Visualizza wikitesto di Siracusa

{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Siracusa
|Panorama = Veduta aerea di Siracusa e con l'Etna sullo sfondo (Foto di Angelo Bonomo).jpg
|Didascalia = Veduta aerea di Siracusa con l'[[Etna]] sullo sfondo
|Voce bandiera = 
|Voce stemma = Stemma di Siracusa
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Siracusa
|Amministratore locale = [[Francesco Italia]]
|Partito = [[Azione (partito politico)|Azione]]
|Data elezione = 27-6-2018
|Data rielezione = 16-6-2023
|Data istituzione = 
|Abitanti = 115664
|Note abitanti = {{Istat|089|17|2024|data={{data|29|3|2024}}|accesso={{data|2|4|2024}}}}
|Aggiornamento abitanti = 30-6-2024
|Sottodivisioni = Arenella, [[Belvedere (Siracusa)|Belvedere]], Carrozziere, [[Cassibile]], Fanusa, [[Fontane Bianche]], [[Penisola della Maddalena|Isola]], [[Ognina (Siracusa)|Ognina]], [[Area marina protetta Plemmirio|Plemmirio]], Punta Milocca, Terrauzza
|Divisioni confinanti = [[Avola]], [[Canicattini Bagni]], [[Floridia]], [[Melilli]], [[Noto (Italia)|Noto]], [[Palazzolo Acreide]], [[Priolo Gargallo]], [[Solarino]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 799
|Nome abitanti = siracusani
|Patrono = [[Santa Lucia|santa Lucia da Siracusa]]
|Festivo = 13 dicembre
|PIL = 
|PIL procapite = 
|Mappa = Map of comune of Syracuse (province of Syracuse, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Siracusa nel suo [[Libero consorzio comunale di Siracusa|libero consorzio comunale]]
}}
'''Siracusa''' (''Saraùsa'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]<ref>{{Cita web|url=https://it.glosbe.com/it/scn/Siracusa|titolo=Traduzione di Siracusa in siciliano, dizionario italiano - siciliano|sito=it.glosbe.com|lingua=it|accesso=18 luglio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.salviamoilsiciliano.com/come-si-dice/toponimi/|titolo=Toponimi – salviamoilsiciliano|lingua=it|accesso=18 luglio 2024}}</ref> {{Link audio|It-Siracusa.ogg|<small>pronuncia</small>}}) è un [[comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:115664}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> [[capoluogo]] del [[libero consorzio comunale di Siracusa|libero consorzio comunale omonimo]], in [[Sicilia]].

Posta sulla [[Sicilia orientale|costa sud-orientale]] dell'isola, Siracusa possiede una [[Storia di Siracusa|storia millenaria]]: annoverata tra le più vaste [[metropoli]] dell'[[età classica]],<ref>Cfr. Tweedie, 1904, p. 293; Crow, 1965, p. 29; Privitera, 1984, p. 19; Vittorini, 2002, p. 22.</ref> primeggiò per potenza e splendore con [[Atene (città antica)|Atene]], la quale tentò invano di [[Spedizione ateniese in Sicilia|assoggettarla]]. Fu la patria del matematico [[Archimede]], che si pose a capo della sua difesa durante l'[[Assedio di Siracusa (212 a.C.)|assedio dei Romani nel 212 a.C.]] Divenne capitale dell’[[impero bizantino]] sotto [[Costante II]]. Siracusa fu per secoli la città capitale della Sicilia,<ref>Amedeo Tullio, ''Itinerari archeologici in Sicilia'', 2002, p. 189; Pasquale Passarelli, Adele Falasca, ''Sicilia'', 2005, p. 392; Michael Scott, ''Space and Society in the Greek and Roman Worlds'' {{en}}, 2012, p. 131.</ref> fino alla conquista [[islam]]ica, avvenuta nell'[[Assedio di Siracusa (878)|878]], che comportò la rovina della città in favore di [[Palermo]]. Con la conquista [[Normanni|normanna]] divenne una [[Contea di Siracusa|contea normanna]] del [[Regno di Sicilia]].

Trasformatasi in [[Storia di Siracusa in età spagnola|epoca spagnola]] in una [[fortezza]], il suo centro storico, [[Ortigia]], assunse l'odierno [[Barocco siciliano|aspetto barocco]] con la ricostruzione intrapresa a seguito del violento [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]], nell'anno [[1943]], venne firmato a sud-ovest di Siracusa, in [[Contrada (geografia)|contrada]] Santa Teresa Longarini, l'armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità tra il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e le forze [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleate]] degli [[Inghilterra|anglo]]-[[america]]ni; passato alla storia come l'[[armistizio di Cassibile]].<ref>Cfr. in Mario Torsiello, ''Settembre 1943'', 1963; Giorgio Vitali, ''Una Città nella bufera'', 1980; Santi Corvaja, ''Hitler & Mussolini: The Secret Meetings'', 2013.</ref>

Caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata dichiarata dall'[[UNESCO]] nel [[2005]], congiuntamente alle [[Pantalica|Necropoli Rupestri di Pantalica]], [[patrimonio dell'umanità]].

Attualmente è la [[Comuni della Sicilia|quarta città della Sicilia per popolazione residente]], dopo Palermo, [[Catania]] e [[Messina]].

== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Vedi anche|Geografia del territorio siracusano}}
Siracusa sorge sul lato sud-orientale della Sicilia. La sua geografia è molto variegata, al suo interno si incontrano [[colline]] e [[Grotta|cavità naturali]], mentre due [[fiumi]] lambiscono il lato sud-ovest della città. Essa confina per lo più con il [[mare]], che la circonda nella sua quasi totalità. La [[costa]] è prevalentemente rocciosa e frastagliata, mostra diversi [[promontorio|promontori]], [[baie]], piccole [[isole]] e [[penisole]].

[[File:Syracuse, Ortigia foamy sea.jpg|miniatura|destra|upright=1.2|L'isola di [[Ortigia]] vista dal suo lato di Levante; sullo sfondo è visibile la [[penisola della Maddalena]]]]

La città si sviluppa in parte sull'[[isola di Ortigia]] e in parte sulla terraferma (tenendo inoltre presente che l'intera area è situata all'interno dell'[[isola di Sicilia]]).<ref>''Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei'', 1999, p. 117.</ref> La particolare ubicazione geografica l'ha resa celebre per i suoi [[Tramonto|tramonti]] (grazie ai [[Angolo zenitale|punti zenitali]] dai quali vengono osservati, essi sono stati descritti nei millenni come tra i più belli al mondo<ref>Cfr. nelle fonti da [[Cicerone]] a [[Hans Christian Andersen]], [[Giosuè Carducci]], [[Edmondo De Amicis]], [[Alberto Moravia]] ecc. Cfr. es. Edmondo De Amicis, ''Ricordo d'un viaggio in Sicilia'', 1908, p. 109.</ref>).

La conformazione della costa meridionale determina la vasta [[insenatura]] naturale dentro la quale si sviluppa il [[Porto di Siracusa|porto Grande]]: a circa 1200 metri di distanza dalla punta di Ortigia sorge [[Capo Murro di Porco]], promontorio della [[penisola della Maddalena]]: appellata localmente con il solo nome di Isola<ref>{{Cita web|url=https://plemmirio.eu/area-marina/territorio/oarcheologia-e-paesaggio/|titolo=Consorzio Plemmirio. L'Area Protetta: Archeologia e Paesaggio Umano|sito=[https://plemmirio.eu/ plemmirio.eu]|accesso=14 maggio 2020|dataarchivio=7 aprile 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200407124348/https://plemmirio.eu/area-marina/territorio/oarcheologia-e-paesaggio/|urlmorto=no}}</ref> (in riferimento al toponimo di una contrada della sua costa orientale, la cui origine è legata a un'antica e non più esistente condizione di insularità<ref>Società paleontologica italiana, ''Bollettino di paletnologia italiana'', vol. 16-17, 1890, p. 115.</ref>). A nord della città si configura un altro promontorio: il [[Capo Santa Panagia]],<ref>Ferdinando Milone, ''Sicilia: la natura e l'uomo'', 1960, p. 82.</ref> dove un tempo si ipotizza era ubicato il terzo porto di Siracusa: il [[Santa Panagia#Il porto|Trogilo]].<ref>Arcuri di Marco, ''I Porti della Sicilia'', 1961, p. 170.</ref>

La città si affaccia sul [[Mar Mediterraneo#Morfologia|mar Mediterraneo centrale]],<ref>AA. VV., ''La Sicilia e il Mediterraneo in un riscontro interdisciplinare'', , p. 122; [[Mario Attilio Levi]], ''La città antica: morfologia e biografia della aggregazione urbana nell'antichità'', 1989, pp. 311-319.</ref> attorniata dal [[Bacino idrografico|bacino]] del [[mar Ionio]]. Siracusa dà il proprio nome alla [[scarpata]] siciliana sud-orientale, detta «Scarpata di [[Malta]] e Siracusa» (nota anche come «Scarpata Ibleo-Maltese»),<ref name=scarpatasiciliana>Éditions de l'Université de Provence, ''Géologie Méditerranéenne'', vol. 21, 1994, p. 70.</ref> nonché principale responsabile della elevata sismicità dell'area, la quale si sviluppa a est del territorio aretuseo, nelle profondità dello Ionio, fino all'isola di Malta{{#tag:ref|Si tratta non di un unico blocco ma di un sistema di [[faglie]] tettoniche: i calcari iblei-maltesi a est si troncano e danno vita alla scarpata. La Sicilia sud-orientale (il cosiddetto Plateau Ibleo) sorge dove passa da 10 milioni di anni il punto di incontro tra la [[placca africana]] e la [[placca euroasiatica]].<ref>Cit. ''Missione a Malta: ricerche e studi sulla preistoria dell'arcipelago maltese'' (a cura di Fradkin Anati, Emmanuel Anati), 1988, p. 60; [[Società geologica italiana]], ''Bollettino della Società geologica italiana'', vol. 126, 2007, p. 463.</ref>|group=N}}.

* [[Classificazione sismica]]: zona 1 (sismicità alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|titolo=classificazione sismica dei comuni italiani|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131113224111/http://www.protezionecivile.gov.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|dataarchivio=13 novembre 2013}}</ref> successivamente modificata con la D.G.R. n. 81 del 24 febbraio 2022.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/78-siracusa/rischio-sismico/|titolo=Rischio sismico di Siracusa|accesso=25 marzo 2022}}</ref>

==== Orografia ====
L'area di Siracusa fa [[Geologia|geologicamente]] parte dei [[monti Iblei]]. La sua [[orografia]] è formata da sommità moderate, la maggiore delle quali è data dall'[[altopiano]] dell'[[Epipoli]], facente parte delle ultime propaggini orientali iblee. Alle pendici dell'Epipoli, situato tra le municipalità di [[Acradina]] e [[Neapolis (Siracusa)|Neapolis]], si innalza il [[Parco archeologico della Neapolis#Sul colle Temenite|colle Temenite]]. Il paesaggio urbano è inoltre segnato dalla presenza di una balza - rilievo in questo caso ricco di cavità - denominata Balza di Akradina, le cui frastagliate pareti sono formate da bianca [[roccia calcarea]], conosciuta come [[pietra bianca di Siracusa]].

Nella Balza di Akradina si sviluppa la [[latomia dei Cappuccini]]: la più vasta tra le [[Latomia|latomie]] siracusane (estese [[Cava (miniera)|cave di pietra]] millenarie, la cui attività è documentata fin dall'[[epoca greca]]{{#tag:ref|[[Cicerone]] ne lasciò ampia descrizione, definendole come «opera grandiosa, magnifica, dei re e dei tiranni».<ref>[[In Verrem|Verrine]], II 5: traduzione italiana in Georges Vallet, Laura Vallet Mascoli, Siracusa antica: immagini e immagine, 1993, p. 32.)</ref>|group=N}}. Le latomie sono una caratteristica principale della città, ne possiede numerose.

Nel lato nord di Siracusa proseguono le propaggini iblee, formando paesaggi rocciosi e grotte; ciò è particolarmente visibile nel quartiere [[Scala Greca]]. In questo lato della città si incontra [[Santa Panagia#La Cava di Santa Panagia|Cava Santa Panagia]], scavata nei millenni da un torrente di [[acque meteoriche]]: essa rappresenta l'unica cava degli Iblei a contatto con il mare. L'area fisica di Siracusa è infatti interessata da un maturo [[carsismo]].

In [[Contrada (geografia)|contrada]] Grotta Perciata, al limite del territorio comunale, si trova una delle grotte carsiche più importanti della Sicilia, per la quale è stata istituita una riserva protetta: la [[riserva naturale integrale Grotta Monello]], situata tra [[Valle#Valli fluviali|valli fluviali]] e versanti scoscesi, spesso proibitivi.<ref name=grottamonello>{{Cita web|url=http://www.siciliaparchi.com/_riserveNaturali.asp?order=prov&voce=Siracusa&enteId=&risId=58|titolo=Riserve naturali della provincia di Siracusa. Grotta Monello|sito=[http://www.siciliaparchi.com/ www.siciliaparchi.com]|accesso=13 maggio 2018|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117033711/http://www.siciliaparchi.com/_riserveNaturali.asp?order=prov&voce=Siracusa&enteId=&risId=58|urlmorto=no}}</ref> All'interno della Grotta Monello si sviluppano notevoli [[stalattiti]] e [[stalagmiti]], delle più svariate forme.<ref name=grottamonello/>

==== Idrografia ====
I fiumi principali che attraversano l'area della città sono l'[[Anapo]] e il [[Ciane]]:{{#tag:ref|L'Anapo nasce al di fuori del territorio aretuseo, mentre il Ciane nasce dalle sorgenti di testa Pisima (la principale, detta [[fonte Ciane]], e Pisimotta, più piccola, situate a Cozzo del Pantano, a pochi chilometri dal mare.<ref>Vd. Politi, ''Siracusa pei viaggiatori'', 1835, p. 19.</ref>)|group=N}} l'[[alveo]] del Ciane alla fine del suo scorrere si fonde con quello dell'Anapo, i due corsi d'[[acqua dolce]] quindi condividono un'unica [[Foce (fiume)|foce]] nel mar Ionio, presso la [[pianura alluvionale]] dei [[Pantanelli]], dove si trova la [[Riserva naturale Fiume Ciane e Saline di Siracusa|riserva naturale delle saline di Siracusa]] (le cui [[Salina|saline]] non più in uso da diversi anni<ref>{{Cita web|url=http://www.agraria.org/parchi/sicilia/fiumeciane.htm|titolo=Riserva Naturale Fiume Ciane e Saline di Siracusa - Sicilia. Atlante dei Parchi e delle aree protette in Italia|sito=[http://www.agraria.org www.agraria.org]|accesso=13 maggio 2018|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117032051/http://www.agraria.org/parchi/sicilia/fiumeciane.htm|urlmorto=no}}</ref>).

[[File:Ponte sul Ciane.jpg|miniatura|upright=0.9|Ponte sul [[Ciane]] (nei pressi dei [[Pantanelli]])]]

Sempre nella zona [[Palude|paludosa]] sita a ovest della città, ai Pantanelli - luogo in cui sorgevano le paludi [[Lisimelie]] (proprio le paludi, secondo una tradizione antica, avrebbero rappresentato per Siracusa una caratteristica talmente significativa da far risalire a esse il toponimo stesso della città{{#tag:ref|È per la sua caratteristica paludosa e [[laguna]]re che questa zona è stata chiamata "i Pantanelli". Ed è proprio qui che sarebbe sorta nella [[preistoria]] la palude chiamata Syraka dalla quale avrebbe preso il nome l'intera città di Siracusa.<ref>''Archivio storico per la Sicilia orientale'', vol. 81-83, 1986, p. 186.</ref>|group=N}}) -, a seguito dei lavori di [[Bonifica agraria|bonifica]] del [[XX secolo]], sono stati scavati dei [[canali artificiali]]: il Mammaiabica (esso affianca il percorso del Ciane), lo Scandurra, il Pismotta e il Regina.<ref>[[Società di studi geografici]], ''Rivista geografica italiana'', vol. 82, 1975, p. 42.</ref>

Vi è poi un altro importante fiume (anch'esso culturalmente millenario) che interessa l'area comunale: il [[Cassibile (fiume)|Cassibile]], dal quale prende il nome la popolosa [[Cassibile|frazione siracusana]]. La foce di questo corso d'acqua si trova nell'altra frazione di [[Fontane Bianche]].<ref>Famoso, ''Mosaico Sicilia: atlante e racconti di paesaggi'', 2005, p. 203.</ref>

[[File:Pascal Poggi Sicile Juillet 2019 - Syracuse, Ortigia, Fonte Aretusa.jpg|miniatura|upright=1.0|left|La [[fonte Aretusa]] con al centro i [[papiri]]; pianta rara ma tipica di Siracusa]]

Nel centro storico della città, rappresentato dall'isola di Ortigia, scorre l'[[acqua salmastra]] della [[fonte Aretusa]], scaturita dalle [[falde acquifere]] iblee.<ref>[[Luigi Baldacci (geologo)|Luigi Baldacci]], ''Descrizione geologica dell'isola di Sicilia'', 1886, p. 388.</ref> Sul colle Temenite, dentro la [[grotta del Ninfeo]], si ha lo sbocco dell'[[acquedotto Galermi]]; noto per essere il più antico acquedotto della Sicilia (costruito dal [[tiranno]] [[Gelone]] nel [[480 a.C.]], trasporta ancora in città le acque dell'Anapo).<ref>[[Gioacchino Di Marzo]], ''Biblioteca storica e letteraria di Sicilia'', 1869, p. 317; [[Touring Club Italiano]], ''Sicilia'', 1937, p. 21; Bertolami, ''Le necropoli rupestri di Pantalica'', 2014.</ref>

==== Flora e fauna ====
La [[macchia mediterranea]] caratterizza la [[flora]] e la [[fauna]] siracusana: [[Arecaceae|palme]], [[fico d'India]], [[oliveti]] e [[agrume]]ti dominano il paesaggio. Grazie alla presenza del mare si è sviluppata una delle più importanti concentrazioni di [[Chamaerops humilis|palma nana]] nel Mediterraneo; quasi un chilometro quadrato.<ref>{{Cita web|url=http://plemmirio.eu/wp-content/uploads/2015/05/Caratterizzazione-naturalistica-P.ta-Arenella-Greco-Nicastro.pdf|titolo=Caratterizzazione naturalistica P.ta Arenella|sito=[http://plemmirio.eu plemmirio.eu]|4=13 maggio 2018|accesso=16 novembre 2015|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117014545/http://plemmirio.eu/wp-content/uploads/2015/05/Caratterizzazione-naturalistica-P.ta-Arenella-Greco-Nicastro.pdf|urlmorto=no}}</ref> In città, presso la [[Parco archeologico della Neapolis|zona archeologica]], si può altresì osservare uno dei più imponenti esemplari secolari di [[Ficus macrophylla|ficus delle pagode]] in Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.gruppocarige.it/grp/gruppo/html/ita/arte-cultura/la-casana/2014_3/pdf/lacasana-3-2014-territorio3.pdf|titolo=Il territorio e la sua storia. Speciale Sicilia. Il giardino botamico di Palermo, Donatella Marsaglia|accesso=13 maggio 2018|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117015748/http://www.gruppocarige.it/grp/gruppo/html/ita/arte-cultura/la-casana/2014_3/pdf/lacasana-3-2014-territorio3.pdf|urlmorto=no}}</ref>

Di particolare interesse risulta la [[Ecosistema fluviale|flora fluviale]]: la pianta più singolare, data la sua rarità in Europa e nel mondo, è il [[cyperus papyrus|papiro egiziano]] (''cyperus papyrus''), le cui colonie qui crescono in maniera spontanea (le si possono osservare presso il Ciane).

Per quel che concerne la fauna, Siracusa riveste un ruolo primario nella ricettività dell'[[Uccelli migratori|avifauna migratoria]] e il suo territorio annovera la presenza di specie rare nel resto del continente europeo.<ref>{{Cita web|url=http://www.provincia.siracusa.it/zoom_comunicati.asp?id=4148|titolo=Progetto “Intervento per la valorizzazione delle produzioni ittiche locali. Recupero e promozione della trota macrostigma”|sito=[http://www.provincia.siracusa.it www.provincia.siracusa.it]|accesso=13 maggio 2018|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117030728/http://www.provincia.siracusa.it/zoom_comunicati.asp?id=4148|urlmorto=no}}; Nunzio Famoso, ''Mosaico Sicilia: atlante e racconti di paesaggi'', 2005, p. 208.</ref> La complessa conformazione dell'area geografica consente la suddivisione della fauna in [[specie]] cavernicole (o spelee)<ref>[[Istituto geografico militare]], ''La fauna cavernicola di Siracusa'' in ''L'Universo'', vol. 47, ed. 4-6, 1967, p. 716.</ref> fluviali e soprattutto marine: l'[[Area marina protetta Plemmirio|area marina protetta del Plemmirio]], a tal proposito, rappresenta un importante osservatorio per lo stazionamento dei [[cetacei]] ([[Balaenopteridae|balenottere]], [[Delfino|delfini]], [[Physeter macrocephalus|capodogli]] e altri giganti del mare).<ref>{{Cita web|url=http://plemmirio.eu/?page_id=2197|titolo=flora e fauna marina|sito=[http://plemmirio.eu/ plemmirio.eu/]|accesso=13 maggio 2018|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117220319/http://plemmirio.eu/?page_id=2197|urlmorto=no}}</ref>

=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Siracusa}}

Il clima di Siracusa è fresco e con piogge scarse in inverno e estremamente caldo e siccitoso in estate. In particolar modo, il clima siracusano è noto per essere dominato dal vento di [[scirocco]].<ref>[[Paolo Orsi]], Vincenzo La Rosa, ''Le Presenze micenee nel territorio siracusano'', stampa 2004, p. 54.</ref> In [[autunno]] possono presentarsi [[Alluvione|episodi alluvionali]], con picchi di oltre 100/150&nbsp;mm giornalieri.<ref>{{cita web|url=http://clisun.casaccia.enea.it/Profili/tabelle/697%20%5BSiracusa%5D%20capoluogo.Txt|titolo=Tabella climatica|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141103071030/http://clisun.casaccia.enea.it/profili/tabelle/697%20[Siracusa]%20capoluogo.Txt|dataarchivio=3 novembre 2014}}</ref>

L'11 agosto 2021, nella stazione del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano ubicata in prossimità del confine con il comune di [[Floridia]], è stato registrato il valore di temperatura più alto d'Italia e d'Europa nella storia della rilevazione dei dati climatici, pari a +48,8&nbsp;°C.<ref>{{Cita web|url=http://my.meteonetwork.it/station/scl234/|titolo=Stazione meteo di Siracusa SIAS, Siracusa - myMeteoNetwork|sito=my.meteonetwork.it|accesso=11 agosto 2021}}</ref> Non appartenendo tale stazione alla [[Organizzazione Meteorologica Mondiale|Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO)]] il record ufficiale italiano resta attribuito a [[Foggia]] che registrò +47&nbsp;°C il 25 giugno 2007 nella [[Stazione meteorologica di Foggia Amendola|stazione meteorologica di Amendola]] appartenente alla rete meteo dell'Aeronautica Militare (ente affiliato alla WMO). Nel gennaio 2023, la città di Aretusa è risultata, in base a una ricerca sulle ore di sole, la più soleggiata in assoluto. Le ore totali di sole a Siracusa sono state ben 346,83, precedute di poco solo da quelle della vicina Catania che ne ha avute 346,78<ref>{{Cita web|url=https://www.siracusanews.it/siracusa-e-la-citta-italiana-piu-soleggiata/?fbclid=IwAR0hd_xNY05NdulLkcAhzFx7M73jhkDzSQInND2PBgnxpF384mKn89o-zAs|titolo=Siracusa è la città italiana più soleggiata}}</ref>. Il 18 gennaio 2024 è stata registrata a Siracusa una anomala ondata di caldo e di [[scirocco]], con la colonnina di mercurio che ha segnato 25,3 gradi<ref>{{Cita web|url=https://www.siracusanews.it/caldo-record-e-scirocco-a-gennaio-a-siracusa-registrata-temperatura-di-253-gradi/|titolo=Caldo record e scirocco a gennaio: a Siracusa registrata temperatura di 25,3 gradi}}</ref>.

* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona B, 799 [[Grado giorno|GG]]<ref>[http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm Pagina con le classificazioni climatiche dei comuni della Sicilia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20021021105019/http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm |data=21 ottobre 2002 }}</ref>

{{ClimaAnnuale
| nome = Siracusa<ref>{{cita web |url=http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Siracusa?refresh_cens |titolo=Copia archiviata |accesso=28 ottobre 2017 |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180207025318/https://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Siracusa?refresh_cens |dataarchivio=7 febbraio 2018 }}</ref>
| equatoriale = n
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}}

== Origini del nome ==
{{vedi anche|Origini di Siracusa#Etimologia}}
[[File:Siracusa, tetradracma, 485-470 ac ca.JPG|miniatura|upright=0.8|Moneta con scritta ΣΥRAKOΣION («dei Siracusani»), [[V secolo a.C.]]]]
Le origini del nome di Siracusa sono estremamente incerte. È sulla [[Monetazione di Siracusa|monetazione dell'antica città]] che questo toponimo si attesta per la prima volta nel [[VI secolo a.C.]] Tra le ipotesi più note vi è la derivazione:
* dalla [[lingua sicula]], tramite l'[[idronimo]] della [[palude]] Syrako o Syraka,<ref>Fu [[Stefano di Bisanzio]] il primo ad asserire tale derivazione. Bisanzio s. v. Syrakousai. Cfr. ''Sicilia e Anatolia dalla preistoria all'età ellenistica: atti della 5ª riunione scientifica della Scuola di perfezionamento in archeologia classica dell'Università di Catania (Siracusa, 26-29 novembre 1987)'', a cura di Rizza, p. 131.</ref> e significherebbe «abbondanza di acqua»;<ref>Carubia, ''Autori classici greci in Sicilia'', 1996, p. 29; Correnti, ''Ecologia e storia in Sicilia'', 1984, p. 25.</ref>
* dalla parola [[lingua protoindoeuropea|protoindoeuropea]] Sur-aku: «acqua salata»;<ref>Pellegrini, ''Toponomastica italiana: 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia'', 1990, p. 55.</ref>
* dalla [[lingua semitica]], Sor-Cosia o Suloq, con vari possibili significati: «Oriente» o «salato» o «scirocco».<ref>Bochart, ''Geographia Sacra:'', 1646, pp. 594-95; Holm, Cavallari, ''Die Stadt Syrakus im Alterthum'', 1887, pp. 65-67.</ref>

== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Siracusa|Siracusa (città antica)}}
=== Antica Siracusa ===
Gli [[Scavi archeologici di Siracusa|scavi archeologici sul territorio]] hanno stabilito che l'area dove sorse Siracusa venne abitata, senza soluzione di continuità, a partire dal [[Neolitico]]:<ref>Cfr. [[Paolo Orsi]], ''Stazione Neolitica di Stentinello (Siracusa). Bollettino di Paletnologia Italiana'' 16, 177-200, 1890; Giuseppe Voza, ''Siracusa 1999: lo scavo archeologico di Piazza Duomo''; Giovanni Di Stefano, ''Archeologia iblea'', 1987, p. 82.</ref> assai significativo è il ruolo della cosiddetta "civiltà di [[Stentinello]]", che prende il nome dal sito costiero a nord di Siracusa e i cui reperti risalgono al [[6000 a.C.]]

{{Citazione|Molteplice città, di cinque nomi, d'antico fasto, di potenza, d'ineguagliabile bellezza, di re sapienti e di tiranni ciechi, di lunghe paci e rovinose guerre, di barbarici assalti e di saccheggi: in Siracusa è scritta, come in ogni città d'antica gloria, la storia dell'umana civiltà e del suo tramonto.|[[Vincenzo Consolo]], ''L'olivo e l'olivastro'', 1994.}}

La città di [[Syrakousai]] venne fondata dai [[Corinto (città antica)|Corinzi]] nell'anno [[733 a.C.]] (secondo la [[Origini di Siracusa#Ipotesi sulla datazione della fondazione|datazione tucididea]]). La guida dei nuovi coloni fu l'[[ecista]] [[Archia (ecista)|Archia]], mentre il loro luogo d'approdo fu l'isola di Ortigia, dalla quale riuscirono a scacciare i [[Siculi]]; i [[Origini di Siracusa#L'asservimento dei Siculi|precedenti abitanti dell'area]].

La neo-colonia corinzia crebbe in tempi rapidi e assoggettò i territori geograficamente vicini a essa. Durante l'arco della sua secolare storia greca, Siracusa ebbe una lunga schiera di [[Tiranni di Siracusa|tiranni]] e brevi momenti di potere popolare, per lo più assoggettato all'[[oligarchia]]. Tra i numerosi uomini che tennero il governo della ''[[polis]]'', sei, più di tutti gli altri, si distinsero nel panorama del mondo antico per ingegno, fama e potere: [[Gelone]], [[Ierone I]], [[Dionigi I]], [[Agatocle]] e [[Ierone II]], ai quali va aggiunto il governo oligarchico moderato del generale corinzio [[Timoleonte]], durato circa dieci anni. Costoro dominarono grande parte della Sicilia, spingendo la presenza siracusana all'interno della [[Magna Grecia]], ed estesero l'influenza della ''polis'' sull'ampio scenario del Mediterraneo, colonizzando e creando degli strategici approdi commerciali (come l'[[Siracusani nell'alto Adriatico|operato dei Dionigi in Adriatico]]) o assoggettando le città che incontravano nel loro cammino per sottrarle al nemico (esempio di ciò fu Agatocle con la sua [[Spedizione siracusana in Africa|spedizione in Africa]]).<ref>Sulla spedizione agatoclea in Africa, e sulla conseguente alleanza con Ofelia, vd. [[Gaetano De Sanctis]], ''Scritti minori'', 1970, pp. 205-249.</ref>

Siracusa fu la principale rivale della capitale dei [[Fenici]], [[Cartagine]], la quale, occupando con il suo operato bellico e commerciale la parte occidentale dell'isola (chiamata eparchia punica) diede vita alle [[guerre greco-puniche]]. Queste due influenti metropoli, in un susseguirsi di trattati di pace e scoppi di nuove battaglie, animarono con fare cruento l'intera [[storia della Sicilia greca]].

Oltre ai forti contrasti interni con le altre ''poleis'' [[siceliote]] e con i [[Barbari]] (si segnala ad esempio la [[Guerra tra Agrigento e Siracusa (446 a.C.)|guerra contro Akragas]] e il conflitto contro la [[Syntèleia]] di [[Ducezio]], re dei Siculi), Syrakousai ricevette l'ambiziosa offensiva esterna da parte di [[Atene]]: la capitale [[attica]] allestì una poderosa [[Spedizione ateniese in Sicilia|spedizione diretta sulla Sicilia]], nel contesto bellico della [[guerra del Peloponneso]], con l'intento di conquistare la rinomata città costiera che con la sua politica espansiva minava gli interessi ateniesi sull'Occidente. Durante l'avvenimento bellico si distinse il generale siracusano [[Ermocrate]] — che in seguito condurrà egli stesso i [[Esercito siracusano|soldati siracusani]] in [[Asia Minore]], al fianco di [[Sparta]], nella fase finale della medesima guerra.

[[File:Death of Archimedes.png|miniatura|upright=1.1|[[Archimede]] disegna i suoi cerchi mentre il soldato romano si prepara a trafiggerlo (dalla nota tradizione sulla [[Archimede#Leggende sulla morte|morte dello scienziato siracusano]], opera di [[Thomas Degeorge]], [[XIX secolo]])]]

La corte di Siracusa fu sede [[Mecenatismo|mecenatica]], ospitando i nomi più conosciuti del mondo greco, tra i quali: [[Eschilo]], [[Pindaro]], [[Ibico]], [[Senofonte]], [[Platone]]; quest'ultimo non si limitò a soggiornare nella ''pentapolis'', ma fu coinvolto (secondo la tradizione), così come l'[[Accademia di Atene]], nel pieno della storia politica di Syrakousai, [[Viaggi di Platone in Sicilia|compiendo diversi viaggi]] e divenendo confidente di [[Dione di Siracusa|Dione]], che a sua volta fu il principale avversario politico del tiranno [[Dionisio II di Siracusa|Dionigi II]].<ref>Per approfondire il periodo storico e l'intreccio tra Platone, Dione e i due Dionigi vd. F. muccioli, ''Dionisio II. Storia e tradizione letteraria'', 1999.</ref> Fu patria natia di un ingente numero di personalità elargite al mondo delle arti, della filosofia e della scienza. Tra i nativi spicca soprattutto [[Archimede]]: matematico, inventore, scienziato che si pose alla guida di Siracusa quando questa venne [[Assedio di Siracusa (212 a.C.)|assediata dai Romani]] nel [[212 a.C.]]

Dopo una lunga resistenza, le legioni romane riuscirono a entrare in città e avvenne la capitolazione per opera del console [[Marco Claudio Marcello]]. Durante la foga della conquista, un soldato romano uccise Archimede. Tutte le ricchezze di Siracusa, accumulate in secoli di egemonia e prosperità, vennero depredate e trasportate a Roma. Fu un punto di svolta importante nella cultura del Mediterraneo. Tuttavia, pur avendo perso la propria autonomia, [[Syracusae]] rimase per l'intera [[epoca romana]] il centro principale dell'isola. Venne istituita la [[provincia Siracusana]] e la città fu designata capitale della [[Sicilia (provincia romana)|Sicilia romana]]. [[Cicerone]], approdandovi nel [[I secolo a.C.]], la descrisse come «''la più bella e la più grande città greca''» (''[[In Verrem]]'', II, 4, 117) e l'imperatore [[Augusto]], nello stesso periodo, le inviò una colonia di cittadini Romani per contribuire al suo ripopolamento.

Con l'avvento del [[cristianesimo]] nacquero in città [[Catacombe di Siracusa|imponenti catacombe]]. Qui giunse presto il messaggio apostolico, poiché il [[Porto di Siracusa|porto siracusano]] era al centro delle vie marittime dell'[[impero romano]]; vie che venivano percorse dai primi [[Missionario|missionari]].<ref>[[Francesco Lanzoni|Lanzoni]], ''Le diocesi d'Italia'', 1927, pp. 613.614.</ref> La tradizione afferma che il [[protovescovo]] di Siracusa fu [[Marciano di Siracusa|Marciano da Antiochia]], inviato dall'[[apostolo]] [[San Pietro|Pietro]].

Gli [[Atti degli apostoli]] testimoniano che nell'anno [[61]] sostò in città, per tre giorni, l'aposotolo [[Paolo di Tarso]].<ref name="ReferenceA" /> Durante l'impero di [[Diocleziano]], il 13 dicembre del [[304]], avvenne il martirio di [[Santa Lucia|Lucia da Siracusa]] (Santa Lucia).<ref>Concetto Barreca, ''Santa Lucia di Siracusa: Pagine storiche. Il codice greco Papadopulo ed un'insigne epigrafe delle catacombe di Siracusa con note ed appendice'', 1902; Maria Stelladoro, ''Lucia la martire'', 2010;</ref>

=== Epoca medievale ===
{{Vedi anche|Storia di Siracusa in epoca medievale}}
Con le [[invasioni barbariche]] decadde l'[[Impero romano d'Occidente]], a seguito di ciò la città entrò a far parte nel [[V secolo]] dell'[[Impero romano d'Oriente]] (posteriormente noto come Impero bizantino). Per un disegno politico voluto da [[Costante II]], Siracusa divenne capitale dell'Impero orientale al posto di [[Costantinopoli]], dal [[663]] al [[668]]; fino all'assassinio dell'imperatore, avvenuto in una località della città chiamata da [[Teofane Confessore|Teofane]] «le [[terme di Dafne]]».<ref>[[Teofane Confessore]], ''Chronographia'', I 535.</ref>

A partire dal [[VII secolo]] Siracusa venne presa di mira dagli [[Arabi]], i cui attacchi si intensificarono nel [[IX secolo]]: dopo aver respinto un [[Assedio di Siracusa (827)|primo assedio]] nell'[[827]], la città infine cadde, in maniera cruenta, durante il [[Assedio di Siracusa (878)|secondo assedio]], terminato il 21 maggio dell'[[878]].

Il periodo islamico siracusano rimane permeato dal silenzio delle antiche fonti, in particolar modo i primi anni che seguirono alla violenta conquista. Una ''[[damnatio memoriae]]'' che ha inciso sull'assenza di testimonianze architettoniche arabe in città.<ref>Vd. [[Francesco Gabrieli|F. Gabrieli]], U. Scerrato, P. Balog, ''Gli Arabi in Italia: cultura, contatti e tradizioni'', Milano, Garzanti, 1979; [[Giovanni Gentile|G. Gentile]], [[Calogero Tumminelli|C. Tumminelli]], ''[[Enciclopedia Treccani|Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti]]'', vol. 36, 1936, p. 691.</ref> Malgrado la quasi totale distruzione patita, Siracusa dovette ben presto essere reintrodotta nei circuiti sociali dell'isola (già nel [[Storia della Sicilia normanna|periodo dei Normanni]] ci si riferiva a essa come un punto focale per il commercio{{#tag:ref|[[Muhammad al-Idrisi]], ''Nuzhat al-Mushtaq'': {{Citazione|Siracusa è delle città celeberrime e de' più nobili paesi. Cittadini e foresi d'ogni banda cavalcano alla volta di lei; a lei s'indirizzano i mercatanti viaggiatori di tutte le regioni. Sta sul mare che la bagna da tutti i lati, se non che avvi una porta a settentrione, donde si entra e si esce. Superfluo sarebbe descrivere largamente questo luogo sì famoso […]}} |group=N}}{{#tag:ref|Sempre al periodo arabo-normanno risale la testimonianza di [[Ugo Falcando]], che nel [[XII secolo]] definì Siracusa «''optima et pulcherrima parte Sicilie''»<ref>Testo in [[Gina Fasoli|G. Fasoli]], ''Scritti di Storia Medievale'', 1974, pp. 405-406; testo latino, p. 176, consultabile in {{Cita web|url=http://www.alim.dfll.univr.it/alim%5Cletteratura.nsf/%28testiID%29/20E2BE80C6A0AA7AC1256FEA005B357B!opendocument|titolo=Epistola ad Petrum Panormitanum Ecclesie Thesaurarium|sito=[http://www.alim.dfll.univr.it www.alim.dfll.univr.it]|accesso=19 maggio 2020|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175236/http://www.alim.dfll.univr.it/alim%5Cletteratura.nsf/%28testiID%29/20E2BE80C6A0AA7AC1256FEA005B357B!opendocument|urlmorto=no}}</ref>|group=N}}).

Nel [[1040]] l'imperatore di [[Bisanzio]] [[Michele IV il Paflagone|Michele IV]] mandò in missione a Siracusa il generale [[Giorgio Maniace]], con lo scopo di riconquistare la terra aretusea. Maggiori compagni d'armi del generale erano i guerrieri [[Italici]] e Normanni, guidati da [[Harald III di Norvegia|Harald Hardråde di Norvegia]], [[Guglielmo Braccio di Ferro]] - soprannome datogli per aver trafitto con la spada l'[[emiro]] di Siracusa -, [[Drogone d'Altavilla]], [[Arduino di Melfi]] e [[Stefano il Calafato]]; cognato dell'imperatore, posto a capo della flotta. La città fu da essi conquistata. Dopo numerose vittorie, però, sorsero delle gravi discordie interne all'esercito di Maniace, il quale dovette abbandonare la Sicilia. I Normanni si schierarono contro i Bizantini. I nuovi equilibri formatisi portarono in breve tempo a una ripresa del controllo musulmano su Siracusa.<ref>Cfr. [[Nino Tamassia|G. Tamassia]], ''[http://books.google.it/books?id=XgdYi3ZSzfkC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Storia del regno dei Goti e dei Longobardi in Italia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210424212950/https://books.google.it/books?id=XgdYi3ZSzfkC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r#v=onepage&q&f=false |date=24 aprile 2021 }}'', vol. 1-3, p. 146;</ref><ref>A. Zoncada, ''Prose'', 1853, da p. 77; S. Tramontana, ''I normanni in Italia: Aspetti politici e militari'', 1970; Gordon S. Brown, ''The Norman Conquest of Southern Italy and Sicily'', 2003.</ref>

[[File:Castello Maniace Front.jpg|miniatura|upright=1.1|left|In primo piano il totem che ricorda l'origine federiciana del [[Castello Maniace]] (costruito da [[Federico II di Svevia|Federico II]] degli [[Hohenstaufen]] nel [[1240]] e così da egli nominato in memoria del generale bizantino [[Giorgio Maniace]])]]

La città venne definitivamente sottratta agli Arabi nel [[1085]], a seguito di una battaglia navale - avvenuta nel porto Grande - che vide lo scontro mortale tra l'emiro [[Benavert]] (l'ultimo emiro arabo di Siracusa e l'ultimo rimasto al potere in tutta la Sicilia<ref>[[Michele Amari]] lo appella come «l'ultimo eroe musulmano della Sicilia»; cfr. S. Di Matteo, ''Storia della Sicilia: dalla preistoria ai nostri giorni '', 2006, p. 138.</ref>) e il normanno [[Roberto il Guiscardo]].

Il nuovo assetto politico dell'isola dato dai Normanni non diede comunque a Siracusa la possibilità di riacquistare il suo antico ruolo di capitale di Sicilia (essi, infatti, così come inaugurato dagli Arabi, mantennero la sede capitale a [[Palermo]]).

Con la venuta del popolo nordico i Siracusani formarono una [[Contado|Contea]]; la prima istituita nell'isola, [[Contea di Siracusa|governata da un proprio conte]] nella figura di [[Giordano d'Altavilla]]; nipote di [[Ruggero I d'Altavilla]], divenuto a sua volta [[Contea di Sicilia|Gran conte di Sicilia]].

Nel [[XII secolo]] Siracusa assistette alla contesa tra le [[Repubbliche marinare]] di [[Genova]] e [[Pisa]], le quali avevano entrambe l'obiettivo di stabilirsi in essa e annoverarla tra i loro [[Feudo|feudi]]. Nel [[1204]] Siracusa arrivò ad avere anche un conte genovese come suo signore feudale: si trattava del [[pirata]] [[Alamanno da Costa]], il quale si insignì del titolo di conte di Siracusa «per la Grazia di Dio, per il re di Sicilia e per la Repubblica di Genova»<ref>Cheyette, Fredric L. (1970). ''The Sovereign and the Pirates'' {{en}}, p. 1332.</ref> (Genova vantava dei diritti sul possesso di Siracusa, poiché la città siciliana le sarebbe stata promessa dal dinasta degli [[Hohenstaufen]], lo svevo [[Federico Barbarossa]], in cambio di favori personali; promessa che sarebbe poi stata rinnovata anche dal figlio di questi, [[Enrico VI di Svevia]]<ref>[[Gina Fasoli]], Francesca Bocchi, ''Scritti di storia medievale'', 1974, p. 407.</ref>). Tuttavia, il nipote di Barbarossa, [[Federico II di Svevia]], re di Sicilia e imperatore del [[Sacro Romano Impero]], decise di riportare Siracusa sotto il potere diretto del governo siciliano, la sottrasse alle dispute feudali e la dichiarò nel [[1234]] sua «''urbs fidelissima''» (città fedelissima; epiteto che nei documenti che la riguardano manterrà fino all'epoca moderna).<ref>[[Giuseppe Agnello]]: {{Cita web|url=http://archivia.unict.it/bitstream/10761/978/1/GNLGPP51L09I754E-Urbs%20fidelissima.pdfa.pdf|titolo=Urbs fidelissima. Il governo di Siracusa|sito=[http://archivia.unict.it archivia.unict.it]|accesso=20 maggio 2020|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150925064710/http://archivia.unict.it/bitstream/10761/978/1/GNLGPP51L09I754E-Urbs%20fidelissima.pdfa.pdf|dataarchivio=25 settembre 2015}} A. Loreto, Biblioteca alagoniana, ''I libretti musicali della Biblioteca alagoniana di Siracusa'', 2006, p. XIII.</ref>

Durante i [[Vespri Siciliani]] Siracusa si proclamò [[Comune medievale|Libero comune]]; istituzione che cessò di esistere con l'avvento degli [[Aragonesi]] al governo dell'isola.<ref>Cfr. {{Cita|Privitera, 1879|p. 41}}; {{Cita|Gatto, 1992|p. 218}}.</ref> Nel [[1302]] la città divenne sede delle regine del Regno di Sicilia e da queste venne per lungo tempo governata tramite la [[Camera Reginale|Camera reginale]], la quale concedeva ai siracusani larga autonomia, «come uno Stato dentro lo Stato»,<ref name=Privitera>{{Cita|Privitera, 1879|pp. 82-88; 515}}.</ref> fermo restando che la sua obbedienza finale andava unicamente al possessore della corona di Sicilia.

La prima regina dei siracusani fu [[Eleonora d'Angiò]], l'ultima fu invece l'[[infante]] di [[Navarra]] [[Germana de Foix]], nipote del [[re di Francia]] [[Luigi XII]] e consorte di [[Ferdinando II d'Aragona]].<ref>Vd. per approfondire [[Diego Orlando]], ''Il feudalismo in Sicilia storia e dritto pubblico'', 1847, p. 62; {{Cita|Gatto, 1992|p. 220}}.</ref>

=== Epoca moderna ===
{{Vedi anche|Storia di Siracusa in epoca moderna}}
[[File:ColegioDeSanGregorio20110906182112P1130018.jpg|miniatura|Busto di [[Carlo V]] negli [[anni 1520|anni venti]] del [['500]] ([[museo nazionale di scultura]], [[Spagna]], [[Valladolid]])]]
Anche grazie al profondo [[Storia di Siracusa in età spagnola: da Carlo V al Grande assedio di Malta#I siracusani tra Germana e Carlo V|legame affettivo]] che vi era tra Germana de Foix e il primo sovrano dell'[[Impero spagnolo]] [[Carlo V d'Asburgo]], Siracusa ebbe con quest'ultimo regnante un rapporto piuttosto intrinseco, che portò alla corposa testimonianza delle gesta dell'Asburgo nei più variegati aspetti della storia siracusana. L'epoca di Carlo V fu segnata dalla guerra contro l'[[Impero ottomano]]. Siracusa, in quanto terra di confine tra il Mediterraneo occidentale e quello orientale, divenne un perno fondamentale per difendere i confini imperiali spagnoli. Carlo V, quindi, la fece fortificare in maniera talmente poderosa che essa assunse, da qual momento in avanti, l'appellativo di [[fortezza]].<ref>Liliane Dufour, Henri Raymond, ''Siracusa tra due secoli'', 1998, p. 54; Teresa Carpinteri, ''Siracusa, città fortificata'', 1983, p. 15.</ref>

Risale inoltre all'operato dei [[Ejército de Tierra|soldati spagnoli]] di Carlo V la trasformazione di Ortigia in un'isola, poiché essi tagliarono l'[[istmo]] che i Greci avevano costruito circa mille anni prima,<ref>Cfr. [[Valerio Massimo Manfredi]], ''I Greci d'Occidente'', car. XXII ''Siracusa'', 2018.</ref> riportando così Ortigia alla sua forma geografica originale.<ref>Teresa Carpinteri, ''Siracusa, città fortificata'', 1983, p. 31; [[Vincenzo Mirabella]], ''Delle Antiche Siracuse'', vol. 2 (seguito del libro di Giacomo Bonanni, ovvero ''Le dichiarazioni della pianta dell'antiche Siracuse... descritte da D. Vincenzo Mirabella''), 1717, p. 89.</ref>

Nel [[1529]] l'Ordine dei cavalieri [[Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme]] si trasferì a Siracusa: le fonti si dividono su chi sostiene fosse stato lo stesso Carlo V a indirizzarli nel siracusano, per tenere lontane le flotte turche e i [[pirati barbareschi]],<ref>Tiron, abate, ''Historia y trajes de las Ordenes Religiosas'' {{es}}, vol. II, 1854, p. 8.</ref> e chi invece sostiene fosse stata iniziativa del [[Gran Maestro]] [[Philippe de Villiers de L'Isle-Adam]].<ref>Isidoro Escagües, ''La Huella de España en Sicilia'', 1951, p. 107; ''La Orden de Malta en España (1113-2013)'', vol. I (a cura di), 2015, pp. 339-340.</ref> I cavalieri erranti, in quanto privi di fissa dimora dopo la perdita dell'[[isola di Rodi]], rimasero a Siracusa un intero anno, fino a quando ricevettero, nell'aprile del [[1530]], i documenti concessi da Carlo V, in qualità di re di Sicilia, sull'infeudamento dell'[[arcipelago di Malta]] al loro Ordine; in cambio l'Asburgo pretendeva dalla sacra milizia la fedeltà al monarca siciliano. I cavalieri accettarono.

Siracusa divenne allora [[Storia di Siracusa in età spagnola: da Carlo V al Grande assedio di Malta#La città e la nascita dell'Ordine dei cavalieri di Malta|testimone della nascita]] dell'[[Ordine dei cavalieri di Malta]] (data la vicinanza tra le due isole, i cavalieri instaureranno con i siracusani un rapporto molto stretto, non privo di conflittualità<ref group=N>Nonostante siano numerose le volte in cui i cavalieri difesero le coste siracusane, non mancarono episodi di conflittualità tra l'Ordine di Malta e i politici, ecclesiastici e militari di Siracusa; si rammentano, ad esempio: la crisi del [[1531]], accaduta per il [[Siracusa in età spagnola: da Carlo V al Grande assedio di Malta#Le esportazioni e le importazioni aretusee nel Cinquecento|prezzo del vino siracusano]], la crisi del [[1637]], scoppiata per il [[Siracusa in età spagnola: dalla guerra contro l'Impero ottomano al terremoto del 1693#Tensioni tra Siracusa e i cavalieri di Malta|bombardamento delle galee dell'Ordine da parte dei militari della città]], la crisi del [[1687]], verificatasi per il [[Siracusa in età spagnola: dalla guerra contro l'Impero ottomano al terremoto del 1693#Disputa con i cavalieri di Malta e nuova pace con essi|divieto dei siracusani di far sbarcare le galee dell'Ordine ad Augusta]].</ref>).

[[File:Stemma di Carlo al Castello Maniace (Siracusa) Stemma di Carlo V nel suo palazzo (Granada).png|miniatura|upright=1.0|left|In alto: le [[colonne d'Ercole]] con il motto [[Plus Ultra]] e il globo terrestre; i simboli personali di [[Carlo V]] — adottati a seguito della [[scoperta delle Americhe]] — sormontano tutt'oggi l'ingresso del castello Maniace di Siracusa (la targa fu da egli voluta nel [[1542]]).<br />In basso: gli stessi simboli nel [[Palazzo di Carlo V]]]]

Il [['500]] fu per Siracusa un secolo di grandi [[Disastro naturale|catastrofi naturali]]: l'evento per essa più distruttivo fu il [[Storia di Siracusa in epoca moderna#Il terremoto del 1542|terremoto del 1542]], durante il quale la città fu vicina alla distruzione totale.<ref>Barbano M.S., ''The Val di Noto earthquake of December 10, 1542'' in ''Atlas of Isoseismal Maps of Italian Earthquakes'' (a cura di D.Postpischl), CNR-PFG, Quaderni de «La Ricerca Scientifica, n. 114, vol.2A, 1985, pp. 28-29.</ref> Carestie ed epidemie decimarono la popolazione (solo qualche decennio prima del terremoto era stata persino attesa [[Storia di Siracusa in età spagnola: da Carlo V al Grande assedio di Malta#La carestia e l'attesa della fine del mondo|una fine del mondo]]). Pure Carlo V, negli anni del pieno fervore religioso (in Sicilia vigeva l'[[inquisizione spagnola]]), si convinse di dover punire degli ignoti peccatori che, avendo provocato l'«ira del Cielo»<ref>[[Antonio Mongitore]], ''Della Sicilia ricercata'', vol. 2, 1743, pp. 392-393.</ref> (così sostenevano i siracusani), avevano attratto la calamità sulla città.<ref>Cit. in ''Archivio di Stato di Palermo, Segretari del regno, Ramo del protonotaro, Lettere'', vol.30 (1546-1550), ''Copia di lettera del viceré di Sicilia Ferrando Gonzaga al re di Spagna Carlo V'', Palermo 10 maggio 1546 (rapporto di fine mandato del Gonzaga). Vd. inoltre ''Catania, terremoti e lave: dal mondo antico alla fine del novecento'' (a cura di), 2001, p. 77.</ref>

Guerre e calamità perdurarono a un ritmo sostenuto anche per tutto il secolo successivo. Siracusa, difatti, non riuscì più a tenere il passo con la crescita demografica degli altri principali centri di Sicilia (mentre nella maggior parte dell'isola la popolazione aumentava, a Siracusa accadeva l'opposto: la sua popolazione andava sempre più a diminuire).<ref group="N">Il terremoto del 1542, in tal senso, fu determinante nel dare il colpo di grazia a un tessuto sociale già sofferente da decenni. Cfr. dati e fonti in cap. di approfondimento: [[Storia di Siracusa in età spagnola (1565 - 1693)#La malannata grande e le dinamiche sociali nella Sicilia orientale|La ''malannata grande'' e le dinamiche sociali nella Sicilia orientale]].</ref>

In epoca spagnola Siracusa era nota soprattutto con il nome di Zaragoza de Sicilia (o Çaragoça de Sicilia): fin dal principio della loro presenza sull'isola, gli spagnoli l'avevano appellata come la capitale aragonese [[Saragozza]] e, per distinguerla da questa, nei documenti ufficiali figurava sempre come la Saragozza di Sicilia.<ref>Liliane Dufour, Henri Raymond, ''Siracusa tra due secoli: le metamorfosi dello spazio, 1600-1695'', 1998.</ref>

Tra i principali eventi bellici del periodo, particolarmente rilevanti per Siracusa furono: la [[Storia di Siracusa in età spagnola (1565 - 1693)#Battaglia di Lepanto e sbarco della flotta ottomana nel siracusano|tentava invasione]] da parte del sultano [[Solimano il Magnifico]] (come tentativo di riscossa dopo la sconfitta musulmana nella [[battaglia di Lepanto]]), la [[Storia di Siracusa in età spagnola (1565 - 1693)#La sconfitta dei cavalieri di Malta al Plemmirio|sconfitta dei cavalieri di Malta al Plemmirio]], la [[Storia di Siracusa in età spagnola (1565 - 1693)#La presa di Augusta|guerra del re Sole, Luigi XIV di Francia]] (nel contesto della [[Seicento|seicentesca]] [[guerra d'Olanda]]), che interessò soprattutto i domini spagnoli del siracusano; durante quest'ultimo conflitto perse la vita e fu seppellito a Siracusa l'ammiraglio d'Olanda [[Michiel de Ruyter]] (il cui corpo venne in un secondo tempo reclamato dagli olandesi di [[Amsterdam]]<ref>Caterina Napoleone, [[Franco Maria Ricci]], ''Enciclopedia della Sicilia'', 2006, p. 338.</ref>).

Nel [[1693]] si verificò nel siracusano un altro [[Storia di Siracusa in età spagnola (1565 - 1693)#Il terremoto e il maremoto del 1693|terremoto distruttivo]], con conseguente [[maremoto]], che stavolta interessò la maggior parte della Sicilia orientale. Siracusa patì meno danni rispetto all'evento sismico del 1542, ma ne uscì ugualmente stremata. Nel [[1700]], con la morte prematura di [[Carlo II di Spagna]], si aprì la violenta contesa per decidere il nuovo dinasta dell'Impero spagnolo. La [[guerra di successione spagnola]] coinvolse pienamente Siracusa, poiché la Sicilia divenne terra contesa a seguito del [[Storia di Siracusa in età spagnola: la guerra di successione e l'ultimo Asburgo#Il trattato di Utrecht|trattato di Utrecht]], con il quale il [[Ducato di Savoia]] venne unito al [[Regno di Sicilia]] e la Spagna perdeva il controllo di quest’ultimo.

La Spagna di [[Filippo V di Spagna|Filippo V]], non avendo tuttavia alcuna intenzione di rinunciare al possesso dell'isola, disattese le aspettative delle altre potenze europee e intraprese una guerra per svincolare la Sicilia dai [[piemonte]]si e riportarla sotto l'influenza iberica. Fu in tale contesto che Siracusa divenne la fortezza savoiarda nella quale si rifugiò [[Annibale Maffei]], viceré di [[Vittorio Amedeo II di Savoia]], mentre l'esercito spagnolo aveva già conquistato quasi l'intera isola. Intervenne allora in terra aretusea, per la prima volta, l'esercito [[Gran Bretagna|britannico]], poiché l'intento di [[Giorgio I d'Inghilterra]] era impedire alla Spagna di riconquistare gli antichi domini perduti.

Segnò una svolta importante nella storia di Siracusa lo [[Storia di Siracusa in età spagnola: la guerra di successione e l'ultimo Asburgo#La sconfitta dell'Armada di Spagna nelle acque siracusane|scontro dell'11 agosto 1718 tra spagnoli e inglesi]], che vide la vittoria di quest'ultimi nelle acque siracusane: l'esito di quella battaglia difatti sancì la fine dei rapporti con la terra iberica e il principio di un'assidua presenza britannica sul territorio.

Dopo la separazione dal Piemonte e una breve e tormentata parentesi [[austria]]ca, [[Storia di Siracusa in età spagnola: la guerra di successione e l'ultimo Asburgo#Il compromesso tra Spagna, Francia e Inghilterra (1734-1735)|durata circa quindici anni]], Siracusa entrò a far parte dei domini della corona dei [[Borbone di Napoli]]. Nel [[1798]] [[Napoleone Bonaparte]] mise fine a un lungo periodo di pace, reclamando per la [[Francia]] l'isola di Malta e cacciando da essa i cavalieri, un gruppo dei quali andò a chiedere aiuto allo [[zar]] della [[Russia]] [[Paolo I di Russia|Paolo I Romanov]]. Venne scatenata una disputa per il possesso dell'arcipelogo maltese; [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#La guerra contro l'Impero francese (1798-1815)|disputa che si estese ai siracusani]], poiché Bonaparte non era estraneo al desiderio di conquistare la Sicilia. La città aretusea ricevette nel suo porto dapprima la flotta britannica di [[Horatio Nelson]] (celebre la sua [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#Il primo approdo di Nelson|frase sull'acqua della Fonte Aretusa]], grazie alla quale egli avrebbe riportato la [[Battaglia del Nilo (1798)|vittoria su Bonaparte in Egitto]]<ref>Carla Crespi, ''Nelson: l'uomo che fece tremare Napoleone'', 1967, p. 87; Ernle Dusgate Selby Bradford, ''Horatio Nelson: l'uomo e l'eroe'', 1981, p. 198.</ref>) e in seguito quella di [[Cuthbert Collingwood]], successore di Nelson nel ruolo di comandante della [[Mediterranean Fleet]], che richiese il [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#L'arrivo dell'ammiraglio Collingwood|pieno possesso marinaro di Siracusa]] per i soldati di [[Sua Maestà Britannica]]. Le truppe di terra del [[Regno Unito]], così come quelle di mare, presidiarono la città per tutta la durata del [[Guerre napoleoniche|conflitto bellico napoleonico]], lasciandola scoperta solo dopo il [[1813]] (il periodo napoleonico formò un forte legame con l'Inghilterra, tale da far vacillare la [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#Lo scozzese Gould Francis Leckie e il protettorato inglese|stabilità politica di Siracusa]]).

Da segnalare che nel medesimo periodo Siracusa [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#La flotta degli Stati Uniti d'America|accolse la flotta degli Stati Uniti d'America]], la quale rimase nel suo porto dal [[1803]] al [[1807]], durante lo svolgimento della [[prima guerra barbaresca]].<ref>Serafino Privitera, ''Storia di Siracusa antica e moderna'', vol. 2 e 3, 1879, p. 287.</ref> Gli americani lasciarono però la città a seguito dei difficili rapporti con i soldati britannici (dopotutto le reminiscenze della [[guerra d'indipendenza americana]] erano ancora vivide e la Gran Bretagna si apprestava a occupare militarmente Siracusa per impedire ai francesi di conquistarla, non volendo ulteriori presenze armate in essa).<ref group="N">Gli Stati Uniti d'America torneranno a domandare nel [[1848]] di poter fare di Siracusa la loro principale base nel Mediterraneo, tuttavia [[Storia di Siracusa in età borbonica (1816-1861)#Seconda fase|non otterranno dal governo provvisorio siciliano l'autorizzazione]].</ref>

Il [[Regno delle Due Sicilie]], nato nel [[1816]], attraversò a partire dagli anni '20 una profonda crisi, poiché la Sicilia non accettò mai l'unione della propria corona a quella napoletana, con la conseguente privazione di autonomia. Siracusa si unì alla ribellione negli anni '40: per essa lo spartiacque, capace di spazzare via in un sol colpo la fiducia nel governo borbonico, fu dato dalla crisi sanitaria che la colpì nel [[1837]], quando un'[[Storia di Siracusa in età borbonica (1816-1861)#La ribellione contro i Borbone|epidemia di colera]] funestò pesantemente la città. Avvennero delle rivolte e con esse nacquero delle discordie insanabili tra i siracusani e l'autorità dei Borbone: [[Ferdinando II di Borbone|Ferdinando II]] per riportare Siracusa sotto il suo controllo ricorse [[Storia di Siracusa in età borbonica (1816-1861)#L'intervento militare borbonico|all'uso delle forze armate]], le quali non risparmiarono odiose ritorsioni alla popolazione. Infine il re tolse alla città il titolo di capoluogo, dando origine alla [[provincia di Noto]]. I siracusani, quindi, aderendo ai moti rivoluzionari del [[1848]] (noti come [[Primavera dei popoli]]), accolsero tra le loro mura i soldati inglesi, poiché la Gran Bretagna, affiancata quasi subito dalla Francia, s'[[Storia di Siracusa in età borbonica (1816-1861)#Sicilia, Stato indipendente: le tappe della rivoluzione|impose come potenza mediatrice]] nella disputa in corso tra i siciliani e i Borbone di Napoli, i quali dovettero accettare, momentaneamente, l'esistenza di un [[Regno di Sicilia (1848-1849)|nuovo Regno di Sicilia]].

Siracusa, divisa tra il presidio dei soldati inglesi e quello dei soldati francesi, vide finire molto presto il fugace momento [[Indipendentismo siciliano|indipendentista]] e si ritrovò nuovamente sotto le insegne di Ferdinando; ciò anche a causa della [[Storia di Siracusa in età borbonica (1816-1861)#Il ruolo delle grandi potenze nella rivoluzione|rivalità tra i paesi europei]] intervenuti nel conflitto.<ref>Serafino Privitera, ''Storia di Siracusa antica e moderna'', vol. 2 e 3, 1879, pp. 421-422.</ref> La svolta definitiva avvenne con i successivi moti per la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: Siracusa si consegnò ai [[Garibaldini]] il 28 luglio del [[1860]].<ref>Vd. ''Archivio di Stato di Siracusa'', Pacco cit., doc. 15. Cfr. in G. Parlato, ''Siracusa dal 1830 al 1880'', ed. 1919, pp. 134-135; B. Martinez La Restia, p. 171.</ref> Il potere dei sovrani borbonici venne annullato e la città dal [[1865]] tornò ad essere stabilmente il capoluogo della provincia siciliana sud-orientale (all'epoca la [[provincia di Siracusa]] conteneva al suo interno anche la futura [[provincia di Ragusa]]).

=== Epoca contemporanea ===
{{Vedi anche|Storia di Siracusa in epoca contemporanea}}
[[File:Inglesi a siracusa.jpg|miniatura|upright=1.0|Lo sbarco delle truppe inglesi presso la spiaggia aretusea di [[Fontane Bianche]] (luglio 1943)]]
Durante la [[Colonialismo italiano|guerra coloniale italiana]] e durante l'[[epoca fascista]] Siracusa assunse il suo classico ruolo strategico, essendo la sua posizione geografica predisposta alla rotta tra l'Italia e l'Africa.<ref>Comitato per la documentazione dell'opera dell'Italia in Africa, ''L'Italia in Africa'', 1860, p. 10; Carlo Giglio, ''Inventario delle fonti manoscritte relative alla storia dell'Africa del Nord esistenti in Italia: L'archivio centrale dello Stato dalle origini al 1922'', 1983, pp. 264, 274, 284.</ref> Il re [[vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] risiedette in città diverse volte (l'ultimo suo soggiorno fu nel [[1942]]), così come venne in visita in più di un'occasione il [[duce]] [[Benito Mussolini]].

Dal [[1941]] al [[1943]], con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], Siracusa subì [[Storia di Siracusa nel periodo fascista#Date dei bombardamenti sulla città|numerosi bombardamenti]]. Nella primavera del 1941, al largo della città, i soldati britannici silurarono il transatlantico [[Conte Rosso (transatlantico)|Conte Rosso]]; un attacco che causò un gravissimo numero di vittime per l'Italia (con oltre milleduecento morti fu il più alto tributo di vite umane che si verificò a bordo di una nave italiana durante la prima fase del conflitto).<ref>Bordonali, ''Uomini del «Conte Rosso»'', 2004.</ref>

La città venne occupata dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] tra la notte del 9 luglio e il giorno del 10 luglio [[1943]], tramite l'[[operazione Ladbroke]] (a sua volta parte dell'[[Sbarco in Sicilia|operazione Husky]]). In un primo momento essa fu la sede principale dell'[[Allied Military Government of Occupied Territories|AMGOT]], il governo militare alleato che prese il controllo della Sicilia.<ref>Isobel Williams, ''Allies and Italians under Occupation: Sicily and Southern Italy 1943-45'', 2013; Benito Li Vigni, ''Sicilia 1943: Sbarco Americano, Mafia e Italia segreta'', 2014, p. 30.</ref> Nei pressi della frazione di [[Cassibile]], esattamente nella contrada Santa Teresa Longarini (pochi chilometri dall'ingresso sud di Siracusa), venne firmato segretamente il 3 settembre 1943 l'[[armistizio di Cassibile|armistizio tra l'Italia e gli Alleati]] (che sarà reso noto al mondo tramite il [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943]]; data alla quale esso rimarrà legato). In seguito venne costruito nella periferia centrale della città il [[Syracuse War Cemetery]] per i caduti inglesi (adiacente al cimitero monumentale siracusano).<ref>James Daly, ''Portsmouth's World War Two Heroes'', 2012.</ref> Finita la guerra, la città conobbe un periodo di ricostruzione e nuove speranze.

Il [[1953]] fu un anno importante per Siracusa, poiché avvenne al suo interno la [[Madonna delle Lacrime|lacrimazione di un'effigie mariana]] (raffigurante il [[Cuore Immacolato di Maria]]), evento che la chiesa ha in seguito dichiarato [[miracolo]]so.{{#tag:ref|[[Papa Pio XII]] nel convegno mariano di Sicilia, riferendosi all'evento inspiegabile che era accaduto a Siracusa, disse: «Comprenderanno gli uomini l'arcano linguaggio di quelle lacrime?»<ref>{{Cita web|url=https://w2.vatican.va/content/pius-xii/it/speeches/1954/documents/hf_p-xii_spe_19541017_congr-mariano-sicilia.html|titolo=Radiomessaggio al Congresso Mariano Regionale della Sicilia - Domenica, 17 ottobre 1954|sito=[https://w2.vatican.va w2.vatican.va]|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=2 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160902133958/http://w2.vatican.va/content/pius-xii/it/speeches/1954/documents/hf_p-xii_spe_19541017_congr-mariano-sicilia.html|urlmorto=no}}</ref>|group=N}}

[[File:Sir Winston Churchill visit the British War Cemetery in Syracuse, 1955.jpg|miniatura|left|Sir [[Winston Churchill]] in visita al [[Syracuse War Cemetery]] durante la sua permanenza in città nel 1954]]

Nel [[1954]] giunse in città, ufficialmente in vacanza, [[Winston Churchill]] (vi era già stato una prima volta nel [[1917]], di passaggio, quando da Vienna si era diretto a Malta). Il primo ministro inglese nei suoi racconti ricorderà la permanenza a Siracusa come «la vacanza più deliziosa della sua vita da viaggiatore».<ref>Cit. in {{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/29/churchill-il-viaggio-nell-isola-del-liberatore.html|titolo=Churchill, il viaggio nell'Isola del liberatore in vacanza|sito=[http://ricerca.repubblica.it/ ricerca.repubblica.it]|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152546/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/29/churchill-il-viaggio-nell-isola-del-liberatore.html|urlmorto=no}}</ref>

Tra la fine degli [[anni '50]] e la fine degli [[anni '70]] nacque e si sviluppò, nel lato [[Periferia|periferico]] nord della città, il [[polo petrolchimico siracusano]]; annoverato tra i più vasti poli petrolchimici d'Europa.<ref>Rugafiori, Fasce, ''Dal petrolio all'energia: ERG 1938-2008: storia e cultura d'impresa'', 2008, p. 73.</ref> Ciò non fu senza ripercussioni sociali: per quanto riguarda i territori di Siracusa, l'industria interessò la [[Santa Panagia#Aspetto naturalistico|baia di Santa Panagia]], la contrada [[Targia]] e il borgo di [[Priolo Gargallo]], che divenendo un centro industriale, chiese ed ottenne l'indipendenza da Siracusa nel [[1979]].<ref>Adorno, Neri Serneri, ''Industria, ambiente e territorio: per una storia ambientale delle aree industriali in Italia'', 2009, pp. 302, 304; ''Annali del Mezzogiorno'', vol. 18, 1978, pp. 104, 113.</ref> Le industrie collegate al petrolchimico giunsero a lambire l'entrata nord della città. Oltre ad una ricchezza economica circoscritta, il polo portò al deturpamento e all'inquinamento dell'ambiente circostante.<ref>Rugafiori, Fasce, ''Dal petrolio all'energia: ERG 1938-2008: storia e cultura d'impresa'', 2008, pp. 114, 116.</ref>

Nel [[1990]] un violento terremoto, detto [[Terremoto di Santa Lucia|di Santa Lucia]], poiché accadde il 13 dicembre, provocò ingenti danni alla città e parecchie polemiche per il silenzio istituzionale che ne seguì.<ref>{{Cita web|url=http://www.telejato.it/home/cronaca/il-terremoto-dei-silenzi-13-dicembre-1990/|titolo=Il Terremoto dei Silenzi, 13 dicembre 1990|sito=[http://www.telejato.it/ www.telejato.it]|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=8 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208172659/http://www.telejato.it/home/cronaca/il-terremoto-dei-silenzi-13-dicembre-1990/|urlmorto=no}} Cfr. anche Emilio Gerelli, [https://books.google.it/books?id=wHAvP43pwKIC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Catastrofismo e terremoti] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160113020732/https://books.google.it/books?id=wHAvP43pwKIC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false |date=13 gennaio 2016 }}, 2012, p. 90.</ref>

Il 5 e 6 novembre del [[1994]] [[papa Giovanni Paolo II]] venne in città per inaugurare il [[Santuario della Madonna delle Lacrime (Siracusa)|santuario della Madonna delle Lacrime]] e per l'occasione tenne un discorso alla cittadinanza, esortandola a reagire dinnanzi all'[[emarginazione]] socio-economica che rischiava di escluderla dalla vita della nazione.<ref>{{Cita web|url=https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1994/november/documents/hf_jp-ii_spe_19941105_cittadinanza-siracusa.html|titolo=Discorso di Giovanni Paolo II alla cittadinanza di Siracusa|sito=[https://w2.vatican.va w2.vatican.va]|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=8 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208175524/https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1994/november/documents/hf_jp-ii_spe_19941105_cittadinanza-siracusa.html|urlmorto=no}}</ref>

Nel [[2005]] Siracusa è stata inserita dall'[[UNESCO]] nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]], congiuntamente alle vicine [[Pantalica|necropoli rupestri di Pantalica]]. Un altro evento significativo per la città si verificò nel [[2009]], quando al [[Castello Maniace]] venne organizzato il [[G8 Ambiente|forum del G8 per l'ambiente]], dal quale scaturì la [[carta di Siracusa sulla biodiversità]].<ref>Cfr. ''Biodiversità - Risorse per lo sviluppo'', 2009, p. 86; Alberto Pierobon, ''Nuovo manuale di diritto e gestione dell’ambiente'', 2012, p. 961.</ref>

=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Siracusa}}
[[File:Stemma città di Siracusa Ortigia Palazzo Vermexio.jpg|miniatura|upright=0.6|destra|Lo stemma di Siracusa scolpito sulla facciata del [[Palazzo del Vermexio|palazzo del Senato cittadino]]]]

Anticamente la città aveva i propri simboli di riconoscimento nelle [[Monetazione di Siracusa|emissioni monetali]]. Il suo più noto e antico emblema era il volto di [[Aretusa]] circondato da [[Delfino|delfini]], che la rese celebre nel Mediterraneo. Essa inoltre fu la prima città di Sicilia a incidere sulle monete la figura della [[Triscele]], contribuendo in maniera decisiva alla sua diffusione come simbolo principale dell'isola.<ref>Cfr. [[Rivista italiana di numismatica]], 1891, p. 90; [[Accademia Nazionale dei Lincei]], ''Rendiconti'', 1971, p. 6.</ref>

Siracusa rappresenta anche uno dei primi luoghi geografici ad aver adottato la figura dell'[[aquila]]: essa, a partire dal periodo [[Ellenismo|ellenistico]], la incideva sul metallo, mostrandola nell'atto di afferrare un fascio di [[Fulmine (araldica)|fulmini]]. E proprio questo [[Aquila (araldica)|animale]] — con gli artigli sempre serrati sulla folgore, originario segno di Zeus — venne ripreso durante il Medioevo per divenire l'unico simbolo della città, inciso sulla sua [[Arma (araldica)|arma]] già durante il trono degli Svevi.<ref>Vd. Serafino Privitera, ''Storia di Siracusa Antica e Moderna'', 1879, p. 28.</ref>

In seguito, nel [[XV secolo]], una [[fortezza]] andò a sostituire del tutto l'aquila,<ref name="romano">Cfr. Michele Romano, ''L'araldica secolare di Siracusa'', 1992.</ref> fino a quando, nel [[XVII secolo]], i più longevi simboli della città vennero uniti e formarono quello che è lo stemma di Siracusa: un'aquila [[Torre (araldica)|turrita]] (con castello torricellato) cinta da [[Corona (araldica)|corona]].<ref name="romano" />

{{Citazione|Di verde, all'[[Aquila (araldica)|aquila]] al naturale, al volo abbassato e con l'ala sinistra chiusa, cimata di corona regia, caricata nel petto di un castello d'oro, torricellato, afferrante con gli artigli d'oro i fulmini di Giove dello stesso. Sotto lo scudo una lista d'azzurro con la scritta ''S.P.Q.S.''|Descrizione dello stemma all'interno dello statuto comunale.}}

L'attuale stemma è stato concesso l'8 dicembre del 1942<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/efbb9141-7289-4421-8445-2db83f583c36/1652-siracusa|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Siracusa|accesso=27 settembre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref> e viene citato nel terzo articolo dello [[statuto comunale]]. Il motto posto sotto lo [[Scudo (araldica)|scudo]] di colore [[verde (araldica)|verde]], su una lista di colore [[Azzurro (araldica)|azzurro]], reca la scritta ''S.P.Q.S'', in [[lingua latina]], ''«Senatus PopulusQue Syracusanus»'', tradotto: "Il Senato e il Popolo Siracusano".<ref>Vd. inoltre Art. 3. {{Cita web|url=http://www.comune.siracusa.it/images/doc/STATUTO.nuovo.testo.approv.consiglio1.pdf|2=titolo|3=Lo Statuto Comunale|accesso=19 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210424212932/http://www.comune.siracusa.it/images/doc/STATUTO.nuovo.testo.approv.consiglio1.pdf|urlmorto=no}} e {{Cita web|url=http://www.comune.siracusa.it/index.php/it/lo-stemma/12-il-comune/66-lo-stemma-3|titolo=Lo Stemma: il vecchio e il nuovo|accesso=19 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152251/http://www.comune.siracusa.it/index.php/it/lo-stemma/12-il-comune/66-lo-stemma-3|urlmorto=no}}</ref>

Mentre la sopracitata figura di Aretusa attorniata da delfini odiernamente viene adoperata insieme alla [[biga]] (che come la [[quadriga]] era un altro noto simbolo della città antica), alla [[Nike (mitologia)|Vittoria alata]] e al [[leone]] (figura che faceva la sua comparsa nel contesto bellico contro Cartagine) per rappresentare lo stemma del [[libero consorzio comunale di Siracusa]] (ex-provincia).<ref>R.D. dell'11 aprile e 21 settembre 1938, RR.LL.PP. del 14 settembre 1939. Vd. ''Bollettino Ufficiale della Consulta Araldica del Regno'', Roma, Istituto poligrafico dello Stato, vol. XI, n. 45, 1942, p. 164.</ref><ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.rbvex.it/province/sud/sicilia2.html|titolo=Provincia di Siracusa|accesso=19 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175321/http://www.rbvex.it/province/sud/sicilia2.html|urlmorto=no}}</ref>
[[File:Siracusa-Gonfalone.png|180px|right|Gonfalone civico]]
Il gonfalone è costituito da un drappo di verde.

== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica
|nomeInglese = Syracuse and the Rocky Necropolis of Pantalica
|immagine = Blue Hour Piazza Duomo 5 - Syracuse - Unesco World Heritage.jpg
|anno = 2005
|tipologia = Culturale
|criterio = (ii) (iii) (iv) (vi)
|pericolo = Non in pericolo
|link = 1200
}}

{{Citazione|L'evidente stratificazione culturale, architettonica e artistica nel complesso di Siracusa/Pantalica è un'eccezionale testimonianza della storia e della diversità culturale della regione di Siracusa in oltre tre millenni dal periodo Greco al Barocco.|[[UNESCO]], ''[http://whc.unesco.org/en/list/1200/ Syracuse and the Rocky Necropolis of Pantalica]''.}}

Siracusa è tra le principali città d'arte in Italia. Colma di pregevoli monumenti e luoghi d'interesse, deve le sue innumerevoli testimonianze architettoniche e culturali a una storia altrettanto ricca e antica.

L'UNESCO annovera Siracusa tra i patrimoni dell'umanità utilizzando quattro criteri, tra i quali l'eccezionale importanza universale degli eventi che qui si verificarono (VI criterio) e la straordinaria diversità culturale concentrata in un ''unicum'' spazio (II criterio).

La città abbraccia nel suo insieme un patrimonio architettonico-culturale plurimillenario, custodendo nei suoi musei reperti archeologici di un'antichità ancora maggiore rispetto alla sua fondazione greca.

=== Architetture civili ===

[[File:The Med - Syracuse.jpg|miniatura|upright=1.1|Nel ''collage'' alcune delle vedute più caratteristiche dell'isola di Siracusa, [[Ortigia]]]]
Le architetture di Siracusa mostrano quasi sempre facciate bianche, tendenti al beige o al giallo-oro, poiché esse sono state erette con la [[Pietra bianca di Siracusa|pietra degli Iblei]], che in dialetto prende il nome di pietra ''giuggiulena'': la pietra torrone; data la sua modellabilità e le sue tonalità simili a quelle dell'alimento sopracitato.<ref>Vd. Anthony Blunt, ''Barocco siciliano'', 1968, p. 31.</ref> Per tale motivo Siracusa viene spesso appellata, architettonicamente, «città bianca».<ref>Cfr. [[Ruggero Bonghi]], ''La cultura'', 1902, p. 93. Vd. anche {{Cita web|url=http://www.ansa.it/canale_inviaggio/notizie/italia/2016/03/09/incantevole-italia-ecco-le-12-citta-bianche_7de2c648-89d7-4468-8cd4-3995b010f92b.html|titolo=Incantevole Italia, ecco le 12 città "bianche"|sito=[http://www.ansa.it/ www.ansa.it]|accesso=25 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175345/http://www.ansa.it/canale_inviaggio/notizie/italia/2016/03/09/incantevole-italia-ecco-le-12-citta-bianche_7de2c648-89d7-4468-8cd4-3995b010f92b.html|urlmorto=no}} e {{Cita web|url=https://siviaggia.it/viaggi/la-bellezza-abbagliante-delle-citta-bianche-ecco-dove-sono/142822/|titolo=La bellezza abbagliante delle città bianche. Ecco dove sono|sito=[https://siviaggia.it/ siviaggia.it]|accesso=25 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152445/https://siviaggia.it/viaggi/la-bellezza-abbagliante-delle-citta-bianche-ecco-dove-sono/142822/|urlmorto=no}}</ref>

La maggior parte dei numerosi e antichi palazzi nobiliari si trova sull'isola di Ortigia, poiché in epoca medievale e [[Rinascimento|rinascimentale]] la città era esclusivamente racchiusa al suo interno, mentre la Siracusa di più recente edificazione ospita gli edifici di carattere amministrativo e governativo (ad esempio il plesso ospedaliero e il [[Santa Panagia#Urbanistica di Santa Panagia|tribunale di giustizia]]). Tra le prime costruzioni civili dell'età post classica si annoverano la trecentesca sede della Camera reginale e il trecentesco [[palazzo Montalto|palazzo Mergulese-Montalto]], in stile [[gotico chiaramontano]]. In città permangono altre [[Architettura medievale|architetture medievali]], soprattutto del [[Regno di Aragona|periodo aragonese-catalano]]: esempi ne sono il [[Museo di palazzo Bellomo|palazzo Bellomo]] e gli elementi sopravvissuti del palazzo [[Zapata (famiglia)|Zapata]]-Gargallo, appartenuto alle omonime prestigiose famiglie (un loro discendente fu il fondatore dell'originario borgo di Priolo Gargallo, [[Tommaso Gargallo|Tommaso]]). Tuttavia è dopo il terremoto seicentesco, e quindi con la conseguente ricostruzione, che fa la sua comparsa lo stile predominante di Siracusa: il [[barocco siciliano]]. La città ha dato i natali ad uno dei principali esponenti di questo stile: l'architetto [[Rosario Gagliardi]].

Il [[palazzo del Vermexio]], sede del governo comunale, rimane uno dei maggiori esempi dell'arte barocca applicata ad un edificio amministrativo.<ref name="Sicilia">{{Cita|Sicilia, 1989|pp. 616-620}}.</ref> L'evoluzione definitiva del barocco fu il [[rococò]]; Siracusa ne mostra chiaramente gli elaborati segni: palazzi come il [[Palazzo Beneventano del Bosco|Beneventano del Bosco]] (nelle cui antiche stanze risiedettero, in tempi diversi, il Gran maestro dei cavalieri di Malta Philippe de Villiers de L'Isle-Adam,<ref>Alessandro Musco (a cura di), ''Francescani e la politica: atti del convegno internazionale di studio, Palermo, 3-7 dicembre'', 2002, vol. 2, 2007, p. 95; Jeremy Dummett, ''Syracuse, City of Legends: A Glory of Sicily'' {{en}}, 2010, cap. ''Baroque Syracuse''.</ref> l'ammiraglio Horatio Nelson<ref>Linda Cotugno, ''The beneventano del Bosco Palace: a special historic house in the island of Ortigia'' in ''Review of Historical Geography and Toponomastics'' {{en}}, vol. VII, no. 13-14, 2012, pp. 77-88 (p. 84); Dorling Kindersley, ''Eyewitness Travel Guide: Sicily'' {{en}}, 2011, p. 142; Biblioteca d'arte, ''Archiva'', 1936, p. 290.</ref> e i sovrani Borbone che giunsero in città, tra i quali il [[Storia di Siracusa in età borbonica (1816-1861)#In tempo di pace|conte di Siracusa, Leopoldo delle Due Sicilie]]), l'[[palazzo Impellizzeri|Impellizzeri]],<ref>Cfr. {{Cita|Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei|p. 60}}.</ref> il [[palazzo Borgia del Casale|Borgia del Casale]] (proprietà del ramo siracusano dell'influente famiglia dei [[Borgia]]) vennero edificati adottando li suddetto stile [[Ornato|ornamentale]].

L'edificio che ospita la [[Curia diocesana|curia]] siracusana è il [[Palazzo Arcivescovile (Siracusa)|palazzo Arcivescovile]]; al suo interno sono visibili vari secoli di mutazioni architettoniche: dall'edificazione sveva a quella settecentesca e ottocentesca. Risalgono direttamente all'[[Ottocento]] e riflettono gli stili [[Stile liberty|Liberty]] e [[neoclassico]] (singolarmente o alle volte entrambi) i palazzi intitolati: [[palazzo della Sovrintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Siracusa|della Sovrintendenza ai Beni Culturali]], dell'Orologio (così chiamato per via del grande [[orologio]] meccanico che sovrasta la sua sommità), dell'Antico mercato, della Camera di Commercio.

[[File:The Fountain of Diana in Syracusa, Sicily (2).jpg|miniatura|left|upright=1.2|Nell'immagine il prospetto frontale del palazzo dell'orologio, presso piazza Archimede. Sulla sinistra le statue della fontana di Diana]]

Ottocentesco è anche il palazzo del [[Teatro Comunale (Siracusa)|teatro comunale di Siracusa]], costruito affinché «la terra di [[Epicarmo]] avesse un teatro adatto» ad ospitare la vita artistica della popolazione.<ref>Così l'Accademia degli Aretusei. Vd. {{Cita|Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei|p. 60}}.</ref> Un decennio dopo venne inaugurato il palazzo della [[stazione di Siracusa|stazione ferroviaria]] e a seguito di ciò vi fu l'inaugurazione dell'[[Stazione di Siracusa Marittima|edificio per la stazione marittima]] (odierna sede della [[Capitaneria di Porto]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.guardiacostiera.gov.it/siracusa/Pages/storia.aspx|titolo=Storia della Capitaneria di Porto Siracusa|sito=[http://www.guardiacostiera.gov.it www.guardiacostiera.gov.it]|accesso=24 maggio 2018|dataarchivio=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171014114331/http://www.guardiacostiera.gov.it/siracusa/Pages/storia.aspx|urlmorto=no}}</ref>

Nella prima metà del Novecento vennero realizzati il palazzo dell'[[hotel Des Etrangers]], del Grand Hotel (entrambi tra i più antichi [[hotel]] siracusani)<ref>Cfr. Salvatore Adorno, ''La produzione di uno spazio urbano: Siracusa tra Ottocento e Novecento'', 2004; Leone Efisio Picone, ''La provincia di Siracusa: monografia economica'', 1925, pp. 176, 177.</ref> e il palazzo delle Poste (odiernamente convertito anch'esso in [[struttura ricettiva]]).

Le principali e storiche ville della città sono essenzialmente tre: Politi, Landolina e Reimann. La [[villa Politi]] sorge sopra le latomie siracusane (nata come Grand Hotel Villa Politi) e venne edificata nel XIX secolo dalla nobile austriaca Maria Theresa Laudien, moglie del siracusano [[Raffaello Politi]], la quale con il suo operato le fece conferire la nomea di «salotto internazionale»<ref>Cfr. {{Cita|Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei|p. 38}}.</ref> (tra le tante personalità ospitò anche i [[Principe di Piemonte#Principi ereditari d'Italia|principi del Piemonte]] e Winston Churchill).

La villa Landolina, sita nel quartiere della [[Neapolis (Siracusa)|Neapolis]], è anch'essa una dimora del XIX secolo. Porta il nome della famiglia Landolina, il cui più illustre membro fu l'archeologo e naturalista [[Saverio Landolina]] (fu egli che riportò alla luce la nota [[Venere Landolina|Venere siracusana]] e che difese l'esistenza della colonia spontanea dei papiri aretusei, entrando inoltre nel dibattito [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#La scoperta dei papiri del Ciane e la tessitura della prima carta|su chi scoprì questa rara pianta]]).<ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/museopaoloorsi/museo/saveriolandolina.htm|titolo=Saverio Landolina|sito=[http://www.regione.sicilia.it/ www.regione.sicilia.it]|accesso=25 maggio 2018|dataarchivio=7 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151207192943/http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/museopaoloorsi/museo/saveriolandolina.htm|urlmorto=no}}</ref> Accanto ad essa, dentro il suo terreno, è stato costruito il [[museo archeologico regionale Paolo Orsi]]. Un grande parco alberato e tombe dei caduti di altre nazioni completano la sua complessa area.<ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/museopaoloorsi/museo/villalandolina.htm|titolo=Parco storico di Villa Landolina|sito=[http://www.regione.sicilia.it/ www.regione.sicilia.it]|accesso=25 maggio 2018|dataarchivio=24 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130224062035/http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/museopaoloorsi/museo/villalandolina.htm|urlmorto=no}} Vd. anche {{Cita|Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei|p. 35}}.</ref>

Villa Reimann invece, conosciuta anzitutto per il suo particolare ed esteso giardino (copre 35.000 m² di suolo urbano<ref name="reiman">{{Cita web|url=http://www.comune.siracusa.it/index.php/it/gli-uffici/64-settore-politiche-culturali-e-turismo/villa-reimann/206-villa-reimann|titolo=Villa Reimann|sito=[http://www.comune.siracusa.it/ www.comune.siracusa.it]|accesso=25 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618153803/http://www.comune.siracusa.it/index.php/it/gli-uffici/64-settore-politiche-culturali-e-turismo/villa-reimann/206-villa-reimann|urlmorto=no}}</ref>), che è detto «Giardino delle Esperidi»,<ref>Cfr. ''The Garden of Villa Reiman at Siracusa'' in ''Paradise on Earth: The Gardens of the XXI Century, Volume 1'' (Italian Association of Landscape Architecture), 1996, pp. 183-184.</ref> sorge a pochi passi dalla necropoli della [[tomba di Archimede]] e prende il nome dalla nobile infiermiera [[Danimarca|danese]] [[Christiane Reimann]], che trasferendosi a Siracusa acquistò l'immobile nel [[1933]].{{#tag:ref|La Reimann, in un carteggio con all'epoca ministero dei beni culturali, così la descriveva: {{Citazione|...una delle più suggestive di Siracusa, da cui si affaccia ai piedi della collina che dolcemente degrada, interrotto dal verde dei giardini e degli orti, il cerchio ceruleo del porto, chiuso dalla mite linea dei colli e lontano dall'azzurro mare Ionio.<ref name="reiman" />}}|group="N"}} Per volere della stessa nobil donna, la villa odiernamente è divenuta proprietà del comune. Meritevole di attenzione è inoltre la villa Bonanno (nota pure come castello per via del suo aspetto imponente), ormai in stato di abbandono, la quale sorge a Tremilia, periferia di Siracusa: inizialmente il proprietario della villa [[Storia di Siracusa in età borbonica (1735-1815)#Lo scozzese Gould Francis Leckie e il protettorato inglese|fu lo scozzese Gould Francis Leckie]], che nel 1800 ottenne la concessione dell'antico terreno ecclesiastico, ma avendo dovuto egli in seguito abbandonare la Sicilia (Leckie durante l'occupazione britannica di Siracusa entrò in conflitto con i sovrani borbonici), l'edificio passò ai baroni siracusani Bonanno.<ref>Vd. immagini della Villa: [http://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/images/castello-bonanno-dopo-incendio-2-settembre-2014--3-.jpg facciata frontale] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180618175258/http://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/images/castello-bonanno-dopo-incendio-2-settembre-2014--3-.jpg |date=18 giugno 2018 }}, [https://www.lasiciliainrete.it/wordpress/wp-content/sabai/File/files/l_85d810332cf506c776c255ff6e6db76d.jpg veduta dall'alto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180618152244/https://www.lasiciliainrete.it/wordpress/wp-content/sabai/File/files/l_85d810332cf506c776c255ff6e6db76d.jpg |date=18 giugno 2018 }}. Cfr. storia in Giuseppe Margani, ''Celle tricore: edifici a pianta trilobata nella tradizione costruttiva siciliana'', 2005; Hartmut Mayer, ''Aspekte seines Werks'', 2002, p. 137.</ref>

=== Architetture militari ===
Al principio sorse il [[castello Eurialo]] (ubicato nell'odierna frazione di [[Belvedere (Siracusa)|Belvedere]]), voluto dal tiranno [[Dionisio il Grande]] come perno difensivo e punto di congiunzione delle sue [[Mura dionigiane|vaste mura]], alzate contro gli assalti dei [[Cartaginesi]] e di altri popoli dalle intenzioni bellicose (Siracusa in quel periodo aveva appena respinto l'offensiva di Atene, sentiva quindi la necessità di aumentare le proprie difese per far fronte ad altre guerre). Anche [[Archimede]] mise mano alla fabbricazione del castello, arricchendolo di insidie per i nemici della pentapoli.<ref>''Archimede'', vol. 27-28, 1975, p. 4.</ref> L'Eurialo è l'opera militare che quando millenni dopo fu veduta dal [[Kaiser]] [[Guglielmo II di Germania]], venne presa ad esempio per la guerra di [[tunnel]] e [[Trincea|trincee]] combattuta dai tedeschi.<ref>Vd. ''Archivio storico per la Sicilia'', vol. 50, 1930, p. 320.</ref>

{{Doppia immagine|destra|Ortigia, castello maniace, interno, sala 01.JPG|200|Castello Maniace - Siracusa.jpg|227|Una delle sale interne del [[Castello Maniace]] e uno dei suoi profili esterni che affacciano sul mare}}

Nella prima metà del [[XIII secolo|Duecento]] sorse il [[Castello Maniace]], in [[stile gotico]], progettato da Federico II di Svevia su un [[Fortezza|forte]] precedente, a sua volta realizzato dal generale bizantino Giorgio Maniace; a lui Federico intitolò la propria costruzione.<ref>Cfr. Caterina Napoleone, Franco Maria Ricci, ''Enciclopedia della Sicilia'', p. 2006, p. 911.</ref> Questo castello, considerato come una delle più rappresentative architetture federiciane,<ref name="maniace">Cfr. Nicola Giuliano Leone, ''L'Arte Siculo-Normanna: La cultura islamica nella Sicilia medievale'', 2004, cap. X ''Castello Maniace''; {{Cita|Siracusa e provincia: i siti archeologici e naturali, il mar Ionio, i monti Iblei|p. 55}}; Renata Prescia, Ferdinando Trapani (a cura di), ''Rigenerazione urbana, innovazione sociale e cultura del progetto'', 2016, p. 144.</ref> rivestì un importante ruolo nella vita militare della città medievale: adibito a prigione e usato per contrastare le [[Pirati|incursioni piratesche]], ma quando giungevano i sovrani del Regno era in grado di divenire anche un'elegante sede di corte.<ref name="maniace" />

Con l'avanzare dei secoli Siracusa venne sempre più fortificata. Nel [[Cinquecento]], sotto il dominio degli [[spagnoli]], venne distrutta la gran parte dei monumenti greco-romani (alcuni già compromessi dai molteplici terremoti) per riutilizzarne la pietra, costruendo così poderosi [[Bastione|bastioni]] e muraglie, che mutarono definitivamente l'aspetto della città.<ref name="eliotocco" />

Le fortificazioni e il regime militaresco raggiunsero un livello tale che la Siracusa [[Seicento|seicentesca]] e [[Settecento|settecentesca]] è stata definita dagli storici moderni «una [[caserma]] abitata da civili»,<ref name="eliotocco">Cit. Elio Tocco, ''Il Cinquecento - Lineamenti generali'', parte di ''La memoria, le vicende, l’urbanistica, la storia di Siracusa''.</ref> ma anche la «[[piazzaforte]] d'Europa»,<ref>Vd. Annalena Lippi Guidi, ''Il Quartiere di San Paolo nella prima metà dell'Ottocento'' in «I Siracusani», anno IV, n. 7, 1999.</ref> pensata per risultare inespugnabile.<ref>Vd. Liliane Dufour, ''Antiche e nuove difese: castelli, torri e forti del siracusano'', 2000, p. 18.</ref> Al riguardo ne diede una chiara descrizione un noto viaggiatore britannico del XIX secolo, [[Henry Clark Barlow]], che annotò quante e quali strutture belliche fosse necessario attraversare prima di entrane nella città; che chiudeva le proprie porte al tramonto, lasciando fuori chi non riusciva a varcarle in tempo:<ref>Vd. Rina La Mesa, ''Viaggiatori stranieri in Sicilia: antologia'', 1961, p. 18.</ref>

{{Citazione|Le fortificazioni dal lato terra sono molto possenti, si passa su ponti levatoi attraverso camminamenti fiancheggiati da formidabili batterie e comandati da bocche di fuoco, dirette verso la porta di ingresso; e quando si crede che le fortificazioni siano finite si scopre che occorre attraversare altri fossati, altri camminamenti, altre batterie; e quando si spera di essere giunti ai cancelli, c'è ancora mezzo miglio di trincee in prospettiva e ponti e fossati e batterie; e quando si è oltrepassati i cancelli, la città è ancora lontana, con un ponte e mura da oltrepassare.|Henry Clark Barlow, 1843.<ref>Cit. in Emanuele Kanceff, Roberta Rampone, Centro interuniversitario di ricerche sul "Viaggio in Italia", ''Viaggio nel Sud'', vol. 1, 1993, p. 342.</ref>}}

Bisognerà attendere la fine dell'[[Ottocento]] per lo smantellamento completo delle possenti architetture militari: di esse sono rimaste in piedi, ben visibili, il forte Vigilena (prima chiamato forte della Gradiglia) e il forte San Giovannello (ex forte della Ferraria). Va inquadrato nell'ottica militare anche il palazzo che ha ospitato il [[carcere]] ai tempi dei [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]]: la sua costruzione fu sollecitata dalle sempre più crescenti ribellioni dei siracusani nei confronti della [[Regno delle Due Sicilie|monarchia napoletana]].<ref name="carcere">Cfr. Salvatore Santuccio, {{Cita web|url=http://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/files/carcere-borbonico--1-.pdf|titolo=Il carcere borbonico di Siracusa|accesso=26 maggio 2018|dataarchivio=11 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160811071803/http://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/files/carcere-borbonico--1-.pdf|urlmorto=no}}; Ulisse Spinnato Vega, ''101 perché sulla storia della Sicilia che non puoi non sapere'', 2017, cap. 86.</ref> I Borbone quindi, non essendoci più spazio nel carcere che sorgeva dietro piazza del Duomo, fecero edificare nel [[1853]] questa nuova struttura. Il palazzo è odiernamente in attesa di restauro.<ref name="carcere" />

Nel [[1735]] venne edificata la caserma del [[Genio militare]], in seguito intitolata al patriota siracusano [[Gaetano Abela]]. La caserma Abela è sita all'interno dell'area del castello Maniace: fino al [[2001]] fu sede del [[Arma di fanteria|reggimento di Fanteria]] e del [[Genio guastatori]], per poi diventare la dimora universitaria per la facoltà di architettura.<ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/Pagine/duefortificazionitrasformateincentridicultura.aspx|titolo=Due fortificazioni trasformate in centri di cultura|sito=[http://www.difesa.it/ www.difesa.it]|accesso=27 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618153754/http://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/Pagine/duefortificazionitrasformateincentridicultura.aspx|urlmorto=no}}</ref>

Con l'espandersi della città si è ampliata anche la superficie dell'architettura militare: nel decennio che precedette la seconda guerra mondiale sorse a Siracusa l'[[idroscalo di Siracusa|idroscalo]] (odiernamente sede del [[Aeronautica Militare (Italia)|34º Gruppo Radar dell'Aeronautica Militare]]), seguito dalla costruzione della [[Artiglieria|batteria]] [[Lamba Doria]], che occupa 48.000 m² nella parte meridionale della Penisola della Maddalena. Sorsero numerosi [[bunker]], disseminati un po' ovunque, e sorse l'edificio sotterraneo per il deposito di carburante della [[Regia Aeronautica]] di Siracusa.<ref>{{Cita web|url=http://siracusa.gds.it/2017/10/16/i-depositi-di-carburante-dellultima-guerra-aperti-a-siracusa_742074/|titolo=I depositi di carburante dell'ultima guerra aperti a Siracusa|accesso=27 maggio 2018|dataarchivio=4 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180604165850/http://siracusa.gds.it/2017/10/16/i-depositi-di-carburante-dellultima-guerra-aperti-a-siracusa_742074/|urlmorto=no}}</ref>

Sempre al secondo conflitto mondiale è legata la presenza della [[Capo Santa Panagia#Storia del capo|batteria di Capo Santa Panagia]], incorporata nella vasta area della base della [[Marina militare]] siracusana e da essa tutelata come bene archeologico bellico. Inoltre, d'interesse storico-bellico è divenuto l'[[ipogeo di piazza Duomo|ipogeo di Piazza Duomo]], poiché questo lungo tunnel (che dal sito della cattedrale spunta al Foro Italiaco, presso la Marina) è stato uno dei principali rifugi della popolazione durante i bombardamenti dell'ultimo conflitto.<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=96&IdSito=117|titolo=Percorso ipogeico di Piazza Duomo - Regione Siciliana|accesso=27 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152300/http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=96&IdSito=117|urlmorto=no}}</ref>

Altro elemento architettonico militare predominante di Siracusa sono le torri: l'area comunale che annovera molte (retaggio di un passato bellico incentrato sull'avvistamento e la difesa del territorio); ben 10 le principali: torre di Ognina, torre Cuba, torre Milocca, torre Tonda, torre Landolina, torre Teatro Greco, torre Pizzuta, torre Targia, torre Bosco Minniti, torre Modica. Menzione a parte tra le torri merita la costruzione simbolo della frazione di Belvedere: chiamato ''u Semafuru'' (il Semaforo), è una costruzione militare del XIX secolo composta da una torretta merlata sulla cui cima sorgeva fino al [[1955]] un'antenna luminosa che tramite [[alfabeto Morse]] comunicava con le navi sottostanti: in transito e in avvicinamento al [[porto di Augusta]] e al [[porto di Siracusa]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=884%3Aera-u-pitollu-la-vera-fortezza-di-belvedere-riduttivo-chiamarlo-semaforo&catid=17%3Acultura&Itemid=143|titolo=Era “'u pitollu” la vera fortezza di Belvedere? Riduttivo chiamarlo Semafaro|accesso=14 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152306/http://www.lacivettapress.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=884%3Aera-u-pitollu-la-vera-fortezza-di-belvedere-riduttivo-chiamarlo-semaforo&catid=17%3Acultura&Itemid=143|urlmorto=no}}</ref>

=== Altro ===

Il comune di Siracusa ospita nella piazza dei Cappuccini (accanto all'[[Convento dei Cappuccini (Siracusa)|omonimo convento]] e all'[[Latomia dei Cappuccini|omonima latomia]]) il [[monumento ai Caduti italiani d'Africa]], risalente al periodo fascista ma assemblato solo decenni dopo il crollo del regime. Il monumento vuole commemorare i soldati morti sul continente africano durante la guerra coloniale. Al suo interno si trova una cappella dedicata al legionario, mentre al suo esterno è stata recentemente apposta una targa che ricorda anche le vittime dell'affondamento del transatlantico Conte Rosso, avvenuto poco distante dal luogo in cui è ubicato il monumento.

La città possiede tre storici [[Faro|fari]], punti di riferimento per la navigazione marittima: il faro del castello Maniace, che di colore verde (così come verde è la sua luce) domina il promontorio della costruzione federiciana; il faro di Massolivieri, di colore rosso e costruito sopra un'antica abitazione rurale, funge da guida per segnalare la presenza del promontorio della Penisola della Maddanela; il faro di Capo Murro di Porco, il quale estende la sua luce bianca sul capo che gli dà il nome ed è il faro siracusano più famoso, oltre a rappresentare uno dei più importanti segnali luminosi della Sicilia orientale: esso appare anche nelle riprese di una pellicola televisiva intitolata ''[[L'isola dei segreti - Korè]]''. Il [[demanio]] ha fatto rientrare il faro in questione tra le prime nove strutture del suo genere in Italia cedute in affitto per essere trasformate in caratteristici alberghi, pur continuando a svolgere la loro funzione di segnalatori marittimi.<ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.agenziademanio.it/export/sites/demanio/download/varie/Schede_I-FARI-IN-SICILIA.pdf|titolo=I fari in Sicilia|sito=[http://www.agenziademanio.it/ www.agenziademanio.it]|accesso=30 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152301/http://www.agenziademanio.it/export/sites/demanio/download/varie/Schede_I-FARI-IN-SICILIA.pdf|urlmorto=no}}; {{Cita web|url=https://www.ragusanews.com/2016/06/26/economia/il-faro-murro-di-porco-diventa-albergo/68173|titolo=Il faro Murro di Porco diventa albergo|sito=[https://www.ragusanews.com/ www.ragusanews.com]|accesso=30 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175231/https://www.ragusanews.com/2016/06/26/economia/il-faro-murro-di-porco-diventa-albergo/68173|urlmorto=no}}</ref>

{{Doppia immagine verticale|destra|Ponte sull'Anapo.jpg|Targa 1943 Ponta Grande (Anapo).jpg|200|L'antico ponte sul fiume [[Anapo]], dove si verificò lo scontro tra italiani e britannici per la presa della città durante la [[seconda guerra mondiale]]}}

Sviluppandosi in parte su un'isola ed essendo da un lato attraversata da fiumi e canali, Siracusa ha nel corso della sua longeva storia edificato svariati ponti; il comune collega Ortigia al resto della città tramite due ponti, il più monumentale dei quali è chiamato Ponte Umbertino: dal sovrano [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], che regnava quando esso venne costruito.<ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/siracusa-il-ponte-umbertino-tra-i-30-ponti-piu-belli-ditalia-secondo-skyscanner/|titolo=Siracusa, Il ponte Umbertino tra i 30 ponti più belli d’Italia secondo Skyscanner|sito=[http://www.siracusanews.it/ www.siracusanews.it]|accesso=30 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175352/http://www.siracusanews.it/siracusa-il-ponte-umbertino-tra-i-30-ponti-piu-belli-ditalia-secondo-skyscanner/|urlmorto=no}}</ref> Mentre la sua entrata sud è caratterizzata da un ponte che permette di superare i letti del Ciane e dell'Anapo; quest'ultimo fiume prima era sormontato da un altro ponte fatto di pietra, nel quale si combatté la battaglia contro gli inglesi il 10 luglio 1943. Inoltre un ulteriore importante ponte collega la strada costiera che dall'area di Fontane Bianche giunge a quella di Cassibile, superando così la foce di uno dei maggiori fiumi iblei.

[[File:Tonnara Santa Panagia.jpg|miniatura|left|La baia di Santa Panagia con l'omonima tonnara che spunta sulla parte sinistra dell'immagine]]

Il punto in cui sgorga la [[fonte Aretusa]], con la struttura architettonica che la circonda, è uno dei luoghi più visitati di Siracusa: nei secoli ha mutato molte volte il proprio aspetto, venendo circondata da grosse fortificazioni, accogliendo nelle sue acque i papireti e divenendo persino il [[lavatoio]] delle siracusane nei tempi post-classici. Oltre a ciò, sull'isola sono concentrate diverse opere [[Scultura|scultoree]]: su tutte spicca la novecentesca [[fontana di Diana]], la quale mostra gli elementi principali della leggenda del dio oceanico Alfeo, della ninfa Aretusa e della sua protettrice, Artemide (la Diana dei Romani). Rientra altresì nel patrimonio architettonico di Siracusa l'antica [[tonnara di Santa Panagia]], dalle origini medievali (la sua fondazione risale al [[1100]]), che con alterne vicende è rimasta attiva fino agli [[anni '50]] del [[XX secolo]].

=== Siti archeologici ===

{{Vedi anche|Scavi archeologici di Siracusa}}
Lungo tutto il percorso della regione siracusana si possono osservare rilevanti testimonianze archeologiche. Oltre alle già citate aree dei templi sacri, la città possiede uno dei più estesi ambienti archeologici del Mediterraneo, racchiuso in un parco che porta il nome del quartiere in cui sorge: il [[parco archeologico della Neapolis]]. Esso copre 240.000 m² di superficie urbana e custodisce al suo interno alcune delle più imponenti testimonianze della Siracusa greco-romana:

[[File:Teatri Greco, Siracusa, Sicily.jpg|miniatura|Alle spalle del teatro greco; le tombe della [[Via dei Sepolcri]]]]
[[File:Colonne d'epoca romana (Foro Siracusano).jpg|miniatura|Le colonne superstiti del [[foro siracusano]]]]

* Il [[Teatro greco di Siracusa|teatro greco]], che serviva per lo svago della popolazione, ma anche per le assemblee politiche (qui svetta solitario l'ultimo dei [[mulini di Galerme]]).
* La [[grotta del Ninfeo]], dove sgorga l'acqua dell'Anapo e dove un tempo si preparavano gli attori prima di scendere nel teatro.
* L'[[anfiteatro romano di Siracusa|anfiteatro romano]]; in quello aretuseo si mettevano in scena persino gli spettacoli acquatici, oltre alle lotte tra [[gladiatori]].
* L'[[Orecchio di Dionisio]], così chiamata per la prima volta da [[Caravaggio]] durante la sua permanenza a Siracusa. Si pensa fosse una prigione greca.

Sempre all'interno del parco archeologico sorgono una serie di interessanti complessi tombali: la [[Via dei Sepolcri]] (dove si tributava ai defunti il culto degli Eroi), i [[Sarcofago|sarcofagi]] romani siti nei pressi dell'anfiteatro e la [[necropoli]] Grotticelli, il cui tratto più importante è dato dalla tomba di Archimede, detta presunta poiché il periodo e il luogo dello scavo in realtà non coincidono con ciò che si racconta sull'uccisione e sulla sepoltura del famoso matematico: egli infatti, secondo Cicerone, fu sepolto a sud di Siracusa: forse nei pressi del fiume Ciane, ma la perdita della tomba originaria (contrassegnata dalla figura di [[Della sfera e del cilindro|una sfera e di un cilindro]]) e la tradizione formatasi nei secoli hanno consacrato questo sito come simbolica tomba del più noto tra gli antichi siracusani.

Le necropoli sono l'elemento strutturale più presente nei siti archeologici aretusei: l'area geografica è famosa per la peculiarità [[Siculi|sicula]] di scavare i propri sepolcri dandogli le fattezze di un [[alveare]]: Pantalica è l'esempio maggiore di ciò, ma anche a Siracusa si rinviene nelle pareti calcaree questa millenaria usanza.<ref>Cfr. Francesca Buscemi, Francesco Tomasello, ''Paesaggi archeologici della Sicilia sud-orientale'', 2008, p. 2; Giuseppe Pasciuta, ''Itinerari naturalistici e paesaggistici della Sicilia'', vol. 1, 2001, p. 98.</ref> Essa ha dodici gruppi di necropoli che vanno dall'VIII sec. a.C. all'epoca bizantina; per citare alcune delle più grandi e antiche (oltre alla su menzionata Groticelli): a sud-ovest della città si trova la necropoli del Fusco, al centro quella dell'Ospedale civile e di Santa Panagia, mentre a nord vi è il largo perimetro della necropoli della Targia.

Altri siti significativi sono dati dal [[Foro siracusano]] (antica [[agorà]] della pentapoli in seguito divenuto [[Foro (urbanistica)|forum]]) e dai monumenti che compongono il Ginnasio romano.

Tra i resti delle più antiche civiltà si segnalano: a nord i siti archeologici di [[Cultura di Stentinello|Stentinello]] e della [[Penisola di Magnisi|penisola di Tapsos]], mentre a sud [[Ognina (Siracusa)|Ognina]], la quale oltre a mostrare i segni di arcaici contatti con gli abitanti di Malta, conserva i resti architettonici delle successive epoche storiche.

=== Architetture religiose dell'antica polis ===

{{vedi anche|Culti e templi dell'antica Siracusa}}
Le prime testimonianze architettoniche religiose sono databili all'[[epoca preistorica]],<ref>Biagio Pace, ''Arte e civiltà della Sicilia antica: Cultura e vita religiosa'', 1945.</ref> mentre la [[religione dell'antica Grecia|cultualità degli antichi Greci]] fece sì che in città sorgessero imponenti aree votive, come l'[[ara di Ierone]] (la più grande in assoluto del suo tempo), e numerosi templi, dei quali il più significativo e ben conservato è il [[tempio di Atena (Siracusa)|tempio di Atena]] (convertitosi in [[Chiesa (architettura)|chiesa]] con l'avvento del cristianesimo).

[[File:0779 - Siracusa - Duomo - Navata destra - Foto Giovanni Dall'Orto - 22-May-2008.jpg|miniatura|upright=0.7|left|Le colonne del tempio di Atena incorporate nella struttura del [[Duomo di Siracusa]] (esse hanno circa duemilacinquecento anni)]]

Il tempio più vetusto di Siracusa è rappresentato dalla casa eretta per il [[Tempio di Apollo (Siracusa)|dio del sole Apollo]]: risalente al VI secolo a.C., esso è anche il più antico tempio siciliano in [[stile dorico]] consacrato a tale divinità e sorge nell'isola di Ortigia, la quale, secondo gli antichi Siracusani, era stata donata dagli dei alla gemella di Apollo, [[Artemide]]:<ref name="Rosario Greco 1999, pp. 19-20">Rosario Greco, ''Pagani e cristiani a Siracusa tra il III e il IV secolo D.C.'', parte 3, 1999, pp. 19-20.</ref> proprio per la dea [[luna]]re venne eretto l'[[Tempio di Artemide (Siracusa)|Artemision]] (accanto all'edificio della dea della sapienza Atena); edificio che [[Cicerone]] descrisse come il più prestigioso degli antichi templi siracusani.<ref>Cicerone citato in Rosario Greco, ''Pagani e cristiani a Siracusa tra il III e il IV secolo D.C.'', parte 3, 1999, pp. 19-20.</ref>

Sempre nel VI secolo a.C. sorse nelle campagne che fronteggiano il mare, tra l'isola di Ortigia e la penisola della Maddalena, il [[Tempio di Zeus (Siracusa)|tempio per Zeus Olimpico]], chiamato dai siracusani «''i ru [[Colonna|colonne]]''» (le due colonne), essendo queste l'unico elemento architettonico rimasto ben visibile; esso è una delle tangibili testimonianze che ricordano il legame tra l'antica Siracusa e la [[Siracusa e i giochi panellenici#Siracusa e l'Elide: il legame con Pisa e Olimpia|sede dei sacri agoni olimpici]].

Nella strada che un tempo conduceva alla sub-colonia di [[Eloro]] - e per questo chiamata via Elorina - sorge il complesso monumentale conosciuto con il nome di [[Ginnasio romano|ginnasio romano di Siracusa]], all'interno del quale si possono osservare i resti di un tempio, di incerta dedica (forse [[divinità egizia]]ne) che Cicerone descrisse nelle sue cronache.

La polis era inoltre famosa per essere la sede principale di diffusione del culto siciliano per le [[divinità ctonie]] [[Demetra]] e [[Persefone|Kore]], alle quali era dedicata una vasta area votiva rinvenuta nei pressi di Piazza della Vittoria. Sempre alla Madre terra e a sua figlia erano dedicate altre aree votive sparse per la città. Numerosi altri resti di templi consacrati agli [[Olimpi]] e alle divinità minori, con rilevanza per il luogo geografico, si trovano distribuiti per tutto il suolo urbano ed extra-urbano.

=== Architetture religiose ===
=== Architetture cristiane ===

{{vedi anche|Chiese di Siracusa}}
I luoghi di culto della religione cristiana costituiscono la maggior parte del patrimonio artistico-religioso siracusano. Molteplici le strutture dal richiamo storico, alcune rappresentate persino da anfratti naturali, come le grotte adibite per il rito liturgico.{{#tag:ref|Notevoli cavità religiose sono la cosiddetta Grotta Santa, da cui prende il nome l'[[Grottasanta|omonimo quartiere]], e l'oratorio di [[Santa Panagia]], sito in una cava naturale lambita dal mare. Per approfondire la storia religiosa della città.<ref>Vd: Consolo Langher, ''Siracusa e la Sicilia greca: tra età arcaica ed alto ellenismo'', 1996; Greco, ''Pagani e cristiani a Siracusa'', 1999.</ref>|group=N}} L'ex-tempio greco divenuto la [[cattedrale della Natività di Maria Santissima]], meglio noto semplicemente come [[Duomo]] di Siracusa (che dà il nome all'omonima principale piazza), va annoverato tra le più arcaiche e notabili strutture architettoniche sorte con il primo cristianesimo e modellatesi lentamente nel corso del tempo.

La tradizione afferma che il secondo edificio cattolico più antico di Siracusa dopo il Duomo è dato dalla [[chiesa di San Giovannello (Siracusa)|chiesa di San Giovannello]] (consacrata a [[San Giovanni Battista]]), costruita nel quartiere della Giudecca. Millenaria è anche la [[chiesa di San Giovanni alle catacombe]], che durante la dominazione islamica pare abbia sostituito la cattedrale assumendone il ruolo. L'edificio è privo del soffitto, andato distrutto a causa delle calamità naturali che lo coinvolsero, e rappresenta la porta d'ingresso per una delle più ampie [[Catacombe di Siracusa|catacombe siracusane]] (nella loro totalità esse sono, insieme a quelle di Roma, le più vaste al mondo), quella di San Giovanni. Sempre sotto la chiesa in questione sorge la [[cripta]] che si presume ospitasse le [[Reliquia|reliquie]] del protovescovo Marciano.

Risalenti all'epoca dei Normanni sono invece la [[chiesa di San Nicolò ai Cordari]] (che a sua volta sovrasta un edificio di età [[archeologia paleocristiana|paleocristiana]]), la [[chiesa di San Martino (Siracusa)|chiesa di San Martino]] e la [[chiesa di Santa Lucia al Sepolcro]], la cui adiacente rotonda, come suggerisce il nome della chiesa, venne edificata nel [[Seicento]] con l'intento di farla divenire il [[sepolcro]] della Santa [[Patrono|patrona]] della città (le cui spoglie mortali sono però rimaste a [[Venezia]], dopo che vennero sottratte a Siracusa dai Bizantini). La [[chiesa di Santa Lucia alla Badia]] è l'altra importante struttura dedicata sempre alla Santa patrona.

[[File:Santuario della Madonna delle Lacrime (Siracusa) - panoramio.jpg|miniatura|upright=1.0|La [[basilica santuario Madonna delle Lacrime]]]]

Di particolare interesse sono anche le chiese appartenute ai [[cavalieri di Malta]]: la loro prima chiesa fu quella di San Sebastianello ([[San Sebastiano]] è il compatrono dei siracusani), mentre in seguito si trasferirono nella chiesa dei Santi [[San Biagio|Biagio]] e [[Leonardo di Noblac|Leonardo]]; del primo edificio, eretto in epoca bizantina, rimane visitabile la cripta posta accanto al tempio preistorico,<ref>Cfr. {{Cita web|url=http://www.cstb.it/index.php?page=san_sebastiano.php&menu=|titolo=San Sebastiano|sito=[http://www.cstb.it/ www.cstb.it]|accesso=22 maggio 2018|dataarchivio=24 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210424212934/https://fonts.googleapis.com/css?family=Poppins:300|urlmorto=no}}</ref> mentre del secondo, che risale al 1500, si può osservare solo il prospetto esterno, che si affaccia sulla piazza dei Cavalieri di Malta.<ref>Cfr. ''Monumenti dei Cavalieri di Malta a Siracusa'' in ''Archìvio Storico di Malta'', Roma 1937; ''Annali del barocco in Sicilia'', vol. 2, 1995, p. 125.</ref>

Tra le edificazioni del [[XX secolo]] spiccano il [[chiesa di San Tommaso al Pantheon|Pantheon di Siracusa]], al cui interno si trovano le spoglie dei caduti della [[prima guerra mondiale]], e il [[santuario della Madonna delle Lacrime (Siracusa)|santuario della Madonna delle Lacrime]], sorto per ricordare l'evento mariano miracoloso del 1953: il santuario, dalla forma conica, è la chiesa più alta della città, visibile da notevole distanza.

All'interno del perimetro della villa Landolina (sede museale) è situato inoltre un piccolo [[Cimitero acattolico di Siracusa|cimitero acattolico]], nel quale si trovano le spoglie del noto poeta tedesco [[August von Platen]] e quelle di alcuni caduti britannici e statunitensi del periodo napoleonico.<ref>Giuseppe Voza, [[Museo archeologico regionale Paolo Orsi]], ''Museo archeologico regionale Paolo Orsi, Siracusa'', 1987.</ref>

=== Architetture di altre religioni ===

In città trovano sede anche strutture di altre religioni. Il monumento più notevole è il [[Mikveh|miqweh]], risalente all'[[epoca bizantina]], descritto spesso come il più grande e antico bagno rituale [[Religione ebraica|ebraico]] d'Europa.<ref>Cfr. Bucaria, Luzzati, Tarantino, ''Ebrei e Sicilia'', 2002, p. 208; AISG, ''Materia giudaica'', vol. 14, 2009, p. 41.</ref>

== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Vedi anche|Antropizzazione del territorio siracusano}}
Nella sua millenaria storia Siracusa ha attraversato periodi di grande popolamento e periodi di forte spopolamento. In età greca si ebbe la massima espansione della città: gli storici si dividono nell'attribuire una cifra esatta sul numero dei suoi abitanti,<ref>Storey G. (2006), ''Urbanism in the Preindustrial World: Cross-Cultural Approaches''. University of Alabama Press, p. 27. ISBN 978-0-8173-5246-2</ref> tuttavia si è concordi nel definirla una delle prime metropoli densamente popolate dell'antichità.<ref>Cfr. [[Biagio Pace]], ''Arte e civiltà della Sicilia antica: I fattori etnici e sociali'', 1935, pp. 464-6; ''European city architecture: project structure image: documents from the Festival dell'architettura 6 - 2011'', p. 92; [[Indro Montanelli]], ''Storia dei Greci'', 2010, p. IV, la fine di un'era.</ref><ref>R.I.C. Publications, ''Literacy and History: The Greeks'', 2007, p. 53: {{Citazione|[...] Siracusa (moderna Syracuse), che fu la maggiore città in Europa per cinquecento anni.||[...] Siracusa (modern Syracuse), which was the largest city in Europe for five hundred years.|lingua=en}} Vd. anche Glenn Thomas Trewartha, ''The More Developed Realm: A Geography of Its Population'', 2013, p. 25. (en).</ref> Ha scritto su di essa il noto classicista londinese [[Michael Grant]]:

{{Citazione|Sebbene la più grande città nel mondo fosse Pataliputra ([[Patna]]) sul [[Gange]], Siracusa fu la maggiore in Europa.|Michael Grant, ''The Civilizations of Europe'', 1965, p. 23.|Although the biggest city in the world was Pataliputra (Patna) on the Ganges, Syracuse was the largest in Europe.|lingua=en}}

Dominazioni, guerre e carestie finirono per mutare stabilmente l'aspetto demografico di Siracusa, riducendola nella seconda metà dell'epoca moderna ad avere una popolazione di appena {{formatnum:15000}} abitanti, con il suo centro abitato che si concentrò unicamente nell'isola fortificata di Ortigia.<ref>Lucia Trigilia, ''Siracusa: architettura e città nel periodo vicereale, 1500-1700'', 1981, p. 8.</ref>

Una forte crescita demografica avvenne, a causa del [[Miracolo economico italiano|boom economico]], dal [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]] in avanti, raggiungendo il picco dei 125.941 abitanti nel 1991. Odiernamente invece il comune sta avendo una inversione di tendenza con una forte decrescita demografica, iniziata da poco più di un decennio quando dai 124.083 del 2008 si è scesi vertiginosamente ai 118.385 del 2011, interrotta da un leggero aumento nel biennio 2012-2014 ma ripresa dal 2015 e culminata con l'ultimo censimento [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] del 30-6-2022 in cui è emerso il dato complessivo di 115.984 abitanti. Solo nel 2021, erano settemila i residenti in meno<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/78-siracusa/statistiche/popolazione-andamento-demografico/|titolo=Popolazione Siracusa (2001-2020)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.siracusaoggi.it/allarme-demografico-fuga-da-siracusa-meno-residenti-e-nascite-spariti-7mila-residenti/|titolo=Allarme demografico: fuga da Siracusa, meno residenti e nascite. Spariti 7mila residenti.}}</ref>. Si tratta del primo dei minimi storici dal secondo dopoguerra a oggi.

Il dato attuale, sebbene ancora provvisorio e aggiornato al 30-6-2024, è di 115.664 abitanti<ref>Dati Istat</ref> e conferma la decrescita demografica ricominciata con più forza di prima dal 2015. Emigrazione, carenza di nascite e aumento della mortalità sono i fattori che stanno incidendo di più sul progressivo spopolamento di Siracusa<ref>{{Cita web|url=https://www.siracusaoggi.it/allarme-demografico-fuga-da-siracusa-meno-residenti-e-nascite-spariti-7mila-residenti/?print=print|titolo=Allarme demografico: fuga da Siracusa, meno residenti e nascite. Spariti 7mila residenti}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.siracusaoggi.it/la-provincia-di-siracusa-ha-perso-in-un-anno-2-328-abitanti-606-nel-capoluogo/|titolo=La provincia di Siracusa ha “perso” in un anno 2.328 abitanti, -606 nel capoluogo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.siracusanews.it/siracusa-una-citta-sempre-piu-vecchia-calo-demografico-ed-eta-media-sempre-piu-alta/|titolo=Siracusa, una città sempre più "vecchia": calo demografico ed età media sempre più alta}}</ref>.

* {{Demografia/Siracusa}}

=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 5.916 abitanti, pari al 5,23% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>

=== Lingue e dialetti ===
[[File:Placchetta di terracotta con decorazione centrale (cropped).jpg|miniatura|upright=0.7|Placca onorifica ([[Iside]]?) con alfabeto siracusano, rinvenuta nel porto della città. [[Epoca ellenistica|Periodo ellenistico]]]]
Nell'antichità, grazie all'attivo movimento culturale e commerciale, la parlata siracusana rappresentava una delle [[Dialetti greci#Dialetti e "lingue franche" del mondo greco-mediterraneo|"lingue franche" del mondo greco-mediterraneo]]. Il linguaggio degli antichi Siracusani, che si rinviene nelle opere di scrittori siti anche a grande distanza dall'isola di Sicilia, è stato definito: dialetto greco-siracusano{{#tag:ref|Gli antichi Siracusani avevano assimilato soprattutto il [[dialetto dorico]], come conferma anche [[Teocrito]] nei suoi scritti, ma la loro parlata viene distinta dai dialetti puramente dorici e [[Dialetto ionico|ionici]] (anche lo ionico è stato individuato nelle testimonianze scritte dell'antica Siracusa.<ref>Società Siracusana di Storia Patria, ''Archivio storico siracusano'', 1993, p. 41.</ref><ref>''Annali della Scuola normale superiore di Pisa: Lettere, storia e filosofia'', 1958, p. 202.</ref><ref name="lingua" />)|group=N}}<ref name="lingua">Cfr. Carlo Consani, Luisa Mucciante, ''Norma e variazione nel diasistema greco: atti del quarto Incontro internazionale di linguistica greca, Chieti-Pescara, 30 settembre-2 ottobre 1999'', 2001, p. 93.</ref><ref>Cfr. ''Atti del 2º Incontro internazionale di linguistica greca (Trento, settembre 1995)'', 1997, pp. 59-62; ''Pubblicazioni della Università degli studi di Firenze: il mimo di Sofrone e di Senarco'', 1934, p. 42.</ref>

In seguito la parlata del luogo si arricchì di nuove influenze giunte dall'esterno; specialmente dalla [[lingua latina]] (a sua volta influenzata comunque dalla [[lingua greca antica]]<ref name="dialetto">Cfr. Arturo Messina, {{Cita web|url=http://www.antoniorandazzo.it/parole%20siracusane/files/grammatica-siciliana-ARTURO-MESSINA-2007.pdf|titolo=Grammatica della lingua siciliana|accesso=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160423015837/http://www.antoniorandazzo.it/parole%20siracusane/files/grammatica-siciliana-ARTURO-MESSINA-2007.pdf|dataarchivio=23 aprile 2016|urlmorto=sì}} A cura dell’assessorato alle politiche scolastiche di Siracusa.</ref>).

Intorno al [[XIII secolo]], con la cosiddetta [[Scuola Siciliana]], gli isolani unificarono il proprio linguaggio, trasmettendo poi i loro schemi contenutistici e fonetici ai [[Toscana|Toscani]], ponendo dunque il primo tassello per la nascita della [[lingua italiana]].<ref>Cfr. {{Treccani|scuola-siciliana/|siciliana, Scuola}}</ref> Gioverà in tale contesto tenere presente che il maggiore esponente di questa scuola linguistica fu un abitante dell'[[Provincia Siracusana|area siracusana]]: [[Giacomo da Lentini]].<ref>Vd. Carmelo Cappuccio, ''Poeti e prosatori italiani'', vol. 1, 1961, p. 73; [[Giuseppe Bellafiore]], ''La civiltà artistica della Sicilia dalla preistoria ad oggi'', 1963, p. 183. Vd. anche [[AA.VV.]], ''Saffo'' in ''Il libro della sera'', 2014.</ref> Particolarmente influente per il dialetto locale fu inoltre la secolare presenza degli [[spagnoli]] in città: dalla [[lingua spagnola]] derivano difatti numerose parole siracusane.<ref>Cfr. Salvatore Zesaro, ''Parri spagnolu? Sull'origine spagnola di voci dialettali siciliane'', Siracusa 2005 {{ISBN|9788874280346}}</ref>

In base ai moderni studi effettuati sulla [[lingua siciliana]], il dialetto siracusano, pur con le sue precise peculiarità (ad esempio nella parlata dei siracusani la lettera [[D]] diventa di norma una [[R]]),<ref>Vd. Sebastiano Macaluso Storaci, ''Nuovo vocabolario siciliano-italiano e italiano-siciliano contenente le voci, le frasi e i proverbi d'uso più comune proposto alle famiglie, alle scuole ed alle officine'', Siracusa 1875.</ref> rientra nelle seguenti due categorie:
* [[Dialetto siciliano orientale]]
* [[Dialetto siciliano metafonetico sudorientale]]

=== Religione ===
Nonostante l'antica Siracusa rappresentasse uno dei luoghi più significativi per il [[religione dell'antica Grecia|culto delle divinità greche]] - va ricordato che la città si proclamava dinnanzi al mondo antico come la terra sacra della [[Divinità lunare|dea lunare]] Artemide,<ref name="Rosario Greco 1999, pp. 19-20" /> e faceva dei suoi abitanti i prescelti della [[Divinità ctonie|ctonia]] Demetra,<ref>{{cita pubblicazione |autore=Pietrina Anello |titolo=Sicilia terra amata dalle dee |anno=2010 |pp=9-24 |cid=Pietrina Anello |url=http://riviste.unimi.it/index.php/aristonothos/article/view/455/641 |formato=pdf |accesso=3 giugno 2020 |dataarchivio=3 giugno 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200603165638/https://riviste.unimi.it/index.php/aristonothos/article/view/455/641 |urlmorto=no }}</ref> oltre ad avere accolto per secoli tra le sue mura alcuni dei sacerdoti più potenti di [[Olimpia]], come gli [[Iamo|Iamidi]]<ref group="N">Per approfondire il legame tra Olimpia e Siracusa vd. [[Siracusa e i giochi panellenici#Siracusa e l'Elide: il legame con Pisa e Olimpia|Siracusa e l'Elide: il legame con Pisa e Olimpia]].</ref> -, il mutamento del [[credo religioso]] qui giunse molto presto: grazie al suo scalo marittimo, di primaria importanza per le vie di comunicazione dell'impero romano, essa fu meta iniziale degli [[Evangelizzazione|evangelizzatori]] cristiani.<ref>{{cita libro| titolo=[https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n657/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an.604)]| autore=[[Francesco Lanzoni]] | anno=1927|pagina=614}}; Salvatore Pricoco, ''Sicilia e Italia suburbicaria tra IV e VIII secolo'', 1991, pp. 237, 257.</ref>

[[File:Syrakus 2015-04-02s.jpg|miniatura|upright=1.1|left|Parte superiore del Duomo siracusano: a sinistra la statua del [[protovescovo]] giunto da Antiochia, [[Marciano di Siracusa|Marciano]], accanto le statue di [[Maria di Nazareth]] e [[Lucia da Siracusa]]]]

La [[Tradizione (Chiesa cattolica)|tradizione]] siracusana (il cui più antico documento al riguardo risale all'epoca bizantina<ref>Agostino Amore, ''Marciano vescovo'' in ''[[Bibliotheca Sanctorum]]'', vol. 8, p. 693; Francesco Paolo Rizzo, ''Sicilia cristiana dal I al V secolo'', vol. 2, parte 2, 2006, p. 80.</ref>) ha tramandato la venuta del suo primo [[vescovo]], [[Marciano di Siracusa|Marciano]] (o Marziano), già nell'anno [[39]] (appena sei anni dopo la [[crocifissione di Gesù]]), mandato dal principe degli apostoli, [[Pietro apostolo|Pietro]], quando questi si trovava ancora ad Antiochia, con il fine di portare il messaggio cristiano alla popolazione di Siracusa, convertendola; così come venne in seguito registrato nel ''[[Martirologio Romano]]'':<ref>[[Cesare Baronio]], ''Martirologio Romano'', ed. 1750 (Iglesia católica, Urbano VIII (papa), Clemente X (papa), Benedicto XIV (papa)), [[Vaticano]], p. 122.</ref> per tale ragione i siracusani ritennero la loro prima chiesa (sorta all'interno di uno dei principali templi greci della città) la più antica d'Occidente.<ref>Bunson, ''Our Sunday Visitor's Encyclopedia of Saints'' {{en}}, 2003, p. 519.</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=oZhJAAAAcAAJ&pg=PA599#v=onepage&q&f=false Pirro Rocco, ''Notitiae Syracusanae Ecclesiae''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305043948/https://books.google.it/books?id=oZhJAAAAcAAJ&pg=PA599#v=onepage&q&f=false |date=5 marzo 2016 }} in ''Sicilia Sacra'', II, p. 599.</ref>

Siracusa compare inoltre nel [[Nuovo Testamento]] come luogo di approdo dell'apostolo [[Paolo di Tarso]] (l'autore delle [[Prima lettera ai Corinzi|lettere ai Corinzi]]), che qui dimorò per tre giorni nell'anno [[61]].<ref name="ReferenceA">[[Atti degli Apostoli]], {{Cita passo biblico|At|28,12}}.</ref>

Fin dai suoi albori, l'istituzione della chiesa siracusana fu contesa dalle autorità ecclesiastiche orientali e occidentali, poiché all'epoca del suo sviluppo la città faceva ormai parte dell'Impero bizantino e in nome di ciò il [[patriarcato di Costantinopoli]] desiderava scegliere il vescovo di Siracusa, ma la stessa volontà era stata espressa anche dai [[Papa|papi]] della [[chiesa latina]] (alla quale al principio era legata la comunità cristiana siracusana). In tali frangenti la chiesa di Siracusa divenne [[autocefala]], ovvero il suo vescovo non riconosceva alcun capo religioso sopra di lui.<ref>Cfr. [[Vitalien Laurent]], ''Le corpus des sceaux de l'Empire byzantin''. Vol. 1 A, Paris 1963, pp. 691-709.</ref> Fu papa [[Papa Niccolò I|Niccolò I]], nel settembre dell'[[860]], a richiedere espressamente all'imperatore [[Michele III]] che fosse concesso a Roma, e non a Bisanzio, il diritto di [[Consacrazione|consacrare]] il capo religioso di Siracusa; per non tradire, disse, un'antica usanza che risaliva direttamente al tempo degli apostoli (l'appello, ciononostante, venne ignorato dall'imperatore).<ref group="N">Papa Nicolò I, Gf. PAGI in Baron. ad ann. 730, n. 11.: 25 settembre 860: {{Citazione|Vogliamo consacrare nella nostra sede l'arcivescovo Siracusano perché la tradizione che dagli apostoli ci è pervenuta non sia in questi tempi violata||Volumus ut consecratio Syracusano archiepiscopo nostra a sede impendatur ut traditio ab apostolis instituta nullatenus nostris temporibus violetur|lingua=la}}</ref>

L'[[arcidiocesi di Siracusa]] era a quei tempi la più importante sede cristiana della Sicilia, la sua area metropolitana comprendeva tutta l'isola, inclusa Malta, ed era responsabile dell'intera area cristiano-bizantina dell'[[Italia meridionale]].<ref>Carmela Salazar, Antonino Spadaro (a cura di), ''Lineamenti di diritto costituzionale della Regione Calabria'', 2013, p. 17.</ref> Uno dei suoi vescovi, [[Gregorio Asbesta]], [[Storia di Siracusa in epoca bizantina#Avvenimenti religiosi|fu l'artefice]] dello [[Scisma foziano|strappo di Fozio]]: preludio al [[Grande scisma]], il quale sancì la separazione tra la chiesa latina e quella [[Rito bizantino|greca]]. Durante la [[Iconoclastia|guerra delle icone]] l'arcidiocesi siracusana si schierò a favore del culto delle immagini sacre.

L'inserimento della dominazione [[islam]]ica sulla città mutò del tutto il contesto egemonico della chiesa siracusana: l'ultimo suo vescovo dell'età antica fu [[Sofronio di Siracusa|Sofronio]], che venne deportato dagli Arabi a Palermo insieme al resto dei siracusani e al monaco [[Teodosio di Siracusa|Teodosio]], autore della cronaca sulla [[Assedio di Siracusa (878)|cattura]]. Quando infine giunsero i Normanni a porre fine al dominio dell'islam su Siracusa, il contesto religioso ne uscì molto ridimensionato: l'arcivescovo siracusano non fu più il metropolita di Sicilia e fu modificata la suddivisione in diocesi dell'isola.

=== Tradizioni e folclore ===
{{vedi anche|festa di Santa Lucia a Siracusa}}
La festività siracusana maggiormente popolare, nota a livello nazionale e internazionale, è la festa di [[Santa Lucia]], la quale comincia il 13 dicembre, giorno in cui si svolge la processione con la statua della santa per le vie della città.<ref name="santalucia">{{Cita web|url=http://www.siracusaoggi.it/siracusa-festa-di-santa-lucia-non-solo-berretti-verdi-ci-sono-anche-le-portatrici-fazzoletto-verde-al-collo/|titolo=Siracusa. Festa di Santa Lucia, non solo Berretti Verdi: ci sono anche le Portatrici, fazzoletto verde al collo|3=|accesso=8 giugno 2018|dataarchivio=24 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210424212935/http://www.siracusaoggi.it/siracusa-festa-di-santa-lucia-non-solo-berretti-verdi-ci-sono-anche-le-portatrici-fazzoletto-verde-al-collo/|urlmorto=no}}</ref> e termina sette giorni dopo con l'[[Festa di santa Lucia (Siracusa)|Ottava di Santa Lucia]], quando il simulacro argenteo viene riposto all'interno del Duomo. Fin dal [[1927]] per l'occasione giunge dalla [[Svezia]] una giovane donna, scelta nel proprio paese d'origine e vestita di bianco per rappresentare Lucia da Siracusa, partecipando alla processione insieme alla popolazione locale.<ref>[[Alfredo Cattabiani]], ''Lunario: dodici mesi di miti, feste, leggende e tradizioni popolari d'Italia'', 1994, p. 368.</ref> Tale tradizione sveva è alla base del gemellaggio tra Siracusa e [[Stoccolma]].<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/12/13/Cronaca/SANTA-LUCIA-SIRACUSA-GEMELLATA-CON-STOCCOLMA-NEL-NOME-DELLA-PATRONA_133200.php|titolo=Santa Lucia: Siracusa gemellata con Stoccolma nel nome della patrona|editore=Adnkronos.com|accesso=8 giugno 2018|dataarchivio=3 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303164643/http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/12/13/Cronaca/SANTA-LUCIA-SIRACUSA-GEMELLATA-CON-STOCCOLMA-NEL-NOME-DELLA-PATRONA_133200.php|urlmorto=no}}</ref>

La festività per Santa Lucia si ripete nella prima domenica del mese di maggio, tale celebrazione, che si svolge in abiti d'epoca, prende il nome di festa per Santa Lucia delle quaglie: in tale occasione viene celebrato l'evento miracoloso accaduto nel maggio del [[1646]], quando una [[Columbidae|colomba]] (l'[[Colomba dello Spirito Santo|animale simbolo dello Spirito Santo]]) entrò nella chiesa siracusana consacrata a Santa Lucia, annunciando la fine della carestia che aveva messo in ginocchio la città, poiché dopo la singolare visita del volatile giunse finalmente nel porto aretuseo una nave carica di grano.<ref>{{Cita libro |autore= Elena Montanaro |titolo= Lucia di Siracusa: tra passato e presente |anno= 2006 |pagina= 70 }}</ref>

=== Testate giornalistiche ===
Siracusa storicamente è coperta editorialmente da grossi gruppi editoriali come La Sicilia e Giornale di Sicilia. In passato La Sicilia proponeva un'edizione supplementare dedicata al libero consorzio comunale di Siracusa con focus su ogni comune (Zona sud, Zona Iblea, Zona nord). Dal 2020 il tomo allegato su La Sicilia è stato raggruppato nell'edizione quotidiana. Nel 2021 ha chiuso l'ultima sede fisica delle testate cartacee (La Sicilia, mentre il Giornale di Sicilia ha chiuso la redazione siracusana) gestendo così la copertura editoriale con collaborazioni in remoto. 
I quotidiani online forniscono la maggiore copertura editoriale sul territorio. Siracusa News, nata nel 2008, è la redazione con il più alto numero di giornalisti seguita da realtà come Siracusa Oggi, Siracusa Post, Siracusa Press, Nuovo Sud, Web Marte, Canale 8.

== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche e librerie ====
[[File:Biblioteca Alagoniana 1.jpg|miniatura|upright=1.0|La [[Biblioteca Alagoniana]] è la più antica biblioteca siracusana, sita nell'arcivescovado. Intitolata al suo fondatore [[Giovanni Battista Alagona]]]]
La città dispone di diverse [[biblioteche]], tra queste la più antica risale al [[1780]] (poiché le precedenti non sopravvissero ai saccheggi e alle calamità naturali del passato<ref>Cfr. Annunziata Berrino, Alfredo Buccaro, ''Delli Aspetti de Paesi. Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio: Tomo I. Costruzione, descrizione, identità storica'', 2018, p. 156.</ref>), denominata [[Biblioteca Alagoniana|biblioteca arcivescovile alagoniana]], istituita dal vescovo [[Giovanni Battista Alagona]], ospita un patrimonio cartaceo di 60.000 libri. La maggiore è rappresentata dalla biblioteca comunale della città, istituita nel [[1867]], ospita circa 70.000 volumi.<ref>{{Cita web|url=http://www.sbrsiracusa.it/|titolo=Le biblioteche siracusane|accesso=25 febbraio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607221154/http://www.sbrsiracusa.it/|dataarchivio=7 giugno 2016}}.</ref>

Tra le librerie aretusee, inoltre, la [[Casa del libro Rosario Mascali]] è stata riconosciuta, per la prima volta in Sicilia, come «un bene dal valore culturale», annoverandosi tra le librerie storiche d'Italia (al suo interno si sono avvicendati scrittori siciliani del calibro di [[Salvatore Quasimodo|Quasimodo]], [[Leonardo Sciascia|Sciascia]], [[Elio Vittorini|Vittorini]]).<ref>{{Cita news|url=http://www.siracusapost.it/1.68304/cronaca/sicilia-siracusa-provincia-siracusa/104/siracusa-la-prima-libreria-storica-della|titolo=A Siracusa la prima libreria storica della Sicilia tutelata dalla legge, è "La Casa del libro Rosario Mascali"|pubblicazione=Siracusa Post|data=23 luglio 2018|accesso=23 luglio 2018|dataarchivio=23 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180723212406/http://www.siracusapost.it/1.68304/cronaca/sicilia-siracusa-provincia-siracusa/104/siracusa-la-prima-libreria-storica-della|urlmorto=no}}</ref>

==== Ricerca ====
Nel [[2015]] Siracusa è stata selezionata dal progetto del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]] (CNR) per divenire la prima città d'Italia ad assumere il titolo di [[città intelligente]] (smart city) 2.0. Precedentemente, nel [[2012]], essa aveva già partecipato al progetto [[Stati Uniti d'America|statunitense]] dell'IBM Smarter Cities Challenge, venendo selezionata insieme ad altre 32 città nel mondo.<ref>{{Cita web|url=http://smartercitieschallenge.org/city_Siracusa_Italy.html|titolo=Siracusa, Italy - IBM Smarter Cities Challenge: Smarter City|sito=[http://smartercitieschallenge.org smartercitieschallenge.org]|accesso=11 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130508054340/http://smartercitieschallenge.org/city_Siracusa_Italy.html|dataarchivio=8 maggio 2013}}; {{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2014/07/17/tecnologia/benvenuti-a-siracusa-citt-smart-jarznBRKCjmVfDXAjbZJTP/pagina.html|titolo=Benvenuti a Siracusa città smart 2.0|sito=[http://www.lastampa.it www.lastampa.it]|accesso=6 novembre 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117030501/http://www.lastampa.it/2014/07/17/tecnologia/benvenuti-a-siracusa-citt-smart-jarznBRKCjmVfDXAjbZJTP/pagina.html|dataarchivio=17 novembre 2015}}</ref>

==== Scuole, università, accademie ====
Il comune di Siracusa possiede 150 scuole che adempiono all'[[Obbligo formativo|obbligo d'istruzione]] (dalle [[Scuola materna|scuole materne]] alle [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuole superiori]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/78-siracusa/77-scuole/|titolo=Scuole di Siracusa|accesso=12 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152304/https://www.tuttitalia.it/sicilia/78-siracusa/77-scuole/|urlmorto=no}}; {{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/089/scuole/|titolo=Scuole Provincia di Siracusa|accesso=12 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152307/http://www.comuni-italiani.it/089/scuole/|urlmorto=no}}</ref> Tra i suoi indirizzi superiori più peculiari, in quanto città marinara, si cita il [[Istituto tecnico nautico|Nautico]] (uno dei sette in Sicilia e dei circa quaranta in Italia<ref>{{Cita web|url=https://tuttosulmare.wordpress.com/2017/02/24/istituti-tecnici-nautici-italiani/|titolo=Tutto sil mare - Istituti Tecnici Nautici Italiani|accesso=9 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152241/https://tuttosulmare.wordpress.com/2017/02/24/istituti-tecnici-nautici-italiani/|urlmorto=no}}</ref>), fondato nel [[1944]] e intitolato al patriota [[Alessandro Rizza]] (già ex-[[Gaetano Arezzo della Targia]]), esso ha firmato l'accordo (gestito dalla Scuola Allievi Operai dell’Arsenale Militare Marittimo) - il primo in Italia nel suo genere - di alternanza scuola-lavoro con la [[Marina Militare italiana|Marina Militare]].<ref>{{Cita web|url=http://www.strettoweb.com/2018/06/alternanza-scuola-marina-militare-siracusa-catania/713130/|titolo=Alternanza scuola-lavoro: Marina Militare ed istituti scolastici delle province di Siracusa e Catania firmano la convenzione|accesso=9 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618180751/http://www.strettoweb.com/2018/06/alternanza-scuola-marina-militare-siracusa-catania/713130/|urlmorto=no}}</ref> Essendo inoltre una città a forte vocazione turistica, l'istruzione cittadina dedica molto spazio alla formazione nel settore dei servizi turistici: il capoluogo conta tre istituti di questo genere (che andandosi a sommare agli altri tre del libero consorzio comunale compongono una delle maggiori concentrazioni di scuole turistiche dell'isola).<ref>{{Cita web|url=https://www.corsiturismo.it/i-corsi-professionali-per-il-turismo-e-lospitalita/istruzione-secondaria-superiore-nel-turismo/diploma-tecnico-dei-servizi-turistici/scuole-secondarie-di-ii-grado-in-sicilia-per-conseguire-il-diploma-di-tecnico-dei-servizi-turistici/|titolo=Scuole secondarie di II grado in Sicilia per conseguire il Diploma di Tecnico dei Servizi Turistici|accesso=9 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175236/https://www.corsiturismo.it/i-corsi-professionali-per-il-turismo-e-lospitalita/istruzione-secondaria-superiore-nel-turismo/diploma-tecnico-dei-servizi-turistici/scuole-secondarie-di-ii-grado-in-sicilia-per-conseguire-il-diploma-di-tecnico-dei-servizi-turistici/|urlmorto=no}}</ref>

Il capoluogo, pur potendosi annoverare tra i centri urbani siciliani più antichi, e odiernamente anche tra quelli più popolosi, non dispone di un suo [[università|ateneo]] (a causa di ragioni storiche originatesi nell'epoca post-antica{{#tag:ref|Le prime tre e uniche sedi pubbliche universitarie sorsero in Sicilia durante il [[1400|'400]] e il [[1500|'500]], in un'epoca in cui vi era la contesa per il titolo di capitale tra [[Palermo]] e [[Messina]] (e in minor forma [[Catania]]). Siracusa, che dopo la [[Assedio di Siracusa (878)|conquista araba]] aveva perso il suo ''status'' di capitale dell'intera Sicilia, impoverita e tenuta fuori dai giochi di potere economico, visse in quei secoli la sua trasformazione in piazzaforte militare; votata alla continua difesa bellica del Regno, ben lontana dal poter ottenere un polo di studi.<ref>Cfr. la storia della nascita delle università siciliane in Salvatore Di Lorenz, ''Laureati e baccellieri dell'Università di Catania. Il Fondo «Tutt'Atti» dell'Archivio storico diocesano (1449-1571)'', 2005.</ref>|group=N}}), ma esso può comunque vantare due importanti e curiosi primati legati proprio alla storia universitaria: da Siracusa, infatti, proviene il decreto che sancì la nascita della più antica università statale d'Europa, ovvero l'[[università degli Studi di Napoli Federico II]], voluta dall'imperatore Federico II di Svevia nel [[1224]], quando con la sua corte risiedeva tra le mura di Siracusa;<ref>Vd. approfondimento in Laura Cassataro (a cura di), ''Il Castello di Federico II a Siracusa'', 1997.</ref> inoltre, sempre da questa città proviene il più antico [[laurea]]to della Sicilia: il siracusano Antonio Mantello, che ottenne la laurea in [[diritto civile]] nella vicina [[università degli Studi di Catania]] il 19 novembre del [[1449]].<ref>Salvatore Di Lorenzo, ''Laureati e baccellieri dell'Università di Catania'', 2005, p. 9.</ref> Solamente nel [[1996]] è stata inaugurata nella città aretusea la sede decentrata della facoltà di [[architettura]] dell'università catanese.<ref>{{Cita web|url=http://www3.unict.it/farch/|titolo=Sito della Facoltà di Architettura dell'Università di Catania|accesso=12 giugno 2018|dataarchivio=2 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140402185210/http://www3.unict.it/farch/|urlmorto=no}}</ref> Le [[università telematica|università telematiche]] [[Università telematica Pegaso|Pegaso]] e [[Università degli Studi Niccolò Cusano|Niccolò Cusano]] hanno recentemente aperto le loro sedi decentrate in città.

In ambito teologico l'[[istituto superiore di scienze religiose San Metodio]], fondato nel [[1977]] e dedicato al siracusano che divenne [[Metodio I|patriarca di Costantinopoli]], permette di conseguire la laurea in scienze religiose. Oltre a ciò vi trovano sede l'[[accademia di belle arti Rosario Gagliardi]] (dedicata all'architetto siracusano del barocco), l'accademia di [[naturopatia]] Anea<ref>{{Cita web|url=http://www.accademia-anea.com/|titolo=Accademia di Naturopatia Anea|accesso=25 febbraio 2015|dataarchivio=13 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150213013928/http://www.accademia-anea.com/|urlmorto=no}}</ref> e l'Academy of English (centro esami [[Cambridge]] ed ente monitorato del centro DITALS dell'[[università per stranieri di Siena]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.academyofitalian.com/chi-siamo-siracusa/|titolo=Academy of English - Siracusa|accesso=15 giugno 2018|dataarchivio=25 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141225192411/http://www.academyofitalian.com/chi-siamo-siracusa/|urlmorto=no}}</ref>

Il Mediterranean Center for Arts and Sciences (MCAS) dell'Arcadia University (la cui sede madre privata si trova in [[Pennsylvania]]) è invece un corso per studenti americani che risiedono a Siracusa;<ref>{{Cita web|url=https://www.prnewswire.com/news-releases/arcadia-university-opens-mediterranean-center-for-arts-and-science-for-study-abroad-students-138359319.html|titolo=Arcadia University Opens Mediterranean Center for Arts and Science for Study Abroad Students|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618204628/https://www.prnewswire.com/news-releases/arcadia-university-opens-mediterranean-center-for-arts-and-science-for-study-abroad-students-138359319.html|urlmorto=no}}</ref> esso ha contribuito alla nascita del Sicily Center for International Education (SCIE): fondato nel [[2015]] in Ortigia, esso si rivolge agli studenti stranieri offrendo loro la possibilità di conoscere la [[cultura italiana]] tramite corsi di studi estivi e relazione con gli altri istituti nazionali e internazionali che operano in zona.<ref>{{Cita web|url=http://sciecenter.org/|titolo=SCIE CENTER - core features|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175301/http://sciecenter.org/|urlmorto=no}}</ref> Sempre agli studenti stranieri è dedicata anche la The Italian Academy (Italian Language and Culture Centre); nata nel [[1984]] nell'area delle catacombe di San Giovanni e dell'omonima basilica che le sovrasta.<ref>{{Cita web|url=https://www.theitalianacademy.com/italian-language-school/|titolo=The Italian Academy - Italian Language and Culture Centre|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=28 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180228061047/http://www.theitalianacademy.com/italian-language-school/|urlmorto=no}}</ref>

Siracusa possiede inoltre una scuola accademica di specializzazione in Beni [[Archeologia|Archeologici]] che, fondata nel [[1925]], rappresenta un ''unicum'' nel suo genere sia in Sicilia che nell'Italia meridionale. La sua direzione in principio venne affidata all'archeologo [[Paolo Orsi]].<ref>{{Cita web|url=http://www.disum.unict.it/sites/default/files/files/Scuola%20di%20Specializzazione%20in%20Beni%20Archeologici.pdf|titolo=Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici|accesso=16 novembre 201|dataarchivio=17 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161117144447/http://www.disum.unict.it/sites/default/files/files/Scuola%20di%20Specializzazione%20in%20Beni%20Archeologici.pdf|urlmorto=no}}</ref> La città è anche la sede originaria dell'istituto di [[psicoterapia]] della [[Terapia della Gestalt|Gestalt HCC Italy]] (Gestalt Human Communication Center Italy): fondato nel [[1979]], ha incominciato da questo territorio la sua storia universitaria nella penisola italiana.<ref>{{Cita web|url=https://www.gestalt.it/istituto-gestalt-hcc-italy-storia-mission/|titolo=Istituto di Gestalt HCC Italy|accesso=13 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618155313/https://www.gestalt.it/istituto-gestalt-hcc-italy-storia-mission/|urlmorto=no}}</ref>

==== Fondazioni e associazioni ====
La fondazione [[ONLUS]] dell'[[istituto nazionale del dramma antico|INDA]] (acronimo di Istituto Nazionale del Dramma Antico), che comprende anche l’accademia d’arte del dramma antico, è stata costituita a Siracusa nel [[1914]]. Rappresenta una delle più longeve e rinomate scuole di teatro per l'arte drammitica. Grazie ad essa dopo 2.400 anni il teatro greco della città è tornato ad ospitare le tragedie e le commedie scritte per la prima volta nell'antichità, oltre a farsi promotrice di attività artistico-culturali varie e portare i propri spettacoli e i propri attori in giro per l'Italia e per l'estero (si cita ad esempio l'INDA al [[Teatro Grande (Pompei)|teatro Grande di Pompei]]<ref>{{Cita web|url=http://www.indafondazione.org/it/al-via-le-prove-degli-spettacoli-al-teatro-grande-di-pompei/|titolo=Al via le prove degli Spettacoli al Teatro Grande di Pompei|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175304/http://www.indafondazione.org/it/al-via-le-prove-degli-spettacoli-al-teatro-grande-di-pompei/|urlmorto=no}}</ref> e al festival culturale di [[Atene]]<ref>{{Cita web|url=http://www.indafondazione.org/it/atene-aspetta-linda/|titolo=L’INDA ad Atene|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175241/http://www.indafondazione.org/it/atene-aspetta-linda/|urlmorto=no}}</ref>).

La città è anche un importante punto di riferimento a livello globale per lo studio delle [[Criminologia|scienze criminali]] e del [[diritto penale]], per via della presenza del [[The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights|Siracusa International Institute]] (fino al 2017 conosciuto come [[Istituto superiore internazionale di scienze criminali|ISISC]] - Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminali); fondazione ONLUS sorta nel [[1972]] che, tra le altre cose, possiede lo status consultivo speciale presso le [[Nazioni Unite]]. Tra le azioni più significative dell'istituto vi è il convegno in cui gli esperti scrissero a Siracusa il primo testo della [[Tortura#Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura|Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura]], adottato da tutti i paesi membri dell’[[ONU]]. Il Siracusa International Institute, che come scopo si prefigge la protezione dei diritti umani, la lotta alla criminalità organizzata transnazionale e l'affermazione dello stato di diritto, organizza da sempre corsi internazionali di alta formazione in campo penalistico, porta avanti programmi di assistenza tecnica all'estero e sviluppa svariati progetti di ricerca, prevalentemente in materia di contrasto alla criminalità organizzata. Nella sede di questo istituto, dedicata al suo fondatore e presidente [[Mahmoud Cherif Bassiouni]], si trova inoltre l'OPCO (acronimo di Osservatorio Permanente sulla Criminalità Organizzata): organo del consiglio della [[Presidente della Regione Siciliana|presidenza della regione siciliana]] e degli enti locali territoriali.<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/presidenza/programmazione/Sicur/OPCO.htm|titolo=Osservatorio Permanente sulla Criminalità Organizzata|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152258/http://www.regione.sicilia.it/presidenza/programmazione/Sicur/OPCO.htm|urlmorto=no}}</ref> Il Siracusa International Institute ospita inoltre un fondo librario di 24.000 volumi incentrati sulla criminologia e i diritti umani provenienti da svariate nazioni.<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusainstitute.org/portal/headquarters/|titolo=Siracusa Institute|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618131807/http://www.siracusainstitute.org/portal/headquarters/|urlmorto=no}}</ref>

[[File:4464 - Museo dal papiro (Siracusa) - Preparazione della carta di papiro - Foto Giovanni Dall'Orto, 19 mar 2014.jpg|miniatura|[[Papiro|Carta da papiro]] realizzata presso l'istituto internazionale del papiro, la cui sede è sita all'interno dell'area museale dedicata alla rara pianta]]

Avendo la città un rapporto particolareggiato con la [[Cyperus papyrus|pianta del papiro]] (Siracusa rappresenta l'unica città in Europa nella quale essa prospera naturalmente), l'istituto italiano per la [[Antico Egitto|Civiltà Egizia]] (I.I.C.E.) fu fondato a Siracusa e con sede principale in città;<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2012/2/111866.html|titolo=Dall’Egizio di Torino al Museo del Papiro|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175317/http://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2012/2/111866.html|urlmorto=no}}</ref> su questa fondazione ha influito la presenza consolidata a Siracusa dell'istituto internazionale del papiro, il quale si occupa dal [[1987]] dello studio e del restauro degli antichi papiri egiziani: esso è gemellato con la [[Bibliotheca Alexandrina]], ha diretto il «Laboratorio di Restauro dei Papiri» nel [[museo egizio del Cairo]], ha partecipato a campagne di scavo nella terra dei faraoni e conduce a Siracusa egittologi provenienti da tutto il mondo per confrontarsi durante convegni e seminari.<ref>{{Cita web|url=http://www.iice.it/8-pagine-dei-socii/24-corrado-basile.html|titolo=I.I.C.E. - Corrado Basile|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175305/http://www.iice.it/8-pagine-dei-socii/24-corrado-basile.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://museodelpapiro.it/wp-content/uploads/2014/08/Convegni-organizzati.pdf|titolo=Convegni organizzati: - Museo del papiro - Istituto Internazionale del Papiro|accesso=16 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618152308/http://museodelpapiro.it/wp-content/uploads/2014/08/Convegni-organizzati.pdf|urlmorto=no}}</ref>

Nel [[1984]] per valorizzare l'architettura barocca è sorto in città il centro internazionale di studi sul barocco (CISB), il quale è stato uno dei soggetti che ha maggiormente contribuito all’inserimento delle [[città tardo barocche del Val di Noto]] nella lista UNESCO.<ref>{{Cita web|url=http://www.centrostudibarocco.it/|titolo=Centro internazionale di studi sul barocco - Siracusa|accesso=26 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141219053839/http://www.centrostudibarocco.it/|dataarchivio=19 dicembre 2014}}</ref> Siracusa è inoltre la sede del primo Hub (fulcro, centro) siciliano: The Hub Siracusa (denominato anche The Hub Sicilia),<ref>{{Cita web|1=http://siracusa.the-hub.net/|2=The Hub Siracusa, in Ortigia|lingua=en|accesso=27 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116192519/https://siracusa.the-hub.net/|dataarchivio=16 gennaio 2013|urlmorto=sì}}</ref> facente parte dell'Euro-South Hub.<ref>{{Cita web|1=http://www.the-hub.net/|2=Il sito internazionale degli Hub|lingua=en|accesso=27 febbraio 2013|dataarchivio=1 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130301082003/http://www.the-hub.net/|urlmorto=no}}</ref>

La città è culturalmente attiva anche nell'ambito della pacificazione sociopolitica, tramite l'AIEP (Associazione Internazionale per l’Educazione alla Pace), presieduta dallo [[scicli]]tano e siracusano d'adozione Bruno Fucili (tredici volte candidato al premio Nobel),<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/il-13-volte-candidato-al-nobel-per-la-pace-bruno-ficili-incontra-a-siracusa-i-giovani-del-servizio-civile/|titolo=Il 13 volte candidato al Nobel per la Pace Bruno Ficili incontra a Siracusa i Giovani del Servizio Civile|accesso=11 maggio 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618175404/http://www.siracusanews.it/il-13-volte-candidato-al-nobel-per-la-pace-bruno-ficili-incontra-a-siracusa-i-giovani-del-servizio-civile/|urlmorto=no}}</ref> il quale ha organizzato nel comune aretuseo, per oltre vent'anni, il convegno internazionale su l’Educazione alla Pace. Grazie a queste iniziative Siracusa è stata proclamata, dal [[1995]], «città per la pace e per i diritti umani».<ref>{{Cita web|url=https://www.myrrha.it/siracusa-crocevia-mediterraneo-per-la-cultura-della-giustizia-di-giovanni-pasqua-numero-2/?print=print|titolo=Siracusa crocevia mediterraneo per la cultura della giustizia|accesso=18 giugno 2018|dataarchivio=18 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180618162311/https://www.myrrha.it/siracusa-crocevia-mediterraneo-per-la-cultura-della-giustizia-di-giovanni-pasqua-numero-2/?print=print|urlmorto=no}}</ref> Tra gli avvenimenti memorabili di questi convegni aretusei si ricorda la venuta nel [[1999]] del campione pacifista [[Muhammad Ali]], che firmò in città i documenti per un trattato di pace nel [[Burundi]], nel quale imperversava la [[Guerra civile in Burundi|guerra civile]].<ref>{{Cita web|url=http://worldpeacecongress.net/it/2003/filici.htm|titolo=Associazione Internazionale di Educatori alla Pace Mondiale|accesso=16 novembre 2016|dataarchivio=17 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161117063839/http://worldpeacecongress.net/it/2003/filici.htm|urlmorto=no}}</ref>

Oltre a ciò in città si riuniscono con continuità giovani medici provenienti da tutto il [[Mediterraneo]] con il fine di specializzarsi, usufruendo della Euro Mediterranean Rehabilitation Summer School (E.M.R.S.S.), gestita dall'associazione siracusana che si occupa di [[Medicina fisica e riabilitazione|medicina fisica e riabilitativa]].<ref>{{Cita web|url=http://www.emrss.it/|titolo=Euro Mediterranean Rehabilitation Summer School|accesso=16 novembre 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161117144428/http://www.emrss.it/|dataarchivio=17 novembre 2016}}</ref>

==== Musei ====
[[File:Siracusa, Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, sezione vasi.jpg|miniatura|upright=1.0|Vetrine con vasi, coppe e crateri della Sicilia antica ([[museo archeologico regionale Paolo Orsi]])]]

* Il [[museo archeologico regionale Paolo Orsi]] rappresenta uno dei più importanti musei archeologici d'Europa.<ref>{{Cita libro |autore= Touring editore |titolo= Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia |anno= 2002 |pagina= 35 |isbn= 88-365-2389-7}}</ref> Il [[museo del Papiro]] si occupa di preservare e curare la rara pianta del [[papiro]], attivando collaborazioni con luoghi significativi per questa pianta come la città de [[Il Cairo]].<ref>{{Cita web |1=http://www.archaeogate.org/iice/ |2=Istituto Italiano per la Civiltà Egizia |urlmorto=sì |accesso=27 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130201131348/http://www.archaeogate.org/iice/ |dataarchivio=1º febbraio 2013 }}</ref>
* La Galleria Regionale, detta [[museo Bellomo]], espone i reperti d'epoca [[epoca medievale|medioevale]] e [[epoca moderna|moderna]] della città.
* Il museo dell'[[INDA]] organizza esposizioni temporanee dedicate alla storia delle [[rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa]].
* Il [[museo Aretuseo dei Pupi]] mostra l'arte dell'[[Opera dei Pupi|Opera dei Pupi Siciliani]], dichiarata dall'[[UNESCO]] [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità]].
* Il museo del Cinema rappresenta nel suo genere il terzo museo più grande d'Italia.<ref>{{Cita web |1=http://www.museodelcinemadisiracusa.it/ |2=Museo del Cinema di Siracusa |accesso=27 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140117054806/http://www.museodelcinemadisiracusa.it/# |dataarchivio=17 gennaio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
* Il Tecnoparco Archimede, in una superficie espositiva di {{M|1700}} m², espone le repliche di macchine da guerra utilizzate nel [[III secolo a.C.]] e autentici strumenti [[tecnologia|tecnologici]] ideati dal genio di [[Archimede]].<ref>{{Cita web | 1 = http://www.tecnoparco-archimede.com/home/ | 2 = Il Tecnoparco Archimede | accesso = 27 febbraio 2013 | dataarchivio = 18 marzo 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130318193544/http://www.tecnoparco-archimede.com/home/ | urlmorto = no }}</ref>
* Il museo del Mare Sirmuma espone la storia marinara di Siracusa.<ref>{{Cita web |1=http://www.siracusamuseodelmare.it/ |2=Museo del Mare di Siracusa |accesso=27 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160504073552/http://www.siracusamuseodelmare.it/# |dataarchivio=4 maggio 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
* Il piccolo [[acquario Tropicale di Siracusa]], situato all'interno della [[Fonte Aretusa]], è stato dedicato alla vita marina del Mediterraneo e alla fauna dei [[Tropici]].
* Nel sito del castello Eurialo è stato allestito un Antiquarium al cui interno sono custoditi preziosi reperti della vita militare della costruzione dionisiana e dunque del suo prosieguo durante i secoli successivi (fino a quando il castello venne utilizzato).

=== Stampa e media ===
Nella città hanno sede le edizioni locali del ''[[Giornale di Sicilia]]'', ''[[La Sicilia]]'' e la ''[[Gazzetta del Sud]]'', il quindicinale d'opinione La Civetta di Minerva "premio nazionale Mario Francese 2012", l'emittente radiofonica [[Radio FM Italia]].

=== Cinema ===
La città ha rappresentato un [[set cinematografico]] a cielo aperto per numerose pellicole. Ciò ha condotto in città molteplici personalità del mondo del cinema come [[Harrison Ford]], [[Phoebe Waller-Bridge]], [[Mads Mikkelsen]], [[James Mangold]], [[Peter Dinklage]], [[Ben Mendelsohn]], [[Joe Wright]], [[Vittorio De Sica]], [[Mario Monicelli]], [[Nino Manfredi]], il duo [[Franco e Ciccio]], i [[fratelli Taviani]], [[Walter Chiari]], [[Monica Bellucci]], [[Giuseppe Tornatore]] e numerosi altri.

Tra i titoli più significativi vi sono: ''[[Casanova '70]]''; '' [[Rosolino Paternò, soldato]]''; ''[[Secondo Ponzio Pilato (film)|Secondo Ponzio Pilato]]''; ''[[La più bella coppia del mondo]]''; ''[[Il viaggio (film 1974)|Il viaggio]]''; ''[[Anni di piombo (film 1981)|Anni di piombo]]''; ''[[Kaos (film)|Kaos]]''; ''[[L'uomo delle stelle]]''; ''[[Sicilia!]]''; ''[[Malèna (film)|Malèna]]''; ''[[Nati stanchi]]''; ''[[Lettere dalla Sicilia]]''; ''[[Commissario Montalbano|Il Commissario Montalbano]]''; ''[[Il figlio della luna]]''; ''[[Caravaggio (miniserie televisiva 2008)|Caravaggio]]''; ''[[Cyrano (film)|Cyrano]]''; ''[[Indiana Jones e il quadrante del destino]]''.

La [[Siracusa (città antica)|storia della città]] è stata inoltre il soggetto o l'ispirazione per svariate pellicole cinematografiche, come il [[film muto]] ''[[Damon and Pythias (film 1908)|Damon and Pythias]]'', seguito dal [[remake]] ''[[Damon and Pythias (film 1914)|Damon and Pythias]]'' (film [[1914]]), i [[peplum]] ''[[L'assedio di Siracusa]]'', ''[[Il tiranno di Siracusa]]'', ''[[La sfida dei giganti]]'' (ultima pellicola dove [[Reg Park]] veste i panni di [[Ercole]]), il [[film d'animazione]] ''[[Sinbad - La leggenda dei sette mari]]'' (ultimo film della [[DreamWorks]] con [[Animazione#Animazione tradizionale|animazione tradizionale]]) e il quinto e ultimo capitolo della [[Indiana Jones (franchise)|serie di Indiana Jones]], ''[[Indiana Jones e il quadrante del destino]]'' (''Indiana Jones and the Dial of Destiny'') di [[James Mangold]].

A Siracusa si tengono due festival del cinema, con circuiti nazionali e internazionali, di cadenza annuale: l'Ares International Film e Media Festival, giunto alla sua settima edizione, e l'Ortigia Film Festival, giunto all'ottava edizione, i quali hanno visto la partecipazione di artisti come [[Margareth Madè]], [[Nino Frassica]], [[Mario Venuti]], [[Krzysztof Zanussi]], [[Pietro Marcello (regista)|Pietro Marcello]]. Ai festival si è aggiunto anche il “premio [[Tonino Accolla]]”, [[contest]] in onore del noto [[doppiatore]] siracusano (la voce italiana di [[Eddie Murphy]], [[Jim Carrey]], [[Ben Stiller]], [[Tim Curry]] e molti altri).<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/node/65319|titolo=Siracusa, Presentate a Roma le novità 2016 del premio Tonino Accolla|accesso=27 febbraio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305170546/http://www.siracusanews.it/node/65319|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>

=== Teatro ===
[[File:Teatro comunale di siracusa.jpg|miniatura|upright=1.0|Il [[Teatro Comunale (Siracusa)|teatro comunale della città]]]]
Siracusa è stata una delle prime città al mondo in cui si è sviluppata la forma d'[[Teatro|arte teatrale]]. Mentre ad Atene si è soliti accostare l'[[Dramma|arte drammatica]], la nascita dell'[[commedia|arte comica]] viene attribuita alla ''polis'' di Siracusa, per via delle parole di [[Platone]], il quale nel ''[[Teeteto]]'' (Plato, ''Teet.'', 152 e) definisce il siracusano [[Epicarmo]] «''archegeta della commedia''» (o anche «''principe della commedia''»), paragonandolo ad [[Omero]] - che egli definisce «''archegeta della tragedia''» -,<ref>Vd. B. Marzullo, W. Bühler, ''Scripta minora. 2(2000)'', p. 724; L. M. Catteruccia, ''Pitture vascolari italiote di soggetto teatrale comico'', 1951, p. 13; ''Dialoghi filosofici'', 2013, n. 67.</ref> quelle di [[Alcimo (storico)|Alcimo]] in ''[[Alcimo (storico)#Ad Aminta|Ad Aminta]]'', e per via del suo [[teatro greco di Siracusa|teatro greco]]; uno dei più vasti e importanti [[Teatro greco|teatri dell'antichità]]. Nel suo palcoscenico hanno recitato [[Eschilo]], [[Formide]], [[Antifonte]] e altri grandi nomi.<ref>{{Cita libro |autore= [[Carlo Anti]] |titolo= Guida per il visitatore del Teatro Antico di Siracusa |anno= 1948 |sbn= IT\ICCU\PAL\0134568}}</ref> Si rivivono i fasti del teatro greco mettendo in scena le rappresentazioni classiche, organizzate ogni anno dall'INDA.

In [[epoca moderna]] sono sorti gli edifici teatrali al chiuso, come il [[Teatro Comunale (Siracusa)|teatro massimo di Siracusa]] ([[XIX secolo]])<ref>{{Cita web |1=http://www.ibmsnet.it/siracusa/tcomunal.html |2=Il Teatro Comunale di Siracusa |accesso=27 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130228135054/http://www.ibmsnet.it/siracusa/tcomunal.html# |dataarchivio=28 febbraio 2013 |urlmorto=sì }}</ref> e il teatro Vasquez.<ref>{{Cita web | 1 = http://vacanzeasiracusa.altervista.org/_altervista_ht/imgPagine/mfoto581.jpg | 2 = Spettacolo del Russian Ballet Moscow al Teatro Vasquez di Siracusa | accesso = 27 febbraio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305130651/http://vacanzeasiracusa.altervista.org/_altervista_ht/imgPagine/mfoto581.jpg | dataarchivio = 5 marzo 2016 | urlmorto = sì }}</ref> All'interno della [[latomia dei Cappuccini]] si trova il Teatro di Verdura, sul cui palco hanno recitato attori di fama internazionale. In città ha sede inoltre un teatro dei pupi, denominato [[Piccolo Teatro dei Pupi di Siracusa]], presso il quale si porta in scena la tradizione siciliana dell'Opera dei pupi.

=== Arte ===
La [[storia dell'arte]] di Siracusa è estremamente variegata. Dall'epoca greca giunge una delle forme d'arte più apprezzate dell'antica città: la [[Monetazione di Siracusa|sua monetazione]].

{{Citazione|Le monete di Siracusa meritano di essere considerate tra le più belle del mondo.<ref>{{Cita libro |autore= Sonia Laconi |titolo= Genesi storica e spirito monetario tra lingua immagine e propaganda |anno= 2002 |pagina= 16 |sbn= IT\ICCU\CAG\0714328}}</ref>}}

Tali monete sono odiernamente sparse in giro per il globo, ma una parte delle stesse rimane custodita a Siracusa. La [[filatelia]] moderna ha celebrato la zecca aretusea emettendo la serie denominata ''[[Siracusana]]'', così come ha fatto la [[lira italiana]], ponendo in circolazione la [[500 lire (banconota)#Aretusa|banconota di Stato con il volto di Aretusa]].

[[File:Venus Pudica, marble, 100-200 AD, AM Syracuse, 121484 (cropped).jpg|miniatura|upright|left|La ''[[Venere Landolina]]'']]

Antico centro culturale ritenuto prestigioso, la ''polis'' attirava nei suoi confini menti brillanti, così che vi fiorì ogni tipo di arte. Quando la città venne [[Assedio di Siracusa (212 a.C.)|conquistata dai Romani]], questi rimasero meravigliati dallo [[Storia di Siracusa in epoca romana#Le ricchezze di Siracusa saccheggiate|stato culturale e artistico raggiunto dai greci di Siracusa]]; gli studiosi ritengono infatti che l'importazione dei tesori siracusani comportò l'inizio della ''luxuria'' tra i Romani.<ref name="iclaudimarcelli">Cit. M. Cadario, ''I Claudi Marcelli: Strategie di propaganda'' in ''monumenti onorari e dediche votive tra III e I secolo a.C.'', in ''Ostraka'', 2005, p. 149.</ref>

La conquista di Siracusa rappresentò un punto cruciale per l'avvicinamento della [[Arte romana|cultura latina]] a [[Arte greca|quella greca]] (dapprima avversata dai Romani).<ref name="iclaudimarcelli" /> Marco Claudio Marcello saccheggiò così tante opere d'arte siracusane che una volta giunte a Roma, collocate in un tempio, pare abbiano rappresentato il primo museo dell'urbe.<ref>M. Cadario, ''I Claudi Marcelli: Strategie di propaganda in monumenti onorari e dediche votive tra III e I secolo a.C.'', in ''Ostraka'', 2005, p. 149, n. 17.</ref>

{{Citazione|Infeste, credetemi, per questa città sono le statue portate da Siracusa.|[[Catone il Censore]] in Livio, I, 34, 3.|[[Arte romana repubblicana#Devicta Asia e Graecia capta|Infesta mihi credite signa ab Syracusis illata sunt hunc urbi.]]|lingua=La}}

Il componimento architettonico della città ben rappresenta la storia dei popoli che si susseguirono: i normanni che ne fecero un centro attivo dell’arte romanica normanna già durante il periodo della contea di Sicilia; con il Sacro Romano Impero e le successive dinastie medievali con una vasta attività edilizia in stile gotico. L’età moderna è caratterizzata da un impronta fiamminga e rinascimentale che avvenne sotto il [[Storia della Sicilia spagnola|dominio spagnolo]], e dopo il violento terremoto del [[1693]], gran parte della città venne ricostruita adottando l'elaborato [[stile barocco]], motivo per cui Siracusa, insieme ad altre città del [[Val di Noto]], viene presa ad esempio per la definizione di [[barocco siciliano]], ospitando anche un centro di studi internazionali sul barocco.<ref>''Annali del barocco in Sicilia'', vol. 8, 2006.</ref> Il neoclassicismo fu introdotto, come nel resto della Sicilia, da artisti francesi. L’Ottocento vede il susseguirsi di stili europei che presentano sempre un impronta locale nella definizione tra neogotico, eclettismo, ecc. Lo stile liberty trionferà tra la fine dell’Ottocento e soprattutto i primi del novecento in particolare nel siracusano. L'Art Deco e altri stili come il futurismo, il razionalismo, il brutalismo, ecc. caratterizzeranno il novecento siracusano. Siracusa custodisce inoltre antiche e preziose opere dell'arte pittorica di importanti artisti che vissero in città influenzando la scuola locale; tra i dipinti più noti si menzionano il ''[[Seppellimento di Santa Lucia]]'' del [[Caravaggio]] del [[1608]] e l{{'}}''[[Annunciazione (Antonello da Messina)|Annunciazione]]'' di [[Antonello da Messina]] del [[1474]].

=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina siracusana|Cucina siciliana}}

Le prime testimonianze scritte sulla cucina di Siracusa risalgono all'[[epoca greca]]. Grazie al suo ruolo egemone nel Mediterraneo la città fu pioniera nel far conoscere le abitudini alimentari siciliane all'estero. L'antica cucina siracusana, data la notorietà, attirò su di sé critiche ed elogi: [[Archestrato di Gela|Archestrato]] nel suo trattato la definì eccessivamente elaborata e pesante.<ref>Cit. Università di Bologna. Istituto di filologia classica, ''Museum criticum'', vol. 13-14, 1978, p. 283. Per approfondire vd. ''Gastronomia'' di Archestrato, trad. italiana a cura di {{cita libro |autore= [[Domenico Scinà]] |città= Venezia |anno= 1842 |sbn= IT\ICCU\TSA\0674505}}</ref> [[Platone]] giudicò negativamente la sontuosità dei banchetti siracusani e il cibarsi due volte al giorno, motivo, per il filosofo, di dissolutezza.<ref>[[Platone]], ''Lettera VII'', 326b in ''Opere complete'', cit., vol. VII, p. 28.</ref> [[Aristofane]] comparò la mensa dei Siracusani ai banchetti dei [[Sibari]]ti<ref>Aristofane, ''Banchettanti'', fr. 225 K.-A.</ref> (''polis'' nota per l'eccessiva dolce vita).<ref>{{Cita pubblicazione |autore= Charles Van Doren |titolo= Storia della conoscenza |anno= 2012 |numero= n° 3, cap. 15 |annooriginale= 2006 |isbn= 88-8358-870-3}}</ref>

{{Citazione|Amico mio, non si direbbe che tu lodi, se ritieni che questo vada bene, la tavola siracusana e l'infinita varietà di leccornie siciliane.|[[Platone]], ''[[La Repubblica (dialogo)|La Repubblica]]'', 404 d, in [[Francesco Rizzo]], ''Dialoghi politici e Lettere''.|Συρακοσίαν δέ, ὦ φίλε, τράπεζαν καὶ Σικελικὴν ποικιλίαν ὄψου, ὡς ἔοικας, οὐκ αἰνεῖς|lingua=grc}}

La cucina siracusana, d'altro canto, venne molto apprezzata dagli [[antichi greci]]: le nobili famiglie chiamavano cuochi sicelioti alle loro mense, e la città di Siracusa diede i natali a [[Miteco Siculo]], il quale scrisse il primo libro di cucina del mondo occidentale ([[V secolo a.C.]]),<ref>Scritto andato perduto. Cit. {{cita libro |autore= Mary Taylor Simeti |titolo= La tavola del Gattopardo: la cucina siciliana tra letteratura e memoria |anno= 2001 |pagina= 7 |sbn= IT\ICCU\CFI\0525802}} {{cita libro |autore= Mondadori |titolo= Italia: arte, natura, cultura |anno= 2005 |pagina= 541 |isbn= 88-370-3083-5}}</ref> e a [[Labdaco di Siracusa|Labdaco]], che i cuochi greci consideravano loro maestro nell'arte culinaria.<ref>{{Cita libro |autore= Fausto Cantarelli |titolo= I tempi alimentari del Mediterraneo: cultura ed economia nella storia alimentare dell'uomo |volume= 1 |anno= 2005 |pagina= 128 |sbn= IT\ICCU\PUV\1033591}}</ref>

La bevanda più esportata da Siracusa fu il vino: «gli antichi siracusani preparavano le uve - a tenore delli precetti prescritti da [[Esiodo]] - e come ne tiravano il vino Pollio, è la medesima oggi da tutti comunemente praticata per fare li buoni [[moscato|moscati]]».<ref>Cit. Società degli enotecnici italiani, ''L'Italia vinicola ed agraria'', 1935, p. 340.</ref> Una leggenda d'epoca greca vuole che Pollio fosse un sovrano [[Argo (città antica)|argivo]], il primo re di Siracusa, che diede il proprio nome a questo vino,<ref>{{Cita libro |autore= Francesca Berlinzani |titolo= Convivenze etniche, scontri e contatti di culture in Sicilia e Magna Grecia |anno= 2012 |pagina= 100 |isbn= 978-88-6458-055-5}}</ref> apostrofato spesso come il vino più antico d'Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.agraria.org/vini/siracusa-doc.htm|titolo=Siracusa DOC - Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP|accesso=22 febbraio 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304044840/http://www.agraria.org/vini/siracusa-doc.htm|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>

Con la [[Impero Romano|dominazione romana]], il vino, il miele (nello specifico il [[Miele ibleo|miele degli Iblei]]) e il [[grano]] siracusano, vennero su larga scala [[Storia di Siracusa in epoca romana#Produttività e commercio|esportati a Roma]]. Nelle mense di [[Augusto]] si potevano trovare vino e olio provenienti da Siracusa.<ref>{{Cita libro |autore= Tullio Dandolo |titolo= Studî sul secolo d'Augusto. Libri quattro |anno= 1837 |pagina= 212 |sbn= IT\ICCU\NAP\0034180}}</ref> Nei secoli successivi la cucina siracusana subì le medesime influenze delle culture straniere che dominarono il resto della Sicilia.

Odiernamente la cucina siracusana rientra nella costituita [[dieta mediterranea]], dichiarata [[patrimonio immateriale dell'umanità]].

[[File:Almonds granita and brioche of Syracuse.jpg|miniatura|upright=0.8|Granita alle mandorle con [[brioscia]] preparate artigianalmente a Siracusa]]
[[File:Le pizzette di Siracusa - Pizzeria Mundo Maya.jpg|miniatura|left|upright=0.7|Le pizzette siracusane; un classico della panificazione locale]]

Tra i suoi alimenti più noti vi sono le [[olive]], il [[pesce]], diversi prodotti PAT e IGP come il [[limone di Siracusa]], l'[[arancia rossa di Sicilia]], la [[patata novella di Siracusa]], l'[[Monti Iblei (olio)|olio d'oliva dei Monti Iblei]], l'[[anguria di Siracusa]], la [[fragola]] di [[Cassibile]].

La tradizione culinaria siracusana annovera diversi primi e secondi piatti, tra i più tipici vi sono la [[Spaghetti alla siracusana|pasta fritta alla Siracusana]] e gli spaghetti alla bottarga di [[tonno]], la zuppa di pesce alla Siracusana, il tonno alla ghiotta e numerosi altri piatti originari del territorio. Nel siracusano si usa preparare l'impanata (pizza chiusa ripiena di patate che deriva dalla [[Spagna|spagnola]] [[empanada]]), il [[pizzolo (gastronomia)|pizzolo]], gli [[arancini]] al ragù (che qui assumono la classica forma a cilindro). Alcuni dei dolci peculiari di Siracusa sono i totò (biscotti al cioccolato ricoperti di glassa), la [[giuggiulena]], la [[cuccìa (Sicilia)|cuccìa]], la [[cotognata]], la [[granita]] di [[mandorla]] (quella siracusana ha trovato menzione nell'opera de [[Il garofano rosso (romanzo)|il garofano rosso]] di [[Elio Vittorini]]<ref>{{Cita libro |autore= Caterina Barilaro |titolo= I parchi letterari in Sicilia |anno= 2004 |pagina= 237 |isbn= 88-498-0863-1}}</ref>), la versione locale della [[cassata siciliana]], preparata con del [[pan di Spagna]], e le [[Pasta di mandorla|paste di mandorla]].

=== Eventi ===
In città si susseguono durante l'anno numerosi eventi, di diversa natura (artistica, culturale, sportiva), il cui richiamo risulta essere di livello nazionale e internazionale.

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* [[Rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa]]<ref>{{Cita libro |lingua=en |autore= J. Michael Walton |titolo= Living Greek theatre: a handbook of classical performance and modern production |url=https://archive.org/details/livinggreektheat0000walt |anno= 1987 |pagina= 318 |isbn= 0-313-24597-5}}</ref><ref>{{Cita libro |lingua=en |autore= Cristian Bonetto |autore2= Gregor Clark |autore3= Brendan Sainsbury |titolo= Lonely Planet Southern Italy |voce= Syracuse |anno= 2016 |isbn= 1-76034-124-X}}</ref>
* Festival Euro Mediterraneo<ref>{{Cita web|url=http://www.agenziastampaitalia.it/cultura/cultura-2/20836-le-grandi-stelle-del-balletto-classico-al-teatro-greco-di-siracusa|titolo=Le grandi stelle del balletto classico al Teatro Greco di Siracusa|accesso=22 marzo 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202162603/http://agenziastampaitalia.it/cultura/cultura-2/20836-le-grandi-stelle-del-balletto-classico-al-teatro-greco-di-siracusa|dataarchivio=2 febbraio 2017}}</ref>
* Festival Internazionale del Balletto di Siracusa<ref>{{Cita web|url=http://www.festivalballettosiracusa.com/|titolo=Festival Internazionale del Balletto di Siracusa|accesso=21 marzo 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141219203637/http://www.festivalballettosiracusa.com/|dataarchivio=19 dicembre 2014}}</ref>
* Siracusa International Tango Festival<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.tangomarathons.com/events/6-international-siracusa-tango-festival/|titolo=International Siracusa Tango Festival|4=22 marzo 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202082240/http://www.tangomarathons.com/events/6-international-siracusa-tango-festival/|dataarchivio=2 febbraio 2017|accesso=22 marzo 2016}}</ref>
* Siracusa City Marathon<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.marathonrunnersdiary.com/races/europe-marathons/siracusa-city-marathon.php|titolo=Siracusa City Marathon|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160324064850/http://www.marathonrunnersdiary.com/races/europe-marathons/siracusa-city-marathon.php|dataarchivio=24 marzo 2016}}</ref>
* [[Regata internazionale Siracusa-Malta|Regata Internazionale Siracusa - Malta]]<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.lastampa.it/2008/07/10/societa/mare/sport/sabato-parte-la-maltasiracusa-bUl00r3X5sAeitb1i4tKON/pagina.html|titolo=Sabato parte la Malta-Siracusa. Oltre 60 yachts al via, tra crociera, race e classic|giornale=[[La Stampa]]|data=10 luglio 2008|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180420013529/http://www.lastampa.it/2008/07/10/societa/mare/sport/sabato-parte-la-maltasiracusa-bUl00r3X5sAeitb1i4tKON/pagina.html|dataarchivio=20 aprile 2018}}</ref>
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* Palio del mare<ref>''[[Panorama (rivista)|Panorama]]'', Edizioni 1137-1140, 1988, p. 139; ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', 1993, p. 108.</ref>
* [[Festa della musica|Festa della musica europea]]<ref>{{Cita web | url = http://www.festadellamusica-europea.it/index.php/it/programma-siracusa | titolo = Festa della Musica | accesso = 9 ottobre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20160327231400/http://www.festadellamusica-europea.it/index.php/it/programma-siracusa | dataarchivio = 27 marzo 2016 }}</ref>
* Ares International Film e Media Festival<ref>{{Cita web|url=http://www.aresfestival.it/index.php|titolo=Ares International Film e Media Festival|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160326233812/http://aresfestival.it/index.php|dataarchivio=26 marzo 2016}}</ref>
* Ortigia Film Festival<ref>{{Cita web|url=http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2015/07/11/ortigia-film-festival-rende-omaggio-pasolini-nel-della-morte_MjQKqAmIMoqb3huHlvTLEP.html|titolo=Ortigia Film Festival|editore=[[Adnkronos]].com|data=11 luglio 2015|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202002355/http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2015/07/11/ortigia-film-festival-rende-omaggio-pasolini-nel-della-morte_MjQKqAmIMoqb3huHlvTLEP.html|dataarchivio=2 febbraio 2017}}</ref>
* Settimana del Pi greco<ref group="N">Il [[Giorno del pi greco]] è diffuso in tutto il mondo ({{Cita pubblicazione|url=http://www.lastampa.it/2016/03/14/cultura/scuola/il-marzo-il-pi-greco-day-anche-su-marte-si-festeggia-il-re-dei-numeri-YUlqZtNrAs6bMHmfDeSi8J/pagina.html|titolo=Il 14 marzo è il Pi Greco Day, anche su Marte si festeggia il “re dei numeri”|giornale=La Stampa|data=14 marzo 2014|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160318151803/http://www.lastampa.it/2016/03/14/cultura/scuola/il-marzo-il-pi-greco-day-anche-su-marte-si-festeggia-il-re-dei-numeri-YUlqZtNrAs6bMHmfDeSi8J/pagina.html|dataarchivio=18 marzo 2016}}), anche Siracusa, patria del genio matematico, dal 2011 dedica la settimana archimedea presso il Tecnoparco di Archimede ({{Cita pubblicazione|url=http://www.repubblica.it/scienze/2014/03/12/news/pi_greco_day_anche_l_italia_celebra_archimede_enigmi_e_matematica_tra_mostre_e_concerti-80855730/|titolo="Pi Greco day", anche l'Italia celebra Archimede: enigmi e matematica tra mostre e concerti|giornale=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=12 marzo 2014|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202004941/http://www.repubblica.it/scienze/2014/03/12/news/pi_greco_day_anche_l_italia_celebra_archimede_enigmi_e_matematica_tra_mostre_e_concerti-80855730/|dataarchivio=2 febbraio 2017}})</ref>
* Sudest Wine Fest<ref>{{Cita web|url=http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/sicilia_expo_2015/2015/09/09/successo-per-sudest-wine-fest-a-siracusa_fe283216-0b74-4e2c-ab37-b0be2e1feeef.html|titolo=Successo per Sudest wine fest a Siracusa|editore=[[ANSAmed]].info|data=9 settembre 2015|accesso=22 marzo 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160104190427/http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/sicilia_expo_2015/2015/09/09/successo-per-sudest-wine-fest-a-siracusa_fe283216-0b74-4e2c-ab37-b0be2e1feeef.html|dataarchivio=4 gennaio 2016}}</ref>
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== Geografia antropica ==
{{Vedi anche|Geografia antropica di Siracusa|Antropizzazione del territorio siracusano}}
[[File:Syracuse and east of Sicily.jpg|miniatura|upright=1.2|destra|[[NASA]]: Siracusa e la sua provincia viste dallo spazio]]
La città porta i segni della passata antropizzazione greca lungo tutto il suo percorso urbano e anche oltre, questo perché l'[[Siracusa (città antica)|antica Siracusa]] fu una delle più vaste metropoli del mondo. Gran parte della Sicilia era sotto il suo controllo e non si conoscono esattamente i confini geo-antropologici di questa capitale.

{{Citazione|Si calcola che all’epoca del suo massimo sviluppo e splendore, tra il V e il VI secolo a.C., Siracusa raggiunse il milione di abitanti, assai prima di altre città divenute in seguito importanti nel Mediterraneo, quali Roma ed Alessandria d’Egitto.|Gestione Sito Unesco, p. 32.<ref>http://www.unesco.beniculturali.it {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170928221824/http://www.unesco.beniculturali.it/ |data=28 settembre 2017 }}. PDF.</ref>}}

Siracusa confina a nord con i comuni di [[Melilli]] e [[Priolo Gargallo]], a sud con il comune di [[Avola]], a ovest con i comuni di [[Canicattini Bagni]], [[Solarino]], [[Floridia]], [[Noto (Italia)|Noto]] e [[Palazzolo Acreide]] mentre a est è bagnata dal [[mar Ionio]]. Il comune aretuseo ha due popolose [[Frazione (geografia)|frazioni]] storiche: [[Belvedere (Siracusa)|Belvedere]] sita a nord-ovest e [[Cassibile]] sita a sud-ovest; la prima conta una popolazione di circa 7.000 abitanti, mentre la seconda una popolazione di circa 6.500 abitanti. Fra i territori comunali siciliani, quello aretuseo è uno dei più vasti, tanto che nel 1827 arrivava persino nell'odierna [[Solarino]] allora conosciuta come [[Storia di Solarino|San Paolo Solarino]], che in quello stesso anno ottenne per [[Regio decreto]] il distacco da Siracusa, il quale però divenne effettivo soltanto due anni dopo con la nascita del nuovo ''comunello''; lo stesso percorso fu fatto inoltre dalla limitrofa Floridia sempre nel [[XIX secolo]]; fino al [[1979]] anche Priolo Gargallo era frazione di Siracusa e in tale periodo chiese ed ottenne l'autonomia comunale,<ref>Cfr. ''Turismo e competitività urbana'' (a cura di L. Ruggiero, Luigi Scrofani), 2011, p. 214.</ref> riducendo notevolmente la territorialità a nord del comune di Siracusa a cui è rimasto solo [[Geografia antropica di Siracusa#Targia|Targia]], mentre la restante zona (compresa quella del litorale settentrionale) è stata divisa tra i comuni di Melilli e di Priolo Gargallo. Oltre ai due principali centri abitati, sono sorti negli anni altri agglomerati in particolare lungo la costa meridionale: [[Geografia antropica di Siracusa#Carrozzieri|Carrozzieri]], [[Penisola della Maddalena|Isola]], [[Area marina protetta Plemmirio|Plemmirio]], [[Geografia antropica di Siracusa#Plemmirio e Terrauzza|Terrauzza]], [[Geografia antropica di Siracusa#Fanusa e Punta Milocca|Fanusa, Milocca]], [[Geografia antropica di Siracusa#Arenella|Arenella]], [[Ognina (Siracusa)|Ognina]] e [[Fontane Bianche]]. Nell'interno si trovano le frazioni di [[Geografia antropica di Siracusa#Canalicchio e Tremilia|Canalicchio, Tremilia]], [[Geografia antropica di Siracusa#Tivoli|Tivoli]] e [[Geografia antropica di Siracusa#Villaggio Santa Lucia|Villaggio Santa Lucia]], oltre a varie contrade e a vari nuclei di [[case sparse]].

Fino al 2018 il territorio urbano era suddiviso in nove [[Circoscrizione|circoscrizioni]], soppresse come previsto dalla legge regionale n.11/2015: [[Isola di Ortigia|Ortigia]], [[Santa Lucia (Siracusa)|Santa Lucia]], [[Acradina]], [[Grottasanta]], [[Neapolis (Siracusa)|Neapolis]], [[Tiche (Siracusa)|Tiche]], [[Epipoli]], [[Belvedere (Siracusa)|Belvedere]] e [[Cassibile]]. Le principali contrade di Siracusa sono: [[Pantanelli]], [[Geografia antropica di Siracusa#Suddivisioni storiche|Santa Teresa Longarini]] e Targia, mentre i quartieri sono: l'isola di Ortigia che è la parte originaria e più antica della città; sulla terraferma il restante centro storico tra la [[Zona umbertina (Siracusa)|zona umbertina]] e la [[Santa Lucia (Siracusa)|Borgata]], a cui si è aggiunto il moderno centro cittadino costituito dal corso Gelone con il [[Gelone (Siracusa)|quartiere omonimo]]; tra la parte bassa e alta di Siracusa [[Grottasanta]] e [[Mazzarona]]; sulla zona alta [[Tisia (Siracusa)|Tisia]], [[Zecchino (Siracusa)|Zecchino]], [[Geografia antropica di Siracusa#Bosco Minniti|Bosco Minniti]], [[Tiche (Siracusa)|Tiche]], [[Santa Panagia]], [[Scala Greca]], [[Geografia antropica di Siracusa#Villaggio Miano e Pizzuta|Villaggio Miano e Pizzuta]].

Al 2017 la città contava una popolazione totale di circa 122.000 persone (in leggero calo rispetto ai primi [[anni 1990]] quando ne contava 125.941 e in leggero rialzo rispetto al [[2011]] quando ne contava 118.442<ref>Confronta con dati Istat.</ref>). La maggior parte della popolazione urbana si concentra nelle ex circoscrizioni di Tiche (20% della popolazione totale), Akradina (19% del totale) e Grottasanta (18% del totale). Il restante 43% della popolazione comunale è distribuita in maniera abbastanza uniforme nelle restanti sei ex suddivisioni, tra cui Ortigia, dove risiede il 4% della popolazione.<ref>N.d.r. i dati sulle percentuali delle circoscrizioni sono aggiornati al 2006, eccetto quelle di Tiche e Ortigia aggiornati al 2016. Cfr. grafico in {{Cita|Ruggiero, Scrofani|p. 215}}.</ref>

== Economia ==
{{Vedi anche|Economia del libero consorzio comunale di Siracusa}}
Nel siracusano vi è il primo distretto limonicolo d'[[Italia]] e dell'[[Unione europea]], con la produzione del [[limone di Siracusa IGP]] che registra numeri di vendite sempre più importanti.<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/node/78058|titolo=Limone di Siracusa Igp, numeri da record In cinque anni: quadruplicati i volumi di prodotto certificato|accesso=25 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161115122317/http://www.siracusanews.it/node/78058|dataarchivio=15 novembre 2016}}</ref> Altre produzioni rilevanti del territorio sono i formaggi siciliani, la [[patata novella di Siracusa]], che copre i 3/4 della produzione siciliana e viene esportata sia in Italia che all'estero, l'[[Monti Iblei (olio)|olio extravergine d'oliva dei monti Iblei]],<ref>[http://www.siracusanews.it/node/4705 Nustrizionista In Un Click: La Ricerca Lancia L'extravergine Siracusano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160324131036/http://www.siracusanews.it/node/4705 |data=24 marzo 2016 }}</ref> l'[[anguria di Siracusa]] e altri prodotti della terra. In ambito [[Viticoltura|vinicolo]] si producono le [[Denominazione di origine controllata|DOC]] del [[Siracusa (vino)|vino di Siracusa]] che oltre al [[Siracusa Nero d'Avola|Nero d'Avola]] comprende la produzione del [[Moscato di Siracusa]].<ref>[http://www.xwine.eu/index.php/it/denominazioni-degustazione/moscato-di-siracusa-doc Moscato di Siracusa: insieme al Marsala Doc una delle Denominazioni più antiche del territorio siciliano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140723055852/http://www.xwine.eu/index.php/it/denominazioni-degustazione/moscato-di-siracusa-doc |data=23 luglio 2014 }}</ref> Nelle acque di Siracusa poi avvengono gli [[allevamento|allevamenti]] di [[molluschi]] e [[crostacei]] e la pesca di una vasta varietà di pesci, al servizio più che altro del commercio locale.<ref>{{cita web | url = http://itinerariprovsr.altervista.org/index.php?mod=27_La_Gastronomia/18_Pesci_Crostacei_e_Molluschi |titolo=La Gastronomia in Provincia di Siracusa Pesci Crostacei e Molluschi | accesso = 7 gennaio 2023 | urlarchivio = https://archive.is/20130414001100/http://itinerariprovsr.altervista.org/index.php?mod=27_La_Gastronomia/18_Pesci_Crostacei_e_Molluschi | dataarchivio = 14 aprile 2013 |urlmorto=sì}}</ref>

[[File:Cavalcavia Targia- Siracusa Nord.jpg|miniatura|upright=1.2|destra|Visibile in profondità la [[rada di Santa Panagia]] (Siracusa nord), presso la quale si carica e scarica il [[petrolio]] grezzo e raffinato]]

Una considerevole parte del territorio è stata vocata al settore industriale della [[petrolchimica]]. Nel siracusano vi è uno dei [[Polo petrolchimico siracusano|poli del settore]] tra i più grandi d'[[Europa]], il quale ha fatto registrare, soprattutto in passato, numeri da record per l'economia provinciale, poi andati gradatamente a diminuire.

Nonostante il polo faccia registrare dati [[export]] assolutamente ragguardevoli per l'Italia (si consideri che dal solo polo siracusano proviene oltre il 70% del totale nazionale dei [[Prodotti derivati dal petrolio|prodotti petroliferi raffinati]] e che essi rappresentano anche il 70% dell'intero export siciliano<ref name="regionesiciliana">{{Cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/turismo/trasporti/ce/remomed/remomed%20fase%20vi.pdf|titolo=Regione Siciliana - Dipartimento Trasporti e Comunicazioni|accesso=26 novembre 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061127001751/http://www.regione.sicilia.it/turismo/trasporti/CE/remomed/REMOMED%20fase%20VI.pdf|dataarchivio=27 novembre 2006}}.</ref>), il settore viene odiernamente considerato in crisi.<ref>{{Cita web|url=http://ilmattinodisicilia.it/11211-siracusa-linesorabile-declino-del-petrolchimico-e-della-manifattura/|titolo=Siracusa, l’inesorabile declino del petrolchimico e della manifattura|accesso=14 febbraio 2017|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215023201/http://ilmattinodisicilia.it/11211-siracusa-linesorabile-declino-del-petrolchimico-e-della-manifattura/|dataarchivio=15 febbraio 2017}}; {{Cita web|url=http://www.libertasicilia.it/index.php/quotidiano/notizia/la-profonda-crisi-della-zona-industriale|titolo=La profonda crisi della zona industriale|accesso=14 febbraio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215033811/http://www.libertasicilia.it/index.php/quotidiano/notizia/la-profonda-crisi-della-zona-industriale|dataarchivio=15 febbraio 2017}}</ref>

In via di sviluppo risulta il settore dell'[[energia alternativa]], specialmente quella [[energia solare|solare]], con varie sperimentazioni sul territorio.<ref>{{Cita web|url=http://www.casaeclima.com/ar_5608__BREVI-Normativa-solare-termodinamico--anest-A-SIRACUSA-II-FORUM-EUROPEO-SU-POTENZIALIT-SOLARE-TERMODINAMICO.html|titolo=A Siracusa II forum europeo su potenzialità solare termodinamico|accesso=7 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170215032720/http://www.casaeclima.com/ar_5608__BREVI-Normativa-solare-termodinamico--anest-A-SIRACUSA-II-FORUM-EUROPEO-SU-POTENZIALIT-SOLARE-TERMODINAMICO.html|dataarchivio=15 febbraio 2017}}</ref> È inoltre presente un importante impianto di riciclaggio del vetro a piombo unico al mondo.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-06-18/a-siracusa-primato-mondiale-riciclo-vetro-piombo--112301.shtml?uuid=AEhTCD8E|titolo=A Siracusa primato mondiale del riciclo del vetro al piombo|pubblicazione=Il Sole 24 ORE|accesso=18 giugno 2018|dataarchivio=22 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180622190532/http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-06-18/a-siracusa-primato-mondiale-riciclo-vetro-piombo--112301.shtml?uuid=AEhTCD8E|urlmorto=no}}</ref> Il [[settore terziario]] dei servizi è quello che offre maggiore impiego per i siracusani.<ref name="relaione2012">{{Cita web|url=http://www.sr.camcom.gov.it/images/RelazioneSistEconSr_oltrelaCrisi.pdf|titolo=Il sistema economico siracusano - oltre la crisi|accesso=14 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref> L'accoglienza [[Turismo|turistica]] risulta essere fortemente in crescita.

== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il territorio comunale è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
* [[Strada statale 114 Orientale Sicula]]: collega [[Messina]] a Siracusa. Il suo ultimo tratto ha caratteristiche di strada extraurbana principale e funge da collegamento tra l'[[autostrada Catania-Siracusa]] (che termina ad [[Augusta (Italia)|Augusta]]-[[Villasmundo]]) e la Siracusa-[[Gela]].
* [[Autostrada A18 Siracusa-Gela]], rappresenta anche un tratto della [[strada europea E45]].
* [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula]]: collega [[Trapani]] a Siracusa.
* [[Strada statale 124 Siracusana]]: collega il [[Caltagirone|calatino]] a Siracusa attraversando i [[monti Iblei]].

=== Ferrovie ===
[[File:Siracusa,Intercity nach Roma Termini.jpg|thumb|Il binario 1 della [[stazione di Siracusa]]]]
Il comune è servito dalla [[stazione di Siracusa]], posta al km 312+176 della [[ferrovia Messina-Siracusa]]<ref>{{cita|Fascicolo circolazione|p. 115|UTPA}}.</ref> e della [[Ferrovia Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa|Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa]]. A sud-ovest è situato il [[Deposito Locomotive di Siracusa]].

=== Porti ===
{{Vedi anche|Porto di Siracusa|Rada di Santa Panagia}}
[[File:Barca a vela santuario ETNA nel porto grande di siracusa.jpg|miniatura|upright=1.3|La città vista dal largo del [[Porto di Siracusa|porto Grande]]]]
I due porti principali della città sono collocati in Ortigia: uno a ponente e uno a levante dell'isola; rispettivamente il porto Piccolo o ''Lakkios'' (ovvero il porto Marmoreo dei Greci) e il porto Grande, collegati tra loro attraverso un canale sormontato da due ponti. Considerato uno dei primi e più antichi porti del Mediterraneo, il porto di Siracusa vanta una [[Storia del porto di Siracusa|millenaria storia commerciale]], tuttavia odiernamente gli attracchi siracusani sono maggiormente vocati alla [[nautica da diporto]] (porto Grande) e alla pesca (porto Piccolo): circa 300 posti barca nel porto Grande e circa 700 posti barca nel porto Piccolo. La funzione commerciale è maggiormente svolta dalla rada di Santa Panagia che permette l'attracco delle [[Petroliera|navi petroliere]], [[Chimichiera|chimichiere]] e [[Gasiera|gasiere]], servendo tramite il lungo pontile la [[LUKoil]] del polo petrolchimico. Altri porti minori del comune sono: il porto Rifugio (sito sempre all'interno della baia di Santa Panagia), il porticciolo di Ognina e il porticciolo di [[Fontane Bianche]].

=== Aeroporti ===
Siracusa possiede in città un [[idroscalo di Siracusa|idroscalo]], sorto all'inizio del [[XIX secolo]], esso è stato attivo durante l'apice del mezzo trasportatore [[idrovolante]], successivamente è divenuto sede dei comandi militari siracusani. Tra settembre 2007 e la primavera 2008 è stato nuovamente attivato tramite un collegamento verso l'[[idroscalo di Enna]]. A 6&nbsp;km, a sud-ovest della città, si trova l'[[aviosuperficie Rinaura]], dotata di aerei che possono svolgere attività di volo da diporto o da [[sport dell'aria]].

=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Siracusa vengono svolti con servizi regolari di autobus gestiti dalla società [[SAIS Autolinee|SAIS autolinee]].

Nel comune è presente la [[pista ciclabile Rossana Maiorca]] che attraversa il lato nord della città: tale pista è stata ufficialmente inserita nel [[2019]] nell'itinerario ciclabile denominato [[Ciclovia Magna Grecia]], che da [[Pozzallo]] giunge a [[Lagonegro]] (toccando tre regioni d'Italia).<ref>{{Cita web|url=https://www.siracusaoggi.it/ciclovia-della-magna-grecia-prima-intesa-a-roma-in-bici-da-siracusa-a-lagonegro/|titolo=Ciclovia della Magna Grecia, prima intesa a Roma: in bici da Siracusa a Lagonegro|sito=[https://www.siracusaoggi.it www.siracusaoggi.it]|accesso=24 aprile 2019|dataarchivio=24 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190424135019/https://www.siracusaoggi.it/ciclovia-della-magna-grecia-prima-intesa-a-roma-in-bici-da-siracusa-a-lagonegro/|urlmorto=no}}</ref>

== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Siracusa}}
[[File:Palazzo del Senato, Ortygia, Syracuse, Province of Syracuse, Sicily, Italy - panoramio.jpg|miniatura|upright=1.1|Il [[Palazzo del Vermexio|palazzo del Senato di Siracusa]] (edificazione d'epoca spagnola)]]

Di seguito vengono riportati in ordine cronologico gli ultimi tre [[Sindaco (Italia)|sindaci]] del comune di Siracusa:
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
| 16 giugno [[2008]] | 1º gennaio [[2013]] | [[Roberto Visentin (1952)|Roberto Visentin]] | [[Il Popolo della Libertà]] | Sindaco
}}
{{ComuniAmminPrec
| 30 gennaio 2013 | 24 giugno 2013 | [[Alessandro Giacchetti]] | | [[Commissario straordinario]]
}}
{{ComuniAmminPrec
| 24 giugno 2013 | 27 giugno [[2018]] | [[Giancarlo Garozzo]] | [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] | Sindaco
}}
{{ComuniAmminPrec
| 27 giugno 2018 | in carica | [[Francesco Italia]] | [[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[centro-sinistra]] poi [[Carlo Calenda#L'uscita dal PD e la fondazione di Azione|Azione]] | Sindaco
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}

=== Consolati ===
In città sono presenti i [[Consolato (diplomazia)|consolati]] dei seguenti Stati:<ref>{{Cita web |url=https://www.esteri.it/mae/doc/ldc.pdf |titolo=MAECI, Cerimoniale diplomatico della Repubblica, Consolati di carriera ed onorari esteri in Italia. Roma, 21 novembre 2018 |accesso=26 novembre 2018 |dataarchivio=4 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181204164936/http://www.esteri.it/mae/doc/ldc.pdf |urlmorto=no }}</ref>
{{Colonne|50%}}
* Consolato onorario di [[Malta]]
* Consolato onorario di [[Turchia]]
{{Colonne fine}}

Siracusa si è fatta inoltre promotrice, negli ultimi anni, di una cooperazione internazionale denominata “Grande Intesa”; protocollo che si occupa di iniziative volte allo sviluppo dei paesi di area [[Mediterraneo|mediterranea]]; i sottoscriventi sono stati la giunta della Consulta civica della città di Siracusa e i consoli della Turchia, di Malta, della [[Grecia]], del [[Senegal]] e dell'[[Azerbaigian]].<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/node/65724|titolo=Siracusa, "La Grande intesa": 5 consolati per la sottoscrizione del protocollo di cooperazione internazionale|sito=[http://www.siracusanews.it/ www.siracusanews.it]|accesso=10 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161111061047/http://www.siracusanews.it/node/65724|dataarchivio=11 novembre 2016}}</ref> Nel 2015 si è aggiunto all'intesa il consolato dello stato [[america]]no del [[Venezuela]], allargando così lo scenario di cooperazione oltre oceano.<ref>{{Cita web|url=http://www.newsicilia.it/cronaca/si-allarga-venezuela-grande-intesa-consulta-civica-siracusa/112480|titolo=Si allarga al Venezuela “Grande Intesa” della Consulta civica di Siracusa|sito=[http://www.newsicilia.it www.newsicilia.it]|accesso=10 novembre 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161111064035/http://www.newsicilia.it/cronaca/si-allarga-venezuela-grande-intesa-consulta-civica-siracusa/112480|dataarchivio=11 novembre 2016}}</ref>

=== Gemellaggi ===
La città di Siracusa è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Svezia|Stoccolma|1970}}<ref>[http://www.guidasicilia.it/do/news/37919/le-citta-di-siracusa-stoccolma-gemellate-nel-nome-della-patrona-santa-lucia Le città di Siracusa e Stoccolma gemellate nel nome della Patrona Santa Lucia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160409045219/http://www.guidasicilia.it/do/news/37919/le-citta-di-siracusa-stoccolma-gemellate-nel-nome-della-patrona-santa-lucia |data=9 aprile 2016 }}</ref>
* {{Gemellaggio|Romania|Suceava|2007}}
* {{Gemellaggio|Grecia|Corinto (città greca moderna){{!}}Corinto|2007}}<ref>{{cita web|url=http://sicilia.travelnostop.com/NEWS_dettaglio.php?idArticolo=46896|titolo=Siracusa e Corinto gemelle nel nome di Archimede|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160310072624/http://sicilia.travelnostop.com/news_dettaglio.php?idarticolo=46896|dataarchivio=10 marzo 2016}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Erchie|2009}}<ref>{{cita web|url=http://www.iluoghidisantalucia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=60&Itemid=55|titolo=Il gemellaggio tra Erchie e Siracusa|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100905004617/http://www.iluoghidisantalucia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=60&Itemid=55|dataarchivio=5 settembre 2010}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Hauteville-la-Guichard|2014}}<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusaoggi.it/gemellaggio-siracusa-hauteville/|titolo=Gemellaggio Siracusa-Hauteville|sito=[http://www.siracusaoggi.it www.siracusaoggi.it]|accesso=18 novembre 2015|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151119103104/http://www.siracusaoggi.it/gemellaggio-siracusa-hauteville/|dataarchivio=19 novembre 2015}}.</ref>

Gli [[Ente territoriale|enti territoriali]] hanno creato diversi tipi di gemellaggio con le città di:
* {{Gemellaggio|Italia|Perugia|2013}} (tramite il [[Dipartimento per le politiche di coesione|Dipartimento per la coesione territoriale]], nell'ambito del progetto [[smart city]])<ref>{{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/node/33826|titolo=Siracusa gemellata con Perugia nel segno della mobilità sostenibile|sito=[http://www.siracusanews.it/node/33826 www.siracusanews.it]|accesso=10 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161111061035/http://www.siracusanews.it/node/33826|dataarchivio=11 novembre 2016}}.</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Alessandria|2016}} (tramite le rispettive [[Camera di commercio|Camere di Commercio]])<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2016/08/12/edizioni/alessandria/alessandria-sposer-siracusa-3terjx1h5TR9Z7ZgACaxdJ/pagina.html|titolo=Alessandria “sposerà” Siracusa|sito=[http://www.lastampa.it ww.lastampa.it]|accesso=10 novembre 2016|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161111061106/http://www.lastampa.it/2016/08/12/edizioni/alessandria/alessandria-sposer-siracusa-3terjx1h5TR9Z7ZgACaxdJ/pagina.html|dataarchivio=11 novembre 2016}}.</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Castellammare di Stabia|2020}} (tramite le tifoserie del [[Tifoseria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Siracusa|Siracusa]] e della [[Società Sportiva Juve Stabia#Tifoseria|Juve Stabia]], gemellate dal 1979)<ref>{{Cita web|url=https://www.stabiachannel.it/PoliticaLavoro/castellammare-il-consiglio-comunale-sancisce-il-gemellaggio-con-la-citta-di-siracusa-88725.html|titolo=Castellammare - Il Consiglio Comunale sancisce il gemellaggio con la città di Siracusa|sito=stabiachannel.it|accesso=22 dicembre|dataarchivio=21 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201221093245/https://www.stabiachannel.it/PoliticaLavoro/castellammare-il-consiglio-comunale-sancisce-il-gemellaggio-con-la-citta-di-siracusa-88725.html|urlmorto=no}}</ref>

== Sport ==
=== Contesto sportivo ===
{{Vedi anche|Sport a Siracusa}}
La città di Siracusa ha una significativa tradizione sportiva (che diventa millenaria se si considera che la Siracusa dell'antichità fu una delle [[Siracusa e i giochi panellenici|maggiori partecipanti ai giochi panellenici]], classificandosi spesso sul podio di [[Giochi olimpici|Olimpia]], [[Giochi pitici|Delfi]], [[Giochi istmici|Corinto]], [[Giochi nemei|Nemea e Argo]]). Tra gli avvenimenti sportivi più importanti della Siracusa d'età contemporanea è da annoverare il passaggio della [[torcia olimpica]], diretta nella capitale d'Italia durante le [[Olimpiadi di Roma]], svoltesi nel [[1960]]: il 18 agosto di quell'anno la [[Amerigo Vespucci (veliero)|nave scuola Amerigo Vespucci]] giunse a Siracusa, arrivava dalla [[Grecia]], da dove aveva prelevato il fuoco olimpico, facendo tappa nella città aretusea. Qui la fiaccola fu consegnata al primo [[tedoforo]] italiano, il siracusano [[Concetto Lo Bello]], il quale aprì la [[staffetta]] che dalla Sicilia sarebbe giunta fino a Roma.<ref>''[http://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/Pagine/fiaccolaolimpica.aspx Quando la Fiaccola Olimpica viaggiò a bordo della Amerigo Vespucci]'' {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20161224030334/http://www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/Pagine/fiaccolaolimpica.aspx |data=24 dicembre 2016 }}</ref>

Numerosi altri eventi sportivi di rilievo si sono svolti in città; per citarne solo alcuni: nel [[circuito di Siracusa]] la [[Ferrari]] ha ottenuto le sue prime vittorie automobilistiche, partecipando al [[Gran Premio di Siracusa]] (la cui ultima corsa si svolse nel [[1961]]); il [[Torneo otto nazioni pallanuoto 2010|Trofeo 8 Nazioni]] della [[pallanuoto]] si è legato a tal punto alla città da assumere successivamente il nome di Trofeo Syracusae;<ref>{{Cita web|url=https://www.federnuoto.it/home/pallanuoto/news-pallanuoto/4501-trofeo-syracusae-vince-l-olanda.html|titolo=Trofeo Syracusae. Vince l'Olanda|sito=[https://www.federnuoto.it/ www.federnuoto.it]|accesso=9 maggio 2020|dataarchivio=9 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200609093502/https://www.federnuoto.it/home/pallanuoto/news-pallanuoto/4501-trofeo-syracusae-vince-l-olanda.html|urlmorto=no}}</ref> alla medesima disciplina della pallanuoto sono legate le tappe svolte della [[World League di pallanuoto|World League]]; la finale della [[Supercoppa italiana]] di [[pallavolo]] e la [[Coppa Italia 2007-2008 (pallamano maschile)|Final Eight Coppa Italia]] di [[pallamano]]; nel [[2016]] ha ospitato il campionato mondiale di [[canoa polo]].

=== Squadre e titoli ===
{{Colonne}}
Di seguito le maggiori squadre che rappresentano il capoluogo nei rispettivi sport:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: [[Serie D (calcio)|Serie D]] - [[Associazione Sportiva Dilettantistica Siracusa|Siracusa Calcio]];
* [[Pallanuoto]]: [[Serie A1 (pallanuoto maschile)|Serie A1]] - [[Circolo Canottieri Ortigia|CC Ortigia]] (maschile)
* [[Pallanuoto]]: [[Serie A2 (pallanuoto femminile)|Serie A2]] - [[Circolo Canottieri Ortigia|CC Ortigia]] (femminile)
* [[Pallamano]]: [[Serie A - 1ª Divisione Nazionale|Serie A1]] - [[A.S. Albatro Handball Siracusa|AS Albatro]];
* [[Pallavolo]]: [[Serie B (pallavolo maschile)|Serie B]] - [[Paomar Volley Siracusa]] (maschile)
* [[Basket]]: [[Serie C]] - [[Polisportiva Aretusa]];
* [[Serie A (canoa polo maschile)|Canoa Polo]]: [[Serie A]] - [[KST Siracusa]];
* [[Rugby]]: [[Serie C1]] - SSD Syrako;
* [[Tennistavolo]]: Serie A2 - ASD Vigaro Siracusa;
* [[Calcio a 5]]: [[Serie C2]] - Meraco Siracusa, Holimpia Siracusa;
{{Colonne spezza}}
Di seguito i titoli vinti dalle singole squadre del capoluogo nei rispettivi sport:
* [[Calcio (sport)|Calcio]]: [[Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Siracusa|AS Siracusa 1924]] (1 [[Coppa Italia Lega Pro|Coppa Italia semiprofessionisti]]);
* [[Pallamano|Pallamano maschile]]: [[Circolo Canottieri Ortigia (pallamano)|CC Ortigia]] (3 [[Scudetto (sport)|Scudetti]], 2 [[Coppa Italia (pallamano maschile)|Coppe Italia]]);
* [[Pallamano|Pallamano femminile]]: [[Associazione Sportiva Handball EOS Siracusa|AS EOS]] (1 [[Scudetto (sport)|Scudetto]]);
* [[Pallanuoto|Pallanuoto maschile]]: [[Circolo Canottieri Ortigia|CC Ortigia]] (2 [[Coppa COMEN|Coppe Comen]]);
* [[Pallanuoto|Pallanuoto femminile]]: [[Circolo Canottieri Ortigia|CC Ortigia]] (2 [[Coppa LEN (pallanuoto femminile)|Coppe Len]]);
* [[Serie A (canoa polo maschile)|Canoa Polo]]: [[KST Siracusa]] (3 [[Scudetto (sport)|Scudetti]], 4 [[Coppa Italia di canoa polo maschile|Coppe Italia]]);
* [[Serie A (canoa polo maschile)|Canoa Polo]]: Canottieri Siracusa (1 [[Scudetto (sport)|Scudetto]]);
* [[Tennistavolo in Italia|Tennistavolo]]: Città di Siracusa (1 [[Scudetto (sport)|Scudetto]])
{{colonne fine}}

=== Impianti sportivi ===
[[File:Stadio Nicola De Simone.jpg|miniatura|[[Stadio Nicola De Simone]] visto dall'alto]]
Il principale impianto sportivo di Siracusa è il centro polivalente [[PalaLoBello]]: attorno alla struttura portante del palasport vi sono situati diversi impianti sportivi destinati a svariate discipline. La città disponde inoltre di un [[camposcuola]] adibito all'[[atletica leggera]]. Altri impianti sportivi sono: Il centro sportivo ''ERG''; il centro sportivo ''Fortuna''; il campo sportivo ''Franco Bianchino''; centro sportivo ''Pantanelli'', il polivalente ''Giorgio Di Bari''. Lo [[stadio Nicola De Simone]] è invece il principale impianto [[Calcio (sport)|calcistico]] della città.

Nei pressi di [[Cassibile]] è situato l'[[Ippodromo del Mediterraneo]], nel quale si svolgono regolarmente gare di [[ippica]] di livello nazionale e internazionale. Infine, non più attivo risulta il sopracitato circuito di Siracusa; in passato adibito all'[[automobilismo]] e al [[motociclismo]].

== Note ==
;Note esplicative
<references group="N" />

;Note bibliografiche
{{Note strette}}

== Bibliografia ==
{{vedi anche|Bibliografia su Siracusa}}
{{Div col}}
* {{cita libro| autore=[[Touring Club Italiano]]|editore=|anno=1989|titolo=Sicilia|cid=Sicilia, 1969}}
* {{cita libro| autore=E. Kanceff, Centro interuniversitario di ricerche sul Viaggio in Italia,|editore=|anno=1998|titolo=Siracusa nell'occhio del viaggiatore|cid=Kanceff, 1998}}
* ''Tesori di Siracusa''. Melinda Miceli. Edizioni Edessae 2009
* ''Siracusa e provincia''. Touring Club Italiano, 1999. ISBN 88-365-1253-4
* ''Siracusa Noto Pantalica Akray''. Melinda Miceli. Edizioni Edessae 2009
* Francesco S. Cavallari, Adolf Holm. ''Topografia archeologica di Siracusa''. Città Aperta, 2002. ISBN 88-8137-055-7
* ''Siracusa e le meraviglie dell'UNESCO''. Melinda Miceli. Edizioni Edessae 2008
* Marcello Scorciapino. ''Siracusa e provincia''. Città Aperta, 2002. ISBN 88-8137-054-9
* Pino Di Silvestro. ''La fuga, la sosta. Caravaggio a Siracusa''. Rizzoli, 2002. ISBN 88-17-87056-0
* Salvatore Adorno. ''La produzione di uno spazio urbano. Siracusa tra Ottocento e Novecento''. Marsilio, 2004. ISBN 88-317-8594-X
* Alessandro Brandino, Luca Brandino. ''Siracusa in tasca''. Flaccovio Dario, 2004. ISBN 88-7758-559-5
* Salvatore Adorno. ''Siracusa 1880-2000. Città, storia, piani''. Marisilio, 2005. ISBN 88-317-8760-8
* [[Santi Correnti]]. ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Sicilia''. Newton Compton, 2000. ISBN 88-8289-117-8
* ''Tesori dell'Ortigia'', a cura di E. Mocchetti. Supplemento a ''Bell'Italia'' (agosto-settembre). Milano, Giorgio Mondadori, 1994, pp104–105.
* F. Coarelli, M. Torelli, ''Sicilia'', Guide Archeologiche Laterza, pp.&nbsp;209–306, Bari 2000. ISBN 88-420-2407-4
* ''Siracusa: identità e storia: 1861-1915'' di Istituto di studi siracusani, editore A. Lombardi, 1998
* ''Memorie patrie per lo ristoro di Siracusa'', vol. 1 (Google eBook), di Tommaso Gargallo, Stamperia Reale, 1791
* {{cita libro| autore=L. Ruggiero, Luigi Scrofani (a cura di)|editore=FrancoAngeli|anno=2011|titolo=Turismo e competitività urbana|cid=Ruggiero, Scrofani|ISBN=978-88-568-3970-8}}
* Vincenzo Cabianca, ''Vent'anni di utopia urbanistica a Siracusa'', Roma, La Casa del Nespolo, 2013. ISBN 978-88-909062-0-6
* M.A. Mastelloni, Cave e materiali utilizzati in alcuni monumenti di Siracusa, in Arquelogía de la Construcción IV, Le cave nel mondo antico: sistemi di sfruttamento e processi produttivi, Conv Int. Padova 22-24/11/2012, Merida 2014, pp.&nbsp;223–245
{{Div col end}}

== Voci correlate ==
{{div col}}
* [[Storia di Siracusa]]
* [[Origini di Siracusa]]
* [[Miti di Siracusa]]
* [[Syrakousai]]
* [[Syracusæ]]
* [[Colonizzazione greca in Occidente]]
* [[Tiranni di Siracusa]]
* [[Latomia]]
* [[Guerre greco-puniche]]
* [[Magna Grecia]]
* [[Arcidiocesi di Siracusa]]
* [[Polo petrolchimico siracusano]]
* [[Stazione di Siracusa]]
* [[Syracuse War Cemetery]]
* [[Siracusana]]
* [[Limone di Siracusa]]
* [[Mario Adorno]]
* [[Agatarco di Siracusa]]
{{div col end}}

== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|q_preposizione=su|wikt=Siracusa|n=Categoria:Siracusa|voy}}

== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=UpRb-3-oxmE "Syracuse: 10 things in 24 hours"]: Spot di presentazione della città
* [http://www.lasiciliainrete.it/comuni-di-sicilia/sr/siracusa/turismo-siracusa/ Banca Dati Patrimonio Culturale di Siracusa]: Banca dati 3.0 Monumenti di Siracusa

{{Siracusa}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Comuni del libero consorzio comunale di Siracusa}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}

{{Controllo di autorità}}
{{Portale|patrimoni dell'umanità|Siracusa}}

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[[Categoria:Patrimoni dell'umanità d'Italia]]