Nanda Vigo: differenze tra le versioni
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Dopo gli studi compiuti nella sua città natale presso il liceo artistico delle [[Orsoline]] di via Lanzone<ref name=autobio>Nanda Vigo, ''Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta'', Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4</ref>, frequentò l'Institut Polytechnique di [[Lausanne]]. Ha aperto il suo primo studio nel 1959, lavorando poi tra Milano e l’[[Africa orientale]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ad-italia.it/autore/nanda-vigo/|titolo=Nanda Vigo|sito=AD Italia|lingua=it|accesso=2020-05-18}}</ref> |
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Già nel 1971 vince l'Award New York Industrial Design e nel 1976 il primo Premio Saint Gobain per il design; mentre nel 1982 partecipa alla XL [[Biennale di Venezia]]. A seguito di una lunga carriera, nel 2013 sue opere sono entrate anche nella collezione permanente del Ministero degli Affari Esteri.<ref>{{Cita web|url=https://ilgiornaledellarchitettura.com/web/2019/09/04/le-illuminanti-intuizioni-spaziali-di-nanda-vigo/|titolo=Le illuminanti intuizioni spaziali di Nanda Vigo|autore=Nanda Vigo- Giornale dell'ArchitetturaGiornale dell'Architettura {{!}} Periodico in edizione multimediale ha detto|sito=Giornale dell'Architettura|data=2019-09-04|lingua=it-IT|accesso=2020-05-29}}</ref> Nel 2014 ha esposto al [[Museo Guggenheim (New York)|Museo Guggenheim]] di [[New York]] nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero.<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatore.ch/addio-a-nanda-vigo-la-designer-della-luce_28676.html|titolo=Addio a Nanda Vigo, la designer della luce – L'Osservatore|lingua=it-IT|accesso=2020-05-28}}</ref> |
Già nel 1971 vince l'Award New York Industrial Design e nel 1976 il primo Premio Saint Gobain per il design; mentre nel 1982 partecipa alla XL [[Biennale di Venezia]]. A seguito di una lunga carriera, nel 2013 sue opere sono entrate anche nella collezione permanente del Ministero degli Affari Esteri.<ref>{{Cita web|url=https://ilgiornaledellarchitettura.com/web/2019/09/04/le-illuminanti-intuizioni-spaziali-di-nanda-vigo/|titolo=Le illuminanti intuizioni spaziali di Nanda Vigo|autore=Nanda Vigo- Giornale dell'ArchitetturaGiornale dell'Architettura {{!}} Periodico in edizione multimediale ha detto|sito=Giornale dell'Architettura|data=2019-09-04|lingua=it-IT|accesso=2020-05-29}}</ref> Nel 2014 ha esposto al [[Museo Guggenheim (New York)|Museo Guggenheim]] di [[New York]] nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero.<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatore.ch/addio-a-nanda-vigo-la-designer-della-luce_28676.html|titolo=Addio a Nanda Vigo, la designer della luce – L'Osservatore|lingua=it-IT|accesso=2020-05-28}}</ref> |
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* [[1964]] - ''Labirinto cronotipico'' alla Quadriennale di Roma |
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* [[1982]] - ''Exterior per Artventure'' alla Biennale di Venezia, presso i Magazzini del Sale |
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*[[2014]] - ''ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s'', Guggenheim Museum, New York |
*[[2014]] - ''ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s'', Guggenheim Museum, New York |
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*[[2018]] - ''Global Chronotipic Experience'', Chiesa di San Celso, Milano |
*[[2018]] - ''Global Chronotipic Experience'', Chiesa di San Celso, Milano |
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==Bibliografia== |
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*Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), ''Cinema d'artista italiano 1912-2012. Lo sguardo espanso'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012, ISBN 978-8836625468. |
* Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), ''Cinema d'artista italiano 1912-2012. Lo sguardo espanso'', Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012, ISBN 978-8836625468. |
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* Nanda Vigo, ''Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta'', Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4 |
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* Eleonora Sole Travagli, ''Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta'', LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031 |
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== Collegamenti esterni == |
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* [http://www.nandavigo.com/ ''Archivio Nanda Vigo''], su ''nandavigo.com.'' |
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*[https://www.ad-italia.it/autore/nanda-vigo/ ''Nanda Vigo''], su ''ad-italia.it.'' |
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Versione delle 12:50, 18 dic 2020
Fernanda Vigo, nota come Nanda Vigo[1] (Milano, 14 novembre 1936 – Milano, 16 maggio 2020), è stata una designer italiana.
Biografia
Dopo gli studi compiuti nella sua città natale presso il liceo artistico delle Orsoline di via Lanzone[2], frequentò l'Institut Polytechnique di Lausanne. Ha aperto il suo primo studio nel 1959, lavorando poi tra Milano e l’Africa orientale.[3]
Come architetto progettò con altri il cimitero di Rozzano; da sola firmò il progetto della casa-museo di Remo Brindisi al Lido di Spina, inaugurato nel 1973. Lavorò con Gio Ponti per la Casa sotto la foglia a Malo (Vicenza) e con Lucio Fontana. Frequentò assiduamente l'avanguardia milanese degli anni '60 e '70 e dal 1960 fu la compagna di Piero Manzoni fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1963[2].
Già nel 1971 vince l'Award New York Industrial Design e nel 1976 il primo Premio Saint Gobain per il design; mentre nel 1982 partecipa alla XL Biennale di Venezia. A seguito di una lunga carriera, nel 2013 sue opere sono entrate anche nella collezione permanente del Ministero degli Affari Esteri.[4] Nel 2014 ha esposto al Museo Guggenheim di New York nella retrospettiva dedicata al Gruppo Zero.[5]
Nel 2018 ha organizzato nella Chiesa di San Celso a Milano una mostra-evento dal titolo Global Chronotopic Experience, col proposito di ridare vita a un Ambiente Cronotipico in acciaio inox laminato e Perspex, simile a quello realizzato dall'artista nel 1967 alla Galleria Apollinaire di Milano.[6][7] Un'abile combinazione di geometrie al neon con materiali riflettenti e "amplificatori di luce" è nuovamente stato il contenuto della mostra di Palazzo Reale di Milano, curata da Marco Meneguzzo in suo onore, nell'estate del 2019.[8][9]
È morta il 16 maggio 2020 all'età di 83 anni.[10]
Opere
- 1964 - Labirinto cronotipico alla Quadriennale di Roma
- 1982 - Exterior per Artventure alla Biennale di Venezia, presso i Magazzini del Sale
- 1983 - Light progression
- 1983 - Light tree
- 1985 - Sun & Island alla Galleria Speciale di Bari
- 1993 - Light Progression Enviroment
- 1993 - Fly Away per Biasi Emilio & Figli, Verona
- 2005 - Goral
- 2005 - Base Line Totem
- 2018 - Global Chronotipic Experience
Mostre
- 2014 - ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s–60s, Guggenheim Museum, New York
- 2018 - Global Chronotipic Experience, Chiesa di San Celso, Milano
Premi e riconoscimenti
- 1971 - Award New York Industrial Design, per la lampada Golden Gate
- 1976 - Premio Saint Gobain per il design
Note
- ^ Camminare tra gli specchi e i vetri, seguendo la luce., su leggo.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
- ^ a b Nanda Vigo, Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4
- ^ Nanda Vigo, su AD Italia. URL consultato il 18 maggio 2020.
- ^ Nanda Vigo- Giornale dell'ArchitetturaGiornale dell'Architettura | Periodico in edizione multimediale ha detto, Le illuminanti intuizioni spaziali di Nanda Vigo, su Giornale dell'Architettura, 4 settembre 2019. URL consultato il 29 maggio 2020.
- ^ Addio a Nanda Vigo, la designer della luce – L'Osservatore, su osservatore.ch. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ Nanda Vigo, Comunicato stampa - inugurazione della mostra "Global Chronotipic Experience" (PDF), su santamariadeimiracoliesancelso.it, 12 ottobre 2018. URL consultato il 18 settembre 2019 (archiviato il 18 settembre 2019).
- ^ Chronos e Topos - Internimagazine, su Interni Magazine, 14 gennaio 2019. URL consultato il 29 maggio 2020.
- ^ Alberto Villa, L’altra dimensione di Nanda Vigo in mostra a Palazzo Reale, su artwave.it, 7 agosto 2019. URL consultato il 18 settembre 2019 (archiviato il 18 settembre 2019).
- ^ Al Palazzo Reale di Milano 3 mostre estive da non perdere | Arte - MSD, su MaSeDomani, 20 luglio 2019. URL consultato il 29 maggio 2020.
- ^ Morta Nanda Vigo, la scultrice di luce libera e solitaria, in Corriere della Sera, 16 maggio 2020. URL consultato il 17 maggio 2020.
Bibliografia
- Bruno Di Marino, Marco Meneguzzo, Andrea La Porta (a cura di), Cinema d'artista italiano 1912-2012. Lo sguardo espanso, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012, ISBN 978-8836625468.
- Nanda Vigo, Giovani e rivoluzionari. Un'autobiografia dentro l'arte degli anni sessanta, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2019, ISBN 978-88-5755-558-4
- Eleonora Sole Travagli, Villa Brindisi. Un'astronave nella pineta, LineaBN, Ferrara, 2010, ISBN 9788865690031
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Nanda Vigo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nanda Vigo
Collegamenti esterni
- Archivio Nanda Vigo, su nandavigo.com.
- Nanda Vigo, su ad-italia.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 71147434 · ISNI (EN) 0000 0000 4482 2285 · SBN REAV084774 · ULAN (EN) 500064115 · LCCN (EN) no2006071043 · GND (DE) 122807375 |
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