Ahmad al-Jazzar Pascià: differenze tra le versioni

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Un risultato di storica portata però fu comunque prodotto dalla presenza napoleonica in quelle terre, ricordato dallo storico egiziano, perché di lì a pochi anni l'albanese ottomano [[Mehmet Ali]], inviato in Egitto per recuperarlo alla [[Sublime Porta]], avviò uno profondo processo di ammodernamento, specie delle regioni egiziane.
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*''[[Shaykh]]'' ʿAbd al-Rahmān [[al-Jabarti|al-Jabartī]], ''ʿAjāʾib al-āthār fī l-tarājim wa l-akhbār'', Būlāq (Il Cairo), 1880 (trad. franc. di Chefik Mansour ''et alii'', ''Merveilles biographiques et historiques ou chronique du Cheikh Abd-El-Rahman El-Djabarti'', Il Cairo, 1888-96.
* ''[[Shaykh]]'' ʿAbd al-Rahmān [[al-Jabarti|al-Jabartī]], ''ʿAjāʾib al-āthār fī l-tarājim wa l-akhbār'', Būlāq (Il Cairo), 1880 (trad. franc. di Chefik Mansour ''et alii'', ''Merveilles biographiques et historiques ou chronique du Cheikh Abd-El-Rahman El-Djabarti'', Il Cairo, 1888-96.
*Haydar Shihāb, ''Taʾrīkh Ahmad Bāshā al-Jazzār'' (Storia di Ahmad Pascià al-Jazzār), Beirut, 1955.
* Haydar Shihāb, ''Taʾrīkh Ahmad Bāshā al-Jazzār'' (Storia di Ahmad Pascià al-Jazzār), Beirut, 1955.
*Lemma «al-<u>Dj</u>azzar Pa<u>sh</u>a» (K. S. Salibi), in: ''Encyclopédie de l'Islam'' <sup>2</sup>, ''Supplément'', pp. 267b-269a.
* Lemma «al-<u>Dj</u>azzar Pa<u>sh</u>a» (K. S. Salibi), in: ''Encyclopédie de l'Islam'' <sup>2</sup>, ''Supplément'', pp. 267b-269a.


==Voci correlate==
==Voci correlate==
*[[Napoleone Bonaparte]]
* [[Napoleone Bonaparte]]
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Versione delle 17:02, 6 ott 2016

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Gezzar Pascià
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NascitaStolac
1722
MorteDamasco
23 aprile 1804 (82 anni)
Dati militari
GradoPascià ottomano
GuerreCampagna d'Egitto
BattaglieDifesa di Beirut del 1772
Assedio di San Giovanni d'Acri
voci di militari presenti su Wikipedia

Gezzar Pascià, in arabo أحمد الجزار?, Ahmad al-Jazzār (Stolac, 1722Damasco, 23 aprile 1804), è stato un militare ottomano, di origine bosniaca, fu governatore di Acri (città costiera palestinese - oggi nello Stato d'Israele), di Damasco e della Galilea (Jalil) durante il periodo ottomano, fin dal 1775.

Biografia

La moschea di Jazzar (San Giovanni d'Acri)

Figlio di un cristiano bosniaco, fu venduto come schiavo in Egitto. Entrato al servizio del Gran Vizir ottomano, Hakīmoğlu ʿAlī Pascià (Hekimoğlu Ali Paşa), riuscì a elevarsi dal rango di suo semplice mamelucco (schiavo avviato alla carriera militare) alla dignità di Governatore del Cairo, poi dell'eyalet (suddivisione amministrativa ottomana, equivalente alla wilaya) di Beirut nel 1773.

Nel 1756 servì sotto ʿAbd Allāh Bey e gli succedette quando questi fu ucciso da rivoltosi beduini egiziani della provincia di al-Buhayra, nel delta del Nilo. Nel 1768 dovette rifugiarsi al Cairo per sfuggire agl'intrighi nell'ambiente in cui operava e si recò poi a Istanbul, entrando nell'amministrazione ottomana. Nel 1772 fu invitato a difendere la città di Beirut dall'attacco dei russi che, con l'appoggio di ʿAli Bey in Egitto e di āhir al-ʿUmar (Zahir Ömer) in Galilea, miravano a rovesciare gli Ottomani.
Nominato Pascià (governatore militare), beylerbeyi dell'eyalet di Rumelia e, nel 1775, mutasarrif del Sangiaccato di Qara Hisar (Anatolia), Jazzar divenne quello stesso anno beylerbeyi dell'eyalet di Sidone,[1] stabilendosi ad Acri. Qui domò nel 1790 una rivolta di suoi mamelucchi, finanziata e rifornita dai francesi, ottenendo anche il governo di Damasco.

La sua fama si diffuse ben fuori del contesto islamico, quando dimostrò di saper difendere efficacemente la sua città-capitale contro il possente tentativo di assedio operato da Napoleone Bonaparte (assedio di Acri del 1799), nell'ambito della sua Campagna d'Egitto, grazie anche al consistente aiuto delle navi britanniche comandate dal Commodoro Smith.

Dopo aver strappato ai Mamelucchi il controllo dell'Egitto, con la Battaglia delle Piramidi del 21 luglio 1798, l'esercito francese repubblicano tentò d'invadere la Siria e la Palestina ottomane. Malgrado i francesi riuscissero a conquistare al-Arish e Giaffa e vincessero ogni battaglia in campo aperto contro gli Ottomani, non furono in grado di superare le fortificazioni murarie di Acri, il cui governatore poteva contare sul sostegno britannico. L'esercito francese così fu indebolito dalle inevitabili epidemie (tifo e colera, che in quei climi e in quei tempi regolarmente si producevano) e dalla mancanza di rifornimenti, causati dal blocco navale imposto da Orazio Nelson dopo la sua vittoria navale di Abukir.

Sebbene Napoleone e Gezzar Pascià ricevessero qualche rifornimento da Bashir, esponente principale della famiglia emirale del Monte Libano, gli Shihab, rimasto però formalmente neutrale, la situazione non consentì a Napoleone di protrarre oltre il suo assedio, tanto che dovette infine ritirarsi, vanificando dal punto di vista strategico la sua intera Campagna di conquista dell'Egitto e del Vicino Oriente islamico.

Un risultato di storica portata però fu comunque prodotto dalla presenza napoleonica in quelle terre, ricordato dallo storico egiziano, perché di lì a pochi anni l'albanese ottomano Mehmet Ali, inviato in Egitto per recuperarlo alla Sublime Porta, avviò uno profondo processo di ammodernamento, specie delle regioni egiziane.

Jazzar in arabo significa "macellaio" e si vuole che questo soprannome gli fosse dato a causa della durezza del suo governo ma il laqab divenne un cognome per i suoi discendenti, tuttora presenti in Siria.

Manga

Jazzar è uno degli antagonisti principali del manga Eroica - La gloria di Napoleone, il vero ed unico seguito della famosissima opera Lady Oscar, creato da Riyoko Ikeda.

Note

  1. ^ K. S. Salibi, nel lemma «al-Djazzar Pasha», sull'Encyclopédie de l'Islam 2, ricorda come (fatto unico nella storia ottomana) Jazzar fosse conservato nella funzione di governatore di Sidone per ben 29 anni.

Bibliografia

  • Shaykh ʿAbd al-Rahmān al-Jabartī, ʿAjāʾib al-āthār fī l-tarājim wa l-akhbār, Būlāq (Il Cairo), 1880 (trad. franc. di Chefik Mansour et alii, Merveilles biographiques et historiques ou chronique du Cheikh Abd-El-Rahman El-Djabarti, Il Cairo, 1888-96.
  • Haydar Shihāb, Taʾrīkh Ahmad Bāshā al-Jazzār (Storia di Ahmad Pascià al-Jazzār), Beirut, 1955.
  • Lemma «al-Djazzar Pasha» (K. S. Salibi), in: Encyclopédie de l'Islam 2, Supplément, pp. 267b-269a.

Voci correlate

Altri progetti

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