9º Reggimento bersaglieri: differenze tra le versioni

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Nel [[1975]] in seguito alla profonda riforma dell'[[Esercito Italiano]], che aboliva il livello reggimentale, il XVIII battaglione divenne autonomo prendendo la denominazione di nome di 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia" ereditando [[Bandiera di guerra|Bandiera]] e tradizioni del 9° Reggimento bersaglieri, ed inquadrato nella [[31ª Brigata corazzata "Curtatone"]].
Nel [[1975]] in seguito alla profonda riforma dell'[[Esercito Italiano]], che aboliva il livello reggimentale, il XVIII battaglione divenne autonomo prendendo la denominazione di nome di 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia" ereditando [[Bandiera di guerra|Bandiera]] e tradizioni del 9° Reggimento bersaglieri, ed inquadrato nella [[31ª Brigata corazzata "Curtatone"]].


Nel [[1986]] in seguito alla riforma dell'[[Esercito Italiano]], che aboliva il livello divisionale, la [[Divisione corazzata "Centauro"]] venne sciolta e la [[31ª Brigata corazzata "Curtatone"]] che era alle dipendenze dalla Divisione corazzata "Centauro", trasformata nella [[31ª Brigata corazzata "Centauro"]] e posta alle dipendenze del [[3° Corpo d'armata]].
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Il 15 ottobre [[1996]], in seguito alla trasformazione della [[Brigata (militare)|brigata]] da [[Truppe corazzate|corazzata]] in [[Brigata meccanizzata "Centauro"|meccanizzata]] il 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia" venne soppresso.
Il 15 ottobre [[1996]], in seguito alla trasformazione della [[Brigata (militare)|brigata]] da [[Truppe corazzate|corazzata]] in [[Brigata meccanizzata "Centauro"|meccanizzata]] il 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia" venne soppresso.

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9º Reggimento bersaglieri
28º Battaglione bersaglieri
Stemma araldico del 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia"
Descrizione generale
Attivo1871 - 1942
1975 - 1996
Nazione Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio Esercito
Esercito Italiano
Guarnigione/QGBellinzago Novarese
EquipaggiamentoM106, M113
MottoInvicte, Acriter, Celerrime
Coloricremisi
Battaglie/guerreguerra d'Eritrea
guerra italo-turca
prima guerra mondiale
guerra d'Etiopia
seconda guerra mondiale
Anniversari18 giugno, fondazione del Corpo dei bersaglieri (1836)
Decorazionivedi qui
Parte di
Reparti dipendenti
28º Battaglione bersaglieri "Oslavia":
  • Compagnia Comando e Supporto Logistico "Aquile"
  • 9ª Compagnia "Leoni"
  • 10ª Compagnia "Pantere"
  • 11ª Compagnia "Lupi"
  • 12ª Compagnia "Tigri"
Simboli
Fregio dorato per cappello
Fregio per basco
Mostrine
Fonti citate nel corpo del testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il 9º Reggimento bersaglieri è stato un reggimento del Regio Esercito che ha preso parte alle alle guerre coloniali italiane e alle due guerre mondiali. Le sue tradizioni sono state ereditate nell'Esercito Italiano, dal 1975 al 1996 dal 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia".

Storia

Il 9° Reggimento Bersaglieri venne costituito a Cuneo[1] 1l 1° gennaio 1871[2] con il XXVIII Battaglione, già decorato di Medaglia di bronzo al valor militare nelle guerre risorgimentali e dai battaglioni XXX, XXXII e XL.[2] I suoi reparti furono frequentemente impegnati nelle campagne contro il brigantaggio e in servizio di ordine pubblico a San Giovanni in Persiceto ove conseguirono una Medaglia di bronzo al valor militare[2] e presero parte alla campagna coloniale del 1895 in Eritrea, e alla campagna di Libia del 1911 nel corso della quale il reggimento prese parte all'occupazione di Sidi Said inquadrato nella colonna "Cavaciocchi".

In occasione del Terremoto di Messina del 1908 ricevette e una Medaglia d'argento di Benemerenza per il soccorso prestato alle popolazioni.[2]

All'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale il reggimento di stanza ad Asti era costituito dai battaglioni XXVIII, XXX, XXXII e IX Ciclisti.[3] prendendo parte al conflitto nel corso del quale venne sciolto per eventi bellici il 17 novembre 1917,[3] ad eccezione del battaglione ciclisti, che nel giugno 1918 prese parte alla battaglia del solstizio, in cui diede nuove prove del suo valore, meritando la citazione sul bollettino di guerra n.° 1123 del Comando Supremo del 21 giugno 1918; pochi giorni dopo, il 24 giugno 1918, il IX Battaglione bersaglieri ciclisti venne sciolto ed i suoi elementi incorporati in reparti di assalto.[3]

Nel corso del conflitto alla guida del reggimento si sono alternati i seguenti comandanti:[3]

  • Colonnello Luigi Baronia, dal 24 maggio al 24 luglio 1915
  • Colonnello Guglielmo Ranieri, dal 25 luglio al 2 ottobre 1915
  • Colonnello Guglielmo Caldera, dal 3 ottobre 1915 al 16 aprile 1916
  • Colonnello Roberto Pasini, dal 17 aprile al 6 agosto 1916
  • Colonnello Francesco Borrelli, dal 14 agosto 1916 al 7 maggio 1917
  • Colonnello Arturo Radaelli, dal 14 maggio al 17 novembre 1917.

Il 20 febbraio 1919 il 20º Reggimento bersaglieri assunsee la denominazione di 9° Reggimento bersaglieri ed i battaglioni LXX, LXXI e LXXII assunsero, rispettivamente, la denominazione di XXVIII, XXX e XXXII.[3]

Per effetto della circolare ministeriale n.° 3.760 del 7 luglio 1924 viene tutto trasformato in ciclisti e con il battaglione quadro soppresso.<ref name=RE> L'11 marzo 1926, con la legge n° 396, il Reggimento venne articolato su Comando, Deposito e due Battaglioni, XXVIII e XXX.[1] Nel 1930 il XXX battaglione venne riconfigurato in battaglione mitraglieri ed il 15 marzo 1931 venne ricostituito il XXXII battaglione anch'esso mitraglieri.

In occasione della campagna d'Etiopia del 1935-1936 il 9° Reggimento bersaglieri fornì al 3° Reggimento bersaglieri 162 militari di complemento.[1]

Dal 10 agosto 1936, il Reggimento venne riconfigurato in Reggimento Motorizzato con alle sue dipendenze il XXVIII battaglione ciclisti, il XXX battaglione autoportato e il XXXII battaglione motomitraglieri.[1]

Nel 1937 la sede del reggimentovenne trasferita a Treviso.[1]

Nel 1939 il comando di Reggimento e il XXVIII battaglione presero parte all'occupazione dell'Albania. Il 1° aprile 1939, il Reggimento venne inquadrato alle dipendenze della Divisione motorizzata "Trieste" e l'11 luglio viene sciolto il XXVIII battaglione ciclisti.[1]

Nel mese di aprile del 1940 vennero assegnati al Reggimento il XL battaglione autoportato, che dal 3 novembre successivo avrebbe assunto la denominazione di XXVIII battaglione, la 105ª Compagnia cannoni da 47/32 ed un autoreparto e la sede del reggimento trasferita a Cremona.[1] All'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto mondiale delle ostilità, essendo il reggimento alle dipendenze organiche della Divisione motorizzata "Trieste", venne schierato con tale la grande unità nella quale era inquadrato, sul fronte occidentale.[1]

Nel mese di agosto del 1941 il reggimento venne inviato in Libia prendendo parte alla campagna del Nordafrica, combattendo nella Marmarica e nella Sirtica,[2] meritando una Medaglia di bronzo al valor militare[2] Il 24 ottobre 1942 il Reggimento fu tra i protagonisti della Seconda battaglia di El Alamein nel corso della quale il 5 novembre, accerchiato e distrutto, venne sciolto per eventi bellici.[1]

Nel corso del conflitto alla guida del reggimento si sono alternati i seguenti comandanti:[1]

  • Colonnello Umberto Scattini
  • Colonnello Umberto Bordoni
  • Tenente colonnello Luigi Togna (ad interim)
  • Tenente colonnello Renato Biancoli Borghi (ad interim)
  • Capitano Ennio De Benedictis (ad interim)
  • Capitano Eugenio Blandi (ad interim)

Il 9° Reggimento bersaglieri non sarebbe stato più ricostruito.

28º Battaglione bersaglieri "Oslavia"

Nel dopoguerra nel 1963 venne formato nella sede di Bellinzago Novarese, nella caserma "Valentino Babini", il XXVIII Battaglione bersaglieri, inquadrato nel 31º Reggimento carri della Divisione corazzata "Centauro", costituendo la componente meccanizzata del reggimento ed equipaggiato con veicoli trasporto truppe M113.

Nel 1975 in seguito alla profonda riforma dell'Esercito Italiano, che aboliva il livello reggimentale, il XVIII battaglione divenne autonomo prendendo la denominazione di nome di 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia" ereditando Bandiera e tradizioni del 9° Reggimento bersaglieri, ed inquadrato nella 31ª Brigata corazzata "Curtatone".

Nel 1986 in seguito alla riforma dell'Esercito Italiano, che aboliva il livello divisionale, la Divisione corazzata "Centauro" venne sciolta e la 31ª Brigata corazzata "Curtatone" che era alle dipendenze dalla Divisione, trasformata nella 31ª Brigata corazzata "Centauro" e posta alle dipendenze dipendenze del 3° Corpo d'armata.

Il 15 ottobre 1996, in seguito alla trasformazione della brigata da corazzata in meccanizzata il 28º Battaglione bersaglieri "Oslavia" venne soppresso.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j 9° Reggimento Bersaglieri, su regioesercito.it. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  2. ^ a b c d e f IX Reggimento, su bersagliericaltanissetta.net. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  3. ^ a b c d e 9° REGGIMENTO BERSAGLIERI (Battaglioni XXVIII, XXX, XXXII e IX Ciclisti), su frontedelpiave.info. URL consultato il 31 gennaio 2018.

Collegamenti esterni