Nanda Vigo: differenze tra le versioni

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[[File:Museo Alternativo Remo Brindisi interno opera d'arte primavera 2005.JPG|miniatura|"Museo Alternativo Remo Brindisi", interno]]
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Nata a [[Milano]] nel 1936, ha studiato presso l'Institut Polytechnique di [[Lausanne]]. Ha aperto il suo primo studio nel 1959, lavorando poi tra Milano e l’[[Africa orientale]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ad-italia.it/autore/nanda-vigo/|titolo=Nanda Vigo|sito=AD Italia|lingua=it|accesso=2020-05-18}}</ref>
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Come architetto progettò con altri il cimitero di [[Rozzano]]; da sola firmò il progetto della casa-museo di [[Remo Brindisi]] al [[Lido di Spina]], inaugurato nel 1973. Lavorò con [[Gio Ponti]] per la ''Casa sotto la foglia'' a [[Malo]] ([[Vicenza]]) e con [[Lucio Fontana]]. Frequentò assiduamente l'avanguardia milanese degli [[anni 1960|anni '60]] e [[anni 1970|'70]] e dal 1960 fu la compagna di [[Piero Manzoni]] fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1963<ref name=autobio />.


Già nel 1971 vince l'Award New York Industrial Design e nel 1976 il primo Premio Saint Gobain per il design; mentre nel 1982 partecipa alla XL [[Biennale di Venezia]]. A seguito di una lunga carriera, nel 2013 sue opere sono entrate anche nella collezione permanente del Ministero degli Affari Esteri.<ref>{{Cita web|url=https://ilgiornaledellarchitettura.com/web/2019/09/04/le-illuminanti-intuizioni-spaziali-di-nanda-vigo/|titolo=Le illuminanti intuizioni spaziali di Nanda Vigo|autore=Nanda Vigo- Giornale dell'ArchitetturaGiornale dell'Architettura {{!}} Periodico in edizione multimediale ha detto|sito=Giornale dell'Architettura|data=2019-09-04|lingua=it-IT|accesso=2020-05-29}}</ref> Nel 2014 ha esposto al [[Museo Guggenheim (New York)|Museo Guggenheim]] di [[New York]] nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero.<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatore.ch/addio-a-nanda-vigo-la-designer-della-luce_28676.html|titolo=Addio a Nanda Vigo, la designer della luce – L'Osservatore|lingua=it-IT|accesso=2020-05-28}}</ref>
Già nel 1971 vince l'Award New York Industrial Design e nel 1976 il primo Premio Saint Gobain per il design; mentre nel 1982 partecipa alla XL [[Biennale di Venezia]]. A seguito di una lunga carriera, nel 2013 sue opere sono entrate anche nella collezione permanente del Ministero degli Affari Esteri.<ref>{{Cita web|url=https://ilgiornaledellarchitettura.com/web/2019/09/04/le-illuminanti-intuizioni-spaziali-di-nanda-vigo/|titolo=Le illuminanti intuizioni spaziali di Nanda Vigo|autore=Nanda Vigo- Giornale dell'ArchitetturaGiornale dell'Architettura {{!}} Periodico in edizione multimediale ha detto|sito=Giornale dell'Architettura|data=2019-09-04|lingua=it-IT|accesso=2020-05-29}}</ref> Nel 2014 ha esposto al [[Museo Guggenheim (New York)|Museo Guggenheim]] di [[New York]] nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero.<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatore.ch/addio-a-nanda-vigo-la-designer-della-luce_28676.html|titolo=Addio a Nanda Vigo, la designer della luce – L'Osservatore|lingua=it-IT|accesso=2020-05-28}}</ref>
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== Opere ==
== Opere ==

* [[1964]] - ''Labirinto cronotipico'' alla Quadriennale di Roma
* [[1964]] - ''Labirinto cronotipico'' alla Quadriennale di Roma
* [[1982]] - ''Exterior per Artventure'' alla Biennale di Venezia, presso i Magazzini del Sale
* [[1982]] - ''Exterior per Artventure'' alla Biennale di Venezia, presso i Magazzini del Sale
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== Mostre ==
== Mostre ==

*[[2014]] - ''ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s'', Guggenheim Museum, New York
*[[2014]] - ''ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s'', Guggenheim Museum, New York
*[[2018]] - ''Global Chronotipic Experience'', Chiesa di San Celso, Milano
*[[2018]] - ''Global Chronotipic Experience'', Chiesa di San Celso, Milano
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), ''Cinema d'artista italiano 1912-2012. Lo sguardo espanso'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012, ISBN 978-8836625468.
* Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), ''Cinema d'artista italiano 1912-2012. Lo sguardo espanso'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012, ISBN 978-8836625468.
* Nanda Vigo, ''Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta'', Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4
* Eleonora Sole Travagli, ''Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta'', LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Piero Manzoni]]
* [[Remo Brindisi]]
* [[Marco Caselli Nirmal]]
* [[Marco Caselli Nirmal]]


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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.nandavigo.com/ ''Archivio Nanda Vigo''], su ''nandavigo.com.''
* [http://www.nandavigo.com/ ''Archivio Nanda Vigo''], su ''nandavigo.com.''
*[https://www.ad-italia.it/autore/nanda-vigo/ ''Nanda Vigo''], su ''ad-italia.it.''
* [https://www.ad-italia.it/autore/nanda-vigo/ ''Nanda Vigo''], su ''ad-italia.it.''


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Versione delle 12:50, 18 dic 2020

Fernanda Vigo, nota come Nanda Vigo[1] (Milano, 14 novembre 1936Milano, 16 maggio 2020), è stata una designer italiana.

Biografia

"Museo Alternativo Remo Brindisi", esterno
"Museo Alternativo Remo Brindisi", interno
"Museo Alternativo Remo Brindisi", interno
"Museo Alternativo Remo Brindisi", interno
"Museo Alternativo Remo Brindisi", interno

Dopo gli studi compiuti nella sua città natale presso il liceo artistico delle Orsoline di via Lanzone[2], frequentò l'Institut Polytechnique di Lausanne. Ha aperto il suo primo studio nel 1959, lavorando poi tra Milano e l’Africa orientale.[3]

Come architetto progettò con altri il cimitero di Rozzano; da sola firmò il progetto della casa-museo di Remo Brindisi al Lido di Spina, inaugurato nel 1973. Lavorò con Gio Ponti per la Casa sotto la foglia a Malo (Vicenza) e con Lucio Fontana. Frequentò assiduamente l'avanguardia milanese degli anni '60 e '70 e dal 1960 fu la compagna di Piero Manzoni fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1963[2].

Già nel 1971 vince l'Award New York Industrial Design e nel 1976 il primo Premio Saint Gobain per il design; mentre nel 1982 partecipa alla XL Biennale di Venezia. A seguito di una lunga carriera, nel 2013 sue opere sono entrate anche nella collezione permanente del Ministero degli Affari Esteri.[4] Nel 2014 ha esposto al Museo Guggenheim di New York nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero.[5]

Nel 2018 ha organizzato nella Chiesa di San Celso a Milano una mostra-evento dal titolo Global Chronotopic Experience, col proposito di ridare vita a un Ambiente Cronotipico in acciaio inox laminato e Perspex, simile a quello realizzato dall'artista nel 1967 alla Galleria Apollinaire di Milano.[6][7] Un'abile combinazione di geometrie al neon con materiali riflettenti e "amplificatori di luce" è nuovamente stato il contenuto della mostra di Palazzo Reale di Milano, curata da Marco Meneguzzo in suo onore, nell'estate del 2019.[8][9]

È morta il 16 maggio 2020 all'età di 83 anni.[10]

Opere

  • 1964 - Labirinto cronotipico alla Quadriennale di Roma
  • 1982 - Exterior per Artventure alla Biennale di Venezia, presso i Magazzini del Sale
  • 1983 - Light progression
  • 1983 - Light tree
  • 1985 - Sun & Island alla Galleria Speciale di Bari
  • 1993 - Light Progression Enviroment
  • 1993 - Fly Away per Biasi Emilio & Figli, Verona
  • 2005 - Goral
  • 2005 - Base Line Totem
  • 2018 - Global Chronotipic Experience

Mostre

  • 2014 - ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s, Guggenheim Museum, New York
  • 2018 - Global Chronotipic Experience, Chiesa di San Celso, Milano

Premi e riconoscimenti

  • 1971 - Award New York Industrial Design, per la lampada Golden Gate
  • 1976 - Premio Saint Gobain per il design

Note

  1. ^ Camminare tra gli specchi e i vetri, seguendo la luce., su leggo.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
  2. ^ a b Nanda Vigo, Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4
  3. ^ Nanda Vigo, su AD Italia. URL consultato il 18 maggio 2020.
  4. ^ Nanda Vigo- Giornale dell'ArchitetturaGiornale dell'Architettura | Periodico in edizione multimediale ha detto, Le illuminanti intuizioni spaziali di Nanda Vigo, su Giornale dell'Architettura, 4 settembre 2019. URL consultato il 29 maggio 2020.
  5. ^ Addio a Nanda Vigo, la designer della luce – L'Osservatore, su osservatore.ch. URL consultato il 28 maggio 2020.
  6. ^ Nanda Vigo, Comunicato stampa - inugurazione della mostra "Global Chronotipic Experience" (PDF), su santamariadeimiracoliesancelso.it, 12 ottobre 2018. URL consultato il 18 settembre 2019 (archiviato il 18 settembre 2019).
  7. ^ Chronos e Topos - Internimagazine, su Interni Magazine, 14 gennaio 2019. URL consultato il 29 maggio 2020.
  8. ^ Alberto Villa, L’altra dimensione di Nanda Vigo in mostra a Palazzo Reale, su artwave.it, 7 agosto 2019. URL consultato il 18 settembre 2019 (archiviato il 18 settembre 2019).
  9. ^ Al Palazzo Reale di Milano 3 mostre estive da non perdere | Arte - MSD, su MaSeDomani, 20 luglio 2019. URL consultato il 29 maggio 2020.
  10. ^ Morta Nanda Vigo, la scultrice di luce libera e solitaria, in Corriere della Sera, 16 maggio 2020. URL consultato il 17 maggio 2020.

Bibliografia

  • Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), Cinema d'artista italiano 1912-2012. Lo sguardo espanso, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012, ISBN 978-8836625468.
  • Nanda Vigo, Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4
  • Eleonora Sole Travagli, Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta, LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN71147434 · ISNI (EN0000 0000 4482 2285 · SBN REAV084774 · ULAN (EN500064115 · LCCN (ENno2006071043 · GND (DE122807375