Triumph Herald

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Triumph Herald
Triumph Herald del 1968
Descrizione generale
CostruttoreBandiera del Regno Unito Triumph Motor Company
Tipo principaleBerlina
Altre versioniCoupé
Cabriolet
Station wagon
Van
Produzionedal 1959 al 1971
Sostituisce laStandard Eight
Sostituita daTriumph Middle saloon
Esemplari prodotticirca 530.000[senza fonte]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza3886 mm
Larghezza1524 mm
Altezza1333 mm
Passo2324 mm
Massada 725 a 865 kg
Altro
StileGiovanni Michelotti

La Herald è un'autovettura di piccole dimensioni prodotta dalla Triumph Motor Company tra il 1959 ed il 1971.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

A metà degli anni cinquanta il gruppo Standard-Triumph era alle prese con la progettazione di un'erede per la piccola (e sfortunata) Standard Eight. Dati i piani del gruppo di abbandonare il marchio Standard e concentrarsi su quello Triumph, il progetto venne definito in base alla tradizione di quest'ultimo. La nuova utilitaria doveva essere tradizionale, elegante, ben rifinita e affidabile. Nessuna raffinatezza tecnica dunque, ma telaio separato dalla carrozzeria (una caratteristica già obsoleta), 4 freni a tamburo, trazione posteriore e motore 4 cilindri in linea con albero a camme laterale, proveniente dalla Standard Eight. Le uniche concessioni al moderno riguardavano il cambio, a 4 marce sincronizzate (eccetto la 1°), lo sterzo (a cremagliera) e la sospensione posteriore a ruote indipendenti.

La Herald "Convertible"
La Triumph Herald berlina del 1960/61
La Triumph Herald 13/60 break del 1970

La linea a 3 volumi e 2 porte, opera di Giovanni Michelotti era bella ed elegante, mentre molto curate erano le finiture e le dotazioni. Per quanto riguarda l'estetica della Herald, la sua concezione si deve a Harry Webster, alto dirigente del Gruppo Standard-Triumph, che tornando dalle ferie a Sorrento, passò da Michelotti a Torino, per vedere se aveva apportato le correzioni richieste al prototipo Zobo messo a punto dall'équipe tecnica capeggiata da Arthur Ballard. Lasciata la famiglia ad attendere in auto, Webster salì nello studio di Michelotti, che ancora non aveva iniziato a lavorare sul progetto, e ne uscì dopo 9 ore con la versione definitiva della Herald (peraltro totalmente nuova rispetto alla Zobo).

A deludere le aspettative, al momento del lancio (1959), furono solo le prestazioni. Il vecchio 4 cilindri a carburatore di 948 cm³ disponeva soltanto di 39 cv e non brillava nemmeno per elasticità. La carenza venne resa ancora più evidente dall'introduzione, nel 1960, delle varianti coupé (una berlina con padiglione ridisegnato e abbassato) e Convertible, che avrebbero richiesto un motore più sportivo.

La casa automobilistica pose rimedio a questo punto debole nel 1961, quando la cilindrata crebbe, per tutte le versioni, a 1147 cm³ e la potenza toccò i 48 CV. Contemporaneamente la vettura beneficiò di una serie di affinamenti (plancia rivestita in legno, profili gommati sui paraurti anteriori, nuovi sedili, possibilità di montare a richiesta freni anteriori a disco) Lo stesso anno le versioni berlina, coupé e convertibile vennero affiancate dalla Estate, dotata di portellone posteriore apribile in 2 parti con ribaltina[1]. Nel 1963 la versione coupé venne tolta dal listino[2], mentre la berlina e la convertibile vennero rese disponibili anche nell'allestimento sportivo 12/50, con motore potenziato a 51 CV e freni anteriori a disco di serie. Nel 1964 anche la Estate poteva essere ordinata in versione 12/50.

Tra il 1962 e il 1964 ne venne resa disponibile anche una versione van, di cui si presume ne siano stati prodotti circa 4.600 esemplari[3].

Nel 1967 la Herald 12/50 venne ristilizzata, sia all'esterno, dove adottò il frontale (cofano e mascherina) della Vitesse (ma con fari singoli), che all'interno (nuova plancia, sempre rivestita in legno, e diversi sedili). Le 12/50 lasciarono il posto alle 13/60, con motore maggiorato a 1296 cm³ (61 CV), mentre anche le 1200 standard da 48 CV adottarono di serie i freni anteriori a disco. La produzione cessò nel 1971.

Dati di produzione[modifica | modifica wikitesto]

Le fonti non sono sempre concordi in merito al numero di esemplari costruiti, si può presumere una produzione di[1][4]:

  • Herald 948 saloon: 1959-1961, 76.860
  • 948 convertible: 1960-1961, 8.262
  • Herald coupe: 1959-1961, 15.153
  • Herald 1200: 1961-1970, 289.575
    • saloon: 201.142
    • coupe: 5.319
    • convertible: 43.295
    • estate: 39.819
    • van: circa 5.000
  • 12/50: 1963-1967, 53.267
  • 13/60: 1967-1971, 82.650

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The cars : Triumph Herald/Vitesse development story, su aronline.co.uk, 4 luglio 2011. URL consultato il 2 settembre 2017.
  2. ^ (EN) Herald/Vitesse, su aronline.co.uk. URL consultato il 2 settembre 2017.
  3. ^ (EN) Triumph Herald Courier Vans, su oldclassiccar.co.uk. URL consultato il 2 settembre 2017.
  4. ^ (EN) http://www.triumph-herald.com/948sums.htm, su triumph-herald.com. URL consultato il 2 settembre 2017.

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