Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio

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Stazione di servizio AGIP
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMilano
IndirizzoPiazzale Francesco Accursio
Coordinate45°29′36.49″N 9°08′40.69″E / 45.49347°N 9.144637°E45.49347; 9.144637
Informazioni generali
CondizioniConvertito a ristorante e atelier
Costruzione1952-1953
Inaugurazione1953
UsoStazione di servizio
Realizzazione
ArchitettoMario Bacciocchi
ProprietarioGarage Italia Finance S.à.r.l.
CommittenteAgip

La Stazione di servizio AGIP di Piazzale Accursio è una ex stazione di servizio disegnata da Mario Bacciocchi per l'Agip, situata a Milano. La struttura, ristrutturata nel 2017 dall'architetto Michele De Lucchi[1], è oggi sede del ristorante-officina Garage Italia fondato da Lapo Elkann.[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni '50 l'Agip, per volontà di Enrico Mattei, incaricò l'architetto Mario Bacciocchi (già impegnato nella realizzazione di Metanopoli) di progettare una stazione di servizio nell'importante posizione di Piazzale Accursio; nonostante alcune difficoltà con la locale Commissione Edilizia, i lavori iniziarono nel 1952, sotto la direzione di Camillo Bianchi, e terminarono nel 1953.
L'edificio fu quindi inaugurato quello stesso anno; oltre alle postazioni di rifornimento, la struttura comprendeva anche un autolavaggio, una sala d'attesa dotata di bar e un'officina, mentre il primo piano era adibito ad abitazione e uffici.[4]

Un'auto d'epoca davanti all'ingresso della ex stazione di servizio

La stazione di servizio rimase in funzione fino agli anni '80, mentre l'attività di gommista, elettrauto e officina proseguì anche negli anni successivi, anche se la struttura iniziò a soffrire di un graduale degrado e abbandono.[5] L'attività di garage proseguì fino ai primi anni 2010.

Nel 2012 l'edificio ospitò alcuni eventi culturali organizzati dagli studenti del Politecnico di Milano[6]; nel 2015 nacque il progetto per il restauro dell'edificio, voluto da Lapo Elkann, allo scopo di destinare la struttura ad atelier automobilistico e ristorante (quest'ultimo, gestito in joint-venture con il noto chef Carlo Cracco fino al 2019).[6][7]

Il progetto di restauro conservativo, curato da Michele de Lucchi, fu approvato nel 2016 dalle Belle Arti[8] e l'edificio, ristrutturato e ribattezzato Garage Italia, fu riaperto nel 2017.[6]

A luglio 2021 Elkann annunciò la vendita di Garage Italia alla società svizzera Youngtimers, che a sua volta ad ottobre rivendette l'attività alla lussemburghese Fbnk Finance sarl, ribattezzata Garage Italia Finance S.à.r.l.[9]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La peculiare posizione dell'impianto, alla confluenza di due viali che formano una "V" con angolo a 45°, ha condizionato la realizzazione del progetto.[4]

La struttura si sviluppa su due livelli e un piano seminterrato, sovrastati da due sottili pensiline ricurve che sbalzano di più di 10 metri. La planimetria si dispone lungo un asse di simmetria sul quale si trovavano le pompe di benzina, il bar e l'officina, la quale era illuminata da un lucernario ottagonale.[4]

Il piano superiore ospitava gli alloggi, caratterizzati da pareti inclinate che, assieme alle ripetute linee curve, richiamano fortemente all'architettura navale, rintracciabile anche nell'utilizzo di oblò.[4] Le linee rotonde dell'edificio denotano in generale l'intera struttura, che coniuga la funzionalità pratica dell'impianto con un messaggio comunicativo innovativo, che comunicava la dinamicità tipica del settore automobilistico di quegli anni.[10]

Degna di nota anche l'illuminazione, originariamente realizzata con tubi al neon posizionati lungo la base delle pensiline.[4] Scenografica anche l'originale e imponente scritta "Supercortemaggiore – Automobile Club" che sovrastava l'impianto.[6]

Le forme avveniristiche dell'impianto gli sono valsi il soprannome di "astronave".[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pannelli scaricabili, su museo-fisogni.org.
  2. ^ Garage Italia | Milano HQ, su garage-italia.com. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2020).
  3. ^ Garage Italia, la risto-officina di Lapo e Cracco: com'è (e cosa si mangia), su Identità Golose Web: magazine italiano di cucina internazionale. URL consultato il 21 aprile 2021.
  4. ^ a b c d e Stazione di servizio AGIP, Piazzale Francesco Accursio - Milano (MI) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  5. ^ Andrea Signorelli, I luoghi abbandonati di Milano: l'ex stazione Agip di piazzale Accursio, su Blogo, 10 aprile 2013. URL consultato il 21 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).
  6. ^ a b c d Milano, da Enrico Mattei a Lapo Elkann: così il distributore-astronave diventa un hub creativo, su la Repubblica, 7 novembre 2017. URL consultato il 23 aprile 2021.
  7. ^ ANDREA GIANNI, Garage Italia: Cracco e Lapo, le strade si dividono, su Il Giorno. URL consultato il 23 aprile 2021.
  8. ^ "Merita un restyling". Via libera delle Belle arti al garage a cinque stelle, in Corriere della Sera, 5 febbraio 2016.
  9. ^ Fausta Chiesa, Garage Italia venduta ai lussemburghesi: ecco perché Lapo Elkann ha lasciato, su Corriere della Sera, 19 ottobre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  10. ^ Museo Fisogni, Circuito Lombardo Musei Design, Architettura on the Road - Il disegno dei distributori, opuscolo di approfondimento, 2020, p. 13.
  11. ^ Il distributore-astronave di Milano: 70 anni fa l’idea di Enrico Mattei, su La Gazzetta dello Sport. URL consultato il 23 aprile 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]