Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:39, 24 nov 2017


Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli
Principe di Arsoli
Stemma
Stemma
In carica1826 –
1840
PredecessoreTitolo inesistente
SuccessoreVittorio Emanuele Camillo IX Massimo, II principe di Arsoli
TrattamentoSua Grazia
NascitaRoma, 1770
MorteRoma, 1840
DinastiaMassimo
PadreFrancesco Camillo VII Massimo, IV marchese di Roccasecca
MadreBarbara Savelli Palombara
ConsorteMaria Cristina Sabina di Sassonia
Religionecattolicesimo

Massimiliano Massimo I principe di Arsoli, noto anche come Camillo VIII, già Francesco Camillo VII Massimo, IV marchese di Roccasecca (Roma, 1770Roma, 1840) è stato un nobile e dignitario pontificio italiano.

Biografia

Nato a Roma nel 1770, Massimiliano era figlio del marchese Francesco Camillo VII Massimo, IV marchese di Roccasecca e di sua moglie, la nobildonna romana Barbara Savelli Palombara. La sua condizione di secondogenito, lo pose inizialmente in secondo piano nella linea di successione paterna, ma quando Carlo, suo fratello maggiore, decise di rinunciare al maggiorasco per intraprendere la carriera ecclesiastica, egli si trovò erede delle sostanze dei titoli di suo padre.

Dopo la morte di suo padre nel 1801, quando gli succedette, si trovò in una delicata situazione in quanto a Roma, occupata dai francesi e resa città libera dal papato, gli venne offerto come ad altri aristocratici ex papalini il titolo di senatore, ma egli rifiutò e con altri due rappresentanti dell'aristocrazia (il conte Patrizi ed il principe Altieri, tutti cognati tra loro) ed un borghese preferì la via dell'esilio. Tale decisione gli venne probabilmente ispirata dalla moglie, Maria Cristina Sabina di Sassonia, figlia del principe Francesco Saverio di Sassonia (figlio a sua volta di re Augusto III di Polonia), di spiccato sentimento antinapoleonico, e dalle sorelle di questa che disertarono in massa rifugiandosi dapprima a Parigi e poi alla corte reale di Dresda dove la famiglia Massimo rimase sino al 1810 quando fece trionfalmente ritorno a Roma, accolta come la vera rappresentante della fedeltà al pontefice.[1][2]

Il principe Massimiliano, per il ruolo avuto, venne incaricato dal nuovo governo pontificio di accogliere in città papa Pio VII, proveniente da Imola, dopo il suo ritorno dall'esilio forzato a cui i napoleonici l'avevano costretto. Il nuovo papa lo nominò Maestro Generale delle Poste Pontificie ed egli trasferì la sede del suo ufficio direttamente presso la propria abitazione, il prestigioso Palazzo Massimo alle Colonne, da cui per anni diresse l'attività dei corrieri pontifici.

Per ricompensarlo della propria fedeltà al papato e della buona amministrazione tenuta a favore della chiesa, con breve pontificio del 27 luglio 1826, papa Leone XII concesse a Massimiliano il titolo di principe sul feudo di Arsoli, da secoli proprietà della casata.

Morì a Roma nel 1840.

Matrimonio e figli

Nel 1796, Massimiliano sposò la principessa Maria Cristian di Sassonia, figlia del principe Francesco Saverio di Sassonia e di sua moglie, Chiara Spinucci. La coppia ebbe i seguenti figli:

Note

  1. ^ L. Madelin, La Rome de Napoleon, Parigi, 1906, p. 383
  2. ^ *N. Nada, Metternich e le riforme nello Stato Pontificio, Torino, 1957, pp.77-102

Bibliografia

  • T. Passeri, Arsoli e i nobilissimi signori Massimo, Roma, 1874
  • L. Madelin, La Rome de Napoleon, Parigi, 1906
  • Ceccarius, I Massimo, Roma, 1954
  • N. Nada, Metternich e le riforme nello Stato Pontificio, Torino, 1957
Predecessore Principe di Arsoli Successore
Titolo inesistente 1826 - 1801 Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo, II principe di Arsoli
Predecessore Marchese di Roccasecca Successore
Francesco Camillo VII Massimo, IV marchese di Roccasecca 1801 - 1840 Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo, VI marchese di Roccasecca
Predecessore Sovrintendente Generale delle Poste pontificie Successore
Francesco Camillo VII Massimo, IV marchese di Roccasecca 1801 - 1840 ?
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