Terezín (film)

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Terezín
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneItalia, Repubblica Ceca
Anno2023
Durata110 min
Generedrammatico, musicale
RegiaGabriele Guidi
SceneggiaturaGabriele Guidi, Ennio Speranza, Alessandro Zannoni
ProduttoreGianluca Curti, Santo Versace, Boris Kristof, Igor Kristof, Viktor Kristof, Fulvio Orlando,
Produttore esecutivoSimon Manzollino, Kristýna Kamenická,
Casa di produzioneMinerva Pictures, Rai Cinema, Three Brothers, OvePossibile
Distribuzione in italianoLo Scrittoio, Minerva Pictures
FotografiaMaura Morales Bergmann
MontaggioLuigi Mearelli
Effetti specialiChromatica Visual Effects
MusicheEmanuele Frusi
ScenografiaVladimír Pešek - Pavel Svoboda
CostumiDaniela Nicoletta
TruccoSasha W. Isar
Interpreti e personaggi

Terezín è un film del 2023 scritto e diretto da Gabriele Guidi.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1942 due musicisti di origine ebrea, Antonio e Martina, si innamorano a Praga durante la Seconda Guerra Mondiale. Lui è un clarinettista italiano, lei è una violinista ceca. I due vengono deportati a Terezín dove entreranno in contatto con decine di grandi artisti del Centro Europa. Quasi integralmente ambientato all'interno del ghetto (eccetto alcune scene girate a Praga) il film si condensa sulle irrefrenabili capacità espressive di uno straordinario gruppo di artisti per i quali la creatività musicale, pittorica, letteraria divenne imprescindibile strumento di sopravvivenza. È l'incredibile storia dei tanti artisti che vi furono imprigionati e che, pur trovandosi all'interno di un luogo così oppressivo, riuscirono a dare vita ad una infinita serie di attività culturali. Eccellenze umane ed artistiche mitteleuropee che, tra il 1942 ed il 1945, realizzarono centinaia di produzioni ancora oggi rappresentate ed uniche al mondo.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha debuttato al Miami Jewish Film Festival 2023 e poi è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 26 gennaio 2023. La colonna sonora è distribuita da Universal.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Dario Boldini su Sentieri Selvaggi dà al film un voto di 1,8/5 ritenendolo "un’opera prima che fatica a ritagliarsi spazio all’interno di un filone – quello dei film sulla Shoah – notevolmente inflazionato".[2] Simone Granata su MYmovies.it dà al film 2 stelle su 5, non ritenendolo all'altezza dell'"importanza e la profondità del messaggio".[3] Anche Luca Ottocento su Movieplayer.it dà un voto di 2/5, ritenendolo superciale e poco incisivo.[4] Valeria Gennaro su Cinematographe.it dà al film un 2.3 vedendo come prevalente "uno stile narrativo vicino al mondo delle fiction all’italiana".[5] Annamaria Gallo su The HotCorn ha apprezzato la recitazione di Mauro Conte e Dominika Zeleníková.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nikola Roumeliotis, Nelle sale "Terezin" di Gabriele Guidi, il lager degli artisti dove la musica e l'arte hanno salvato le vite, su lastampa.it, 27 gennaio 2023. URL consultato il 29 gennaio 2023.
  2. ^ Dario Boldini, Terezin, di Gabriele Guidi, su sentieriselvaggi.it, 26 gennaio 2023. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  3. ^ Simone Granata, DIALOGHI DIDASCALICI PER UNA CONFEZIONE NON ALL'ALTEZZA DELL'IMPORTANZA E LA PROFONDITÀ DEL MESSAGGIO., su mymovies.it, 26 gennaio 2023. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  4. ^ Luca Ottocento, Terezin, la recensione: il potere della musica, l'Olocausto e la propaganda nazista, su movieplayer.it, 26 gennaio 2023. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  5. ^ Valeria Gennaro, Terezin: recensione del film sulla Shoah di Gabriele Guidi, su cinematographe.it, 27 gennaio 2023. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  6. ^ Annamaria Gallo, Terezin, su hotcorn.com, 26 gennaio 2023. URL consultato il 31 gennaio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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