Delfino Borroni: differenze tra le versioni
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Versione delle 23:08, 29 ott 2023
Delfino Borroni | |
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Delfino Borroni nel 2007 mostra il diploma di cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto | |
Nascita | Turago Bordone, 23 agosto 1898 |
Morte | Castano Primo, 26 ottobre 2008 |
Luogo di sepoltura | Castano Primo |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Specialità | Bersaglieri |
Unità | 6º Bersaglieri |
Anni di servizio | 1917-1920 |
Grado | Caporale |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglie dell'Isonzo Battaglia di Caporetto |
Altre cariche | Meccanico, Tramviere |
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Delfino Edmondo Borroni (Turago Bordone, 23 agosto 1898 – Castano Primo, 26 ottobre 2008) è stato un militare e supercentenario italiano, che servì come bersagliere nel Regio Esercito fino al grado di caporale e fu, dal 27 giugno 2008 fino alla sua morte, l’ultimo reduce italiano della prima guerra mondiale[2]. [3][4]
Biografia
Nato nel 1898 a Turago Bordone — oggi comune di Giussago — nel Pavese, Delfino Borroni intraprese ancora giovanissimo la professione di meccanico[2].
Fu coscritto nel gennaio 1917 e assegnato al 6º Reggimento bersaglieri, con cui combatté sul Pasubio e in Valsugana. Ferito a Caporetto, cadde prigioniero e fu costretto a scavare trincee sino alla fuga avvenuta grazie alla distrazione di un ufficiale di sorveglianza rumeno dell'esercito austro-ungarico[2]. Da civile, oltre al mestiere di meccanico, fu anche tramviere a Milano. In tale veste fu l'ultimo conducente dei tram a vapore Herschel denominati in milanese Gamba de legn (Gamba di legno), cessati dal servizio nel 1958[5].
All'inizio del 2008, a 109 anni compiuti, Borroni era uno dei tre cavalieri di Vittorio Veneto ancora viventi; nel corso dell'anno morirono Lazzaro Ponticelli (12 marzo) e Francesco Domenico Chiarello (27 giugno), lasciandolo quindi ultimo reduce in Italia della prima guerra mondiale.
Da tempo ospite di una casa di riposo a Castano Primo (comune in cui risiedeva fin da quando si era sposato[2]), ivi morì il 26 ottobre 2008[2] a 110 anni e 74 giorni, ricevendo solenni funerali di Stato nel Duomo di Milano; al momento della morte era la persona di sesso maschile più longeva d'Italia e l'undicesima, sempre di sesso maschile, più longeva al mondo. La sua morte ha significato anche la messa in quiescenza de facto e la temporanea dismissione dell'Ordine di Vittorio Veneto[6], non essendovi in Italia più né insigniti né insignibili di tale onorificenza.
Benché ultimo veterano italiano, a Borroni sopravvissero altri sette reduci della Grande Guerra in tutto il mondo: tre britannici, un australiano, uno statunitense e due canadesi, una dei quali donna[7]; di essi l'ultimo sopravvissuto fu Claude Choules, anglo-australiano, morto nel 2011.
Onorificenze
— Roma, 23 ottobre 2008[8]
Note
- ^ Angelo Fornara, Delfino Borroni.
- ^ a b c d e Giovanna Maria Fagnani, È morto Delfino Borroni, l'ultimo reduce italiano della Grande Guerra, in Corriere della Sera, 26 ottobre 2008. URL consultato il 9 novembre 2015.
- ^ Ricordi di guerra di Delfino Borroni scritti di suo pugno poco prima di perdere la vista.
- ^ Biografia di Delfino Borroni.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreMeccanico
- ^ L'Ordine di Vittorio Veneto è stato per breve tempo abolito con decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, art. 2268, c. 1, alinea 596 (S.O. 84 della G.U. 8 maggio 2010, n. 106), successivamente modificato dal decreto legislativo 24 febbraio 2012, n. 20, art. 9, comma 1, lettera p, numero 5 e art. 10, comma 8, lettera b, numero 2, che ha disposto il venir meno dell'abrogazione del provvedimento istituente l'Ordine, il quale resta quindi formalmente in vigore.
- ^ I reduci della Prima Guerra Mondiale, in Corriere della Sera, 26 ottobre 2008. URL consultato il 9 novembre 2015.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Voci correlate
- Pietro Micheletti
- Carlo Orelli
- Lazzaro Ponticelli
- Persone più longeve
- Primati di longevità umana
- Supercentenario
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Delfino Borroni
Collegamenti esterni
- Biografia, su cimeetrincee.it.