Poffabro: differenze tra le versioni

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Versione delle 11:55, 20 ott 2020

Poffabro
frazione
Poffabro – Veduta
Poffabro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia
Comune Frisanco
Territorio
Coordinate46°13′01″N 12°42′28″E / 46.216944°N 12.707778°E46.216944; 12.707778 (Poffabro)
Abitanti181
Altre informazioni
Cod. postale33080
Prefisso0427
Fuso orarioUTC+1
PatronoSan Nicolò
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Poffabro
Poffabro

Poffabro (Pofàvri in friulano standard e in friulano occidentale[1]) è una frazione del comune di Frisanco (PN). Sorge a 525 metri di altitudine in Val Colvera, nelle prealpi carniche.

Origini del nome

Prafabrorum, prato dei fabbri è menzionato in una sentenza del 1339, un documento del 1357 riporta notizie sulla decima di Pratum Fabri che il signore di Maniago lasciò in eredità al figlio, nel 1810 con il decreto napoleonico diventa frazione di Frisanco. Nel 1976 il terremoto di maggio lascia grandi ferite in paese.

Storia

In età romana passava la strada che da Julia Concordia si inoltrava nelle Alpi. Il borgo è famoso per la sua architettura rurale, con le tipiche case in pietra dai ballatoi in legno, tanto da essere considerato uno dei cento borghi più belli d'Italia.

Nel 1663 la chiesa campestre di Poffabro, dedicata a San Nicola di Bari, diventa autonoma dalla pieve di San Mauro di Maniago.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa

Simbolo della innegabile fede del territorio, espressa anche dalla sua imponenza rispetto a quella degli altri edifici, la fisionomia dell'attuale chiesa si definì già nel XIX secolo, anche se fu spesso soggetta a restauri e rifacimenti, dovuti ai frequenti terremoti, puntualmente riportati nei registri parrocchiali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Nicolò Vescovo (Poffabro).
Santuario della Beata Vergine della Salute

Eretto nel 1873 a Pian delle Merie in forme neoclassiche.

Capitelli votivi

Diversi sono i capitelli votivi sparsi sul territorio, esigenza devozionale, legata a episodi singolari.

Architetture civili

Secondo il pittore Armando Pizzinato, il paese è l'esempio di architettura spontanea più fantasiosa e razionale delle Prealpi. La bellezza del borgo risiede nell'assenza di palazzi e nella semplicità di pilastri, scale, ballatoi e archi in sasso in armonia con la natura.

Economia

Produzione di oggetti in legno e vimini, gli scarpets sorta di pantofole in velluto. Da non perdere nel periodo natalizio la visita agli originali presepi preparati per le festività in tutto il paese.

Cucina

Cucina povera, un tipico piatto è il frico, patate rosolate in padella poi schiacciate ed unite a del formaggio tagliato a cubetti.

Galleria d'immagini

Note

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Collegamenti esterni

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