Sangiaccato di Durazzo

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Sangiaccato di Durazzo
Sanxhaku i Durrësit
Draç Sancağı
Sangiaccato di Durazzo
Il Sangiaccato di Durazzo in verde scuro all'interno del Vilayet di Scutari alla fine del XIX secolo.
Informazioni generali
CapoluogoDurazzo
Popolazione91 010 (1903)
Dipendente daBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1877
CausaIstituzione
Fine1912
CausaPrima guerra balcanica
Preceduto da Succeduto da
Bandiera dell'Impero ottomano Sangiaccato di Scutari Contea di Durazzo

Il sangiaccato di Durazzo[1][2] (in albanese Sanxhaku i Durrësit, in turco Draç Sancağı)[3] era uno dei due sangiaccati ottomani del Vilayet di Scutari, del quale occupava la regione più meridionale.[1][4] Il centro amministrativo era la città di Durazzo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1867, Scutari era un sangiaccato all'interno dell'Eyalet di Rumelia. Nel 1867, il Sangiaccato di Scutari si fuse con il Sangiaccato di Skopje (o Üsküb), formando il nuovo Vilayet di Scutari.[5] Il vilayet fu successivamente diviso in tre sangiaccati: Scutari, Prizren e Dibra. Nel 1877, Prizren e Dibra furono trasferiti rispettivamente al Vilayet del Kosovo e al Vilayet di Monastir.[6] Il vilayet di Scutari fu riorganizzato in due sangiaccati: Scutari e Durazzo (Durrës).

Nel 1912 e all'inizio del 1913 il vilayet di Scutari fu occupato dalla Lega Balcanica durante la prima guerra balcanica. Il 29 novembre 1912, l'esercito del Regno di Serbia occupò Durazzo e istituì la contea di Durazzo.[7]

Dati demografici[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'indagine del vice console italiano di Durazzo Gino Macchioro pubblicata nel 1903, il sangiaccato aveva una popolazione di 91.010 abitanti.[8] Circa l'86% della popolazione era di fede musulmana mentre le altre minoranze religiose includevano ortodossi e cattolici.[9]

Secondo lo storico Kristo Frashëri, in termini di divisione etnica, il Sangiaccato di Durazzo era uno dei più omogenei a maggioranza albanese.[10]

Divisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Al 1903 il sangiaccato era composto dalle seguenti kaza (o distretti).[11][12]

  • Kaza di Durazzo, comprendente il capoluogo del distretto e 5 villaggi[12]
  • Kaza di Kavaja, con 57 villaggi[12]
  • Kaza di Scïak, suddiviso in tre nahiya e con un totale di 57 villaggi[12]
  • Kaza di Tirana, con 101 villaggi[12]

A queste si aggiunse successivamente la kaza di Kroja, suddivisa in due nahiya, con un totale di 62 villaggi.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Macchioro, 1903, p. 967.
  2. ^ R. Società geografica italiana Rome, Pagine geogragfische della nostra guerra ... Roccolta delle conferenze tenute nell'anno 1916 alla Reale società geografica italiana, Presso la R. Società geografica italiana, 1917, p. 81. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  3. ^ (TR) Yılmaz Öztuna, Devletler ve hânedanlar, Kültür Bakanlığı, 1989, p. 1090, ISBN 978-975-17-0471-9. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  4. ^ (SQ) Sami Frashëri, Vepra, Akademia e Shkencave e RPS të Shqiperisë, In-ti i Historisë, 1988, p. 324. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  5. ^ (EN) Marin Barleti, The Siege of Shkodra: Albania's Courageous Stand Against Ottoman Conquest, 1478, David Hosaflook, 2012, p. 246, ISBN 978-99956-87-77-9. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  6. ^ (DE) Emil Brix, Arnold Suppan e Elisabeth Vyslonzil, Südosteuropa: Traditionen als Macht, Verlag für Geschichte und Politik, 2007, p. 74, ISBN 978-3-7028-0432-9. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  7. ^ (SR) Radovan Samardžić, Knjiga o Kosovu : razgovori o Kosovu, "Književne novine", 1990, p. 208, ISBN 86-391-0194-9, OCLC 21949786. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  8. ^ Macchioro, 1903, p. 972.
  9. ^ Macchioro, 1903, p. 973.
  10. ^ (SQ) Pollo, Stefanaq; Buda, Aleks; Prifti, Kristaq; Frashëri, Kristo, Historia e Shqipërisë: Vitet 30 të shek. XIX-1912, Akademia e Shkencave e RPS të Shqipërisë, Instituti i Historisë, 1983, pp. 50-51.
  11. ^ (SQ) Historia e popullit shqiptar: Rilindja kombëtare : vitet 30 të shek. XIX-1912, Botimet Toena, 2002, p. 42, ISBN 978-99927-1-623-6. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  12. ^ a b c d e f Macchioro, 1903, p. 968.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gino Macchioro, Il Sangiaccato di Durazzo, in Bollettino del Ministero degli affari esteri parte amministrativa, 18, Roma, Tip. del Ministero degli affari esteri, gennaio 1903, pp. 967-1036.