Mazzinianesimo: differenze tra le versioni
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Non solo: parlare di ''Umanità'' e ''Associazione'', permetteva al Mazzini di contrastare la [[lotta di classe]] tipica del [[marxismo]]. Infatti, il movimento comunista, anche se agli inizi si inserì tra le dottrine "democratiche", fu subito visto dal Mazzini come "escludente", come il tentativo di una parte (il [[proletariato]]) di prevalere su un'altra (la [[borghesia]]). |
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Circa i rapporti con la [[religione]], Mazzini |
Circa i rapporti con la [[religione]], Mazzini riteneva inaccettabile l'[[ateo|ateismo]] ed anzi considerava il popolo ''immagine di Dio sulla terra''<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Mazzini|titolo=Doveri dell'Uomo|annooriginale=1860}}</ref> e riconduceva la definizione dei doveri dell'uomo alla Legge di Dio. Profondamente spiritualista, contestava ai comunisti il tentativo di cancellare dal cuore e dalla mente degli uomini non solo l'elemento trascendente, divino, ma anche il semplice ''"senso del dovere"''. Secondo il genovese, infatti, il Popolo non può progredire, non solo se non vive in piena libertà, ma anche se non fa proprio il "senso del dovere". Pur non considerando ideale il modello [[Stati Uniti d'America|statunitense]], anzi, accusandolo di accentuare l'[[individualismo]] e l'[[egoismo sociale]], Mazzini apprezzava dello stesso la ''separazione Stato-Chiesa'', accompagnata, però, da un forte senso civico-religioso e dal pieno rispetto delle ''libertà di opinione'', comprese quelle religiose. |
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I mazziniani o "repubblicani" si possono, quindi, a pieno titolo definire ''"[[Interclassismo|interclassisti]]"'' in campo sociale e ''"liberali"'' in materia di diritti umani. Se si volesse inserirli in più generali correnti di pensiero li si potrebbe definire ''"[[Liberalismo sociale|socio-liberali]]"'' o ''"democratici-sociali"'', addirittura ''"socialdemocratici"'', se nel corso del [[XX secolo]] molti partiti [[Socialdemocrazia|social-democratici]], non fossero stati di ispirazione marxista. |
I mazziniani o "repubblicani" si possono, quindi, a pieno titolo definire ''"[[Interclassismo|interclassisti]]"'' in campo sociale e ''"liberali"'' in materia di diritti umani. Se si volesse inserirli in più generali correnti di pensiero li si potrebbe definire ''"[[Liberalismo sociale|socio-liberali]]"'' o ''"democratici-sociali"'', addirittura ''"socialdemocratici"'', se nel corso del [[XX secolo]] molti partiti [[Socialdemocrazia|social-democratici]], non fossero stati di ispirazione marxista. |
Versione delle 01:19, 3 dic 2019
Il mazzinianesimo è una corrente di pensiero che appoggia le idee politiche di Giuseppe Mazzini, patriota, politico e filosofo italiano, ovvero la convinzione che la liberazione dell'Italia potesse avvenire solo attraverso la costituzione di uno Stato repubblicano unitario e che artefice del riscatto nazionale potesse essere solo il popolo animato da una profonda fede religiosa (una sorta di religione laica della Patria). Per Mazzini la vera Repubblica è il luogo dove la libertà e la giustizia si sarebbero realizzate per tutto il popolo.
Storia ed ideologia
Si ritiene che il grande merito storico di questo movimento, tutto sorretto ed animato dalla grande personalità del suo fondatore, stia nel fatto di avere contribuito in modo determinante alla diffusione dell'idea di nazione negli stati liberali e progressisti, nel ceto che aspirava alla libertà.
L'idea di libertà si congiunge nel pensiero di Mazzini indissolubilmente all'idea di "patria". Come afferma lo storico Rosario Romeo: «... il mazzinianesimo riuscì a realizzare, su scala nazionale, il primo movimento autenticamente democratico».
Il mazzinianesimo, però, non va considerato un semplice movimento irredentista, o nazionalista. Mazzini fa propria l'idea di nazione, ma auspica la convivenza pacifica fra i vari popoli. Egli infatti nel famoso trittico della rivoluzione francese, affianca, alla Libertà e all'Uguaglianza, a volte l'Associazione altre l'Umanità.
Il termine Fratellanza era di chiara origine cristiana, e il Mazzini, pur apprezzandone il valore "comunitario", preferì sostituirlo con termini che oggi definiremmo più laici.
Non solo: parlare di Umanità e Associazione, permetteva al Mazzini di contrastare la lotta di classe tipica del marxismo. Infatti, il movimento comunista, anche se agli inizi si inserì tra le dottrine "democratiche", fu subito visto dal Mazzini come "escludente", come il tentativo di una parte (il proletariato) di prevalere su un'altra (la borghesia).
Circa i rapporti con la religione, Mazzini riteneva inaccettabile l'ateismo ed anzi considerava il popolo immagine di Dio sulla terra[1] e riconduceva la definizione dei doveri dell'uomo alla Legge di Dio. Profondamente spiritualista, contestava ai comunisti il tentativo di cancellare dal cuore e dalla mente degli uomini non solo l'elemento trascendente, divino, ma anche il semplice "senso del dovere". Secondo il genovese, infatti, il Popolo non può progredire, non solo se non vive in piena libertà, ma anche se non fa proprio il "senso del dovere". Pur non considerando ideale il modello statunitense, anzi, accusandolo di accentuare l'individualismo e l'egoismo sociale, Mazzini apprezzava dello stesso la separazione Stato-Chiesa, accompagnata, però, da un forte senso civico-religioso e dal pieno rispetto delle libertà di opinione, comprese quelle religiose.
I mazziniani o "repubblicani" si possono, quindi, a pieno titolo definire "interclassisti" in campo sociale e "liberali" in materia di diritti umani. Se si volesse inserirli in più generali correnti di pensiero li si potrebbe definire "socio-liberali" o "democratici-sociali", addirittura "socialdemocratici", se nel corso del XX secolo molti partiti social-democratici, non fossero stati di ispirazione marxista.
Mazzinianesimo moderno
Allo stesso tempo i valori del mazzinianesimo furono ripresi dal fascismo repubblicano, ed identificati nella presa di posizione antimonarchica e socialista del nuovo indirizzo politico fascista, espresso nel programma della Repubblica Sociale Italiana. Non a caso sulle banconote della RSI, comparivano figure del risorgimentalismo repubblicano come, tra le altre, lo stesso Mazzini e Mameli.
Nella storia contemporanea italiana vi sono stati e vi sono numerosi partiti politici che hanno dichiarato di richiamarsi all'eredità mazziniana, tra i quali anche il Partito Repubblicano Italiano; accanto al PRI (schierato nel 2001 con il centro-destra) è comparso più recentemente il Movimento Repubblicani Europei (schierato invece con il centro-sinistra). Al di là di questo, è possibile considerare l'ideologia mazziniana come una di quelle che ispirarono la Costituzione repubblicana del 1948.
Voci correlate
- Giacinto Albini
- Mario Angeloni
- Pietro Barsanti
- Giovanni Bovio
- Giulio Andrea Belloni
- Guido Bergamo
- Mario Bergamo
- Alfredo Bottai
- Pantaleo Carabellese
- Armando Casalini
- Ermenegildo Castiglioni
- Eugenio Chiesa
- Giuseppe Chiostergi
- Arturo Codignola
- Giovanni Conti (politico)
- Ugo Della Seta
- Beppino Disertori
- Lamberto Duranti
- Cipriano Facchinetti
- Arcangelo Ghisleri
- Matteo Renato Imbriani
- Ugo La Malfa
- Emilio Maffei
- Goffredo Mameli
- Giuseppe Mazzini
- Agesilao Milano
- Guglielmo Miliocchi
- Vittore Marchi
- Felice Momigliano
- Ernesto Nathan
- Randolfo Pacciardi
- Giulio Parise
- Vittorio Parmentola
- Giovanni Passannante
- Carlo Pisacane
- Maurizio Quadrio
- Gustavo Raffi
- Oronzo Reale
- Aurelio Saffi
- Giovanni Spadolini
- Claudio Spinelli
- Giuseppe Tramarollo
- Leo Valiani
- Raffaele Foà
Collegamenti esterni
- Mazzinianesimo di Leonardo La Puma, sito "Biblioteca liberale". URL acceduto il 10 agosto 2015.
- ^ Giuseppe Mazzini, Doveri dell'Uomo, 1860.