Theodor Wisch

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Theodor Wisch
SoprannomeTeddy
NascitaWesselburenerkoog, 13 dicembre 1907
MorteAmburgo, 11 gennaio 1995
Cause della mortemorto dopo due infarti
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Waffen-SS
Unità LSSAH
Anni di servizio1933 - 1945
GradoSS-Brigadeführer
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante di1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler"
DecorazioniCroce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade
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Theodor Wisch (Wesselburenerkoog, 13 dicembre 1907Amburgo, 11 gennaio 1995) è stato un generale tedesco delle Waffen-SS durante la seconda guerra mondiale.

Wisch nacque a Wesselburenerkoog nell'Holstein, nel 1907,[1] figlio di fattore. Dopo aver completato gli studi, ed essersi iscritto ad una facoltà agraria, nel 1930 decise di abbandonare gli studi per entrare nelle SS.[2]

Assegnato inizialmente al 1. Sturmbann (battaglione) della 53. SS-Standarte Dithmarschen dopo essere stato promosso SS-Oberscharführer venne trasferito all'SS Sonderkommando Berlino, il primissimo nucleo della Leibstandarte SS Adolf Hitler.[2][3] Dopo due promozioni nell'arco di tre mesi, ottenne il comando del 1. Sturmbann della Leibstandarte, mantenendo la guida di questa sezione sia nell'invasione della Polonia, che nelle Campagne nei Paesi Bassi, in Francia e nei Balcani.[1]

Il 1º luglio 1941 venne nominato comandante del II. Battaglione del 1. Reggimento di fanteria SS, venendo ben presto trasferito al comando del 2. Reggimento di fanteria SS (motorizzato),[2] al cui comando, come SS-Sturmbannführer, venne decorato con la Croce di Cavaliere il 15 settembre 1941. Dopo la terza battaglia di Char'kov e la battaglia di Kursk venne decorato con la Croce tedesca in Oro.[1]

Nell'agosto del 1943, come SS-Oberführer, assunse il comando della divisione Leibstandarte in sostituzione di "Sepp" Dietrich.[2] La divisione era da poco stata trasferita nell'Italia settentrionale per fronteggiare la crisi generata dallo sbarco degli Alleati in Sicilia e dalla caduta di Mussolini: in questo teatro bellico dopo l'8 settembre essa effettuò combattendo l'occupazione delle città di Parma, Cremona, Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Vicenza, mentre nell'ottobre alcuni suoi reparti si resero protagonisti del primo eccidio di ebrei in Italia sulla riva piemontese del Lago Maggiore, e della strage di civili e dell'incendio di Boves (nei pressi di Cuneo).[4]

Fatto ritorno sul Fronte Orientale, Wisch e la Leibstandarte vennero impegnati in durissimi combattimenti nella zona di Kiev, Žytomyr, Korosten', Berdyčiv, Pohrebyšče e nell'area di Ternopil', dopo che la divisione era rimasta intrappolata nella sacca di Kam"janec'-Podil's'kyj. Per le sue azioni Wisch venne decorato con le Foglie di Quercia della Croce di Cavaliere (12 febbraio 1944) e promosso SS-Brigadeführer (30 gennaio 1944).[1]

Trasferita in Belgio, e destinata a riserva nell'area di Bruges nelle Fiandre, dato che l'Oberkommando der Wehrmacht (OKW) si aspettava l'invasione Alleata nei pressi del Passo di Calais, la "sorpresa" dello Sbarco in Normandia costrinse la Leibstandarte a trasferirsi a marce forzate nell'area di Caen, che raggiunse solamente il 18 giugno, a causa dei continui attacchi delle forze aeree alleate. Successivamente venne impegnata nella zona di Avranches per impedire lo sfondamento della 7. Armata di George Patton.[5]

Rimasto ferito in seguito ad un attacco aereo nella Sacca di Falaise; Wisch, dimesso dall'ospedale militare delle SS di Hohenlychen, venne assegnato allo SS-Führungshauptamt (Quartiere operativo delle SS) dove rimase fino al termine della guerra.[2] Il 30 agosto 1944 venne decorato con le Spade della Croce di Cavaliere per i combattimenti sul Fronte occidentale.[1]

Dopo due infarti, morì nel 1995 ad Amburgo-Norderstedt.

Onorificenze tedesche

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Medaglia "In memoria del 13 marzo 1938" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Sudetenland con placca del castello di Praga - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 24 settembre 1939[6]
Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 novembre 1939[6]
Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per feriti in oro - nastrino per uniforme ordinaria
— settembre 1944[2]
Medaglia d'oro dell'Ordine militare della Croce Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

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Cavaliere dell'Ordine della Corona (Regno di Romania) - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ a b c d e Lexikon der Wehrmacht, su www.lexikon-der-wehrmacht.de. URL consultato il 26 giugno 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i Wisch, Theodor Peter Johann "Teddi" (Waffen SS) - TracesOfWar.com, su www.tracesofwar.com. URL consultato il 26 giugno 2024.
  3. ^ Reynolds, p. 14.
  4. ^ PRIMA, su www.rivolidistoria.it. URL consultato il 26 giugno 2024.
  5. ^ (EN) Raphael Rues | Oct 13, 2019, Breve storia del I battaglione Panzer-Grenadier Regiment 2 della divisione Leibstandarte SS Adolf Hitler prima e dopo gli eccidi di ebrei sul Lago Maggiore, su Insubrica Historica, 13 ottobre 2019. URL consultato il 26 giugno 2024.
  6. ^ a b Thomas, p. 447.
  7. ^ Scherzer, p. 790.
  8. ^ Patzwall, Scherzer, p. 517.
  • Thomas Fischer, Soldiers of the Leibstandarte: SS-Brigadefuhrer Wilhelm Mohnke and 62 Soldiers of Hitler's Elite Division, Fedorowicz (J.J.), 2008, ISBN 978-0-921991-91-5.
  • (DE) Klaus D. Patzwall e Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 – 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN 978-3-931533-45-8.
  • Michael Frank Reynolds, Steel inferno: I SS Panzer Corps in Normandy: The Story of the 1st and 12th SS Panzer Divisions in the 1944 Normandy Campaign, Steelhurst, Spellmount, 1997, ISBN 1-873376-90-1.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (DE) Franz Thomas, Die Eichenlaubträger 1939–1945 Band 2: L–Z, Osnabrück, Biblio-Verlag, 1998, ISBN 978-3-7648-2300-9.

Collegamenti esterni

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