Shana Alexander

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Shana Alexander

Shana Alexander, nome di battesimo Shana Ager, (New York, 6 ottobre 1925Hermosa Beach, 23 giugno 2005) è stata una giornalista statunitense.

È stata la prima scrittrice ed editorialista della rivista Life, ma è conosciuta soprattutto per la sua partecipazione ai dibattiti Point-Counterpoint della trasmissione 60 minuti, alla fine degli anni '70, con il conservatore James J. Kilpatrick.

Primi anni e carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Alexander è nata il 6 ottobre 1925 a New York City da una famiglia di origine ebrea, figlia dell'editorialista Cecelia Ager (nata Rubenstein) e del compositore della Tin Pan Alley Milton Ager, famoso per aver composto la canzone Happy Days Are Here Again[1][2][3]. Alexander si è laureata in antropologia al Vassar College nel 1945[4]. Si è avvicinata alla scrittura quando ha accettato un lavoro estivo come impiegata del quotidiano newyorkese PM, dove lavorava sua madre.[5] Ha lavorato come scrittrice freelance per le riviste Junior Bazaar e Mademoiselle prima di diventare ricercatrice presso Life per $ 65 a settimana nel 1951.[6] Durante gli anni '60 scrisse la rubrica "L'occhio femminile" per Life.[7]

Nel 1962 scrisse un articolo per Life Magazine intitolato "Decidono chi vive, chi muore: il miracolo medico pone il peso morale su un piccolo comitato"[8] che ha scatenato un dibattito nazionale sull'assegnazione delle scarse risorse per le macchine per dialisi. Un suo articolo per Life, dedicato agli sforzi dell'operatore di un centro telefonico per evitare che una persona si togliesse la vita, è stato trasformato nel film del 1965 The Slender Thread.[1]

60 minuti e la carriera successiva[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1969 diventò la prima redattrice di McCall's [6], ma lasciò l'incarico nel 1971, lamentando il fatto che si trattava di un lavoro simbolico in un ambiente sessista.[9] Nel 1975, mentre stava scrivendo una rubrica per Newsweek, sostituì Nicholas von Hoffman in 60 minuti, dove ha dibattuto con Kilpatrick per i successivi quattro anni. Ha minimizzato questa parte della sua carriera, commentando - nel 1979 - che prima di allora "era stata una scrittrice, una editorialista per la rivista Life e per Newsweek - che era il massimo che si potesse ottenere nello scrivere rubriche. Ci tengo alla mia scrittura. Non sono una giornalista TV ciarlatana."

Tuttavia, i dibattiti avuti con Kilpatrick sono stati molto importanti nella cultura americana e sono stati notissimo oggetto di satira nella rubrica "Weekend Update" del Saturday Night Live - con Jane Curtin nella parte di Alexander e Dan Aykroyd in quella di Kilpatrick - sostenendo le diverse argomentazioni nelle notizie. Aykroyd apriva il suo segmento con l'ormai famosa battuta: "Jane, troia ignorante."[1][10]

Alexander ha anche scritto dei libri di saggistica, tra cui Anyone's Daughter, una biografia dell'ereditiera sequestrata Patricia Hearst . Il suo libro Nutcracker (del 1985) - su Frances Schreuder, una "signora del bel mondo" condannata per aver convinto il figlio a uccidere il padre milionario - fu trasformato in una miniserie televisiva del 1987: Quarto comandamento (Nutcracker: Money, Madness & Murder), regia di Paul Bogart.[1] Schreuder è stata interpretata dall'attrice Lee Remick.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Alexander si è sposata e ha divorziato due volte.[4] Il suo primo matrimonio, a 19 anni, finì rapidamente. Il suo secondo, con Stephen Alexander, durò 12 anni, sebbene Shana lo descrivesse come "infelice"[11] Nel febbraio 1987 la sua unica figlia, la venticinquenne Katherine Alexander, si suicidò gettandosi dal trentunesimo piano del grattacielo di Park Avenue dove viveva con sua madre.[12] Da bambina, dopo che i suoi genitori avevano divorziato, Katherine aveva scelto di vivere con Stephen Alexander e la sua nuova moglie.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Shana Alexander è morta di cancro all'età di 79 anni, il 23 giugno 2005, in una struttura abitativa assistita di Hermosa Beach, in California. Per molti anni, ha vissuto a Manhattan e a Wainscott, New York [13]. Alexander ha lasciato una sorella, Laurel Bentley, e una nipote[5].

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Talking Woman (1976)
  • Anyone's Daughter (1979)
  • Happy Days: My Mother, My Father, My Sister & Me (1995), autobiografia
  • Very Much a Lady: The Untold Story of Jean Harris and Dr. Herman Tarnower, Edgar Award, Best Fact Crime book, (1983)
  • When She Was Bad (1991)
  • Schiaccianoci (Nutcracker) (1985)
  • The Astonishing Elephant (2000)
  • The Pizza Connection: Lawyers, Money, Drugs, Mafia (1988)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Profile, su legacy.utsandiego.com. URL consultato il 30 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  2. ^ Herbert Mitgang, Cecelia Ager, 79; Critic of Films Who Wrote for Variety and PM, in The New York Times, 4 aprile 1981. URL consultato il 20 settembre 2019.
  3. ^ https://www.findagrave.com/memorial/1919
  4. ^ a b Google News.
  5. ^ a b Obituary. URL consultato il 30 novembre 2015, The Los Angeles Times, June 24, 2005.
  6. ^ a b Dennis McLellan, Shana Alexander, famed for "Point/Counterpoint," dies, in Los Angeles Times, 26 giugno 2005. URL consultato il 20 settembre 2019.
  7. ^ Margalit Fox, Shana Alexander, 79, Dies; Passionate Debater on TV, in The New York Times, 25 giugno 2005. URL consultato il 20 settembre 2019.
  8. ^ " Life 1962; 53 (November 9,1962): 102-25..
  9. ^ Chicago Tribune.
  10. ^ Gail Sheehy, Daring: My Passages: A Memoir, William Morrow, 2014, ISBN 9780062291691.
    «265»
  11. ^ https://news.google.com/newspapers?nid=1346&dat=19790812&id=uUBIAAAAIBAJ&sjid=u_oDAAAAIBAJ&pg=6894,4771010&hl=en
  12. ^ Profile, su articles.latimes.com. URL consultato il 30 novembre 2015.
  13. ^ Shana Alexander, 79, Dies; Passionate Debater on TV, The New York Times, 25 giugno 2005.
    «Shana Alexander, a journalist and television personality best known as the liberal sparring partner of the conservative commentator James J. Kilpatrick on the television newsmagazine 60 Minutes in the 1970's, died in Hermosa Beach (California). She was 79 and had lived in Manhattan and Wainscott (New York), for many years. The cause was cancer, her family said. She had been in an assisted living facility.»

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20314331 · ISNI (EN0000 0001 1561 7685 · SBN PALV028151 · Europeana agent/base/74134 · LCCN (ENn78093529 · BNE (ESXX1139581 (data) · J9U (ENHE987007274843405171 · CONOR.SI (SL133594979