Tano da morire

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Tano da morire
Tano Guarrasi in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1997
Durata74 min
Generecommedia, musicale, grottesco
RegiaRoberta Torre
SoggettoRoberta Torre
SceneggiaturaRoberta Torre, Gianluca Sodaro, Enzo Paglino
ProduttoreDonatella Palermo, Loes Kamsteeg
Casa di produzioneA.S.P. - Rai Tre - Dania Film - VIP National Audiovisual - Lucky Red - TELE+
Distribuzione in italianoLucky Red
FotografiaDaniele Ciprì
MontaggioGiogiò Franchini
Effetti specialiGiovanni Corridori
MusicheNino D'Angelo
ScenografiaFabrizio Lupo, Claudio Russo
CostumiAntonella Cannarozzi
Interpreti e personaggi
  • Ciccio Guarino: Tano Guarrasi
  • Mimma de Rosalia: Franca Guarrasi, sorella di Tano
  • Enzo Paglino: narratore
  • Adele Liotta: sorella di Tano
  • Mariella Aliotta: sorella di Tano
  • Annamaria Gonfalone: sorella di Tano
  • Francesca Di Cesare: Anna, figlia di Tano
  • Antonina Uzzo: Concetta, moglie di Tano
  • Maurizio Testa: figlioccio di Tano
  • Vito Caldarella: membro della Famiglia
  • Giorgio Caldarella: membro della Famiglia

Tano da morire è un film musical del 1997 diretto da Roberta Torre.

Tratta della mafia, ma anche allo stile di vita siciliano, con stile musicale, comico[1] e grottesco.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film è ispirato ad una storia vera, l'omicidio di Tano Guarrasi, macellaio alla Vucciria di Palermo per copertura, ma importante esponente della mafia; all'inizio del film si assiste al suo omicidio e si ripercorrono le tappe che hanno portato il personaggio nella mafia, la sua affiliazione ma anche i rapporti con la famiglia. La storia viene rappresentata da Roberta Torre con uso di frequenti flashback e con toni grotteschi, numeri musicali comici[3], in cui Tano viene accolto nella "famiglia" con un ballo stile La febbre del sabato sera (accompagnato dalla canzone Simme 'a mafia) e i familiari piangono la sua morte a tempo di rap ('O rap 'e Tano, appunto)[4]. Alcune scene sono girate nei luoghi reali, piazze e strade del mercato della Vucciria, altre sono ricostruite negli studi di posa dei Cantieri Culturali alla Zisa, dallo scenografo Fabrizio Lupo che in collaborazione con il direttore della fotografia Daniele Ciprì ricostruisce le atmosfere di un teatrino di quartiere, con la piazza del mercato con le sue tende lampade e bancarelle del pesce, la bottega del "Carnezziere" così viene chiamato il macellaio a Palermo.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Proiettato al Festival Internazionale del Cinema di Venezia 1997, ha ottenuto il premio Settimana internazionale della critica; vince anche il Premio Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis"[5]; ottiene la menzione speciale Fipresci.

Il film vinse il David di Donatello 1998 per il miglior regista esordiente (Roberta Torre) e per il migliore musicista (Nino D'Angelo).

Vinse inoltre 3 Nastri d'argento per le categorie: Miglior regista esordiente, Migliori attrici non protagoniste e Miglior colonna sonora.

Ciak d'oro per la migliore opera prima
Migliore colonna sonora a Nino D'Angelo
Migliore montaggio a Giogiò Franchini
Migliore fotografia a Daniele Ciprì

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tano da morire (1997) | FilmTV.it. URL consultato il 7 gennaio 2018.
  2. ^ Roberto Poppi, I registi: dal 1930 ai giorni nostri, Roma, Gremese Editore, 2002, p. 422.
  3. ^ Il comico, dalla commedia brillante alla satira, su cinemaniaci.it, cineMania. URL consultato il 20 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ (EN) Tano da morire: Singing, Dancing, Shooting, in iItaly.org. URL consultato il 7 gennaio 2018.
  5. ^ 'TANO DA MORIRE' TUTTI LO VOGLIONO - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 gennaio 2018.
  6. ^ Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano, su books.google.it. URL consultato il 14/04/20.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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