Imballaggio: differenze tra le versioni

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Impatto sull'ambiente
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Camporesi ha sostenuto, infatti, che «la [[modernità]] si fonda sull'uso generalizzato delle [[scatola|scatole]]: dal cibo agli [[elettrodomestici]], dai pacchi postali alle merci, tutto, compresi i [[missile balistico intercontinentale|missili intercontinentali]] (i ''[[Missile Cruise|Cruise]]'', negli [[anni 1980|anni ottanta]]), viaggia attraverso il mondo dentro scatole, più o meno spesse, di [[cartone]]»<ref>[[Marco Belpoliti]], ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=130&ID_articolo=253&ID_sezione=287&sezione= Tutta la vita in una scatola]'', ''[[La Stampa]]'', 14 settembre 2009</ref>.
Camporesi ha sostenuto, infatti, che «la [[modernità]] si fonda sull'uso generalizzato delle [[scatola|scatole]]: dal cibo agli [[elettrodomestici]], dai pacchi postali alle merci, tutto, compresi i [[missile balistico intercontinentale|missili intercontinentali]] (i ''[[Missile Cruise|Cruise]]'', negli [[anni 1980|anni ottanta]]), viaggia attraverso il mondo dentro scatole, più o meno spesse, di [[cartone]]»<ref>[[Marco Belpoliti]], ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=130&ID_articolo=253&ID_sezione=287&sezione= Tutta la vita in una scatola]'', ''[[La Stampa]]'', 14 settembre 2009</ref>.

== Impatto ambientale ==
Gli imballaggi, nonostante il riciclaggio, producono un forte impatto ambientale soprattutto se abbandonati e dispersi nell'ambiente<ref>{{Cita web|url=https://itcsrl.biz/rifiuti-e-imballaggi/|titolo=Imballaggi: quanti rifiuti generano|sito=ITC Srl|data=2017-07-13|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/green-and-blue/2020/12/17/news/quanto_inquina_amazon_con_gli_imballaggi_in_plastica_come_avvolgere_500_volte_la_terra_col_millebolle-278746758/|titolo=Quanto inquina Amazon con gli imballaggi in plastica? Come avvolgere 500 volte la Terra nel millebolle|sito=la Repubblica|data=2020-12-17|lingua=it|accesso=2021-01-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gonews.it/2019/07/02/imballaggi-abbandonati-centro-nel-q5-scattano-le-sanzioni/|titolo=Imballaggi abbandonati in centro e nel Q5, scattano le sanzioni|sito=gonews.it|data=2019-07-02|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ottopagine.it/na/attualita/221230/al-vomero-imballaggi-abbandonati-per-strada-in-pieno-giorno.shtml|titolo=Al Vomero imballaggi abbandonati per strada in pieno giorno|sito=Ottopagine.it|data=2020-06-15|accesso=2021-01-12}}</ref>. Inoltre alcuni imballaggi (ad esempio quelli contenenti vernici o certi alimenti) non possono essere riciclati<ref>{{Cita web|url=https://www.luccaindiretta.it/capannori-e-piana/2019/08/10/imballaggi-non-riciclabili-rifiuti-zero-scrive-ai-marchi/147496/|titolo=Imballaggi non riciclabili, Rifiuti Zero scrive ai marchi|sito=Luccaindiretta|data=2019-08-10|lingua=it|accesso=2021-01-12}}</ref>.

Per superare questo problema sono nate tecnologie per trasformare alcuni alimenti come [[Fungi|funghi]], alghe, latte e bucce di [[Solanum lycopersicum|pomodoro]] in imballaggi commestibili<ref>{{Cita web|url=https://www.green.it/imballaggi-organici/|titolo=Imballaggi organici: il packaging sostenibile, commestibile e biodegradabile|sito=Green.it|data=2017-07-05|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://thefoodmakers.startupitalia.eu/61589-20180228-dallindonesia-gli-imballaggi-biodegradabili-base-alghe|titolo=Dall’Indonesia gli imballaggi biodegradabili a base di alghe|sito=The Food Makers|data=2018-02-28|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref>.

A [[Saronno]] è stato creato un imballaggio per la pizza completamente riciclabile<ref>{{Cita web|url=https://www.puntarellarossa.it/2014/08/08/un-cartone-della-pizza-100-riciclabile-arriva-da-saronno-e-si-chiama-vinni/|titolo=Vinni, il contenitore per pizza 100% riciclabile|sito=Puntarella Rossa|data=2014-08-08|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.green.it/vinni-cartone-per-pizza-100-riciclabile/|titolo=Vinni: il cartone per pizza al 100% riciclabile|sito=Green.it|data=2014-09-25|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref>.

I flaconi di detersivi di una multinazionale tedesca sostengono un progetto per [[Haiti]]: gli imballaggi raccolti sull’isola diventano merce di scambio per ricevere denaro, beni o servizi di prima necessità o per il pagamento della retta scolastica<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/green-and-blue/2020/12/03/news/quando_l_imballaggio_diventa_sostenibile-276643460/|titolo=Così l'imballaggio diventa più sostenibile|sito=la Repubblica|data=2020-12-03|lingua=it|accesso=2021-01-12}}</ref>.

Sono in espansione i cosiddetti "negozi alla spina" ossia attività commerciali che vendono prodotti non imballati<ref>{{Cita web|url=https://www.lifegate.it/supermercati-senza-imballaggi-italia|titolo=Supermercati senza imballaggi in Italia. Ecco dove trovarli|sito=LifeGate|data=2015-03-12|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nonsprecare.it/negozi-spina-italia-senza-imballaggi-dove-trovarli|titolo=Negozi alla spina in Italia: ecco dove trovarli|autore=di Redazione|sito=Non Sprecare|data=2019-12-20|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref>.

=== Overpackaging ===
Con il termine "''overpackaging''" si intende lo spreco di materiale usato per creare un imballaggio troppo grosso o inutile per il prodotto imballato. Ad esempio le scatole di dentifricio, di alcuni medicinali (prodotti cioè che hanno una doppia confezione) o frutti aventi già un rivestimento naturale (banane, arance, ananas...) sono spesso usati come esempi di overpackaging poiché possono essere vendute senza imballaggio<ref>{{Cita web|url=https://ilsalvagente.it/2019/12/15/imballaggi-di-troppo-il-riciclo-serve-a-poco-senza-combattere-loverpackaging/|titolo=Imballaggi di troppo: il riciclo serve a poco senza combattere l'overpackaging|autore=Lorenzo Misuraca|sito=il Salvagente|lingua=it-IT|accesso=2021-01-12}}</ref>. Anche gli imballaggi singoli di prodotti che si potrebbero vendere in quantità, ad esempio le fette di pane o i frutti imballati singolarmente sono casi di overpackaging<ref>{{Cita web|url=https://www.curioctopus.guru/read/18486/16-esempi-di-come-gli-imballaggi-inutili-stanno-riempiendo-il-nostro-pianeta-di-rifiuti|titolo=16 esempi di come gli imballaggi inutili stanno riempiendo il nostro pianeta di rifiuti|sito=Curioctopus.guru|accesso=2021-01-12}}</ref>.


== Materiali comuni utilizzati ==
== Materiali comuni utilizzati ==

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Esempi di confezionamento per cibi destinati al consumo domestico

Un imballaggio (o imballo), è uno strumento utile alla conservazione di un bene per facilitarne la conservazione e facilitarne in tal modo il trasporto. Per riferirsi ad esso, è molto comune l'uso del termine inglese packaging: quest'ultimo, tuttavia, nel significato originale, assume un'accezione più ampia, ricomprendendo non solo la necessaria conservazione materiale del bene (scopo dell'imballaggio), ma andando a toccare anche gli aspetti immateriali del processo produttivo, industriale ed estetico[1]. Al contrario, il termine italiano "imballaggio" assume un significato più ristretto, relativo all'involucro materiale, o all'operazione (o al complesso di operazioni) attraverso cui la merce viene racchiusa in un contenitore.[2]

Il ruolo dell'imballaggio riguarda una serie di aspetti di primaria importanza, soprattutto nel settore industriale: deve poter garantire la protezione della merce, evitare furti, essere economico e rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo, sia dal punto di vista del materiale impiegato, sia del tempo impiegato per realizzare l'operazione di imballaggio. Dal punto di vista ecologico è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.

Per la normativa legale e regolamentare italiana è "il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo" (art. 35, lett. a), ex decreto legislativo 22/97, ora art. 218 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale).Secondo la classificazione riportata nel medesimo decreto, in Italia gli imballaggi sono distinti in tre tipi o categorie funzionali: imballo primario (per la vendita), imballo secondario (multiplo), imballo terziario (per il trasporto).

Imballaggio primario

L'imballaggio primario racchiude il prodotto ed entra in contatto diretto con lo stesso. Bottiglie, barattoli, cosmetici e sacchetti di patatine, per esempio, appartengono a questa categoria. Il materiale di cui è fatto l'imballaggio protegge il prodotto che sta all'interno e impatta notevolmente sulla conservazione e sulla qualità del contenuto. Ad esempio, in una lattina contenente aranciata, il barattolo di alluminio costituisce l'imballaggio primario. L'imballaggio consente di conservare nel tempo e trasportare beni altrimenti deperibili.

La marcatura sugli imballaggi primari è importante anche per tutelare e per informare il consumatore (es: data di scadenza). In molti casi, la marcatura di alcuni elementi per l'identificazione e la tracciabilità del prodotto, sono richiesti e obbligatori per legge. Questa è la ragione per cui solitamente si trovano codici a barre, codici data-matrix o il numero del lotto. Tuttavia, questi codici non sono solo essenziali per l'intera catena di distribuzione, o per l'eventualità di un richiamo del lotto; queste codifiche stanno diventando sempre più importanti per l'automazione industriale.[3]

L'imballaggio primario (imballaggio per la vendita) è un "imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un'unità di vendita per l'utente finale o per il consumatore" (art. 35, lett. b), d.lgs. n. 22/97. In poche parole è il primo[dall'interno o dall'esterno] involucro o contenitore del prodotto che riveste direttamente l'articolo per la vendita. Nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio primario rappresenta l'unità di vendita destinata al consumatore finale.

Imballaggio secondario

Esempio di imballaggio secondario: scatola di compresse medicinali confezionate in blister

L'imballaggio secondario è conosciuto anche come imballaggio di vendita e ha lo scopo di catturare l'attenzione del consumatore durante l'acquisto. Include l'imballaggio primario e non è in diretto contatto con il contenuto. Potrebbe avere, però, un'addizionale barriera protettiva, servire per decorazione o per scopi informativi o promozionali (es. codice per partecipazione a un contest), o anche per facilitare il trasporto del prodotto.

Inoltre, può servire per proteggere il marchio e per la sicurezza dei consumatori grazie a funzionalità anti-manomissione. Per gli imballaggi di farmaci da prescrizione venduti nell'Unione Europea, è addirittura richiesto dalla legge ai sensi della Direttiva sui medicinali falsificati 2011/62 / UE.

Poiché i produttori devono garantire la tracciabilità dei loro prodotti, le merci imballate saranno spesso contrassegnate con identificatori come il codice GTIN: questo garantisce l'identificazione univoca degli articoli in commercio lungo l'intera catena di distribuzione.[3]

Detto anche multiplo: è l'imballaggio che costituisce il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita. Di solito lo si trova nel punto vendita e può essere rimosso dal prodotto senza alternarne le caratteristiche. L'imballaggio secondario è un "imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, il raggruppamento di un certo numero di unità di vendita, indipendentemente dal fatto che sia venduto come tale all'utente finale o al consumatore, o che serva soltanto a facilitare il rifornimento degli scaffali nel punto di vendita. Esso può essere rimosso dal prodotto senza alterarne le caratteristiche" (art. 35, lett. c), d.lgs. n. 22/97).

Esempi di imballaggi secondari possono essere scatole per prodotti farmaceutici e confezioni di caramelle confezionate singolarmente all'interno di una busta[3], una confezione contenente più bottiglie, una confezione da tre scatole di piselli, una confezione di dieci scatole per CD, un confezionamento contenente 10 pacchetti di sigarette (la cosiddetta stecca). Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio secondario può costituire sia l'unità di vendita destinata al consumatore finale sia quella destinata al rivenditore.

Imballaggio terziario

Esempio di imballaggio terziario: un bancale, o pallet (di scatoloni)

L'imballaggio terziario è un "imballaggio concepito in modo da facilitare la manipolazione ed il trasporto di un certo numero di unità di vendita oppure di imballaggi multipli per evitare la loro manipolazione ed i danni connessi al trasporto, esclusi i container per i trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei" (art. 35, lettera d), d.lgs. n. 22/97).

Alcuni esempi: un pallet di confezioni o di scatoloni, uno scatolone contenente confezioni. Quindi, nel caso di beni di largo consumo, l'imballaggio terziario è riservato all'utilizzo all'interno della catena di distribuzione e, salvo casi particolari, non arriva all'utilizzatore finale. In questo caso il gruppo pallettizzato è normalmente bloccato tra sé e con il pallet tramite strutture di imballaggio specifico: reggia, plastica estensibile e plastica termoretraibile. I macchinari utilizzati per eseguire tali operazioni sono rispettivamente al materiale: reggiatrici, avvolgitrici ed incappucciatrici.

Funzioni principali dell'imballaggio

  • Custodire fisicamente il prodotto dalle impurità e dagli agenti esterni per tutto il tragitto dal luogo di produzione al luogo di consumo.
  • Funzione di economia: l'imballaggio non deve incidere eccessivamente sul costo finale del prodotto.
  • Funzione di comodità: l'imballaggio deve essere resistente, leggero, facile da trasportare, da immagazzinare, da utilizzare. In sintesi: è un facilitatore d'uso.
  • Promuovere il prodotto: l'imballaggio comunica cosa contiene e permette l'identificazione del prodotto, anche in termini di quantità, additivi, modalità di utilizzo, scadenza.

Imballaggio alimentare

Gli imballaggi alimentari sono realizzati con materiali che non dovrebbero rilasciare sostanze tossiche o pericolose. Tuttavia, l'imballaggio, specialmente se a contatto con un alimento caldo o lipofilo (cioè in cui si possono sciogliere sostanze grasse), rilascia nell'alimento sostanze di tipo diverso e di quantità varia. Una corretta progettazione dell'imballaggio è tesa a minimizzare le cessioni da parte dell'imballaggio all'alimento, in modo da restare nei parametri definiti dal D.M. 21/3/1973.

Imballaggi di plastica

La norma europea EN 13432 stabilisce i "Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione - Schema di prova e criteri di valutazione per l'accettazione finale degli imballaggi", cioè le caratteristiche che un materiale deve possedere per essere definito biodegradabile o compostabile. Ne deriva il divieto a produrre e commercializzare sacchetti per la spesa realizzati in materiali non biodegradabili.

A livello nazionale la norma è stata recepita nella Legge finanziaria 2007 (comma 1130) e il divieto in Italia sarebbe dovuto entrare in vigore dal 1º gennaio 2010, ma il decreto legge anticrisi del luglio 2009 ha prorogato il termine al 1º gennaio 2011.

Esempio delle diverse funzioni immateriali assolte dall'imballaggio, che vanno oltre la mera conservazione e custodia: sigari in confezioni singole, ciascuno ospitato in un vano di una scatola in legno, accessoriata e pirografata

Aspetti connessi all'estetica e al marketing

Il fenomeno del confezionamento di oggetti e prodotti ha assunto valori e ruoli che vanno oltre le semplici esigenze funzionali: l'imballaggio è così divenuto una componente fondamentale nella presentazione e nell'estetica del prodotto, arrivando a investire aspetti che vanno dal design al costume antropologico. È noto infatti il ruolo assunto dal contenitore nel suggerire e delineare la stessa identità del prodotto contenuto. L'ampia portata del fenomeno commerciale, che spesso si riflette in un uso più specifico che fa uso del termine inglese packaging, ne ha fatto oggetto di interesse sociologico e antropologico.

Packaging come ingrediente del marketing

Il packaging ha una funzione che non si limita alla sola protezione dell'integrità del prodotto (perfino nell'elaborazione e nella presentazione del cibo, in cui l'aspetto della conservazione ha un'importanza cruciale). Lo studio di particolari confezionamenti ha l'intento esplicito di mettere in gioco meccanismi estetici il cui scopo è suggerire determinate caratteristiche di qualità e di miglioramento del prodotto[4]. In alcuni casi, il confezionamento assolve alla funzione opposta: un aspetto "povero" e rudimentale viene attribuito, in maniera studiata, al confezionamento di prodotti economici offerti all'interno di normali supermercati (i cosiddetti prodotti primo prezzo); questo avviene non solo in un'ottica di riduzione dei costi, ma anche come espediente per disincentivare l'interesse di clienti più abbienti, evitando che l'offerta di tali prodotti entri in concorrenza con i normali prodotti a prezzo pieno e permettendo la cosiddetta discriminazione di prezzo.

Proprio per questo, nell'ambito del marketing mix quando si fa riferimento alla leva prodotto (product) si fa riferimento al cosiddetto “Sistema Prodotto” definito come una serie di componenti: il prodotto fisico-tecnico, l'imballaggio, la marca e i servizi accessori garantiti dal fornitore.

Portata antropologica del packaging

Il ruolo pervasivo che il confezionamento ricopre nella contemporaneità è stato sottolineato da Piero Camporesi, storico e antropologo dell'alimentazione, che ha osservato il debordare dell'imballaggio in un campo così esteso dell'esperienza umana da essere divenuto un riconoscibile segno stilistico della stessa modernità, tanto da assumerne un valore addirittura fondante.

Camporesi ha sostenuto, infatti, che «la modernità si fonda sull'uso generalizzato delle scatole: dal cibo agli elettrodomestici, dai pacchi postali alle merci, tutto, compresi i missili intercontinentali (i Cruise, negli anni ottanta), viaggia attraverso il mondo dentro scatole, più o meno spesse, di cartone»[5].

Impatto ambientale

Gli imballaggi, nonostante il riciclaggio, producono un forte impatto ambientale soprattutto se abbandonati e dispersi nell'ambiente[6][7][8][9]. Inoltre alcuni imballaggi (ad esempio quelli contenenti vernici o certi alimenti) non possono essere riciclati[10].

Per superare questo problema sono nate tecnologie per trasformare alcuni alimenti come funghi, alghe, latte e bucce di pomodoro in imballaggi commestibili[11][12].

A Saronno è stato creato un imballaggio per la pizza completamente riciclabile[13][14].

I flaconi di detersivi di una multinazionale tedesca sostengono un progetto per Haiti: gli imballaggi raccolti sull’isola diventano merce di scambio per ricevere denaro, beni o servizi di prima necessità o per il pagamento della retta scolastica[15].

Sono in espansione i cosiddetti "negozi alla spina" ossia attività commerciali che vendono prodotti non imballati[16][17].

Overpackaging

Con il termine "overpackaging" si intende lo spreco di materiale usato per creare un imballaggio troppo grosso o inutile per il prodotto imballato. Ad esempio le scatole di dentifricio, di alcuni medicinali (prodotti cioè che hanno una doppia confezione) o frutti aventi già un rivestimento naturale (banane, arance, ananas...) sono spesso usati come esempi di overpackaging poiché possono essere vendute senza imballaggio[18]. Anche gli imballaggi singoli di prodotti che si potrebbero vendere in quantità, ad esempio le fette di pane o i frutti imballati singolarmente sono casi di overpackaging[19].

Materiali comuni utilizzati

Note

  1. ^ Si veda la definizione di packaging da New Oxford American Dictionary, second edition, 2005, Oxford University Press, ISBN 0-19-517077-6
  2. ^ imballaggio, in Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia italiana
  3. ^ a b c Marcatura e codifica su tutta la linea di produzione, su Weber Blog, 6 dicembre 2019. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  4. ^ Nicola Perullo, Per un'estetica del cibo, in Aesthetica Preprint, n. 78, dicembre 2006, p. 34 (periodico del Centro Internazionale Studi di Estetica dell'Università di Palermo, fondato da Luigi Russo)
  5. ^ Marco Belpoliti, Tutta la vita in una scatola, La Stampa, 14 settembre 2009
  6. ^ Imballaggi: quanti rifiuti generano, su ITC Srl, 13 luglio 2017. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  7. ^ Quanto inquina Amazon con gli imballaggi in plastica? Come avvolgere 500 volte la Terra nel millebolle, su la Repubblica, 17 dicembre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  8. ^ Imballaggi abbandonati in centro e nel Q5, scattano le sanzioni, su gonews.it, 2 luglio 2019. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  9. ^ Al Vomero imballaggi abbandonati per strada in pieno giorno, su Ottopagine.it, 15 giugno 2020. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  10. ^ Imballaggi non riciclabili, Rifiuti Zero scrive ai marchi, su Luccaindiretta, 10 agosto 2019. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  11. ^ Imballaggi organici: il packaging sostenibile, commestibile e biodegradabile, su Green.it, 5 luglio 2017. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  12. ^ Dall’Indonesia gli imballaggi biodegradabili a base di alghe, su The Food Makers, 28 febbraio 2018. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  13. ^ Vinni, il contenitore per pizza 100% riciclabile, su Puntarella Rossa, 8 agosto 2014. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  14. ^ Vinni: il cartone per pizza al 100% riciclabile, su Green.it, 25 settembre 2014. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  15. ^ Così l'imballaggio diventa più sostenibile, su la Repubblica, 3 dicembre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  16. ^ Supermercati senza imballaggi in Italia. Ecco dove trovarli, su LifeGate, 12 marzo 2015. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  17. ^ di Redazione, Negozi alla spina in Italia: ecco dove trovarli, su Non Sprecare, 20 dicembre 2019. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  18. ^ Lorenzo Misuraca, Imballaggi di troppo: il riciclo serve a poco senza combattere l'overpackaging, su il Salvagente. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  19. ^ 16 esempi di come gli imballaggi inutili stanno riempiendo il nostro pianeta di rifiuti, su Curioctopus.guru. URL consultato il 12 gennaio 2021.

Riferimenti normativi

Voci correlate

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