Santuario di San Giacomo

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Santuario di San Giacomo a Capizzi
Santuario di San Giacomo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàCapizzi
Indirizzovia Teatro, 98031 Capizzi (ME)
Coordinate37°50′56.78″N 14°28′40.5″E / 37.849105°N 14.477918°E37.849105; 14.477918
Religionecattolica di rito romano
TitolareGiacomo il Maggiore
Diocesi Patti
Sito webwww.parrocchiacapizzi.it/

Il santuario di San Giacomo Apostolo Maggiore sorge a Capizzi in piazza San Giacomo. È il sito iacobeo e il principale luogo di pellegrinaggio più antico dell'isola

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La sua esistenza è certamente dovuta ai legami stabiliti dai marchesi Aleramici con la terra santa.

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata principale del santuario modificata nel 1800 è costruita su un basamento che presenta due file di bugnato rettangolare e il portale, situato al centro, caratterizzata da un arco cieco a tutto sesto sul quale è raffigurato Gesù Cristo. L'ordine composito della facciata è scandito da due ordini di colonne che sorreggono la trabeazione superiore, le colonne poggiano su plinti ed i capitelli sono un misto di ionico e corinzio. Nella parte alta della facciata, all'interno di una nicchia con motivi barocchi, si ammira la statua di san Giacomo Apostolo Maggiore scolpita da Antonio Mascali Sciacchitano (1883). Sulla facciata possiamo anche osservare una vetrata artistica fine XX secolo raffigurante l'apostolo Giacomo con il caratteristico bastone da pellegrino e le conchiglie.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Navata principale

L'interno del santuario ha forma di basilica con pilastri di ordine composito. Tripartito a tre navate, sostenute da dieci pilastri rivestiti di stucchi dorati. La volta della navata centrale è arricchita da affreschi, uno dei tre quadroni raffigura la battaglia di Clavijo combattuta nel IX secolo, realizzati da Giuseppe Crestadoro, appartenente alla scuola di Vito D'Anna. Altri affreschi sulla cupola raffigurano i quattro Evangelisti. Al centro della navata centrale, sempre sulla volta, si può ammirare l'aquila, simbolo degli Aragonesi che hanno voluto l'ampliamento del santuario.

Navata destra[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima campata: Varco. Monumento funebre di Luigi Mancusio.
  • Seconda campata: Varco. Dipinto.
  • Terza campata: Cappella. Nicchia con statua.
  • Quarta campata: Cappella. Dipinto.
    • Pulpito ligneo.
  • Quinta campata: Cappella. Dipinto.

Navata sinistra[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima campata: Fonte battesimale marmoreo con cupolino inserito in una edicola sormontata da frontone. Cancellata in ferro battuto.
  • Seconda campata: Cappella.
  • Terza campata: Cappella. Dipinto.
  • Quarta campata: Cappella di San Michele Arcangelo. Nell'edicola è collocata la tela raffigurante San Michele Arcangelo del 1680, opera attribuita a Benedetto Berna.
    • Cantoria e organo.
  • Quinta campata: Cappella. Dipinto.

Transetto[modifica | modifica wikitesto]

  • Absidiola destra: Cappella della Beata Vergine del Soccorso. Sulla mensa dell'altare è collocata la Madonna del soccorso, statua marmorea realizzata dal Gagini nel 1517.[1][2] Sulla faccia anteriore dello scanello è scolpita la scena della Natività di Gesù.
    • Braccio transetto destro: Cappella del Santissimo Crocifisso. Sopraelevazione caratterizzata da colonne tortili che delimitano il Crocifisso.
  • Absidiola sinistra: Cappella del Santissimo Sacramento. Nella nicchia delimitata da colonne ioniche con capitelli corinzi è custodita la statua raffigurante il Sacro Cuore.
    • Braccio transetto sinistro: Cappella delle Sante Reliquie. Nella nicchia delimitata da colonne tortili sono esposte le sante reliquie custodite a Capizzi e l'originale Vessillo donato da Pietro II d'Aragona al popolo capitino.

Altare maggiore[modifica | modifica wikitesto]

Altare maggiore

Sull'altare maggiore si ammira la statua raffigurante l'Apostolo Giacomo collocata all'interno dell'antico fercolo usato per portare il santo in processione (il santo ora viene portato in processione su un altro fercolo, custodito nell'Oratorio della Buona Morte, attiguo al tempio).

Coro ligneo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Sono documentate ambienti e opere dedicati rispettivamente a:

Oratorio della Buona Morte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pagina 280, Gioacchino Di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti" [1], Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.
  2. ^ Pagina 519, "Guida d'Italia" - "Sicilia" [2], Touring Club Italiano.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Russo, Nicola, Sulle Chiese e Luoghi pii del Comune di Capizzi - Notizie storiche, Stabilimento Librario-Tipografico Tripodo e Frasconà, Palermo, 1851
  • Francesco Sarra Minichello, Storia di Capizzi e dei suoi Santi. Un Cammino lungo i secoli. Nicosia, 2008.

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