Lessicografia: differenze tra le versioni

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La scelta delle entrate dipende dalla visione di coloro che hanno deciso di redigere il dizionario; di solito, il criterio è riportato nell'introduzione.
La scelta delle entrate dipende dalla visione di coloro che hanno deciso di redigere il dizionario; di solito, il criterio è riportato nell'introduzione.

Versione delle 09:21, 12 giu 2018

In linguistica, la lessicografìa è un'attività basata sulla compilazione di dizionari (o lessici), mediante la raccolta, la classificazione e la definizione dei vocaboli da accogliere, riassunti in singole voci sotto forma di lemmi. I lemmi registrati da un dizionario prendono il nome di entrate.

La scelta delle entrate dipende dalla visione di coloro che hanno deciso di redigere il dizionario; di solito, il criterio è riportato nell'introduzione.

Quale che sia la sua tipologia, un dizionario si articola in una macrostruttura, composta da introduzione, lemmi ed eventuali postfazioni o commenti, e una microstruttura, riguardante l'entrata e la sua descrizione (trascrizione fonematica, etimo, categoria grammaticale [con indicazione delle forme flessionali], accezioni).

Infine, è doveroso distinguere la lessicografia dalla lessicologia, poiché in questa lo studio del lessico non è finalizzato alla composizione di vocabolari.

Origini e opere lessicografiche antiche

La lessicografia nasce in Siria 4000 anni fa con la redazione dei primi dizionari bilingui, sotto forma di tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi. In un secondo momento, si affermerà soprattutto in India, Grecia, Egitto e Roma. Superato il primo uso dei vocabolari, legato soprattutto agli scambi commerciali, saranno gli scrittori a farne un uso personale quale elenco di parole.

Nel Medioevo, si assiste alla nascita dei cosiddetti 'glossari': annotazioni marginali che spiegano parole dal significato oscuro, talora fornendone la corretta interpretazione; tali note nel tempo diverranno dei veri e propri elenchi.

Compito della scienza e tecnica lessicografica, in buona sostanza, è quello di illustrare i lemmi per esempi ed espressioni che li racchiudono, dando così ragione dell'insieme dei loro significati, accezioni, usi.

Principali opere lessicografiche dell'antichità

  • De significatu verborum di Verrio Flacco (I sec.): primo vocabolario in senso moderno, giuntoci in epitome.
  • Suda, anonima (X sec. d.C.): lessico enciclopedico di età bizantina, con riferimenti grammaticali, etimologici, biografici e letterari.


Principali opere lessicografiche medievali

  • De rerum naturis di Rabano Mauro, arcivescovo di Magonza (784-848 d.C.).
  • Glossario di Monza (X sec.), destinato ai viaggiatori in Oriente: lessico italiano affiancato da voci bizantine.

Bibliografia

  • Tullio De Mauro, La fabbrica delle parole. Il lessico e problemi di lessicologia, UTET, Torino 2005.
  • Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, Lezioni di lessicografia: storie e cronache di vocabolari, Carocci, Roma 2016.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 29596 · LCCN (ENsh85076357 · GND (DE4035548-2 · BNF (FRcb119516730 (data) · J9U (ENHE987007565572305171
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