Aulo Atilio Calatino

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Aulo Atilio Calatino
Console e dittatore della Repubblica romana
Nome originaleAulus Atilius Calatinus
NascitaCalatia
Morte?
GensAtilia
Consolato258 a.C.
254 a.C.
Dittatura249 a.C.

Aulo Atilio Calatino[1] (latino: Aulus Atilius Calatinus) (Calatia, ... – ...; fl. III secolo a.C.) è stato un politico e militare romano che combatté durante la prima guerra punica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu eletto console per la prima volta nel 258 a.C. ed ebbe come collega Gaio Sulpicio Patercolo; secondo Polibio gli fu affidato il compito di proseguire le operazioni militari in Sicilia assieme all'altro console[2], mentre secondo altri autori lui solo ebbe il comando. Come prima operazione tentò di attaccare Panormus, dove si erano acquartierate le truppe cartaginesi per l'inverno; il console romano offrì più volte battaglia al nemico con l'intero esercito, ma i cartaginesi preferirono rimanere asserragliati in città. Per tale motivo Calatino diresse il suo esercito verso altri obiettivi: riuscì prima ad occupare la città di Hippana e successivamente, dopo essersi congiunto con le forze del proconsole Gaio Aquilio Floro, anche la fortezza di Mytistratum, che venne completamente distrutta e data alle fiamme.

L'anno successivo celebrò un trionfo come pretore.

Eletto di nuovo console nel 254 a.C., insieme a Gneo Cornelio Scipione Asina, espugnò Palermo insieme al collega, ma solo Asina ottenne il trionfo.

Dopo il disastro della battaglia di Trapani fu eletto dittatore e guidò un esercito in Sicilia. Nel 247 a.C. fu eletto censore.

Eresse un tempio alla Speranza nel Foro Olitorio e uno alla Fede sul Campidoglio. Parte del suo epitaffio viene citato da Cicerone nel suo Cato maior de senectute.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 p. 560 Archiviato il 18 ottobre 2012 in Internet Archive.
  2. ^ Polibio, Storie, Liber I, 24.
  3. ^ Marco Tullio Cicerone, Cato maior de senectute, XVII,61 «I più convengono nel dire che quest'uomo fu il primo del suo popolo.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Gaio Aquilio Floro
e
Lucio Cornelio Scipione
(258 a.C.)
con Gaio Sulpicio Patercolo
Gaio Atilio Regolo I
e
Gneo Cornelio Blasione II
I
Marco Emilio Paolo
e
Servio Fulvio Petino Nobiliore
(254 a.C.)
con Gneo Cornelio Scipione Asina II
Gneo Servilio Cepione
e
Gaio Sempronio Bleso I
II