Staglieno (famiglia)
Staglieno è un'antica famiglia genovese[1], cui compete il titolo di patrizio genovese e, in linea maschile primogenita, quello di marchese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo ricostruzioni erudite seicentesche, basata su centinaia di atti notarili presenti nell'Archivio di Stato in Genova, l'origine della famiglia risulta legata alla località di Staglieno[2] e secondo lo storico ottocentesco Giovanni Battista Spotorno[3] ne sarebbe stato capostipite il giudice Gaio Elio Staleno, citato da Marco Tullio Cicerone nel 66 a.C.[4], che deriverebbe il suo cognomen dal toponimo di Stalia (Σταλìα)[5]. La famiglia compare in atti notarili e documenti dell'Archivio di Stato di Genova a partire dal XIII secolo, nelle forme "Stalena", "Stajana", "Staliano", "Staliana", "Stalliana" e "Stagliana" o, in vernacolo, "Staggen"[6].
Secondo lo storico cinquecentesco Giovanni Cibo Recco[7], intorno al 1380 membri della famiglia Staglieno, come risulta da atti notarili presenti anche nell'Archivio di Stato in Genova, operarono commercialmente a Diano Marina e a Sarzana. Da qui, assieme a membri della toscana famiglia dei Buonaparte si recarono in Corsica, a Bastia e ad Ajaccio, dove risultano attivi anche nel XVI secolo)[8] Nel XV secolo negli elenchi dei lanaioli figura un Bartolomeo Staglieno e, nel 1416, un Ampelio/Ampegli[9] era maestro d'ascia e costruttore di bastimenti.
Nel 1528, anno della fondazione da parte di Andrea Doria della repubblica aristocratica, un David Staglieno/Staiano venne iscritto nel Liber aurus nobilitatis Januae[10], e già risultava iscritto all'"albergo" nobiliare "Pinelli". Con il nome «David Pinello olim Staglieno» venne sepolto a Genova nella chiesa della Consolazione.
Altri membri notabili della famiglia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco, nel 1641 comandante di bastimenti a Bastia e Ajaccio in Corsica.
- Camillo Maurizio, nel 1667-1678 capitano di Rapallo.
- Filippo, nel 1713 comandante di tre navi contro i barbareschi;
- Carlo, nel 1782 capitano di Sestri Ponente e nel 1790 di Ventimiglia; nel 1777 aveva contribuito all'opera di spegnimento dell'incendio del Palazzo ducale[11]
- Agostino, nel 1800 generale comandante delle truppe genovesi accanto al generale francese Andrea Massena durante l'assedio degli austriaci contro Genova.
- Carlo Luigi Sebastiano, naturalizzato francese nel 1801, colonnello sotto Napoleone[12], ferito in Spagna, Austria e Russia, e poi, nel 1815, vicino a re Luigi XVIII e da questi nominato barone di Francia nel 1816, morto nel 1819 a Calais dov'è sepolto sotto un monumento dedicatogli dai suoi commilitoni[13].Qq
- Marcello, presidente della corte dei conti del Regno di Sardegna a Torino (1811-1828 e senatore del Regno di Piemonte e Sardegna
- Domenico, generale del genio piemontese durante la guerra di Crimea nel 1854, quindi incaricato della costruzione delle strade tra il passo del Bracco e Bonassola, Deiva Marina e Levanto; gli è stata dedicata una piazza a Levanto.
- Paolo Francesco, comandante del forte di Bard e amico di Cavour, generale del re Carlo Alberto; condusse nel castello di Verduno i primi esperimenti nella vinificazione e nella produzione del barolo; fu rieletto deputato, nella circoscrizione di Levanto, al Parlamento subalpino nel 1848.
- Marcello Staglieno (1829–1909), storico.
- Gregorio, colonnello comandante del Savoia Cavalleria nel 1929.
- Marcello Staglieno (Genova, 1938), giornalista, scrittore e politico.
Arma
[modifica | modifica wikitesto]- Linea di Marcello Staglieno: d'azzurro al leone rampante d'oro[14].
- Linea di Carlo Fabrizio Staglieno: d'azzurro al leone coronato d'oro[15][16].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La famiglia è citata dal 1528 nel Liber aurus nobilitastis Januae voluto da Andrea Doria all'atto della costituzione della Repubblica aristocratica, ed è inoltre riportata nel Liber nobilitatis serenissimae Reip. Genuensis ad exemplar exactus ab anno 1576 ad annum 1757
- ^ Manoscritti del XVII secolo di Odoardo Ganduccio (Libro della nobiltà di Genova, conservato nella Biblioteca civica Berio di Genova, sezione di conservazione, Genova, m.r.IX.4.17 e Famiglie di Genova, conservato nella Biblioteca universitaria di Genova, B. II.3). Questa ipotesi è sostenuta tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento anche in altri manoscritti inediti di Marcello Staglieno (Genealogie di famiglie nobili estinte e Genealogie di famiglie patrizie genovesi,I-III, conservati nell'Archivio storico del comune di Genova, segnature m.r.VIII.3.10 e m.r.VIII.3.14-16; Genealogie delle famiglie patrizie genovesi e Alberi e note di discendenza di alcune famiglie, conservati nella Biblioteca civica Berio di Genova, mss III, 3, 1 e m.r.VIII 3 . 21).
- ^ Giovanni Battista Spotorno, Elogj di Liguri illustri, tomo I, tipografia dei Fratelli Ponthemier, seconda edizione, Genova 1848, p.3;Idem, Storia letteraria della Liguria, tomo primo, Epoca prima. Dall'età più remota fino all'anno 1300, Tipografia di G. Schenone, Genova 1826.
- ^ Cicerone Pro A. Cluentio Habito, passim.
- ^ Il toponimo è citato in riferimento a Genova da Stefano di Bisanzio, De urbibus: «Γενòα, πòλις τῶν Λιγυρῶν, Σταλìα καλουμένη νῦν,ὡς ‘Αρτεμίδωρος [...]» («Genova, città dei Liguri, allora chiamata Stalia, secondo Artemidoro [...]». Su Elio Staleno riferisce Giovanni Ansaldo Vecchie zie e altri mostri, De Ferrari Editore, Genova 1990, p.59:«… Elio Staglieno, il primo genovese di cui si abbia notizie sicure come navigante, e combattente nelle guerre mitridatiche (anni 100-63 a.C.)»
- ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia storico nobiliare, volume VI.
- ^ Manoscritto inedito di Giovanni Cibo Recco presso la Biblioteca universitaria di Genova, B.7.5
- ^ Antoine-Marie Graziani, La Corse vue de Gênes: fonds Corsica, Archivio di Stato de Gênes, Série Supplicationum, volume 1, Alain Piazzola editore, Ajaccio 1998, p.33 e p.52.
- ^ Si veda Cod.Diversorum, Archivio di Stato in Genova
- ^ L'iscrizione è attestata in una successiva deliberazione della Signoria del 10 ottobre 1581, fogliazzo del Senato 2, pratica nr.137.
- ^ Giuseppe Oggeri Vincenti, Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno MDCCL compilati da Ludovico Antonio Muratori, continuati sino ai giorni nostri, tomo XV, parte I Dall'anno MDCCLXXV dell'era volgare sino all'anno MDCCLXXXI, Antonio Fulgoni editore, Roma 1790, p.96.
- ^ Riportato come colonnello del 2º reggimento di linea della 6ª divisione di fanteria nella battaglia di Lipsia nell'elenco sul sito Napoleon-series.org.
- ^ Biografia di Carlo Luigi Sebastiano, barone di Staglieno: Antoine-Vincent Arnault, Antoine Jay, Etienne de Jouy, M. de Norvins, Biographie nouvelle des contemporains, volume XIX San-Thou, Paris 1825, p.96 ss.
- ^ Riconoscimento del Ministero dell'interno del Regno d'Italia del 30 gennaio 1892.
- ^ Riconoscimento del Ministero dell'interno del Regno d'Italia del 10 settembre 1913
- ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. Governo d'Italia, Istituto dell'Enciclopedia storico-nobiliare, Milano 1926, vol.VI, pp.461-463; Albo d'oro della nobiltà italiana, Collegio araldico ed., Roma 1989, p.1567.