Studiolo

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Lo studiolo o camerino è un ambiente privato di un palazzo dove il possessore può ritirarsi per dedicarsi ai propri interessi culturali.

Studiolo di Federico da Montefeltro, Palazzo Ducale (Urbino)

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Derivato dallo studio dell'umanista, con le grandi personalità del Rinascimento italiano divenne la sede di straordinarie raccolte d'arte e oggetti rari, quali dipinti, vasi, gemme, sculture, monete antiche, ecc.

Dalla metà del XVI secolo il camerino si andò evolvendo verso raccolte enciclopediche di oggetti rari, preziosi o semplicemente insoliti, che successivamente vennero dette Wunderkammer e tenute in ambienti per lo più di piccole dimensioni e segreti.

Esistevano vari gradi di accessibilità di uno studiolo: da quelli di rappresentanza, aperti a chiunque ne facesse richiesta, a quelli privati, aperti su invito, fino a quegli intimi, riservati al solo proprietario.

I principali studioli[modifica | modifica wikitesto]

Link Proprietario Data di creazione Città Luogo Note
Studiolo di Belfiore Lionello d'Este 1447-1463 Ferrara Palazzo di Belfiore Distrutto da un incendio, i suoi dipinti superstiti sono dispersi in vari musei (Angelo Maccagnino, Cosmè Tura, Michele Pannonio e altri maestri ferraresi anonimi)
Studiolo di Federico da Montefeltro Federico da Montefeltro 1473-1476 Urbino Palazzo Ducale Restano gli intarsi lignei. Dei 28 ritratti di "Uomini illustri", 14 si conservano in loco e 14 al Museo del Louvre.
Studiolo di Guidobaldo da Montefeltro Federico da Montefeltro e Guidobaldo da Montefeltro 1479-1482 Gubbio (PG) Palazzo Ducale Smantellato, gli intarsi sono dal 1939 al Metropolitan Museum di New York
Studiolo di Isabella d'Este Isabella d'Este 1497-1523 Mantova Palazzo Ducale Esistevano due studioli, entrambi smantellati, con le collezioni disperse al Louvre (dipinti di Andrea Mantegna, Perugino, Lorenzo Costa il Vecchio e Correggio) e in altri musei (sculture di Pier Jacopo Alari Bonacolsi e altro)
Salette Nere[1] Ludovico il Moro 1497-1499 Milano Castello Sforzesco Camerini che affiancano la sala delle Asse, fatti decorare dal Duca a Leonardo da Vinci, per ritirarsi a meditare. La decorazione è completamente perduta ad eccezione di alcune scritte.[2]
Camerini d'alabastro Alfonso I d'Este dal 1507 Ferrara Castello Estense Dispersi i dipinti (opere di Tiziano, Giovanni Bellini, Dosso Dossi, Pellegrino da San Daniele, Garofalo) e le statue (di Antonio Lombardo)
Studiolo di Cosimo I Cosimo I de' Medici 1545-1559 Firenze Palazzo Vecchio Più che altro un tesoretto per oggetti preziosi, ne restano gli affreschi di Giorgio Vasari
Studiolo di Francesco I Francesco I de' Medici 1570-1572 Firenze Palazzo Vecchio Smantellato nel 1590, è stato ricostruito nel 1920. Conserva numerosi dipinti (tra cui opere di Giorgio Vasari, Alessandro Allori, Santi di Tito e molti altri) e statue di Giambologna e altri.
Camerino di Enea Vespasiano Gonzaga Colonna 1585 Sabbioneta (MN) Palazzo del Giardino Restano gli affreschi di Carlo Urbino
Studiolo di Cosimo II Cosimo II de' Medici dal 1622 Firenze Villa di Poggio Imperiale Restano solo gli affreschi
Studiolo di Antonio di Marsciano Antonio di Marsciano 1460-1480 circa Migliano Castello di Migliano [3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ sale IX e X nel Museo d’Arte Antica, su milanocastello.it.
  2. ^ Castello di porta Giovia, su movio.beniculturali.it.
  3. ^ Folin, p. 154.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandra Fregolent, Il camerino, in Giorgione, Electa, Milano 2001, pag. 59. ISBN 88-8310-184-7
  • Marco Folin (a cura di), Corti italiane del Rinascimento. Arti, cultura e politica, 1395-1530, Milano, 2010, ISBN 978-88-89854-55-6..

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