avati nel 1984 con Impiegati e nell'anno successivo con Festa di laurea[3].

Nel 1993 insieme a Renato De Maria fonda il Laboratorio Cinematografico Pilastro nell'omonimo quartiere bolognese[4]. Nel 1996 dirige il suo primo lungometraggio, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, al quale collabora anche per la sceneggiatura[2]; nello stesso anno il film vince l'Efebo d'argento, il Premio "Stella D'argento Mercedes" Città di Castello, il Premio Città di Rovigo, il Prix Jeune Jury e il Prix du Public al Festival Villerupt; l'anno successivo vince il Rayon D'Argent, Haiange[5]. Nel 1997 gira Rotta per il Pilastro[4], un mediometraggio scritto, interpretato e diretto dagli allievi del Laboratorio Cinematografico Pilastro[6].

In occasione della nomina di Bologna a città europea della cultura 2000, dirige il laboratorio cinematografico "Shooting your area-Doppia visione" con universitari fuori sede e gruppi ultrà di calcio e basket, assieme ai quali realizza le docufiction Carica ragazzi e Quanti siamo quelli che siamo. Per il Comune di Bologna e il Progetto Giovani progetta e realizza i "Laboratori Sperimentali Audiovisivi", all'interno dei quali dirige il Laboratorio di Fiction[7].

È stata presidente della giuria per il festival Visioni Italiane nel 1997 e per il Festival di Bra del cortometraggio nel 1998[8].

Nel 2003 realizza i documentari La città è donna ed Echi di sera (di cui cura anche soggetto e sceneggiatura), una docufiction su Louis Braille per la Fondazione Carisbo[2]. L'anno successivo dirige il DVD Misterioso (Viaggio intorno a Thelonius Monk), spettacolo di Stefano Benni con Umberto Petrin[9]. Dal 2004 al 2008 dirige per PropostaVideo8 alcuni spot sulla sicurezza stradale commissionati dalla Provincia di Bologna[1].

Nel 2006 nasce l'Associazione Documentaristi dell'Emilia Romagna, di cui è presidente[10].

Per Rai Educational dirige “Le acque dell’anima” con Bjorn Larsson e “Istanbul” con Nedim Gursel prodotti da Movie Movie nel 2006/2007. Nel 2006 dirige Adottando a Tuzla, testimonianza del viaggio da Bologna a Tuzla di famiglie adottive bambini bosniaci[11]. Nel 2007 “Sono nato per volare” sul Museo della memoria di Ustica, installazione permanente al Museo. “Mambo” sul Museo di Arte Moderna di Bologna nel 2007. Nel 2008 realizza un memofilm “ La mia Bologna in Mercedes” prodotto da Cineteca di Bologna e un documentario “ Sposta il tuo centro“ sul quartiere periferico San Donato di Bologna. “Iper-Ipo” un doc sul diabete giovanile e “Il ponte leggero” doc architettonico sull’opera di Majowieki. Nel 2009 realizza due documentari su libri d’arte prodotti da FMR, “Antonio Canova- L’ideale della bellezza” (presentato al G8 in Abruzzo e donato ai premier dei G8) e “Caterina De Medici—Regina e Mecenate”. Inoltre realizza un documentario sul restauro del nuovo tribunale di Bologna, “Palazzo Pizzardi” e un ritratto su Candido Cannavò: “La buona novella”. Realizza il documentario “La valigia di agafia” tratto dal libro di Marta Franceschini e “Il pioniere del wireless” con Giorgio Comaschi. Nel 2010 dirige il doc “Letture dal risorgimento” per RAI 150 anni.[12]

Nel 2009 ha presieduto la giuria del premio Casa Rossa del Bellaria Film Festival.

Nel 2018 dirige La felicità è blu, presentato da Proposta Video e Uisp Emilia-Romagna con il patrocinio del Comune di Bologna; è stato vincitore del progetto MigrArti 2018 promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e selezionato a partecipare al Premio MigrArti Venezia Edizione 2018 nell’ambito del Venice Production Bridge[8].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Mediometraggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Rotta per il Pilastro (1997)

Docufiction[modifica | modifica wikitesto]

  • Carica ragazzi (2000)
  • Quanti siamo quelli che siamo (2003)
  • Echi di sera (2003)

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • La città è donna (2003)
  • Le acque dell'anima, in viaggio con Bjorn Larsson nei paesaggi emiliani: regia, soggetto, sceneggiatura (2005)
  • I mondiali antirazzisti: regia, soggetto, sceneggiatura (2005)
  • Adottando a Tuzla: regia, sceneggiatura (2006)
  • Istanbul, la città narrata da Nedim Gürsel: regia, soggetto, sceneggiatura (2007)
  • Ero nato per volare: regia, soggetto, sceneggiatura (2007)
  • Il pioniere del wireless: Guglielmo Marconi 1874-1937: regia, soggetto, sceneggiatura (2009)
  • Caterina Dè Medici Regina e Mecenate: regia, sceneggiatura (2009)
  • Antonio Canova. L'invenzione della bellezza: regia, soggetto, sceneggiatura (2009)
  • Letture dal Risorgimento (2010)
  • Lo chiamavamo Vicky: regia, soggetto, sceneggiatura (2011)
  • Laura Bassi, una vita straordinaria: regia, soggetto, sceneggiatura (2011)
  • Visioni italiane (2013)
  • La mescolanza dei semi. Conversazioni con Luigi Pedrazzi (2014)
  • La prima meta: regia, soggetto, sceneggiatura, produttore (2016)
  • Shalom! La musica viene da dentro. Viaggio nel coro Papageno: regia, soggetto, sceneggiatura (2017)
  • Le avventure del Lupo - La storia quasi vera di Stefano Benni: regia, soggetto, sceneggiatura, produttore (2018)
  • La felicità è blu: regia, soggetto, sceneggiatura (2018)
  • Berlino Est Ovest: regia (2019)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Per Jack Frusciante è uscito dal gruppo[13]:

  • Efebo d'argento (1996)
  • Premio "Stella D'argento Mercedes" Città di Castello (1996)
  • Premio Città di Rovigo (1996)
  • Prix Jeune Jury, Villerupt (1996)
  • Prix du Public, Villerupt (1996)
  • Rayon D'Argent, Haiange (1997)

Per I mondiali antirazzisti[5]:

  • Premio "A Corto di Sport", Collecchio Video Film Festival (2006)

Per Lo chiamavamo Vicky[5]:

  • Nomination Premio Doc/it Professional Award (2011)

Per Il pioniere del wireless: Guglielmo Marconi 1874-1937[5]:

  • Premio Concorso Italia - Gran Premio della Giuria Scientifica, Roma DocScient (2011)

Per Laura Bassi, Una vita straordinaria[5]:

  • Menzione Speciale Divulgazione, Roma DocScient (2011)

Per Shalom! La musica viene da dentro. Viaggio nel coro Papageno[5]:

  • Menzione Speciale, Un Film per la Pace (2017)

Per La prima meta[5]:

  • Premio Sport Sociale, Matera Sport Film Festival (2017)
  • Premio Migliore Documentario e Premio Scuola, Documentaria Noto (2017)

Per La felicità è blu[8]:

  • Premio progetto MigrArti 2018,

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Enza Negroni, su www.documentando.com. URL consultato il 3 luglio 2020.
  2. ^ a b c Jack Frusciante è uscito dal gruppo, su Cinematografo. URL consultato il 3 luglio 2020.
  3. ^ Marco Marozzi, Mamma Bologna: Profili di cittadini Petroniani tra XX e XXI secolo, Bologna, Pendragon, 2015, ISBN 9788865984536.
  4. ^ a b Chloy Vladimis, Quando al Pilastro di faceva cinema, su Pilastro 2016, 5 aprile 2016. URL consultato il 13 luglio 2020.
  5. ^ a b c d e f g Enza Negroni, su CinemaItaliano.info. URL consultato il 3 luglio 2020.
  6. ^ Roy Menarini, Tra la Via Emilia e il Sud. Percorsi di cinema bolognese. in Zagarrio, p. 318.
  7. ^ Enza Negroni, su ItalianDoc.It. URL consultato il 13 luglio 2020.
  8. ^ a b c La felicità è blu (PDF), su uisp.it. URL consultato il 13 luglio 2020.
  9. ^ MISTERIOSO (VIAGGIO INTORNO A THELONIOUS MONK), su loc.gov. URL consultato il 18 settembre 2020.
  10. ^ DIRETTIVO | Documentaristi Emilia Romagna, su web.archive.org, 7 luglio 2017. URL consultato il 13 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2017).
  11. ^ Adottando a Tuzla — Biblioteca, su www.assemblea.emr.it. URL consultato il 18 settembre 2020.
  12. ^ Enza Negroni - CinemaItaliano.info, su www.cinemaitaliano.info. URL consultato il 3 luglio 2020.
  13. ^ La giuria di qualità, su www.nonantolafilmfestival.it. URL consultato il 26 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vito Zagarrio (a cura di), Il cinema della transizione. Scenari degli anni Novanta, Marsilio, 2000, ISBN 9788831775359.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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