Sangiaccato di Kjustendil
Aspetto
| Sangiaccato di Kjustendil | |||||
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| Informazioni generali | |||||
| Capoluogo | Kjustendil | ||||
| Dipendente da | |||||
| Amministrazione | |||||
| Forma amministrativa | Sangiaccato | ||||
| Evoluzione storica | |||||
| Inizio | 1395 | ||||
| Causa | Istituzione | ||||
| Fine | 1878 | ||||
| Causa | Scioglimento | ||||
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Il sangiaccato di Kjustendil era un'unità amministrativa-territoriale ottomana esistita dal 1395 al 1878.[1] Comprendeva le ex terre di Costantino Dragaš.[2]
Il sangiaccato di Kjustendil forniva il maggior numero di spahi per l'esercito ottomano di tutti i sangiaccati europei, ad eccezione della Rumelia. Nelle sue terre si trova il Monastero di Rila e la città di Veles, nell'odierna Macedonia del Nord.

Il pascià di Kjustendil fu il primo ad essere mirmiran nell'Impero ottomano a causa della gloriosa storia militare della città con la battaglia di Velebusdo e a causa di Costantino Dragaš, nonno dell'ultimo imperatore romano (Costantino XI Paleologo) nonché trisavolo del primo zar russo (Ivan il Terribile).[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Abdeljelil Temimi, The first international conference on the Ottoman Archeology Code, Fondation Temini pour la recherche scientifique et l'information, 1997, p. 72, ISBN 978-9973-719-65-2. URL consultato il 26 settembre 2021.
- ^ (EN) Chris Kostov, Contested Ethnic Identity: The Case of Macedonian Immigrants in Toronto, 1900-1996, Peter Lang, 2010, p. 53, ISBN 978-3-0343-0196-1. URL consultato il 26 settembre 2021.
- ^ Енциклопедичен речник Кюстендил, стр. 337, БАН., 1988.
