Una eredità in musica

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Una eredità in musica
Titolo originaleThe Best of Disney Music: A Legacy in Song
PaeseStati Uniti d'America
Anno1993
Generemusicale
Edizioni1
Puntate2
Durata46 min (puntata)
Lingua originaleinglese
Realizzazione
ConduttoreAngela Lansbury, Glenn Close
RegiaDon Mischer
AutoriBuz Kohan, Mark Saltzman
MontaggioRobert P. Schneider, Rick Piccini, Floyd Ingram
MusicheGlen Roven
ScenografiaBob Keene
CostumiKenn Smiley
TruccoRobin Beauchesne, Daniel C. Striepeke
LuciRobert Dickinson
ProduttoreDon Mischer
Casa di produzioneDon Mischer Productions
Rete televisivaCBS
Rete televisiva
(ed. italiana)
Raiuno

Una eredità in musica, anche noto come Do re mi e fantasia (The Best of Disney Music: A Legacy in Song), è un programma televisivo musicale incentrato sulle colonne sonore dei film Disney e trasmesso originariamente in due puntate sulla CBS nel 1993. In Italia le due puntate furono montate insieme e mandate in onda su Raiuno il 12 gennaio 1995 alle 22.40 con l'aggiunta di alcuni interventi di Gigi Proietti girati durante il doppiaggio de Il ritorno di Jafar.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Angela Lansbury, Branford Marsalis, Plácido Domingo e Glenn Close conducono i telespettatori in un viaggio attraverso le più belle canzoni tratte dai film Disney, dal primo lungometraggio animato Biancaneve e i sette nani a La bella e la bestia ed Aladdin.

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione italiana del documentario vanta, ovviamente, le canzoni dei rispettivi film nella versione italiana. Per i frammenti estratti da Le avventure di Peter Pan e Biancaneve e i sette nani venne usato il master audio del ridoppiaggio dei film.

La sequenza Questa zuppa che bontà eliminata da Biancaneve in fase di produzione, seppure doppiata per il telefilm Disneyland con testi di Roberto De Leonardis e voci originali del doppiaggio trentottino, è qui riproposta in versione sottotitolata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La musica targata Disney, in La Stampa, 12 gennaio 1995, p. 19. URL consultato il 20 luglio 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]