Traduzioni della Bibbia in italiano

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Le traduzioni in italiano più antiche, manoscritte e parziali, risalgono al XIII secolo. Di seguito sono riportate solo alcune delle numerosissime edizioni a stampa.

Traduzioni cattoliche pre-CEI (1471-1971)

Caratteristica comune di quasi tutte le versioni cattoliche della Bibbia precedenti il Concilio Vaticano II (1963-1965), italiane come straniere, è quella di basarsi sulla Vulgata in latino piuttosto che sui testi originali ebraico-aramaici e greci.

  • Bibbia del Malermi (Venezia 1471), ad opera del monaco camaldolese Nicolò Malermi. Dalla Vulgata. È la prima edizione a stampa in una lingua moderna. Fu più volte ristampata negli anni successivi ed accolta con grande entusiasmo dal mondo cattolico italiano.
  • Bibbia di Antonio Martini (1778,1780), dalla Vulgata. È corredata con ricche note teologiche e pastorali, infarcite di citazioni patristiche. È stata la traduzione in italiano più diffusa nella Chiesa cattolica italiana fino al XX secolo.

Papa Pio XII con l’enciclica Divino Afflante Spirito del 1943 caldeggiò la stesura di traduzioni bibliche dai testi originali. L’invito fu accolto da diversi studiosi cattolici italiani e dette il via a numerose traduzioni moderne.

  • La Sacra Bibbia, di Giuseppe Ricciotti. 1955.
  • La Sacra Bibbia, a cura del Pontificio Istituto Biblico, 9 vv. 1958.
  • La Bibbia, Edizione Paoline. 1958 (1968).
  • La Bibbia, a cura del gesuita Alberto Vaccari. 1958.
  • La Bibbia, a cura di Fulvio Nardoni. 1960
  • Collana La Sacra Bibbia, Marietti 1947-1960. Coordinata da Salvatore Garofalo (m. 1999), professore di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Urbaniana. È corredata con amplissime note storico-esegetiche.
  • La Sacra Bibbia. A cura di Enrico Galbiati, Angelo Penna e Piero Rossano. Utet 1963, 1964, 1973.

Traduzioni cristiane non cattoliche

  • Bibbia di Giovanni Diodati. È la traduzione per eccellenza dei protestanti italiani, edita a Ginevra nel 1607 dal lucchese in esilio Giovanni Diodati (1576-1649). Fu realizzata dai testi orginali (per il NT usò però l’imperfetta versione di Erasmo), con un occhio sui lavori di Teofilo e di Brucioli. Ha subito successive revisioni o versioni nel 1641, 1712, 1744, 1819, 1821. Dal punto di vista stilistico, la sua versione viene ritenuta uno dei capolavori della lingua italiana del ‘600. L’ultima edizione (che restaura la versione del 1641) è a cura di M. Ranchetti e M. Ventura-Avanzinelli, Mondadori, 1999.
  • La Riveduta (titolo completo La sacra Bibbia, ossia l'Antico e il Nuovo Testamento. Versione riveduta), del valdese Giovanni Luzzi, 1924. Dai testi originali contenuti nella Wescott-Hort, decisamente più accurata della versione di Erasmo.
  • La Nuova Diodati, Brindisi 1991. Persegue la maggior fedeltà possibile ai testi orginali (NT ancora di Erasmo), mettendo in corsivo le espressioni, parole, articoli e preposizioni non contenute in essi ma che risultano utili per la comprensione del testo.

Traduzione CEI (1971 e 2008)

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibbia CEI.

La traduzione ufficiale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) fu iniziata nel 1965 con lo scopo di fornire una traduzione adatta alla liturgia cattolica italiana, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II. Data l’urgenza della richiesta non venne eseguita una nuova traduzione dai testi originali, ma fu deciso di operare una revisione della versione UTET, omogenea in quanto opera di tre soli traduttori. La bozza del testo fu visionata da poeti e letterati per migliorarne la leggibilità e la facilità di proclamazione.

Nel 1971 fu pubblicata una prima edizione, detta editio princeps, che mise subito in luce alcune sviste e piccoli difetti di stile più che veri e propri errori di traduzione, inevitabili in lavori di tale tipo. L’edizione del 1974 (editio minor) supplì a tali sporadiche mancanze e venne adottata nei lezionari e nel breviario della liturgia italiana.

Nel 1997 è stata presentata una revisione del solo Nuovo Testamento che privilegia le lezioni dei testi originali greci, anche sulla base dei vari manoscritti ritrovati, e che ne migliora la coerenza interna, mirando a una maggiore uniformità nella resa dei singoli termini originali: inevitabilmente, soprattutto nei lavori a più mani, si hanno piccole discrepanze nelle traduzioni dei vari termini.

A giugno 2008 è stata messa in commercio l'editio princeps dell'intero testo biblico, mentre il 10 ottobre nelle librerie è arrivata l'edizione economica, con brevi note, coeditata da Cei e Uelci.

Traduzioni commerciali contemporanee

Tra le traduzioni recenti, che a differenza di molte delle precedenti sono fatte quasi sempre sui testi originali, segnaliamo:

  • La Bibbia. Nuovissima versione dai testi originali, delle Edizioni Paoline. In origine si trattava di 46 singole traduzioni pubblicate tra 1967 e 1980, con ampie e numerose note, a cura di Pasquero Fedele che ha coordinato un gruppo di biblisti, tra cui Carlo Maria Martini, Gianfranco Ravasi, Giuseppe Segalla, Ugo Vanni. Nel 1987 le traduzioni sono state raccolte in un volume unico con note essenziali. Nel 1991 ne è uscita una versione in quattro volumi, con le note integrali. Il testo tendenzialmente ricalca con fedeltà i testi originali, riproponendone espressioni e modi di dire che possono suonare come aspre all’orecchio italiano. La diffusione di tale versione in tutte le numerose pubblicazioni della edizioni paoline può creare qualche perplessità tra il pubblico, specialmente quello giovanile, che si trova davanti un testo validissimo ma diverso da quello canonico della CEI.
  • Bibbia TILC (La Parola del Signore. Traduzione interconfessionale in lingua corrente, TILC[1]), 1976 NT, 1985 intera Bibbia, con revisione NT 2001, edita LDC-ABU. È frutto di un lavoro di collaborazione interconfessionale tra cattolici e protestanti. Il linguaggio è caratterizzato, a discapito del testo originario, da immediatezza e facilità di comprensione, utile nella pastorale con bambini e ragazzi.
  • La Bibbia di Gerusalemme, EDB 1974, riporta il testo della Bibbia CEI 1971 e note e introduzioni della francese Bible de Jerusalem del 1973. Le note segnalano discrepanze tra la versione CEI e quella francese, perlopiù in concomitanza di lezioni diverse riportate dalle antiche versioni.
  • Bibbia TOB, LDC, riporta il testo CEI del 1971 e note dalla francese Traduction Oecuménique de la Bible (1987). Pubblicata originariamente in tre volumi tra 1976-79, in un singolo volume nel 1992. L’ordine dei testi non è quello della Bibbia CEI, che segue quello della Vulgata, ma quello della versione francese, che riprende a sua volta l’ordinazione masoretica con in fondo i libri deuterocanonici. Di Ester viene presentata una doppia traduzione, ebraica e greca.
  • La Bibbia Marietti, curata da A. Shökel e L. Pacomio, 3 voll., Genova, Marietti, 1980, con ampie note e introduzioni di biblisti italiani.
  • Bibbia Piemme, 1995, con commento sistematico al testo, curata da Luciano Pacomio.
  • I libri di Dio, Oscar Mondadori, 2000. Divisa in sei volumi, è caratterizzata dall'assenza di note al testo, alla quale però si contrappone la presenza di ampi apparati introduttivi e brevi introduzioni esplicative ai vari brani. È opera di un gruppo di giovani docenti e ricercatori di varie università pontificie, che ha tradotto in un italiano moderno i testi originali.

Traduzioni interlineari

Le traduzioni interlineari non costituiscono propriamente traduzioni, bensì aiuti alla traduzione. Di quasi nulla utilità per il grande pubblico, sono particolarmente utili in fase di studio delle lingue bibliche e per l’approfondimento o ricerche particolari di coloro che, di tali lingue, non ne hanno una padronanza completa.

  • Il gesuita Gaetano Savoca ha curato la traduzione a più mani dei testi dei Salmi (1983) e di Genesi (1995). Il testo è privo di qualunque strumento (passi paralleli, note, varianti dei manoscritti). La traduzione proposta è univoca, non lasciando trasparire eventuali varianti di lettura ammesse dall’ebraico. Entrambi i lavori non hanno una grafica particolarmente accattivante.
  • È molto diffusa l’edizione interlineare del NT della San Paolo del 1998. Contiene il testo greco del Greek New Testament del 1993, quello latino della Vulgata Clementina, quello italiano della Nuovissima versione, e una traduzione interlineare del sacerdote modenese Alberto Bigarelli. Il testo tuttavia non è perfettamente a calco, concedendo talvolta troppo alla semantica e alla sintassi italiana, e non rende le varie possibilità che un termine greco può significare (p.es. il gioco di parole implicato nell’anothen di Gesù a Nicodemo in Gv 3,3, che può essere reso sia con ‘dall’alto’ che con ‘di nuovo’, viene reso unicamente nella prima possibilità, tralasciando la seconda).
  • La collana Bibbia Ebraica Interlineare, San Paolo, è edita a partire dal 2001. Finora sono stati pubblicati Esodo, Deuteronomio, Levitico, Numeri, Genesi (in ordine di edizione). A cura di Piergiorgio Beretta, contiene il testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia, con traduzione interlineare di Cristiana Doveri OCD; il Testo greco dei Settanta, ed. Alfred Rahlfs; il testo latino della Vulgata Clementina; il testo italiano della Nuovissima versione. Note e strumenti particolarmente ricchi fanno da cornice a una traduzione interlineare che ha suscitato ‘perplessità’ in studiosi come mons. Gianfranco Ravasi [2].

Note e riferimenti

  1. ^ Può essere trovata online a questo indirizzo
  2. ^ Articolo sul Sole 24 Ore del 18 gennaio 2004

Voci correlate

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