Serapias cordigera

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Serapias cordigera
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Serapias
Specie S. cordigera
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Serapias
Specie S. cordigera
Nomenclatura binomiale
Serapias cordigera
L., 1753
Sinonimi

Helleborine cordigera
(L.) Pers., 1807

Sottospecie

Serapias cordigera L., 1753 è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

L'epiteto specifico deriva dal latino cor=cuore e gerere=portare, con riferimento alla morfologia cuoriforme dell'epichilo del labello.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio del fiore

È una pianta erbacea geofita bulbosa, con fusto alto 20–50 cm, verde alla base, soffuso di rosso alla sommità.
L'apparato radicale è costituito da 2, in rari casi 3, rizotuberi.
Le foglie, lineari o lanceolate, sono di colore verde con striature violacee. Le brattee sono argentee con venature porporine.
I fiori, da 5 a 10, , rosso-brunastri, sono raggruppati in una infiorescenza densa. I sepali e i petali sono uniti a formare un casco che avvolge quasi interamente la base del labello; questo è bipartito in un ipochilo quasi interamente ricoperto dal casco tepalico, dotato di due callosità basali lucide, purpureo-nerastre, divergenti, ed un epichilo largo (19–32 mm x 12–23 mm), cuoriforme, rivolto verso il basso, con parte centrale densamente pelosa. Il ginostemio è purpureo, i pollinii giallo-verdastri.

Fiorisce da aprile a giugno.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Come la maggior parte delle specie di Serapias si riproduce per impollinazione entomofila grazie all'opera degli insetti pronubi cui offre riparo all'interno del casco tepalico.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Ha un areale atlantico-mediterraneo, che si estende dalla penisola iberica e dal nord Africa sino alla Turchia.

In Italia si trova soprattutto nelle aree costiere tirreniche e sulle isole, rara sul versante adriatico, eccetto che in Puglia ove è abbastanza comune[2]. Dubbia la presenza in Sicilia[3].

Predilige prati umidi, castagneti e querceti, sino a 1100 m di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Serapias cordigera subsp. cossyrensis

La specie appartiene al gruppo Serapias vomeracea (sezione Bilamellaria).

Il numero cromosomico di Serapias cordigera è 2n=36.

Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]

Sono note le seguenti sottospecie:[1]

Ibridi[modifica | modifica wikitesto]

Serapias cordigera può dare vita ad ibridi con altre specie di Serapias tra cui[4]:

  • Serapias × ambigua Rouy ex E.G.Camus (1892) (S. cordigera × S. lingua)
  • Serapias × godferyi A. Camus (1926) (S. cordigera × S.neglecta)
  • Serapias × gennaioi A. Turco & P.Medagli (2011) (S. cordigera × Serapias orientalis apulica)
  • Serapias × halacsyana Soó (1931) (S. cordigera × S. bergonii)
  • Serapias × kelleri A.Camus (1926) (S. cordigera × S. vomeracea)
  • Serapias × provincialis H. Baumann & Künkele, (1989) (S. cordigera × S. olbia)
  • Serapias × rainei E.G. Camus (S. cordigera × S. parviflora)

È stato inoltre descritto un ibrido intergenerico con il genere Anacamptis[5]:

  • × Serapicamptis debeauxii (E.G.Camus) J.M.H.Shaw, 2005 (A. papilionacea × S. cordigera)

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Si differenzia da Serapias neglecta per la colorazione più scura del labello e per l'ipochilo quasi interamente ricoperto dal casco tepalico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Serapias cordigera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 30 marzo 2021.
  2. ^ GIROS, p. 152.
  3. ^ Delforge, p. 264.
  4. ^ (EN) Serapias, su World checklist of selected plant families, The Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew.
  5. ^ (EN) Serapicamptis, su World checklist of selected plant families, The Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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